«Il 5 giugno, il giorno prima del compleanno del maestro Makiguchi, Adolfo Pérez Esquivel e io abbiamo presentato il nostro appello rivolto ai giovani di tutto il mondo a Roma, la “Città eterna”. In risposta, molti giovani si sono riuniti con gioia e vivacità. Ho vegliato su quell’evento con forte emozione»
Il 9 giugno, una giornata soleggiata nel bel mezzo della stagione delle piogge, sono passato con la macchina davanti alla famosa libreria Kinokuniya di Shinjuku e il mio sguardo si è posato su un cartello che annunciava la prossima uscita della prima parte del trentesimo volume del romanzo La nuova rivoluzione umana. Con il cuore pieno di infinita gratitudine nei confronti di tutti coloro che continuano a offrire il loro sostegno, ho determinato ulteriormente di infondere tutte le mie forze nella stesura dell’ultimo capitolo.
6 giugno, giorno della nascita del presidente Makiguchi
Giugno è il mese in cui è nato il primo presidente Tsunesaburo Makiguchi, padre fondatore Soka. Egli amava profondamente i giovani e ha lottato per tutta la vita con spirito giovanile.
L’anno prima di essere incarcerato dal governo militarista (1942) disse: «Kosen-rufu deve essere guidato dai giovani».
Il 6 giugno di quest’anno, giorno del compleanno di Makiguchi, con lo spirito combattivo di questo grande maestro nel mio cuore, mi sono recato nel quartiere di Edogawa, dove da giovane presi l’iniziativa per realizzare una grande espansione di kosen-rufu. L’Auditorium internazionale, che visitavo per la prima volta, rifletteva lo splendore del cuore sincero dei nostri compagni di fede. La mostra commemorativa allestita nell’Auditorium esprimeva il loro orgoglio di “yokozuna, campioni di fede”.
Ho provato una grande gioia!
La nostra famiglia di Edogawa sta dando un meraviglioso esempio nella crescita degli abbonamenti al Seikyo Shimbun e nel sostenere i membri che faranno l’esame di primo livello.
Ho recitato Gongyo e Daimoku presso l’Auditorium pregando per i miei preziosi, indimenticabili amici di Edogawa, Sumida e Koto, con i quali ho creato la “storia” sessantacinque anni fa, quando ero responsabile della prima squadra dei giovani uomini. Allora molti di loro lavoravano fino a tardi in piccole industrie locali e officine. Alcuni di loro non avevano avuto l’opportunità di studiare. Eravamo tutti giovani che sfidavano varie difficoltà.
Anch’io avevo venticinque anni e lottavo costantemente contro la malattia, ma la nostra condizione vitale era alta. Eravamo convinti che noi giovani avremmo guidato le persone di tutto il mondo. Eravamo decisi a studiare, condividere e propagare questa grande filosofia del rispetto della dignità della vita.
Ogni volta che incontravo i compagni di fede, iniziavo leggendo il Gosho a voce alta. E li incoraggiavo dicendo: «Non arrendiamoci mai e continuiamo a impegnarci!».
Studiando tenacemente gli insegnamenti buddisti, ogni persona si risvegliava alla propria preziosa missione e si alzava con fierezza. Tirando fuori il potenziale insito nella propria vita, tutti si impegnavano nel dialogo con fiducia e convinzione.
Esercitandosi nelle due vie della pratica e dello studio, sviluppavano le loro capacità per diventare dei giovani leader di valore. Iniziammo con trecentosettantasette giovani uomini, ma in un solo anno superammo l’obiettivo di mille giovani Bodhisattva della Terra. Ciò divenne la forza motrice per stabilire una “Soka Gakkai dei giovani”.
Tornando a Tokyo, il 6 giugno, abbiamo oltrepassato il fiume Edo sotto la pioggia e ci siamo diretti verso il Centro di Urayasu per la pace. Ho pensato a tutti gli sforzi compiuti in prima linea dal maestro Makiguchi per la propagazione a Chiba, dove si era trasferito: la sua partecipazione agli zadankai di Ichikawa e le sue lezioni a Kamagaya.
Avendo saputo che quel giorno due persone, introdotte al Buddismo da un membro del Gruppo donne, sarebbero diventate membri della Gakkai, in macchina ho pregato con le mani giunte per la loro felicità.
Mia moglie Kaneko, che ha visitato Chiba tantissime volte da giovane, mi ha ricordato con un sorriso: «Oggi è il giorno del Gruppo donne del Kanto».
