Nella vita si possono presentare vari tipi di sfide. Tuttavia, nel momento in cui le affrontiamo con un ichinen saldo, mettendo il Daimoku alla base di tutto, siamo assolutamente in grado di realizzare una vita piena e gioiosa
Il 3 maggio di quest’anno, il giorno della Soka Gakkai, abbiamo celebrato il trentesimo anniversario del “giorno delle madri Soka”. Quel giorno, al contrario di quanto aveva previsto il meteo, la pioggia ha smesso di cadere lasciando spazio a un clima fresco e mite. Mia moglie ha sottolineato che quel bel tempo era sicuramente la risposta alle preghiere di tutte le donne, e ha aggiunto con un sorriso di essere contenta che nessuna delle partecipanti si fosse bagnata.
Quella stessa mattina, mia moglie e io siamo passati in macchina vicino alla sede centrale della Soka Gakkai e ci siamo diretti al Kosen-rufu Daiseido.
Di fronte al Joju Gohonzon che reca l’iscrizione «Per la realizzazione del grande voto di kosen-rufu attraverso la compassionevole propagazione della grande Legge» (NR, 526, 12), abbiamo recitato Gongyo e Daimoku pregando con vigore per la salute, la longevità, la sicurezza, la felicità e la vittoria di tutti i compagni di fede del mondo.
Lo scorso marzo, più di settecentocinquantamila giovani del mondo si sono riuniti in diretta streaming in occasione della riunione mondiale dei giovani. Incoraggiati dallo slancio partito da quell’evento, i nostri giovani hanno continuato a espandere una rete immensa di gioia. Ricevo sempre più lettere dai membri di tutto il mondo, in cui raccontano le loro gioiose esperienze di fede traboccanti di benefici.
In risposta a una lettera di un discepolo che lo informava di aver superato delle difficoltà, Nichiren Daishonin rispose con queste parole di gioia: «Mi ha veramente reso felice» (RSND, 2, 686).
Sono convinto che queste parole di lode siano rivolte a ogni singolo membro della famiglia Soka, che anche quest’anno ha celebrato un altro glorioso 3 maggio.
Inoltre sono stato informato che proprio il 3 maggio, in varie località, un arcobaleno ha attraversato il cielo, come a celebrare il nostro anniversario.
Il Daishonin, per rappresentare la scena in cui tutti i Budda delle dieci direzioni si riunirono per lodare il Sutra del Loto confermandone la veridicità, utilizza la seguente similitudine: «Fu come se un numero infinito, incalcolabile di arcobaleni si innalzasse nel cielo» (RSND, 2, 666).
Continuo a recitare Daimoku insieme a mia moglie affinché sgargianti arcobaleni di amicizia, speranza, felicità, saggezza e pace possano dispiegarsi su ogni luogo in cui le donne Soka, madri luminose come il sole, si incontreranno per le loro riunioni in piccoli gruppi (nel mese di maggio).
Il ciclo delle sette campane
Josei Toda, che superò la persecuzione del carcere subìta a causa della sua fede nella Legge mistica, nell’immediato dopoguerra iniziò a ricostruire la Soka Gakkai nella zona occidentale di Kanda, un quartiere del distretto di Chiyoda, a Tokyo.
Il 30 aprile, dopo molti anni, ho visitato nuovamente la zona dove si trovava la vecchia sede della Soka Gakkai, che non potrò mai dimenticare. Ricordo ancora con affetto il periodo in cui camminavo in quelle strade per distribuire il quotidiano Seikyo, con la speranza di realizzare il sogno del mio maestro Toda, che questo giornale venisse letto un giorno in tutto il paese. Egli fondò il Seikyo Shimbun il 20 aprile 1951, poco prima di essere nominato secondo presidente della Soka Gakkai.
Mi è stato riferito che i membri di questo quartiere continuano a impegnarsi nell’attività con grande vitalità, cosa che mi riempie di gioia. Ricordo chiaramente il “ruggito del leone” del mio maestro che affermò: «Ho determinato di impegnarmi totalmente, anima e corpo, nella Soka Gakkai, e di morire in mezzo alla gente che soffre. Il giorno in cui ho formulato questa determinazione era il 3 maggio 1951» (cfr. NR, 467, 9).
Quel giorno Toda, appena nominato secondo presidente, pronunciò il voto di kosen-rufu di convertire settecentocinquantamila famiglie.
Da quel momento, senza lesinare la propria vita, portò avanti per sette anni la sua grande lotta e, dopo aver realizzato il suo voto, morì il 2 aprile 1958.
