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Una giornata indimenticabile in omaggio al maestro Ikeda - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:05

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Una giornata indimenticabile in omaggio al maestro Ikeda

La città di Firenze intitola una piazza a Daisaku Ikeda, maestro buddista costruttore di pace. Il racconto di una giornata piena di emozioni attraverso le foto, gli interventi degli ospiti e i commenti dei numerosi partecipanti

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A poche decine di metri dal Centro culturale di Firenze, sabato 13 aprile 2024, in una splendida giornata primaverile è stata inaugurata la Piazza Daisaku Ikeda, maestro buddista e costruttore di pace.
Un importante riconoscimento da parte del Comune per il maestro Ikeda, che era un vero fiorentino d’adozione. Egli, infatti, nel corso della sua vita ha ricevuto i massimi riconoscimenti ufficiali da parte della città del giglio: il Fiorino d’oro nel 1992, il Sigillo della Pace nel 2007, la Cittadinanza onoraria nel 2017. Solitamente la prassi richiede che debbano trascorrere diversi anni prima che si possa dedicare uno spazio urbano a una persona, ma proprio le onorificenze già conferite dal Comune di Firenze hanno reso possibile questa intitolazione a soli pochi mesi dalla scomparsa del maestro Ikeda, lo scorso 15 novembre 2023.
L’evento del 13 aprile ha evidenziato ancora di più la relazione di amicizia, il profondo legame di affetto e stima reciproca tra il maestro Ikeda e la città di Firenze, come si era già visto il 20 gennaio 2024, in occasione della commemorazione in suo onore, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio.
Questo giorno ha segnato anche una data particolarmente significativa nella storia di kosen-rufu: la nuova piazza è infatti la prima al mondo dedicata al terzo presidente della Soka Gakkai.

Chiunque abbia partecipato all’evento, la mattina di sabato, ha potuto respirare un’atmosfera di grande gioia, di accoglienza, di felicità e calore umano. Tanti membri, pionieri della Soka Gakkai italiana, hanno incontrato compagni di fede che non vedevano da anni. In poco tempo si sono stretti nuovi legami di amicizia tra persone di tutte le età che si trovavano nella piazza. Tra i partecipanti, alcuni prestigiosi ospiti da tutt’Italia – tra i quali Roberto Baggio – e rappresentanti di istituzioni religiose e politiche (consiglieri comunali, assessori, il sindaco del limitrofo comune di Sesto Fiorentino).
Alle 12:00 ha avuto inizio ufficialmente l’inaugurazione. Alla presenza del Gonfalone, un grande stendardo con il simbolo del Comune di Firenze (un giglio rosso su fondo bianco), dopo uno squillo di tromba suonato da alcuni figuranti in costume rinascimentale – una prassi tradizionale che distingue le cerimonie cittadine più importanti e solenni – il presidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai Alberto Aprea e il sindaco di Firenze Dario Nardella hanno scoperto la targa di marmo:

Piazza Daisaku Ikeda
1928-2023
maestro buddista
costruttore di pace

Con un breve discorso introduttivo, Maria Federica Giuliani, assessora alle confessioni religiose del Comune di Firenze, ha ricordato, da una parte, l’impegno di Ikeda per la pace, l’abolizione delle armi nucleari, il rispetto della vita e della dignità umana, dall’altra, la grande integrazione della comunità spirituale e culturale della Soka Gakkai con quella cittadina: «Siete una bellissima comunità che parla di pace, di fraternità e di amicizia».
Sono seguiti l’intervento del sindaco Dario Nardella e successivamente quello del presidente della Soka Gakkai italiana Alberto Aprea (clicca qui per leggere), che – a nome di tutti i fedeli – ha espresso con passione ed emozione la sua gratitudine per il Comune di Firenze e la rinnovata determinazione di contribuire alla cultura e alla pace.