Desidero porgere le mie congratulazioni alle donne per il grande successo della riunione generale del Kanto e per il loro grande sviluppo, che trabocca dello spirito combattivo di Saitama, Chiba, Ibaraki, Gunma e Tochigi.
La gioia di ricercare la Legge
Nel capitolo “Espedienti” del Sutra del Loto, che recitiamo durante Gongyo, c’è scritto: «La saggezza dei Budda è infinitamente profonda e incommensurabile. L’accesso a questa saggezza è difficile da comprendere e difficile da varcare» (Shobutsu chie jinjin muryo gochiemon nangenanyu) (SDL, 65).
La saggezza dei Budda, che è infinitamente profonda e difficile da comprendere, è interamente racchiusa nella singola Legge di Nam-myoho-renge-kyo. Fu Nichiren Daishonin che rese questa grande Legge accessibile a tutte le persone dell’Ultimo giorno della Legge e all’intera umanità.
I compagni di fede in tutto il mondo stanno facendo incredibili sforzi nello studio del Buddismo del Daishonin grazie a un forte spirito di ricerca. In Giappone molti nuovi membri e simpatizzanti stanno studiando con serietà per prepararsi agli esami di primo livello, il 17 giugno.
Il loro impegno è ammirevole. Desidero esprimere la mia profonda gratitudine a coloro che stanno preparando gli esami e a tutti coloro che li sostengono e studiano con loro.
Il capitolo del Sutra del Loto “I benefici di chi risponde con gioia” spiega i grandi benefici che una persona ottiene ascoltando il Sutra del Loto e accettandolo con gioia (cfr. SDL, 377).
Si tratta del famoso principio “la propagazione che continua fino alla cinquantesima persona” per cui, quando una persona che prova la gioia di praticare si alza da sola e trasmette questa gioia ai suoi amici, e questi la condividono con altri amici che a loro volta la trasmettono ad altri, allora quest’onda di gioia che si è creata raggiungerà anche la cinquantesima persona.
Questo principio insegna che anche i benefici della cinquantesima persona sono “senza limiti e incommensurabili”.
Sia i benefici di “propagare la Legge” che quelli di “ascoltare la Legge” sono immensi. In questa prospettiva, i benefici di parlare del Buddismo con le persone sostenendole nella preparazione degli esami, e i benefici di ascoltare e imparare il Buddismo dagli altri sono “senza limiti e incommensurabili”.
Nonostante la loro vita piena di impegni, sia nel lavoro che in famiglia, le persone si stanno sforzando di trovare il tempo di studiare insieme per preparare gli esami.
Desidero sinceramente che ogni istante e ogni minuto che dedicate a questo sia pieno di gioia e infiniti benefici.
Aprire la strada della speranza
Attualmente la nostra rete di pace e filosofia umanistica sta diffondendo la speranza nella società globale. Il 5 giugno, il giorno prima del compleanno del maestro Makiguchi, l’attivista e premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel e io, abbiamo annunciato il nostro appello rivolto ai giovani di tutto il mondo. Questa presentazione si è tenuta a Roma, la “Città eterna”.
In risposta al nostro appello, molti giovani si sono riuniti con gioia e vivacità. Ho vegliato su quell’evento con forte emozione.
Il 6 giugno, il giorno di maestro e discepolo per l’Europa, l’illustrazione della puntata de La nuova rivoluzione umana pubblicata sul Seikyo Shimbun rappresentava, per una singolare coincidenza, una vista della città di Roma.
Come abbiamo sottolineato all’interno del nostro appello, la linea guida degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) promossi dalla società internazionale è “non lasciare nessuno indietro”. Ora più che mai, le persone stanno cercando una filosofia che sia in grado di offrire un forte sostegno alle azioni concrete volte a contribuire agli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Particolare attenzione viene data al ruolo delle Organizzazioni basate sulla fede (FBOs). Questo perché lo spirito di “non lasciare nessuno indietro” è l’essenza della pratica quotidiana di ogni persona che professa una fede religiosa.
Il Daishonin scrive: «Questo Sutra del Loto, che dichiara che tutti gli esseri viventi possono ottenere la via del Budda» (RSND, 2, 27). Anche Makiguchi aveva sottolineato questo passaggio nella sua copia del Gosho.
Lo scopo ultimo di Shakyamuni nell’insegnare il Sutra del Loto era di mettere ogni persona nella condizione di poter ottenere la Buddità. Egli ha insegnato che tutte le persone possiedono dentro la loro vita questo supremo stato vitale e sono in grado di manifestarlo.
