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Lo spirito di non arrendersi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:40

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Lo spirito di non arrendersi

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Un cuore dedito al voto
(D. Ikeda, NR, 626, 24)

«Questo io affermo. Che gli dèi mi abbandonino. Che tutte le persecuzioni mi assalgano. Io continuerò a dare la mia vita per la Legge! […] Io sarò il pilastro del Giappone. Io sarò gli occhi del Giappone. Io sarò il grande vascello del Giappone. Questo e il mio voto, e io non lo infrangerò mai!»

(L’apertura degli occhi, RSND, 1, 253)

Un aspetto indispensabile nello spirito di non arrendersi è quello di non dimenticare mai, di non infrangere mai il proprio voto. Portare a compimento il voto formulato e continuare a sfidarsi più e più volte, qualsiasi cosa accada. Questo è lo spirito di non arrendersi. Un cuore dedito al voto rappresenta un punto essenziale dello spirito di non arrendersi che pulsa nel Buddismo del Daishonin. […]
La lotta per kosen-rufu, la rivoluzione umana personale e la trasformazione del karma non sono affatto cose distinte e separate.
Anzi, è proprio quando si vive fino in fondo basandosi su un voto risoluto per la Legge, per i compagni di fede e per kosen-rufu che lo “spirito di non arrendersi” si manifesta e il potere del Budda emerge in modo quasi inaspettato.

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Credere fino in fondo in se stessi
(D. Ikeda, NR, 626, 23)

Lo spirito di non arrendersi costituisce l’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin e la base della Gakkai. Il primo punto essenziale per vivere appieno con lo spirito di non arrendersi è credere fino in fondo in se stessi. Credere fino in fondo nella natura di Budda insita in se stessi dal tempo senza inizio, senza mai dubitare, qualsiasi cosa accada.
Questo è il requisito fondamentale di un praticante dotato dello spirito di non arrendersi.
Nichiren Daishonin scrive: «Tuttavia, se reciti e credi in Myoho-renge-kyo, ma pensi che la Legge sia al di fuori di te, stai abbracciando non la Legge mistica, ma un insegnamento inferiore. […] Perciò, quando invochi myoho e reciti renge devi sforzarti di credere profondamente che Myoho-renge-kyo è la tua vita stessa» (RSND, 1, 3). […] L’esito finale, la vittoria o la sconfitta nella vita, non può essere deciso a metà strada. Anche se dovessimo essere attaccati da ogni tipo di difficoltà o sofferenza, se continuiamo a recitare Daimoku vivendo per realizzare kosen-rufu riusciremo sicuramente a trasformare qualsiasi veleno in medicina.
La vittoria nella vita si può ottenere attraverso una trasformazione radicale, un capovolgimento perseguito con tenacia e perseveranza, fino in fondo. Questa è la strada che conduce direttamente al conseguimento della Buddità in questa esistenza.

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Rompere il guscio del piccolo io
(D. Ikeda, NR, 290, 11)

Anche se lungo il cammino della nostra vita le cose non dovessero andare come desideriamo, una persona che possiede lo spirito di non arrendersi non si sente per nulla scoraggiata.
[…] Il Buddismo del Daishonin ci permette di vincere sui momenti di scoraggiamento e di emotività, quando ad esempio pensiamo “tanto a che serve” o “per me è impossibile”, senza lasciarci trasportare da questi sentimenti. Il potere benefico della Legge mistica è quello di fendere l’oscurità fondamentale che tenta di sminuire la nostra condizione vitale. In altre parole, il Daimoku è una battaglia contro l’oscurità fondamentale che ci nasconde il fatto che noi stessi siamo Budda. Di conseguenza, è una lotta in cui si vince o si perde. Consiste nel trionfare sulla sfiducia attraverso il Daimoku e rompere il guscio del piccolo io.
[…] La pratica buddista è una sfida per ritornare al proprio vero io e far emergere la condizione vitale del tempo senza inizio, risvegliando profondamente la propria fede e pregando sulla base di una forte determinazione.

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Rialzarsi ogni volta che si cade
(D. Ikeda, NR, 626, 25)

Il Buddismo è vincere o perdere. Proprio per questo, il maestro e i discepoli devono continuare a lottare fino alla fine. Lungo il cammino possono esserci vittorie o sconfitte, ma alla fine si è assolutamente in grado di vincere: questa è l’essenza della strategia del Sutra del Loto. […]
Quando, nel novembre del 1978, le tempeste degli ostacoli e dei demoni imperversavano sulla Gakkai, mi rivolsi ai giovani che si erano assunti la responsabilità del futuro dicendo: «Una vita in cui non ci si lascia mai sconfiggere rappresenta la vittoria eterna. In realtà, la grande vittoria consiste, più che nel vincere, nel non lasciarsi mai sconfiggere, nel non arrendersi mai».
Non arrendersi equivale al coraggio di sfidarsi. Per quante volte si possa cadere, l’importante è rialzarsi ogni volta. L’importante è avanzare anche di un solo passo, anzi no, anche solo di mezzo passo. […] Ciò equivale a non essere mai scoraggiati, quali che siano le difficoltà che emergono facendo a gara per interferire. Proprio questo spirito indomito, ovvero lo spirito di non arrendersi, costituisce l’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin.

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