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La ventinovesima puntata del podcast Impariamo da La nuova rivoluzione umana - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:28

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La ventinovesima puntata del podcast Impariamo da La nuova rivoluzione umana

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Impariamo da La nuova rivoluzione umana” è un podcast de Il Nuovo Rinascimento.
Con le puntate di questo podcast ripercorreremo tutti i trenta volumi che compongono l’opera.
Online la ventinovesima puntata del podcast che parla del ventottesimo volume de La nuova rivoluzione umana, a cura  di Giulio Forges Davanzati e Massimiliano Garrone.
Musica e montaggio a cura di Massimiliano Mascaro e Francesco Mancuso.


Giulio: Bentrovati a tutte e tutti! Ciao Max

Max: Ciao Giulio. Pronto per immergerci nel ventottesimo volume?

Giulio: Avanti tutta! I primi due capitoli “Canti di kosen-rufu” e “La strada maestra” raccontano del grande impegno profuso da Shin’Ichi Yamamoto per sostenere i membri del Giappone che nel 1978 stavano subendo continui attacchi da parte dei preti della Nichiren Shoshu

Max: Nonostante le giornate fitte di impegni questa incrollabile decisione portò Shin’Ichi a comporre ben 19 canzoni per diverse regioni del Giappone con la convinzione che quello fosse il momento di imprimere un nuovo slancio al movimento di kosen-rufu.

Giulio: Lo stesso giorno, il Gruppo studenti tenne una riunione di responsabili in cui fu presentata appunto la nuova canzone del loro Gruppo che celebra gli sforzi condivisi di maestro e discepolo. Nel frattempo Shin’ichi, venuto a sapere di attacchi implacabili da parte del clero nei confronti dei membri nella prefettura di Chiba, sentì la necessità di comporre una canzone per quella prefettura, come espressione di lode per il coraggio e la convinzione dimostrati dai membri. Si mise al lavoro componendo testi in cui paragonava la loro determinazione a un’alba maestosa. E ai membri del Kyushu, Shin’ichi dedicò un’altra canzone con cui li invitava a unirsi a lui nell’impresa di creare la “storia della giustizia” Soka.

Max: Incredibile.

Giulio: Aspetta, mica è finita! Shin’ichi compose anche una canzone dal titolo “Il giuramento di Aoba” per incoraggiare i membri della regione del Tohoku dove i compagni di fede erano stati colpiti da una tempesta di critiche da parte del clero. Lo stesso fece poi con i membri dell’Hokkaido.

Max: E pensare che nel frattempo Sensei continuava ad incontrare i membri di persona per incoraggiarli in ogni modo. Presenziava a numerose cerimonie di Gongyo nelle varie prefetture del Giappone e partecipava a cerimonie di piantumazione di alberi simbolicamente dedicati allo sviluppo di giovani successori.

Giulio: Questo ritmo di attività era volto a piantare solide radici in Giappone per poi dedicarsi a un ulteriore passo: la crescita di successori in tutto il mondo. Beh Max questo sì che è programmare con una chiara visione del futuro!

Max: Nel 1978, Shin’ichi trovò anche il tempo per lavorare a una canzone dedicata ai membri di Tokyo. Riflettendo profondamente per individuare cosa fosse necessario per compiere un ulteriore balzo in avanti, gli vennero in mente le parole “passione ed entusiasmo”. Vi leggo un estratto dal secondo capitolo: «Vista dalla prospettiva buddista, ogni cosa è ricca di profonde emozioni. Essere apparsi in quest’epoca nella grande Tokyo, il “quartier generale” di kosen-rufu, con la nobile missione dei Bodhisattva della Terra; aver intrapreso la grande lotta per la Legge al fine di adempiere il voto formulato sin dal tempo senza inizio, misticamente, insieme ai compagni di fede che dall’immenso universo hanno scelto di riunirsi a Tokyo […]. Ciascuno di questi fatti, così mistici e straordinari, non può che suscitare profonde emozioni».

Giulio: Il 2 agosto la canzone di Tokyo dal titolo “Compagni di fede che regalate profonde emozioni” fu presentata a una riunione dei responsabili di capitolo e Shin’Ichi spiegò il significato di essere appassionati ed entusiasti: «L’emozione non può scaturire dall’atteggiamento passivo di chi vive la pratica come un’imposizione. Risiede bensì nell’atteggiamento concreto di agire assumendo l’iniziativa, e di affrontare ogni sfida con la massima serietà». E ancora: «È essenziale essere tutti sempre pronti a precipitarsi là dove c’è bisogno di aiuto per proteggere i membri, collaborare insieme e incoraggiarsi reciprocamente, consapevoli che Tokyo è un’unica organizzazione. […] Il progresso della “grande Tokyo” potrà realizzarsi grazie alla vittoria delle “piccole Tokyo”, le nostre comunità all’interno di essa. Costruiamo insieme una Tokyo invincibile! Edifichiamo una grande, immortale, gloriosa cittadella di kosen-rufu che tutti i compagni di fede del mondo possano ammirare!».

Max: Quando agiamo con spirito di iniziativa e con la consapevolezza che siamo noi in prima persona i protagonisti dello “spettacolo della nostra esistenza che regala profonde emozioni” allora la passione e l’entusiasmo iniziano ad emergere dalla nostra vita, riusciamo ad agire prendendo l’iniziativa ed espandiamo così ulteriormente la cerchia di passione e di entusiasmo intorno a noi!

Giulio: Infine, il capitolo “isole vittoriose” racconta di come il gruppo donne di alcune delle più remote isole del Giappone, nonostante fossero separate da chilometri e chilometri di mare, decise di cogliere ogni opportunità, anche la più creativa, per incontrarsi e creare profondi legami di amicizia.

Max: Nonostante le idee erronee e i pregiudizi nei confronti della Soka Gakkai, i membri di queste isole minori hanno perseverato tenacemente nella loro pratica buddista e si sono impegnati al massimo per conquistare la fiducia delle rispettive comunità, basandosi sempre sullo spirito di non dualità di maestro e discepolo. I compagni di fede di queste isole sono coloro che «sono rimasti fedeli al voto fatto al proprio maestro e che hanno preso consapevolezza della loro missione, hanno aperto nuove, grandi strade di kosen-rufu».

Giulio: Alla prima riunione generale dell’hombu delle isole minori, tenutasi il 7 ottobre 1978 Shin’ichi parlò dell’importanza di agire con saggezza nella vita quotidiana e incoraggiò così i partecipanti: «Mi auguro fortemente che creiate armonia tra voi e siate cooperativi con chiunque, che abbiate un forte senso di responsabilità e che, comprendendo e accettando gli altri con un grande cuore, sviluppiate una sempre più ricca umanità».

Max: Grazie Giulio! Allora con questo augurio di coltivare sempre un cuore aperto nelle nostre comunità vi ringraziamo per l’ascolto e ci risentiamo alla prossima puntata, sempre con il podcast di Il Nuovo Rinascimento.

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