Noi membri della famiglia Soka siamo “persone che piantano i semi”. Continuiamo con tenacia a spargere sempre più ampiamente i semi della Legge mistica, i semi straordinari della pace e della felicità.
Nichiren Daishonin scrive: «Tutti i Budda delle tre esistenze e delle dieci direzioni hanno conseguito invariabilmente la Buddità attraverso i semi dei cinque caratteri di Myoho-renge-kyo» (RSND, 1, 901).
Il Daimoku di Nam-myoho-renge-kyo che noi recitiamo e che facciamo conoscere agli altri è il seme che consente a ognuno, senza eccezioni, di conseguire sicuramente l’Illuminazione. È il seme fondamentale che fa sbocciare in modo meraviglioso il fiore di loto della Buddità che pervade non solo la Terra, ma l’intero universo.
Kosen-rufu può essere definito come l’impegno assiduo di piantare questi semi nel fango di un’epoca impura e corrotta, per creare il giardino fiorito della pace e della felicità.
Il Daishonin incoraggiò un discepolo laico che lottava strenuamente in mezzo alle dure prove della società esprimendo assoluta fiducia nelle sue capacità: «Affido a te la propagazione del Buddismo nella tua provincia. I semi della Buddità germogliano in risposta alla causa esterna» (RSND, 1, 991).
Il Buddismo non esiste lontano dalla terra della nostra missione, dal luogo dove ci troviamo adesso.
I leader del nostro movimento che si sforzano instancabilmente dando il massimo nel luogo in cui hanno promesso di realizzare la loro missione e continuano con perseveranza a incoraggiare gli amici afflitti da vari problemi, mostrano l’autentico aspetto dei Bodhisattva della Terra.
Noi preghiamo con il più sincero impegno per diffondere la Legge mistica nelle nostre comunità, con spirito attivo e risoluto andiamo a incontrare una persona dopo l’altra e facciamo appello a tutta la nostra saggezza per contribuire alla società. Questi nostri sinceri e intrepidi sforzi per aiutare gli altri a creare legami con l’insegnamento del Daishonin, ci permettono di piantare i semi della Buddità nel “terreno fertile” del cuore delle persone, che pratichino il Buddismo o meno.
I semi di alcune piante possono conservarsi per periodi straordinariamente lunghi.
Nel 1951, quando Josei Toda assunse l’incarico di secondo presidente della Soka Gakkai, furono scoperti dei semi di loto a Chiba, nella terra in cui nacque il Daishonin, tra le rovine di un sito archeologico che vantava due millenni di storia. L’anno seguente, uno di questi semi fu fatto germogliare dando vita a un magnifico fiore, denominato “Loto di Oga”. Lo stesso anno, anche in America sbocciò un fiore di loto da un seme che contava diverse decine di migliaia di anni. Venutone a conoscenza, Toda si rallegrò nel profondo del cuore, considerandoli come presagi che annunciavano il grande sviluppo del Buddismo del Daishonin.
Ne La raccolta degli insegnamenti orali si legge: «Se si riesce a stabilire una relazione anche con una sola frase della Legge meravigliosa, questa relazione continuerà ininterrotta per un milione di kalpa» (BS, 124, 59); quindi, una volta piantati, i semi della Buddità resisteranno eternamente.
Anche se la persona a cui parliamo di Buddismo non inizia subito a praticare, non bisogna rassegnarsi ma continuare a prendersi cura dei semi piantati con un cuore disponibile e generoso. I nobili compagni Soka, inclusi coloro che nei vari gruppi1 della nostra organizzazione contribuiscono con sincero impegno alle comunità locali, con la loro presenza brillano ovunque e sono benvoluti da tutti, sia all’interno che all’esterno del nostro movimento.
Senza lasciarsi intimorire dai pesanti pregiudizi e dall’avversione a cui sono stati sottoposti, soprattutto agli albori del nostro movimento, hanno continuato ad aiutare gli altri a creare un legame con il Buddismo. Proprio nei momenti più dolorosi si sono impegnati con tutte le forze per incoraggiare le persone.
Come afferma il Daishonin: «Quando il Sutra del Loto viene esposto da una persona in grado di esibire adesso una prova chiaramente visibile, ci saranno anche persone che crederanno» (RSND, 1, 455). Così questi compagni hanno mostrato la prova concreta della vittoria.
Ogni giorno ripartiamo per espandere la nostra rete dei Bodhisattva della Terra, incoraggiati dai messaggi contenuti nel giornale Seikyo che viene distribuito dai nobili “re senza corona”; questi messaggi risuonano nel nostro cuore come i rintocchi di una campana all’alba.
Con le nostre preghiere e con le azioni, attraverso i nostri dialoghi e il comportamento, piantiamo i semi della Buddità con gioia e spensieratezza! Coltiviamo il cuore dell’umanità affinché diventi una terra sempre più fertile!
L’incoraggiamento
è la voce della felicità
che connette le persone al Buddismo.
Con un sorriso impavido
piantiamo i semi della vittoria.
1. In Giappone esistono dei gruppi particolarmente attivi nella comunità locale, come quelli delle case popolari, dei rappresentanti di quartiere, dei pescatori, degli agricoltori e degli abitanti delle isole.