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Approfondiamo “La raccolta degli insegnamenti orali” : capitolo decimo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:07

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Approfondiamo “La raccolta degli insegnamenti orali” : capitolo decimo

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Attraverso lo studio di aprile su La raccolta degli insegnamenti orali, approfondiamo e mettiamo in pratica il capitolo decimo del Sutra del Loto: Il maestro della Legge. Il titolo della lezione del maestro Ikeda è “Il grande voto di kosen-rufu è il cuore della Soka Gakkai“, pubblicato su Buddismo e Società n.243.

Nel periodo che va dal 16 marzo, giorno di kosen-rufu, al 3 maggio, giorno della Soka Gakkai, possiamo approfondire lo spirito dei successori. Nel 1958, dopo la storica riunione del 16 marzo che rappresenta il passaggio di testimone dal maestro Toda ai giovani successori, il 2 aprile Toda venne a mancare. Il giovane Ikeda raccolse la sfida come diretto discepolo e il 3 maggio 1960 venne nominato terzo presidente a soli 32 anni.
Quest’anno mirando al 2030, ognuno di noi può cogliere ancor più profondamente la sfida come discepolo di un grande maestro dell’umanità.

Come vogliamo prepararci

Stiamo studiando approfonditamente La raccolta degli insegnamenti orali poiché Sensei ha dedicato tutte le sue energie e forze nell’approfondire questi insegnamenti nell’ultima fase della sua vita.
Non sono lezioni a sé, bensì la conclusione ultima della monumentale serie chiamata “Il Buddismo del Sole per illuminare il mondo”. Per questo motivo noi uomini abbiamo determinato di approfondire seriamente queste lezioni. Uno studio combattivo, basato sul Daimoku, che vuole sempre tradursi in azioni concrete nella vita quotidiana.
Una nuova era sta nascendo, nella quale i tre maestri ci hanno lasciato una grande eredità spirituale basata sul Buddismo di Nichiren Daishonin.

Abbiamo due obiettivi fondamentali come Gruppo uomini:

  1. Raccogliere una nuova determinazione per trasmettere un nuovo umanesimo nella società;
  2. Far crescere i giovani per una Soka Gakkai sempre giovane.

È necessario che ogni membro vinca in prima persona per poter dare un contributo allo sviluppo di tutta la Soka Gakkai. Il maestro Ikeda ci invita costantemente a vincere sul nostro egocentrismo e dedicarci alle persone intorno a noi, a coltivare una prospettiva ampia e inclusiva e trasformare ogni grande difficoltà in una grande vittoria.
Al Corso nazionale uomini di Montecatini, è stato ufficializzato il gruppo Giovani Ginko, gli uomini giovani.
Qual è il fulcro di questa attività? Gli zadankai, le nostre riunioni dedicate allo shakubuku, in cui possiamo incontrare i giovani e ispirare loro fiducia, trasmettendo lo spirito della lotta condivisa di maestro e discepolo. L’obiettivo è che i Giovani Ginko diventino baluardi della relazione maestro-discepolo.

Come Gruppo uomini ci stiamo ponendo tre domande:

  • come possiamo proseguire e avanzare sulla strada tracciata dal nostro maestro?
  • come possiamo crescere i nostri successori e soprattutto i giovani?
  • come possiamo realizzare gli scopi di shakubuku che ci stiamo ponendo in ogni singolo gruppo? E non lasciare nessuno indietro?

Attraverso un forte Daimoku, uno studio combattivo e in unità, invitiamo a dialogare su come rispondere a questi punti interrogativi, come uomini e insieme ai quattro gruppi.

Punti chiave che desideriamo sottolineare

Citiamo alcuni brani come esempio, sta a ognuno valorizzare e fare propria ogni singola riga di questa lezione.

1) Abbiamo scelto di nascere nel mondo per realizzare la missione grandiosa e senza precedenti di kosen-rufu

«Noi della Soka Gakkai abbiamo ereditato un grande voto dal nostro primo presidente Tsunesaburo Makiguchi e dal suo successore e secondo presidente Josei Toda. Si tratta della missione grandiosa e senza precedenti di kosen-rufu: diffondere in tutto il mondo il Buddismo del sole di Nichiren Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge, e adoperarsi per la felicità e la pace di tutta l’umanità. Un voto che è il cuore stesso dei primi tre presidenti della Soka Gakkai e dei loro discepoli. Abbiamo scelto di nascere nel mondo per realizzare questa nobile missione, entusiasti di unirci all’assemblea di Bodhisattva della Terra che è la Soka Gakkai.» BS 243, p.30

«Ogni 3 maggio è un punto di partenza per i maestri e i discepoli Soka che portano avanti l’altruistica lotta del Daishonin per diffondere la Legge mistica, superando trionfanti ogni prova.» BS 243, p.32

«Fino a quando baseremo la vita sul grande voto di kosen-rufu potremo far emergere saggezza, coraggio e forza vitale illimitati per lottare e vincere in qualsiasi campo»

Ne La raccolta degli insegnamenti orali il Daishonin afferma: «Il “grande voto” si riferisce alla propagazione del Sutra del Loto» (BS, 113, 48).

