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Corso nazionale uomini 2024. Gli interventi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:05

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Corso nazionale uomini 2024. Gli interventi

Di seguito pubblichiamo un report degli interventi del Corso nazionale uomini 2024

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di Alberto Aprea, presidente della Soka Gakkai italiana

Carissimi compagni di fede del Gruppo uomini, congratulazioni vivissime per questo corso nazionale che vede cinquecento responsabili riuniti da tutta Italia per celebrare il 58esimo anniversario della fondazione del Gruppo uomini! Grazie per aver deciso di partecipare a questo corso, nonostante i numerosi impegni, animati da un sincero spirito di ricerca, e grazie a tutti coloro che si sono dedicati dietro le quinte a realizzare questo importante evento.
Il maestro Ikeda afferma:

Come sapete, il Gruppo uomini è stato creato da Sensei il 5 marzo del 1966. Ne La nuova rivoluzione umana si legge:

«Quel giorno Shin’ichi sorrise apertamente e disse: “Congratulazioni per la fondazione del Gruppo uomini. Sono veramente felice che questo giorno sia arrivato, e ora mi sento ancora più fiducioso per il futuro di kosen-rufu!”» (NRU, vol. 10, 298; L’orgoglio di essere pilastri di kosen-rufu, Esperia, pag. 3)

Erano già passati quindici anni dalla nascita del Gruppo donne e del Gruppo giovani. Commentando questo “ritardo” nella fondazione del nostro Gruppo, Sensei fa riferimento al Bodhisattva Virtù Universale descritto nel Sutra del Loto. Infatti, questo Bodhisattva è l’ultimo ad accorrere all’assemblea sul Picco dell’Aquila e per rimediare al suo ritardo esprime un voto solenne a Shakyamuni, quello di proteggere tutti i praticanti nell’Ultimo Giorno e di diffondere la Legge mistica, e dichiara:

«Farò in modo che sia propagata in tutto Jambudvipa e che non abbia mai fine» (SDL, 439)

Shakyamuni gioisce di questo voto, dopodiché trasmette ai discepoli le sue ultime volontà:

«Se vedrai una persona che accetta e sostiene questo sutra, dovrai alzarti e salutarla da lontano, mostrandole lo stesso rispetto che mostreresti a un Budda» (SDL, 440)

Ne La raccolta degli insegnamenti orali Nichiren afferma che questo è «il punto principale che il Budda desidera comunicarci». Quindi, il Gruppo uomini ha questa particolarità, è nato con questa promessa di prendersi cura, proteggere e rispettare coloro che sostengono la Legge mistica, creando armonia. Vale a dire che abbiamo promesso di essere il “pilastro d’oro” a sostegno della cittadella Soka e dell’intera società.
A questo proposito, Sensei scrive:

«I membri del Gruppo uomini sono i pilastri della famiglia e della società; sono i grandi aurei pilastri di kosen-rufu. È grazie alla forza e alla risolutezza del Gruppo uomini che il Gruppo donne e il Gruppo giovani possono affrontare con fiducia e serenità le loro battaglie» (Pilastri d’oro di kosen-rufu, pag. 48)

E poi:

«L’entusiasmo dei nostri compagni del Gruppo uomini renderà felice il Gruppo donne, diffonderà gioia tra i giovani e contribuirà alla crescita forte ed energica del Gruppo futuro. Anche la comunità e la società intera terrà questi uomini in grande considerazione. Un “pilastro d’oro” trasforma in oro ogni cosa» (Ibidem, pag. 197)

Certo è una bella responsabilità!
Durante questo corso avremo occasione di approfondire insieme lo studio del Buddismo, in particolare le lezioni di Sensei su La raccolta degli insegnamenti orali. Vorrei confermare con voi che lo studio nella Soka Gakkai esiste per essere messo in pratica, per costruire la felicità per sé e per gli altri. Il Buddismo non è una mera teoria in cui cercare appagamento intellettuale: la Legge mistica vive nella realtà concreta e si manifesta nelle nostre azioni quotidiane. I benefici nascono e si diffondono a partire dal nostro “comportamento da essere umano”.
È fondamentale quindi mettere in pratica la nostra fede e creare legami di fiducia intorno a noi, espandendo la rete di pace e felicità nella nostra comunità. Cosa vuol dire “comportamento da essere umano”? Significa rispettare, apprezzare, lodare e proteggere gli altri esseri umani. In particolare, il Gruppo uomini ha la responsabilità di creare armonia e di essere un esempio di comportamento rispettoso, in particolare nei confronti delle donne.
Riguardo a questo punto Sensei è molto chiaro:

«Mi farebbe piacere vedere gli uomini più cortesi e più attenti verso le donne. Gli uomini dovrebbero sempre ricordarsi di rispettare le donne, sostenendole nel migliore dei modi» (NR, 853)

Questa è la qualità che dovremmo coltivare. Noi tutti siamo nati per essere felici e per rendere felici anche gli altri. Nichiren dichiara:

«Il mezzo meraviglioso per porre veramente fine agli ostacoli fisici e spirituali di tutti gli esseri viventi non è altro che Nam-myoho-renge-kyo» (RSND, 1, 747)

Condividere con gli amici l’emozione provata nel mettere in pratica la più nobile filosofia della vita, questo è fare shakubuku, è una battaglia spirituale per “rompere” l’oscurità fondamentale, la negatività inerente alla vita umana che getta le persone nella sofferenza e nell’infelicità.
Il presidente Toda dichiarò:

«Anche se dovessi sprofondare nell’inferno non mi preoccuperei: mi impegnerei a introdurre al Buddismo del Daishonin coloro che si trovano nell’inferno, trasformandolo così nella Terra della Luce Tranquilla. I codardi non possono definirsi uomini. Noi possiamo trasformare ogni nostro sforzo o fatica nel potere del Budda. La forza con cui si manifestano i tre ostacoli e i quattro demoni testimonia in realtà l’inconfutabile prova che li possiamo sconfiggere grazie alla fede e alla pratica. Vivete con forza e determinazione!» (Pilastri d’oro di kosen-rufu, pag. 200)

Tutti noi siamo chiamati a questa sfida di superare ostacoli e sofferenze karmiche per vincere nella nostra vita e portare felicità anche agli altri. Ciò che dobbiamo fare è recitare un Daimoku vigoroso per toccare il cuore delle persone. A quel punto bastano poche parole, e anche se l’altro non inizia subito a praticare, prima o poi quel seme germoglierà. Perciò diffondiamo questo suono meraviglioso con il sorriso, con convinzione ed entusiasmo, aiutandoci l’un l’altro a far risplendere la nostra Buddità. Come buddisti, e in realtà come esseri umani, è naturale agire per la felicità degli altri… Ma qualche volta le cose più semplici possono rivelarsi le più difficili. L’essenza degli insegnamenti buddisti è semplice: apprezzare ogni persona. Un Budda si sforza e si adopera instancabilmente per la felicità di ogni individuo.

Il nome giapponese del Gruppo uomini è sonen-bu: sonen vuol dire “uomini nel fiore degli anni”, cioè uomini che continuano ad agire con energia e passione per kosen-rufu.
Dal punto di vista del Buddismo, l’età anagrafica non conta. Perciò, in quanto discepoli, per rendere felice il nostro maestro continuiamo a sfidarci con uno spirito sempre giovane mentre facciamo crescere innumerevoli giovani successori che porteranno avanti il nostro movimento nel futuro, e insieme dedichiamoci a diffondere la Legge mistica che è la fonte di perenne giovinezza e forza vitale!
Per vivere in questo modo, è fondamentale mantenere l’atteggiamento di impegnarci nella fede e continuare a sfidare noi stessi, di nuovo oggi e ancora domani, recitando un forte Daimoku per far emergere la forza vitale per vincere in ogni singolo prezioso giorno, creando sempre più valore.

Per riepilogare quanto detto finora, riconfermiamo insieme i cinque i punti chiave delle nostre attività in questo Anno della nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo (vedi NR, 842):

  1. Sfidiamoci con gioia nello shakubuku, con i giovani in prima linea
  2. Facciamo crescere i membri dei Gruppi futuro e giovani, i nostri successori
  3. Continuiamo a percorrere il cammino della lotta condivisa di maestro e discepolo con uno spirito sempre giovane
  4. Sfidiamoci ognuno nella propria personale rivoluzione umana mettendo alla base Gongyo e Daimoku
  5. Impegniamoci nello studio del Buddismo e delle guide del nostro maestro, e soprattutto sfidiamoci per mettere in pratica ogni giorno quello che studiamo.