Poco dopo, il 3 maggio di sessant’anni fa, in occasione della riunione generale primaverile tenutasi presso lo Stadio internazionale di Ryogoku, nel quartiere Sumida di Tokyo, spiegai il concetto del “ciclo delle sette campane”, affermando che «la Soka Gakkai, a partire dalla sua fondazione nel 1930, si è sviluppata avanzando con un ritmo tale da porre una “pietra miliare” ogni sette anni. Insieme al maestro Toda, noi abbiamo fatto risuonare la quarta campana. Ora ha inizio il nuovo periodo di sette anni della quinta campana. Facciamo risuonare anche la sesta e la settima campana e realizziamo kosen-rufu!».
Ho illustrato la mia visione del ciclo delle sette campane per far sì che i discepoli continuino a impegnarsi al massimo per realizzare il voto di avanzare per sempre impugnando il testimone di kosen-rufu ereditato dal maestro, senza piegarsi di fronte ad alcuna avversità.
Oggi stiamo portando avanti il grande cammino di kosen-rufu mondiale al ritmo del secondo ciclo delle sette campane, che ha avuto inizio nel 2001 e terminerà nel 2050, che segna la metà del ventunesimo secolo e il centoventesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai.
Il mio cuore si riempie di passione al pensiero di quanto, in quel momento, la filosofia dell’umanesimo buddista illuminerà il mondo come un sole, e di come la nostra grande rete Soka sarà considerata un pilastro di pace dell’umanità.
L’importanza delle piccole riunioni
Quest’anno si celebra il quarantesimo anniversario dell’inizio delle riunioni in piccoli gruppi delle donne. Incontrandosi per poter dialogare e approfondire ulteriormente l’insegnamento del Daishonin, le donne stanno diffondendo sempre più i benefici della Legge mistica. Le piccole riunioni sono incredibilmente importanti.
Più o meno nello stesso periodo (1956) in cui mi stavo impegnando a sollevare una nuova ondata di sviluppo del nostro movimento delle persone comuni insieme ai compagni di fede del Kansai, uniti a me con lo spirito di non dualità di maestro e discepolo, in America si stava espandendo il movimento per i diritti civili, per iniziativa di Martin Luther King Jr. (1929-1968).
Durante quel periodo così turbolento, la famosa cantante Mahalia Jackson (1911-1972) offrì la sua abitazione per tenere degli incontri con Martin Luther King Jr. e altri leader del movimento.
Questa donna, che può essere paragonata ai nostri preziosi amici del gruppo artisti che partecipano con gioia alle attività della Soka Gakkai, descrisse così l’impatto che queste piccole riunioni ebbero su di lei: «Mi sono resa conto che fino a quel momento avevo vissuto per vedere una nuova alba per le persone di colore dell’America e che si stava creando una nuova pagina di storia».
Anche il professor Vincent Harding (1931-2014), amico fidato di Martin Luther King Jr., attribuiva grande importanza ai “dialoghi cuore a cuore” e mi disse con convinzione: «Non importa quanto piccola possa essere una riunione, quando le persone arrivano a conoscersi e a comprendersi reciprocamente, e ad avere uno scambio di idee e opinioni, sono in grado di scoprire una strada che conduce a nuove possibilità e inaspettate trasformazioni». Forti legami si creano quando le persone si incontrano regolarmente per dialogare e incoraggiarsi a vicenda; questi incontri permettono di sviluppare un ambiente incredibilmente prezioso per la creazione di valore.
Josei Toda disse: «Gli zadankai sono assemblee del Buddismo di Nichiren Daishonin. Dovrebbero essere le riunioni più gioiose di questo mondo, traboccanti di compassione».
Il motto dell’attività delle donne è “Dialoghiamo insieme, impariamo insieme, diventiamo insieme esperte nell’arte della felicità!”.
Vorrei chiedere ai membri dei Gruppi uomini e giovani di sostenere con tutto il cuore le gioiose riunioni generali del Gruppo donne.
Il Daimoku alla base di tutto
Le responsabili di settore donne sono sicuramente molto impegnate ogni giorno! Non sono soltanto le madri della famiglia Soka, composta da membri che svolgono lavori differenti e hanno età e situazioni molto diverse tra loro, ma si assumono anche la responsabilità della felicità delle comunità in cui vivono. Alcune di loro hanno bambini piccoli, altre invece lavorano e riescono a gestire con saggezza il proprio tempo per potersi dedicare all’attività. Inoltre sono molte coloro che, come “regine senza corona”, contribuiscono a kosen-rufu distribuendo il quotidiano Seikyo nella propria zona, fin dal primo mattino.