I veri bodhisattva scelgono di apparire in un’epoca malvagia per adempiere questo grande voto, prendendo posto in prima linea nella società, nel mondo pieno di sofferenza. Sono i “maestri della Legge”, come impareremo in questa lezione.» BS 243, p.30

2) Il duplice significato dell’espressione “maestri della legge”

«“Maestro della Legge” (giapp. hosshi) è una traduzione del sanscrito dharmabhanaka, dove Dharma significa “Legge” e bhanaka indica qualcuno che recita o predica tale Legge. Nel Sutra del Loto chiunque, senza distinzione fra clero e laici, uomini e donne, può essere un maestro della Legge, la perfetta descrizione di un bodhisattva» BS 243, p.33

«Il decimo capitolo del Sutra del Loto presenta due aspetti, o ruoli, dei maestri della Legge: fare della Legge la propria maestra e guida nella vita; agire a propria volta come maestri, condividendo con gli altri la Legge alla quale ci si è risvegliati. Il primo aspetto corrisponde al ricercare la via e recare beneficio a se stessi, impegnandosi per ottenere l’Illuminazione; il secondo consiste nel guidare gli altri e recare loro beneficio indicando la via per ottenere l’Illuminazione. Concentrarsi unicamente sull’Illuminazione personale significa mancare di compassione per gli altri: ne sono un esempio i praticanti dei due veicoli (ascoltatori della voce e risvegliati all’origine dipendente). D’altro canto, concentrarsi unicamente sul recare beneficio agli altri può condurre all’ipocrisia o all’arroganza. Solo quando questi due aspetti coesistono in maniera complementare può fiorire un’autentica umanità» BS 243, p.33

«Il temine “maestro della Legge” può dare l’impressione di qualcuno che parla davanti a un grande pubblico, ma il Sutra del Loto spiega che non è necessariamente così. Afferma che chiunque condivida il Buddismo anche solo con una persona è un inviato del Tathagata. Che si tratti di diffondere la Legge mistica o di guidare le persone all’Illuminazione, tutto inizia dall’arrivare al cuore di chi si ha di fronte. Ogni persona è intrinsecamente degna di rispetto perché possiede la natura di Budda, nessuna merita di essere denigrata o disprezzata. Per questo i dialoghi individuali e i piccoli incontri sono così importanti» BS 243, p.35

3) Indossiamo “la veste” della «gentilezza e della pazienza» e «l’armatura della perseveranza»

«Praticare il Buddismo significa essere vittoriosi. Non possiamo affrontare e superare le tempeste avverse con una determinazione debole e poco convinta. Per questo la “veste” che dobbiamo indossare è sia quella della «gentilezza e della pazienza» sia «l’armatura della perseveranza»

«Sedere sul “seggio” del Tathagata significa dedicarsi «alla pratica senza risparmiare la propria vita» tra le onde furiose del mondo reale e avanzare intrepidi di fronte alla natura demoniaca delle autorità arroganti. Entrare nella “stanza” del Tathagata significa sviluppare una compassione simile a «quel tipo di sollecitudine che una madre ha per suo figlio», la forza di proteggere tutti dai pericoli» BS 243, p.37

«Mattina dopo mattina ci svegliamo con il Budda, sera dopo sera andiamo a dormire con il Budda. Momento per momento noi raggiungiamo la via, momento per momento riveliamo la nostra vera identità̀» (cfr. BS, 113)

«I maestri della Legge incarnano, insegnano e promuovono incessantemente il Buddismo nel corso della loro vita quotidiana, perché́ questa è la via che conduce alla felicità eterna» BS 243, p.38

«I maestri della Legge di cui si parla nel Sutra del Loto sono in realtà bodhisattva che ardono del grande voto per kosen-rufu. Vanno attivamente fra la gente e si impegnano in dialoghi per costruire un mondo pacifico tracciando nuovi modi di procedere. Una sola persona di questo tipo diventa un sostegno spirituale per molte altre nella propria comunità, rende più luminosa la società con lo splendore della sua vita e ispira gli altri. Noi, i maestri della Legge Soka, abbiamo la grande missione di comunicare ampiamente all’intera famiglia dell’umanità il messaggio di rispetto e coesistenza armoniosa contenuto nel Sutra del Loto. È nostro compito costruire una nuova epoca in cui le persone risplendano di dignità e fioriscano meravigliosamente nel loro modo unico, in accordo con il principio del “ciliegio, susino, pesco e prugno selvatico”» BS 243, p.39

Miriamo al 3 maggio … alziamoci con gioia!

«Ogni 3 maggio, in tutti questi anni, ho pregato con rinnovata determinazione. Compagni e compagne di fede Bodhisattva della Terra, e voi giovani che siete la nostra speranza, alzatevi con gioia e dinamismo! Diventate un fiume possente di persone capaci che inaugureranno un secolo della vita ed espandete ancora di più la nostra marea montante di cittadini e cittadine globali che creano felicità e pace!» BS 243, p.39

Materiali di studio per approfondire la lezione

Invitiamo a studiare e mettere in relazione:

  • Buddismo e Società 243, pp 30-41
  • La raccolta degli insegnamenti orali, capitolo decimo: Buddismo e Società̀ n. 113
  • Il Sutra del Loto, capitolo decimo: “Il maestro della Legge”
  • La Saggezza del Sutra del Loto, volume 2 – Chi sono i veri maestri della legge?

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