Nel corso del 2023 e in questi primi mesi del 2024 ho avuto la fortuna di incontrare personalmente e dialogare con numerosi giovani e posso dire con certezza che i Gruppi giovani uomini, Giovani donne, Studenti e Futuro stanno avanzando con lo spirito di non dualità di maestro e discepolo e la determinazione di diventare la forza trainante per lo sviluppo dell’intera Soka Gakkai italiana, aprendo una nuova strada per il movimento di kosen-rufu. I meravigliosi fiori umani del Gruppo giovani stanno facendo risplendere, con tutta la loro forza e bellezza, una luce di speranza per l’intera società. Ed è ciò che hanno fatto i nostri giovani anche in occasione del 16 marzo, creando una nuova ondata di propagazione in tutta Italia attraverso 36 riunioni che hanno visto 4.807 partecipanti, di cui 1.840 persone nuove. In occasione della recente riunione nazionale (17 marzo 2024) che ha segnato la ripartenza del movimento di kosen-rufu in Italia con la nuova struttura dei Gruppi giovani, Futuro e Studenti, il presidente Harada ci ha inviato queste parole di incoraggiamento:

«In un saggio dello scorso anno, Ikeda Sensei ha scritto: “La nostra pratica buddista è per il presente e per il futuro. ‘Se vuoi conoscere le cause del passato, guarda gli effetti del presente; se vuoi conoscere gli effetti del futuro, guarda le cause del presente’ (RSND, 1, 252): in accordo con questo insegnamento, è importante creare grandi cause ora, nel presente, che assicureranno una grande vittoria nel futuro”. Per tutti voi che vi siete riuniti oggi, ora è il momento di dare avvio a un grande progresso, in unità di itai doshin e con lo spirito di non dualità di maestro e discepolo; un progresso che possa costituire una fonte di luce del Rinascimento della vita nel XXI secolo, e che vi porti a realizzare magnifiche vittorie nelle vostre vite e nel movimento di kosen-rufu per la pace nel mondo!» (NR, 854)

Quindi, per far sì che il movimento di kosen-rufu cresca ancora di più, quest’anno, con uno spirito giovane e con i giovani in prima linea, aumentiamo in modo significativo il numero dei nuovi membri, soprattutto giovani. Sarà per tutti noi un’esperienza indimenticabile e un esempio eterno di vittoria anche per le generazioni future.
Oggi, insieme e in armonia, avanziamo con entusiasmo lodando reciprocamente i nostri sforzi. E incoraggiamo con calore i membri del Gruppo giovani e futuro, per creare una nuova cittadella Soka di persone capaci e aprire insieme la strada a un futuro pieno di speranza e di pace.
Grazie di cuore a tutti!


di Francesco Geracitano, responsabile nazionale Gruppo uomini

Sono davvero felice di ripartire tutti insieme, per me è la più grande gioia essere tutti qui riuniti. Grazie per tutti i vostri sforzi. Come Gruppo uomini, riguardo agli scopi di quest’anno, i nostri obiettivi sono gli obiettivi della Soka Gakkai. E per realizzare questi obiettivi ognuno di noi deve vincere. Questo è un punto essenziale. In questo corso studieremo una parte degli Insegnamenti orali, in particolare “I maestri della legge”, che è un capitolo importantissimo del Sutra del Loto. Tengo a precisare che il motivo per cui vogliamo approfondire gli Insegnamenti orali è che il nostro maestro nella fase finale della vita ha dedicato tutte le sue forze a questo insegnamento così prezioso. Queste lezioni fanno parte della serie “Il Buddismo del sole per illuminare il mondo”, non sono una serie a parte, e rappresentano la conclusione della grande eredità che Sensei ci ha lasciato, rivolta a tutti i membri del mondo. Da questo punto di vista li vogliamo approfondire, non solo studiandoli ma mettendoli in pratica nella nostra vita quotidiana. Sono convinto che il Gruppo uomini sia davvero importante. Il Gruppo donne è fortissimo, così come è meraviglioso il Gruppo giovani. Ma se manca il nostro sostegno come Gruppo uomini, in quanto pilastri di armonia, è difficile andare avanti. Noi uomini abbiamo questo compito molto importante, di sostenere e avere a cuore tutta l’organizzazione. Di proteggere l’armonia e la gioia, e far sì che ogni Gruppo si senta protetto e a proprio agio grazie alla presenza di uomini che si prendono cura di tutto. Abbiamo il compito di portare avanti l’eredità lasciata dal nostro maestro. Questa è la responsabilità che vogliamo assumerci. Sicuramente ognuno di noi vive le proprie difficoltà e preoccupazioni, ma d’altra parte abbiamo un mezzo meraviglioso per risolverle! Proprio a partire da queste difficoltà, abbiamo la possibilità di costruire delle grandi vittorie. Questo richiede una grande decisione. Desidero sottolineare ancora che, come Gruppo uomini, non possiamo pensare soltanto ai nostri problemi personali, dobbiamo sviluppare una visione più ampia e sostenere tutti. In questa occasione vogliamo ufficializzare la nascita del Gruppo dei Giovani Ginko che per noi rappresentano i nostri successori, il futuro, gli uomini giovani. Molto spesso questi uomini giovani nel passaggio dal Gruppo giovani rischiano di perdersi, mentre è fondamentale valorizzarli.
Mauro Ciullo è il referente nazionale di questo Gruppo, che per noi uomini rappresenta il tesoro più prezioso. Gli uomini giovani sono il nostro futuro. Quindi facciamo sì che stiano bene e possano dedicarsi all’attività senza preoccupazioni. Non dimentichiamo che hanno ricevuto un meraviglioso allenamento nel Gruppo giovani, quindi non sprechiamo questa opportunità di crescere ulteriormente insieme a loro.
Vorrei condividere ancora il messaggio che il presidente Harada ha inviato per questo corso:

