Cominciai a sentire sempre meno la determinazione di agire per la felicità degli altri. Così riemersero le mie tendenze negative. Recitando Daimoku compresi che dovevo rispettare la dignità di ogni persona per superare il mio egoismo e rispettare anche la mia vita
Sono cresciuto sentendomi colpevole per la separazione dei miei genitori, pensavo che il mio comportamento avesse provocato la disarmonia nella mia famiglia. Questo rafforzò il mio senso di solitudine, insicurezza e fragilità. La droga divenne la mia via di fuga. La relazione con mia madre si complicò e mi trasferii per tre mesi da mia zia. Quando tornai, mi sembrò molto più serena e cominciò a parlarmi del Buddismo e della Soka Gakkai.
Nel 2012, dopo un litigio, mi incoraggiò a recitare Nam-myoho-renge-kyo: pregando percepii coraggio e una profonda possibilità di cambiamento, mai sperimentata fino a quel momento. Diventai membro della Gakkai due mesi dopo.
Attraverso lo studio del Gosho e degli incoraggiamenti di Daisaku Ikeda scoprii valori umanistici che mi erano sconosciuti. Il mio comportamento nelle relazioni si trasformò: incoraggiavo i miei amici trasmettendo loro fiducia e condividendo gli ideali del Buddismo. Al contempo, capii che per staccarmi dalla droga dovevo allontanarmi da quegli ambienti, anche se non fu per niente facile.
Nel 2013 mi iscrissi alla facoltà di Giurisprudenza ad Agrigento. Ma le mie dipendenze tornarono, al punto da non riuscire a pagare l’affitto. Venni rimandato più e più volte agli esami e fui costretto a tornare a Palermo.
Presi nuovamente coscienza del fatto che non stavo costruendo la mia vita ma la stavo distruggendo. Determinai allora di approfondire la mia fede e la relazione maestro e discepolo.
Nel 2014 partecipai al corso europeo studenti, con l’intenzione di creare legami sinceri e di comprendere la mia missione come studente Soka. Durante il corso sentii che la mia vita è preziosa e più forte delle mie tendenze distruttrici e riuscii ad accettarmi per quello che sono, felice delle sfide che stavo affrontando. Tornato a Palermo, raddoppiai gli sforzi nello studio e passai il mio primo esame universitario. Continuai superando un esame dopo l’altro.
Nel 2015 ebbi l’opportunità di trasferirmi a Parigi, proseguendo i miei studi a distanza. Arrivato in Francia fui però sommerso dalle difficoltà, tra le quali l’apprendimento della lingua francese.
Mi sentii perso in tutti gli aspetti della mia vita e ritornò la mancanza di fiducia in me stesso.
La partecipazione a un corso della Soka Gakkai mi permise di affondare le radici nella realtà parigina. A quel tempo ero cameriere in un ristorante e decisi di farne il luogo della mia rivoluzione umana. Dopo tre mesi diventai manager. Strapieno di lavoro, lasciai gli studi con l’idea di cominciare un corso universitario in Francia.
Ma non avevo più il tempo di partecipare alle attività buddiste e cominciai a sentire sempre meno la determinazione sincera di agire per la felicità degli altri. Così declinò il mio stato vitale e riemersero le mie tendenze negative. Recitando Daimoku compresi che dovevo rispettare veramente la dignità di ogni persona per superare il mio egoismo, e quindi rispettare anche la mia vita.
Questo cambiamento si ripercosse anche nella mia famiglia. Senza accorgermene, incoraggiavo naturalmente mio padre e mia madre. Adesso siamo più uniti che mai, nonostante la distanza fisica.
Nel 2017 ho ricominciato gli studi in Legge a Parigi e mi è stata affidata la responsabilità di regione del Gruppo studenti. Il nuovo percorso universitario non si è rivelato facile, ho dovuto apprendere un metodo di studio completamente diverso e nuovamente non riuscivo a passare gli esami. Inoltre, la mia situazione economica peggiorò.
Queste parole del mio maestro mi hanno incoraggiato: «Con entusiasmo e dinamismo, siamo emersi in questa terra perseverando di fronte alle difficoltà, impegnandoci con forza per migliorare noi stessi e rappresentare lo spettacolo della vittoria nella vita e dimostrare il potere meraviglioso del Buddismo. […] Quando lottiamo facendo ardere il nostro coraggio per la missione di kosen-rufu apparirà davanti a noi un arcobaleno di speranza e le sofferenze si trasformeranno in gioia» (NRU, vol. 30, cap. 5, puntata 21).
Mi sono sforzato tutti i giorni di fare più Daimoku, leggere il Gosho e candidarmi per offerte di lavoro, impegnandomi a coltivare legami personali con gli studenti per la realizzazione di brillanti vittorie di ognuno. Il Gruppo studenti si è rafforzato e sta crescendo.
All’inizio del 2018, dopo l’invio dell’ennesimo curriculum, ho firmato un contratto di lavoro nel settore giuridico. Inoltre, a marzo sono andato in Giappone insieme a un mio amico del Gruppo studenti. Abbiamo avuto la possibilità di seguire in diretta la riunione mondiale dei giovani in occasione del sessantesimo anniversario del 16 marzo, e ho coronato il sogno di visitare l’Università Soka. Sono rimasto profondamente toccato dal profondo significato di cui è intrisa questa università e dal valore che gli studenti creano insieme a sensei.
Nonostante il lavoro impegnativo sono riuscito a passare le materie del primo semestre con un’ottima media. Inoltre dopo un mese e mezzo mi è stato proposto un contratto di lavoro stabile, un aumento di stipendio e un nuovo compito.
Il direttore si è complimentato per l’umanità che dimostro e per il buon umore che diffondo ogni mattina.
Adesso, nel periodo della gioventù, voglio basarmi sul Daimoku e costruire delle fondamenta per una crescita spettacolare, impegnando tutte le mie forze nel lavoro, nello studio e nel sostegno degli altri.