Una nuova serie con fotografie dedicata ai bambini e alle bambine
La Terra è il pianeta della vita. Questo mondo, che è la nostra casa, pullula di esseri viventi, gli uccelli, gli insetti, i pesci, gli alberi e i fiori…
Osservando il ciglio della strada, potete vedere piante che spuntano coraggiosamente dalle crepe del cemento. Allo stesso modo, in ogni paese nel mondo vi sono bambini che crescono pieni di energia.
Il mio sogno è rendere il nostro un pianeta di pace nel quale tutta la vita possa risplendere. Tenendo questo sempre a mente, ho viaggiato in molti paesi creando relazioni di amicizia e ho dialogato con tante persone per costruire insieme un futuro luminoso. Durante i miei viaggi ho sempre cercato di trovare del tempo per la fotografia. Scattare fotografie per me è sempre stato il modo di portare gioia ai miei amici rimasti a lavorare in Giappone, cercando di farli sentire come se fossero in viaggio con me. Condividere le foto di panorami meravigliosi con abitanti di altri paesi è stato un modo per approfondire l’amicizia, godendo insieme di vedute mozzafiato.
La fotografia è la magia della luce: può catturare per sempre l’istante presente. Ogni foto è una finestra del cuore che quando è aperta ci consente di recarci in qualsiasi luogo.
Cari bambini e care bambine, da queste finestre di luce partiamo dunque per un viaggio intorno al mondo! Venite, osserviamo attentamente le foto di fiori e piante, di montagne e oceani, case e città, parchi e porti che brillano così vivacemente su questo pianeta, e ascoltiamo quale messaggio hanno da offrirci…
Nel mezzo dell’Oceano Pacifico, dove le onde bianche e spumeggianti si sollevano sul blu profondo che si estende a perdita d’occhio, esiste un gruppo di isole vulcaniche: le Isole Hawaii, negli Stati Uniti.
Il mio primo viaggio fuori dal Giappone fu nel 1960, proprio alle Hawaii. Da lì, con il desiderio di realizzare il sogno del mio maestro Josei Toda, ho intrapreso un viaggio per diffondere in tutto il mondo il Buddismo di Nichiren Daishonin, un insegnamento di pace.
Negli anni successivi, molte persone iniziarono a praticare gli insegnamenti del Daishonin e, nel luglio del 1985, venticinque anni dopo la mia prima visita alle Hawaii, i membri della SGI hawaiana organizzarono un importante festival culturale per diffondere la pace.
Cieli blu e sole splendente, un mare smeraldino, palmizi che ondeggiano alla brezza dell’oceano…
Durante la mia permanenza alle Hawaii, un giorno ero nella mia stanza intento a prepararmi per un incontro, quando udii all’esterno il suono di voci allegre. Affacciandomi alla finestra vidi un gruppo di bambini che correvano lungo la riva. Le voci vivaci dei bambini, promesse del futuro, portano speranza in ogni cuore. Ispirano azioni volte alla pace. Ascoltarli mi rese davvero felice.
Improvvisamente notai qualcosa sulla spiaggia, proprio sotto al mio terrazzo: un bellissimo cavallo bianco fatto di sabbia ma molto realistico, che sembrava poter galoppare via in qualsiasi momento… Presi la macchina fotografica e scattai una foto. Poi ascoltai con il mio cuore…
Le onde lambivano la battigia.
«Ciao, come stai? È una giornata meravigliosa, non è vero?» disse un’onda al cavallo di sabbia bianca.
«Ciao! Sì, il tempo è favoloso! Mi piacerebbe fare una passeggiata». Alzandosi, il cavallo si riscosse per muoversi.
«Ci vediamo dopo!» disse l’onda, mentre sfiorava appena il cavallo di sabbia, prima di rifluire nell’oceano. Poiché il cavallo era fatto di sabbia, faceva attenzione a non rovinarlo… L’onda gentile e il cavallo bianco erano buoni amici che chiacchieravano amabilmente sulla stessa spiaggia.
«Le Hawaii sono un bel posto – disse il cavallo. – Caldo e piacevole. Vorrei che questi giorni felici e tranquilli durassero per sempre!».
Una palma che ascoltava lì vicino, fece frusciare i suoi rami in segno di approvazione e si unì alla conversazione: «Sì, è proprio così, e tuttavia…».
Scrollando le sue fronde con un po’ di tristezza proseguì: «Nel periodo in cui nacque mio nonno, anche su quest’isola paradisiaca scoppiò una terribile guerra. Furono sganciate bombe che distrussero edifici e navi, e molte persone persero la vita».
L’onda continuò: «Le navi affondate durante la guerra giacciono ancora sul fondo dell’oceano. Molti decenni sono trascorsi, ma da una di queste navi continua a fuoriuscire del petrolio, come un monito al genere umano perché non intraprenda mai più una simile guerra».
«Perché gli esseri umani si fanno la guerra?», chiese il cavallo bianco intento ad ascoltare. «Perché si dividono in nemici e alleati, e si combattono a vicenda? Non siamo tutti parte della stessa famiglia terrestre?».
«è vero», rispose l’onda. «Perché non sono come noi, che siamo così felici di vivere insieme nonostante siamo tanto diversi? Un pianeta fatto tutto di sabbia, o solo di onde, o solo di palme, sarebbe davvero molto noioso!»
«Quindi – intervenne la palma – ricordiamoci sempre di restare amici! Certo, qualche volta le nostre noci di cocco potranno cadere e colpire la sabbia, e la sabbia sollevandosi con il vento potrebbe pungerci in modo fastidioso, ma faremo subito pace e saremo nuovamente amici. Dopo tutto, questo è lo spirito di “aloha” delle Hawaii!».
“Aloha” è un saluto hawaiano che ha molti significati, come “ciao” e “benvenuto”, “buongiorno”, “arrivederci”, e anche “ti amo”. Ecco perché quando qualcuno ci dice: “aloha” infonde in noi un sentimento di calore. Anche la persona che ci rivolge questo saluto si sente sollevata dopo averlo pronunciato. Negli anni, ho scambiato innumerevoli volte questo “aloha” con i miei amici delle Hawaii.
Gli hawaiani sono amichevoli e trattano tutti come persone di famiglia. Si incoraggiano l’un l’altro e apprezzano lo spirito di creazione della pace di “aloha”.
Lo spirito di aloha è quello di restare forti nonostante la crudeltà della guerra e la violenza, abbracciando le differenze, e di essere buoni con tutti.
Sino a questo momento, ho visitato cinquantaquattro paesi e territori nel mondo, sforzandomi di diffondere tra la gente lo spirito della pace e il rispetto verso gli altri, uno spirito che è parte integrante della tradizione hawaiana. Molti tra i vostri padri e madri, nonni e compagni di fede della vostra zona hanno lavorato seriamente per incoraggiare le persone intorno a loro ad abbracciare questo spirito, continuando a compiere azioni per la pace, proprio come stanno facendo tanti membri della SGI delle Hawaii.
Spero che crescerete e diventerete quel genere di persone che galoppano nel mondo su un bel cavallo, diffondendo pace e amicizia tra tutti coloro che incontrerete. E spero che un giorno anche voi porterete in viaggio i vostri genitori, alle Hawaii o in altri luoghi del mondo.
Così, fintanto che non ci incontriamo di nuovo il prossimo mese, vi dico: “aloha!“.
(1 maggio 2017)