Il gruppo Mombasiglio ha realizzato tutti gli obiettivi del 2018 sull’onda di una crescita iniziata già mesi prima. La chiave del successo è stata accogliere tutti con calore e lodare ogni persona
Quest’anno abbiamo realizzato il nostro obiettivo di gruppo diversi mesi prima della scadenza, prolungando un’esperienza in realtà già iniziata nel 2016.
All’ultimo zadankai di luglio di quell’anno infatti eravamo in sei: tre responsabili e tre membri. Determinammo di impegnarci tantissimo nello shakubuku, di consegnare quattro Gohonzon e di dividere il gruppo entro luglio 2017.
«Siamo tutti Budda Soka / alziamoci con coraggio / con la forza dei Bodhisattva della Terra / vinciamo fino in fondo» (NR, 598, 22) .
Con questa poesia di sensei nel cuore, decidemmo di recitare un’ora di Daimoku insieme due, tre volte a settimana, e nel breve periodo autunnale le presenze allo zadankai si stabilizzarono intorno alle venticinque/trenta persone. Il 30 dicembre consegnammo il primo Gohonzon, e poi ancora altri tre nel mese di febbraio.
A marzo altri due simpatizzanti diventarono membri e finalmente a settembre 2017 riuscimmo a dividere il nostro gruppo!
Da questo punto siamo ripartiti tutti insieme con un rinnovato e grande desiderio per il 2018: consegnare tre nuovi Gohonzon, e che ognuno realizzi una splendida vittoria personale con una profonda esperienza di fede.
Obiettivo che abbiamo realizzato accogliendo due nuove giovani donne e una donna. Ora abbiamo rilanciato verso il 18 novembre.
Ciascuno di noi si sta impegnando al massimo nello shakubuku e viene incoraggiato e lodato per questo. Molte nuove persone entrano a far parte del gruppo e la cosa più bella è che le persone restano, non spariscono.
La formula vincente è accogliere tutti con calore e senza giudizio, apprezzare, sostenere e lodare ogni persona per i suoi sforzi. Prima di tutto ci sono: il Daimoku per la felicità di ciascuno, lo studio e la preparazione meticolosa degli zadankai cercando sempre di coinvolgere tutti nell’attività, ognuno con un suo “compito”.
In questo modo, anche chi sta affrontando una difficoltà può sentirsi protagonista della riunione, alzare la sua condizione vitale e risolvere la situazione. Anche tra giovani e adulti si è creata una bellissima armonia, senza rigidità e ruoli fissi, imparando gli uni dagli altri.
Sensei scrive: «La durata della nostra vita è limitata, ma se i discepoli delle successive generazioni ereditano lo spirito fondamentale del maestro di sforzarsi per kosen-rufu e continuano ad agire insieme verso questo obiettivo come un unico corpo organizzato, mostreranno l’eterna forza vitale di un Budda che lavora incessantemente per condurre tutti gli esseri viventi all’Illuminazione» (NR, 597, 6).