Nobili e generose madri di kosen-rufu, prego profondamente ogni giorno affinché possiate sempre prendervi cura di voi stesse e rimanere in buona salute.
Vorrei leggere un brano del Gosho in cui il Daishonin loda Nichigennyo, poiché la sua «dedizione alla fede e ancor piu salda della mia» (RSND, 1, 387): «Quando scuoti la testa, i capelli ondeggiano, quando la tua mente comincia a funzionare, il corpo si muove. Quando soffia un forte vento, l’erba e gli alberi non possono più rimanere immobili; quando la terra trema, i mari si agitano. Allo stesso modo, se qualcuno è in grado di far muovere il Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, è impossibile che l’erba e gli alberi manchino di rispondere o che le acque rimangano ferme» (RSND, 2, 762).
Nella vita si possono presentare vari tipi di sfide: difficoltà finanziarie, malattie, necessità di prendersi cura delle persone anziane oppure problemi familiari. Tuttavia, nel momento in cui le affrontiamo con un ichinen saldo, mettendo il Daimoku alla base di tutto, siamo assolutamente in grado di superare sofferenza e tristezza, e realizzare una vita piena e gioiosa. Si viene avvolti da una fortuna così grande, difficile da immaginare. Questo è il potere della Legge mistica di “trasformare il veleno in medicina”, questa è l’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin.
Le funzioni protettrici della vita e dell’ambiente (shoten-zenjin in giapponese) che proteggono lo sviluppo di kosen-rufu, vengono risvegliate e richiamate dal nostro ichinen saldo e determinato.
Un sogno che unisce le generazioni
La foto di copertina della rivista SGI Graphic di maggio, sotto la quale spicca il titolo Donne radiose – La gioiosa Oceania, ritrae una distesa di lupini in piena fioritura lungo le rive del lago Tekapo, in Nuova Zelanda. È un paesaggio idilliaco in cui i fiori sembrano dire nel loro linguaggio: «Siate sempre felici».
Parlando di lupini, vi è una storia molto bella della scrittrice americana Barbara Cooney.
Un nonno chiese a sua nipote di fare qualcosa per rendere questo mondo più bello. Lei ebbe l’opportunità di realizzare il sogno del nonno solo una volta raggiunta una certa età, quando decise di spargere dei semi di lupino mentre camminava lungo le strade del villaggio in cui si era trasferita. Vi furono anche delle persone che la derisero per questo; tuttavia, la primavera dell’anno seguente, il villaggio si ricoprì di fiori di lupini che riempirono tutti di gioia.
Era riuscita a mantenere la promessa fatta al nonno di rendere questo mondo più bello.
La donna venne così chiamata “signora Lupino” e passò il testimone di questo sogno a sua nipote.
Anche tutti gli sforzi quotidiani dei miei compagni di fede rappresentano una storia che trascende le generazioni e le unisce grazie al sogno di rendere questo mondo più bello.
Ciò descrive inoltre le azioni delle donne Soka, che si impegnano nella compassionevole propagazione del Buddismo del Daishonin e si muovono con energia e freschezza nel luogo della propria missione, come una brezza estiva, con lo stesso spirito della canzone della Gakkai Anche oggi, con energia (giapp. Kyo mo genki de), spargendo i “semi della Buddità” attraverso il dialogo.
In questo modo fanno crescere il giardino della pace e della felicità per sé e per gli altri.
Il loro esempio trascende il ciclo di nascita e morte e ispira i loro successori.
Durante la riunione generale di sessant’anni fa, il 3 maggio 1958, quando illustrai il concetto del “ciclo delle sette campane”, mantenendo impressa nel mio cuore la dichiarazione del mio maestro “La Soka Gakkai è la regina del mondo religioso!”, condivisi con i miei compagni di fede un brano del Gosho indirizzato alla monaca laica Sennichi: «Questo sutra e superiore a tutti gli altri. E come il leone, il re di tutti gli animali che si muovono sulla terra, come l’aquila, il re di tutti quelli che volano nel cielo» (RSND, 1, 826).
Amici miei, giovani Bodhisattva emersi dalla Terra, ripartiamo anche oggi per un nuovo viaggio di kosen-rufu senza paura, come il re leone, e liberi come la maestosa aquila!
Facciamo risuonare la campana della vittoria e mostriamo sempre il massimo rispetto per le preziose madri Soka offrendo loro tutto il nostro cuore colmo di gratitudine!
10 maggio 2018