Il sindaco Nardella, dopo un caloroso benvenuto alla grande famiglia della Soka Gakkai, ha prima voluto ricordare la pianista Fausta Cianti, che per prima gli ha fatto conoscere la Soka Gakkai: «Ho sconosciuto questo straordinario movimento attraverso la musica e sappiamo quanto Ikeda amasse la musica. Io ero un giovanissimo violinista, Fausta una maestra bravissima, una grande pianista. Parlavamo di musica, e a un certo punto cominciò a parlarmi della Soka Gakkai e da lì è cominciato un rapporto che è cresciuto nel tempo».
Nardella ha ricordato la commemorazione a Palazzo Vecchio per il maestro Ikeda che si è tenuta il 20 gennaio scorso: «È stato un momento molto emozionante, al quale hanno partecipato anche in collegamento tante donne, tanti uomini e noi non smetteremo mai di ringraziare Daisaku Ikeda per quello che ha fatto per la cultura e per la pace. Lo diciamo oggi in un periodo in cui abbiamo troppe guerre in questo mondo e non le vogliamo più!».
Ha poi riconosciuto il grande merito e il contributo della comunità della Soka Gakkai italiana, lodando la forza interiore dei membri che vivono ogni giorno coerentemente ai valori del Buddismo di Nichiren: «Se siamo qui è merito vostro. Se oggi intitoliamo al grande maestro Ikeda, presidente della Soka Gakkai Internazionale, un luogo della città che per sempre rimarrà qui, è merito di tutte le donne e tutti gli uomini che hanno aderito ai valori della Soka Gakkai, alla promozione della pace, della fraternità. E anche grazie alla forza interiore che ciascuno di voi ha messo in connessione con questa città».
Colpito come tutti dalla presenza di Roberto Baggio – che ha desiderato partecipare all’evento in onore del maestro Ikeda come privato cittadino – il sindaco Nardella lo ha salutato con affetto: «Roby Baggio ci insegna quello che ci ha sempre insegnato Ikeda: che se hai un grande io interiore non hai bisogno di mostrarlo agli altri con i muscoli. Basta essere te stesso e il tuo io andrà lontano. In una società dove le persone vogliono imporre in modo muscolare, violento, arrogante il proprio io, noi dobbiamo fare esattamente il contrario. E voi ce lo insegnate. Ce lo ha insegnato il maestro Ikeda e per questo Firenze lega per sempre un pezzo di se stessa a Daisaku Ikeda e alla Soka Gakkai.
E ha concluso: «Quando si mette un toponimo e si sceglie un titolo a una strada o a una piazza, si compie un gesto irreversibile che rimarrà per sempre. E i nostri figli, i nostri nipoti, passeranno di qua e si chiederanno chi è stato Ikeda e conosceranno attraverso di lui la grande forza della Soka Gakkai e apprezzeranno questo gesto che rimarrà per sempre. Grazie con tutto il cuore».

Abbiamo intervistato alcuni partecipanti per conoscere le loro impressioni, i loro pensieri, le loro emozioni.

Daniele, 64 anni: «È stata una giornata fantastica. Pensare che così tante personalità politiche, come il sindaco e gli assessori, ma anche le semplici persone comuni, siano venute qui apposta per il maestro Ikeda mi fa capire quanto a cuore abbiano la comunità buddista. Tutto questo mi fa sperare bene per il futuro».

Giulia, 26 anni: «Ho pensato alla prima visita di Ikeda a Firenze, nel 1981. Quello che vediamo oggi è l’effetto dei suoi straordinari viaggi in Italia. È una cosa che mi dà tanto coraggio, la speranza di poter trasformare la mia vita: sento che tutto parte sempre dalle cause che poniamo. Mi commuove, inoltre, il fatto che, quando qualcuno leggerà Piazza Daisaku Ikeda, ci sarà una persona che gliene parlerà e gli farà conoscere il Buddismo e la Soka Gakkai. Questo giorno mi ha permesso di approfondire ancora di più il legame con il mio maestro. Ikeda è stato un essere umano come tutti noi: questo pensiero mi dà la forza di credere che anche io ce la possa fare a realizzare la mia rivoluzione umana, proprio come ha fatto lui. Dopo questa cerimonia sento nel cuore il desiderio di voler dimostrare che cosa si può trasformare e realizzare attraverso il Buddismo di Nichiren Daishonin».