All’interno del Gosho L’inverno si trasforma sempre in primavera, che i miei cari compagni di fede stanno studiando per gli esami, è citato un brano tratto dal capitolo “Espedienti” del Sutra del Loto che afferma: «Fra coloro che ascoltano la Legge, nemmeno uno mancherà “di conseguire la Buddita”» (SDL, 51).
Aiutare tutti, nessuno escluso, a diventare felici! In ciò è racchiuso il “cammino della speranza” in grado di far emergere il potenziale e la dignità di tutti gli esseri umani. Possiamo affermare che lo studio diligente e costante dei princìpi fondamentali del Buddismo permette allo stesso tempo di allenare la spiritualità dei “cittadini globali” e di sviluppare la resilienza, ovvero la capacità di affrontare e superare le difficoltà dell’intera umanità.
Chi è il devoto del Sutra del Loto?
Nella sua copia del Gosho, il presidente Makiguchi scrisse a margine: «Chi è il devoto del Sutra del Loto?». Come risultato della sua profonda riflessione, giunse a questa conclusione: «Non può esistere un Budda egoista che cerca i benefici solo per sé e non si cura degli altri. Una persona non può diventare un Budda senza portare avanti la pratica del bodhisattva».
Quando leggiamo il Gosho, possiamo vedere che il Daishonin utilizza l’espressione “devoto del Sutra del Loto” più di trecento volte. Perciò, possiamo comprendere quanto il Daishonin enfatizzi l’importanza dell’azione, intesa come pratica buddista, comportamento e messa in pratica dei princìpi buddisti.
È per me fonte di grande gioia sapere che attualmente le giovani donne dell’Ikeda Kayo-kai, che il 4 giugno hanno festeggiato l’anniversario della fondazione del gruppo, stanno continuando a studiare i “trenta Gosho per l’Ikeda Kayo-kai” e ad espandere con gioia i dialoghi basati sulla fiducia e l’amicizia.
Anche gli studenti delle scuole superiori, il cui anniversario cade il 7 giugno, ovvero il giorno successivo a quello del compleanno del presidente Makiguchi, si stanno impegnando nello studio del Buddismo e stanno crescendo forti e coraggiosi.
Ancora, i membri del Gruppo studenti dalla profonda saggezza e intelligenza, puntando all’anniversario della fondazione del loro gruppo, il 30 giugno, sono attivamente impegnati nel portare avanti la propagazione della Legge e nel far crescere persone di valore, approfondendo ancora di più lo studio del Gosho.
È tradizione della Soka Gakkai dedicarsi interamente alle “due vie di pratica e studio”. In riferimento allo studio del Gosho, il mio maestro Josei Toda usava spesso l’analogia di “allenarsi con lo stesso rigore di un maestro di spada”.
Oltre ad essere seri nella pratica, il presidente Toda incoraggiava i membri anche a “praticare con gioia, a fare shakubuku con gioia e a studiare con gioia”, e affermava: «Per quale motivo siamo venuti al mondo? Come è scritto nel Sutra del Loto: “[…] e la gli esseri viventi sono felici e a proprio agio”, siamo nati per essere felici e a nostro agio (SDL, 318). Nel momento in cui crediamo fino in fondo nel Gohonzon, arriviamo a gioire del fatto stesso di essere in vita».
Non esiste vita priva di sofferenze e difficoltà. Piuttosto, grazie alla fede è possibile far emergere il coraggio, la saggezza e la forza vitale che permettono di superare con tranquillità qualsiasi tipo di ostacolo e avversità.
Grazie allo studio si può percorrere il cammino fondamentale per comprendere come l’essere umano dovrebbe vivere e si è in grado di far risplendere la propria individualità.
Coloro che meglio incarnano tutto questo sono le “donne e madri della Soka Gakkai, soli splendenti di kosen-rufu“, i cui sorrisi radiosi hanno suggellato il grande successo delle riunioni generali del Gruppo donne.
Il 10 giugno è il “giorno del Gruppo donne”, il cui simbolo è il giglio bianco dalla soave fragranza. Vorrei esprimere tutto il mio rispetto e la mia gratitudine nei confronti di ognuna di loro.
Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) disse: «Più che essere lodati o criticati, la cosa importante adesso è studiare».
Cerchiamo di “osservare dall’alto” il mondo concentrato sulla lode o sul biasimo, senza esserne influenzati.
Come discepoli uniti ai due presidenti, facciamo nostra la loro determinazione nello studio, nell’avanzare e nell’agire!
Siate convinti che la strada più nobile in gioventù e nella vita si trova nel grande cammino attivo di pratica e studio.
(10 giugno 2018)