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La religione della rivoluzione umana - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:55

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La religione della rivoluzione umana

Di seguito una sintesi della prima lezione del corso, basata sulla serie di Daisaku Ikeda “Il Buddismo del sole che illumina il mondo”

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Di seguito una sintesi della prima lezione del corso, basata sulla serie di Daisaku Ikeda “Il Buddismo del sole che illumina il mondo”

Qual è la definizione che racchiude la filosofia del maestro Ikeda? È difficile sintetizzare la profondità del suo pensiero in una sola espressione, ma si può affermare che si tratta della filosofia della “rivoluzione umana”.
L’anno scorso sensei ha pubblicato una serie di lezioni sul tema “La religione della rivoluzione umana” e ne ha indicato così le ragioni: «Ora, nell’ultima metà del secondo decennio del ventunesimo secolo, la situazione mondiale è sempre più travagliata e nubi oscure si profilano all’orizzonte […].
I problemi che il mondo ha di fronte non si possono risolvere unicamente operando cambiamenti esterni a livello politico o economico, attraverso riforme istituzionali o innovazioni organizzative.
Qualsiasi tentativo di trasformazione che non tenga conto del bene della gente, che non rispetti la dignità della vita, creerà solo più problemi e alla fine fallirà. Dobbiamo ricordare che l’obiettivo fondamentale è la felicità delle persone. Rimaniamo in contatto con la gente! Risvegliamoci alla dignità e alla preziosità della vita! Il cambiamento deve partire dalle persone stesse! Quali dovrebbero essere i princìpi guida di una religione per il ventunesimo secolo? A mio avviso sono l’umanesimo e la rivoluzione umana» (BS, 186, 55).
La filosofia di sensei basata sul principio della rivoluzione umana è l’espressione moderna del principio del “conseguimento della Buddità in questa esistenza” esposto da Nichiren Daishonin. L’umanesimo buddista comprende una filosofia e una pratica che permette di far sbocciare un essere umano di grande valore che possiede la stessa condizione vitale del Budda, cioè un essere umano risvegliato a una vita compassionevole e altruistica, capace di fare tesoro della persona che si trova di fronte, convinto che qualsiasi persona possieda la natura di Budda.
Nel pensiero di Daisaku Ikeda, l’essenza della soluzione ai problemi che affliggono la società sta nella trasformazione della vita di ognuno attraverso il dialogo da persona a persona.
Sensei ha un’assoluta fiducia negli esseri umani. Perciò riesce ad avere un tenace e totale ottimismo.
I giovani di oggi, suoi diretti discepoli, agiscono facendo di questa verità il loro punto di partenza.

La prova concreta

«A vent’anni – scrive Daisaku Ikeda – partecipai a una lezione di Toda sul Sutra del Loto e le sue idee mi colpirono profondamente, tanto che scrissi questo appunto: “Rivoluzione religiosa equivale a rivoluzione umana, la quale a sua volta porta a una rivoluzione educativa ed economica e diventerà anche una vera e propria rivoluzione politica”. In seguito, come discepolo di Toda che condivideva totalmente il suo intento, scrissi il romanzo La rivoluzione umana per raccontare la sua nobile vita. Ne riassunsi l’argomento con queste parole: “Una grande rivoluzione umana nella vita di una singola persona condurrà a un cambiamento del destino di una nazione e infine al cambiamento del destino di tutta l’umanità”. Il Buddismo di Nichiren Daishonin è un faro di rivoluzione umana che trasmette la luce del coraggio e della speranza alle persone che vivono nel difficile mondo di oggi. La rivoluzione umana è la trasformazione della propria vita e del proprio karma che porta a una vera felicità e a un’autentica soddisfazione. È la chiave per concretizzare l’ideale del Daishonin di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”. È il fondamento della pace» (Ibidem).