Carla, 53 anni: «Pratico da quasi trent’anni. Quando ho cominciato sarebbe stato impensabile vedere il sindaco, altre personalità politiche e religiose all’inaugurazione di una piazza dedicata a Ikeda. Questo evento mi dà gioia, mi ravviva l’idea che niente sia davvero impossibile se decidiamo di realizzarlo attraverso la fede. Penso che la SGI possa arrivare a traguardi ancora più grandi».

Luca, 29 anni: «Con la presenza di diverse personalità della società, sia politiche sia religiose, ho sentito un profondo senso di aggregazione, di fratellanza, come c’era stato a gennaio durante la commemorazione per la scomparsa di Ikeda a Palazzo Vecchio. Durante la cerimonia ho pensato: “Sensei è davvero arrivato ovunque!”. Oggi sento dentro di me ancora di più il desiderio di continuare il mio dialogo giornaliero con il maestro davanti al Gohonzon e di non lesinare la mia vita nel sostenere le persone. Desidero avanzare in armonia con le aspettative del mio maestro, con l’obiettivo di far arrivare a tutti il suo cuore. Voglio dedicare ogni momento della mia vita a creare valore!».

© Foto di Simone Giara e Elisa Lumini

Il Centro culturale di Firenze ha sede nella bellissima Villa di Bellagio, una residenza storica del quattordicesimo secolo che sorge a pochi metri dalla nuova Piazza Daisaku Ikeda. In questa occasione, è rimasto aperto tutto il giorno accogliendo la comunità cittadina fiorentina per far conoscere la realtà della Soka Gakkai italiana, con diverse attività che si sono tenute nel corso pomeriggio, tra cui la visita guidata alla mostra L’eredità della vita, che affronta i problemi legati al cambiamento climatico in un percorso che mira all’empowerment di ogni singola persona.

Uscendo dallo spazio espositivo, Cosimo, 18 anni, ha detto: «Una mostra davvero ben fatta. È interessante e tocca i temi con esempi concreti e virtuosi che tutti noi possiamo attuare».
Stefano ha affermato: «La mostra è piena di concetti chiave, posti anche in un’ottica spirituale. Questo posto è meraviglioso. Io non sono un praticante del Buddismo di Nichiren ma, dopo questa giornata, non escludo di poter cominciare un giorno».

Sparsi in vari luoghi del Centro culturale c’erano degli schermi che mostravano il video della cerimonia commemorativa in onore di Daisaku Ikeda tenutasi a Palazzo Vecchio lo scorso 20 gennaio.
Ci sono state, inoltre, delle visite guidate alla Villa di Bellagio, tutte curate dai membri del gruppo “Arte & umanesimo”.

A questo proposito, Nadia, una visitatrice, ha detto: «La visita guidata mi ha molto colpita. Le guide sono stupende e preparatissime, ci mettono molta passione. Soprattutto non mi aspettavo che la storia della villa fosse così antica. Poi, dalla terrazza col colonnato, si gode di uno straordinario panorama!».
Riferendosi all’atmosfera che si respirava al Centro culturale, Vittorio, ha affermato: «La villa mi dà un senso di pace, di tranquillità. Mi sento dentro un flusso positivo che crea valore, in armonia con le altre persone. Percepisco un forte spirito di condivisione con tutte le persone che sono qui».

Infine, nella Sala Armonia, all’interno della Villa, si è svolta un’attività dal titolo “Daisaku Ikeda uomo di pace, una vita dedicata alla pace, alla cultura e all’educazione”: una presentazione del profilo del maestro Ikeda e uno scambio sul tema “generazioni a confronto: uno sguardo verso il futuro”.   

Alla fine della giornata Andrea ha commentato: «Dopo questo evento così importante sento che noi giovani discepoli del presidente Ikeda dobbiamo costruire il futuro che abbiamo davanti senza paura, lottando con tutte le nostre forze per il cambiamento».

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