Non c’è più tempo da perdere, sono necessarie la forza e la passione dei giovani per creare una nuova epoca! Come fare per realizzare una grande crescita e aprire nuovi orizzonti per lo sviluppo di kosen-rufu in Italia?
Siamo giunti nella prima metà di questo Anno di brillanti realizzazioni, mentre “lavoriamo sodo” insieme al maestro Ikeda, mirando al 18 novembre.
Grazie per tutto ciò che fate per portare avanti le attività per kosen-rufu, giorno dopo giorno. Un ringraziamento particolare ai giovani per l’impegno costante nel diffondere il Buddismo e agli adulti che li stanno sostenendo con tutte le forze, assumendosi la responsabilità di far crescere le nuove generazioni e assicurare il futuro del nostro movimento per la pace.
Forse qualcuno non è pienamente soddisfatto dei risultati raggiunti finora e dubita di poter realizzare gli obiettivi stabiliti, pensando in cuor suo: «Ci stiamo sforzando nel fare Daimoku, nello shakubuku, nell’incoraggiare gli altri, perché i risultati non sono quelli sperati?».
Ma il Buddismo ci incoraggia ad avere sempre una visione rivolta al futuro e a non arrenderci di fronte alle difficoltà del momento presente. E Nichiren Daishonin scrive: «Il viaggio da Kamakura a Kyoto dura dodici giorni: se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo, come puoi ammirare la luna sopra la capitale? Qualunque cosa accada, […] prosegui il viaggio della fede» (RSND, 1, 911).
Quindi, ciò che conta è mantenere ogni giorno una convinzione assoluta e continuare a pregare per la felicità nostra e degli altri, andando avanti con fiducia insieme al maestro e ai compagni di fede.
È inoltre importante avere chiaro qual è il nostro obiettivo, cosa vogliamo realizzare nelle nostre attività e nella nostra vita, e agire ogni giorno in quella direzione.
Il presidente Ikeda scrive: «Prima di scagliare una freccia, per fare centro bisogna avere chiaro il bersaglio» (pag. 6). E poi aggiunge: «Se l’obiettivo dell’attività è chiaro, tutti si uniranno» (pag. 7).
Ora in tutto il mondo si sta mirando alla crescita dei giovani, i nostri successori, che sono l’elemento cruciale per poter cambiare il mondo e realizzare un futuro di pace e di speranza per tutti.
In questa prospettiva l’obiettivo di 20.000 membri giovani in Italia è grande e meraviglioso allo stesso tempo, perché racchiude il desiderio fondamentale di creare un’ondata di gioia e speranza nelle nostre comunità.
Ma come tutte le grandi imprese non è facile, e inevitabilmente si incontrano venti contrari che cercano di arrestare questo flusso.
Perciò è essenziale mantenere vivo il nostro obiettivo e condividerlo con tutti i membri nei nostri gruppi e settori, spiegando le ragioni che ci spingono ad ampliare sempre più il nostro movimento dei giovani.
Non c’è più tempo da perdere, sono necessarie la forza e la passione dei giovani per creare una nuova epoca!
Come fare per realizzare una grande crescita e aprire nuovi orizzonti per lo sviluppo di kosen-rufu in Italia?
Di recente il presidente della Soka Gakkai Minoru Harada ha ricordato una guida che il maestro Ikeda diede in Italia nel 1981: «È necessario “alzarsi in piedi da soli” assumendosi pienamente, in prima persona, la responsabilità di kosen-rufu, senza delegarla agli altri. È importante inoltre avanzare con tutte le proprie forze, senza sosta, ogni giorno, passo dopo passo. È la somma di queste piccole azioni, di queste piccole vittorie, che porta a un grande, storico trionfo (NRU, vol. 30, cap. IV, p.ta 31).
Basandosi su questa guida, ha detto Harada, la Soka Gakkai italiana è riuscita a dare una prova concreta con il suo grande sviluppo. Questa è la formula per realizzare la crescita del nostro movimento e la vittoria in qualsiasi sfida. Adesso, ancora una volta, la Soka Gakkai italiana deve ritornare a basarsi su questa guida, ritornare a questo punto di origine.
Incidiamola nei nostri cuori e mettiamola in pratica per aprire una nuova strada, sostenendoci l’un l’altro mentre ci sfidiamo nell’affrontare le varie problematiche nella realtà quotidiana, avanzando uniti e in armonia.
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Dalla storia di Sudatta e sua moglie impariamo lo spirito dell’offerta che nasce da una fede sincera
La sincerità dell’offerta
In India c’era un uomo di nome Sudatta che viveva con la moglie. Pur essendo molto poveri, erano ferventi seguaci del Budda. Un giorno la moglie stava cucinando quel poco di riso che il marito era riuscito a procurarsi quando Aniruddha, uno dei discepoli di Shakyamuni, si affacciò alla porta porgendole la ciotola dell’elemosina. La donna si inchinò rispettosamente e gliela riempì di riso. Subito dopo arrivarono altri discepoli del Budda, ognuno porgendo alla donna la propria ciotola.
Ella offrì il suo riso a ciascuno. Infine arrivò Shakyamuni in persona e la donna gli offrì con gioia tutto il riso rimasto. Se il marito fosse stato presente, avrebbe certamente chiesto il suo consenso e lui sarebbe stato ben lieto di offrire tutto il riso al Budda. La donna, tuttavia, si sentiva inquieta per non averglielo chiesto.
Quando Sudatta tornò a casa chiese alla moglie: «C’è qualcosa da mangiare?». Lei lo guardò e disse: «Se Aniruddha venisse a elemosinare alla nostra porta, gli offriresti qualcosa?». «Naturalmente» rispose l’uomo. La donna continuò: «E se Mahakashyapa o lo stesso Shakyamuni venissero qui, cosa faresti?». «Se avessi del cibo glielo offrirei di cuore». La moglie sorrise: «Shakyamuni e i suoi discepoli sono venuti davvero e io ero così felice che ho dato loro tutto il riso per il quale hai tanto faticato. Sono lieta di sentire che anche tu avresti fatto come me». Anche Sudatta sorrise e disse: «Ciò che hai fatto è meraviglioso. Di certo trasformerà il nostro karma e ci recherà fortuna». Si dice che il gesto di generosità della moglie e la gioia con cui Sudatta approvò la sua azione fecero di lui una persona ricca e influente. Queste due figure rappresentano il sincero spirito dell’offerta che nasce da una fede pura.
In seguito l’ormai ricco Sudatta decise di donare un monastero a Shakyamuni. Così il monastero di Jetavana divenne un luogo di preghiera, in quello spirito che divenne una tradizione del Buddismo e che si trova oggi nei Centri della Soka Gakkai.