Diventare facilmente un Budda

Nichiren Daishonin scrive: «Come dice la frase del sutra: “[All’inizio ho fatto il voto di] rendere tutte le persone uguali a me, senza alcuna distinzione tra noi” (SDL, 80), potrai facilmente diventare un Budda pari a Shakyamuni» (RSND, 1, 914). Questo passo del Gosho rappresenta una grandiosa riforma religiosa. Conseguire la Buddità non è altro che il lavoro di trasformare la propria condizione vitale aprendo il mondo di Buddità inerente alla propria vita. Tutti possiedono il potenziale per diventare Budda. In definitiva, l’insegnamento del Budda sta nella lotta affinché tutte le persone possano diventare Budda a loro volta: «Ho fatto il voto / di rendere tutte le persone / uguali a me, senza alcuna distinzione tra noi» (BS, 110, 62). È proprio facendo questo voto, dice il Daishonin, che “potrai facilmente diventare un Budda pari a Shakyamuni”.
Nell’istante stesso in cui recitiamo Daimoku, simultaneamente emerge in noi la condizione vitale del Budda. In questo senso si può affermare che la vera pratica buddista inizia dopo che una persona ha aperto la sua vita alla natura di Budda, e consiste nel fatto di far scorrere la Legge mistica nella vita quotidiana, nella società. Qui troviamo la motivazione per cui è necessaria la Soka Gakkai in quanto organizzazione di buoni amici che si incoraggiano a vicenda. Inoltre, per mettere in pratica correttamente il Buddismo, è fondamentale il maestro.
Sensei scrive: «Noi facciamo nostro il voto del maestro, e mentre con coraggio andiamo oltre il nostro piccolo e limitato stato vitale, incoraggiamo anche gli altri ad avanzare insieme sul sentiero del conseguimento della Buddità. Questa è la via della rivoluzione umana che i discepoli praticano in unità con il loro maestro. Nel Buddismo la via di maestro e discepolo consiste nell’impegnarsi a portare avanti lo spirito del maestro, animati dal suo stesso voto» (BS, 186, 57).

L’esempio del Bodhisattva Mai Sprezzante

L’assunto fondamentale del Daishonin è che tutte le persone sono Budda, e come esempio diretto presenta il comportamento del Bodhisattva Mai Sprezzante. Il presidente Ikeda sottolinea: «Il Bodhisattva Mai Sprezzante comprese che mancare di rispetto a qualcuno equivale a mancare di rispetto a un Budda, e dunque anche a se stessi, e si inchinava con riverenza a chiunque incontrasse. In questo modo, secondo la profonda visione buddista della vita, la natura di Budda di quella persona si inchinava di fronte a lui. […] Le nostre vite sono interdipendenti, e se noi siamo preziosi anche gli altri lo sono. O meglio: solo quando riconosciamo e apprezziamo il valore e la dignità degli altri, anche il nostro valore e la nostra dignità risplendono visibilmente. Comprendere questo è alla base di ogni coesistenza armoniosa» (BS, 186, 60).
Il comportamento del Bodhisattva Mai Sprezzante di salvare tutti è l’esempio dell’umanesimo. Chiunque, mettendo in pratica questo comportamento diverrà un Budda. Tutto dipende dall’essere convinti o meno della propria e altrui Buddità.
La persona che continua a portare avanti il “comportamento di rispettare le persone” sta mettendo in pratica il grande voto del Budda del conseguimento della Buddità di tutto il genere umano. È una persona che sta incidendo nella profondità della propria vita la causa del conseguimento della Buddità. Non si troverà mai a un punto morto e non cadrà mai nella disperazione. Di conseguenza riuscirà a trasmettere speranza e coraggio a tutte le persone, anche se si trovano in una condizione di grande sofferenza.
Perseverando nel “comportamento di rispettare le persone” riusciamo a lucidare al massimo la nostra stessa condizione vitale. Qui troviamo lo splendore dell’umanesimo dei membri della Gakkai.
L’Ultimo giorno della Legge è un’epoca di conflitti e di controversie; la forza per contrastare questa potente corrente si trova nella ferma convinzione di credere nella propria e altrui natura di Budda e nel perseverare nell’azione di rispettare le persone.

Dialogo e rivoluzione umana

Sensei ci insegna che dialogare significa avere “un cuore colmo di grande compassione che instaura legami con gli esseri umani”.
La base del dialogo sta nel saper condividere la sofferenza, e il fatto di pensare seriamente all’altra persona è direttamente legato al progresso della propria rivoluzione umana.
Il presidente Ikeda afferma: «Possiamo trasformare la nostra condizione vitale attraverso il dialogo sul Buddismo e possiamo costruire una vita meravigliosa basata sulla compassione e sulla rivoluzione umana» (BS, 186, 47).
Quando parliamo con qualcuno del Buddismo, la nostra vita dei dieci mondi si manifesta come la voce di un Budda e quella di un bodhisattva. È per questo motivo che si riesce ad arrivare alla parte più profonda dell’altra persona. La forza motrice per manifestare questo potenziale del dialogo dei Bodhisattva della Terra consiste nel recitare Daimoku basato sul voto condiviso tra maestro e discepolo.
Questa è “la religione del ventunesimo secolo” di cui adesso l’umanità necessita più che mai. Ora è il momento per la Soka Gakkai di spiccare il volo come religione mondiale.

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