«Desidero ringraziare tutti voi del Gruppo uomini italiano per il vostro sincero impegno e per i vostri nobili di sforzi. Porgo i miei più sinceri saluti a tutti»

Vorrei infine soffermarmi sul tema dei sostenitori i quali, grazie alla loro esperienza, dedizione e passione, sostengono tutto il Gruppo uomini. La nomina dei sostenitori è una nomina ufficiale, perciò prego i responsabili di non dimenticare mai di valorizzarli e di avere gratitudine nei loro confronti, e prego i sostenitori di collaborare con i responsabili del Gruppo uomini. Questa unità e questo profondo scambio sono essenziali per portare avanti bene tutta la nostra organizzazione.


di Giuseppe Palatucci, segretario nazionale uomini

In questo periodo è cominciata una nuova era, l’era della prima generazione dei praticanti dopo la scomparsa di Sensei. Alcuni di noi lo hanno incontrato personalmente, mentre altri hanno potuto vivere insieme a lui seguendo le sue guide.
Da adesso in poi, tutti i membri che verranno potranno solo leggere le sue guide e i suoi incoraggiamenti, per cui tutto dipenderà da quello che noi stessi saremo in grado di trasmettere.
È cominciata l’era dei veri discepoli!

Per questo corso abbiamo stabilito due obiettivi:

  1. Far emergere una nuova determinazione
  2. La crescita dei giovani per una Soka Gakkai giovane

Sensei dopo la morte del presidente Toda, nel ‘58.

Sensei a quell’epoca continuava a rifiutare di diventare il terzo presidente della Soka Gakkai e spiegò che c’erano tre motivi:

  • Era giovane, aveva solo 32 anni. Organizzazioni così grandi sono sempre guidate da persone più avanti nell’età e con più esperienza.
  • Non era ancora riuscito a guarire dalla tubercolosi
  • In seguito all’incidente di Osaka, dopo circa un mese di carcere, doveva ancora superare il processo. Se fosse stato condannato, la notizia sarebbe stata: hanno arrestato il presidente della Soka Gakkai, una notizia che avrebbe sconvolto i membri. Quindi il giorno della sua nomina a terzo presidente per lui non fu certo un giorno tranquillo, privo di difficoltà. Prima della cerimonia comprò un quadro con un veliero in tempesta, e probabilmente si sentiva proprio così.

Sensei ci ha sempre incoraggiato a superare anche le più grandi difficoltà con il suo esempio.

Nel volume 10 de La rivoluzione umana, racconta qual era il suo atteggiamento quando Toda gli chiedeva di realizzare una missione impossibile, come esempio la campagna di Kamata o la campagna nel Kansai. Lui rispondeva immediatamente: “Sì, lo realizzerò”, anche se poi una volta rimasto solo andava in crisi. I suoi punti di riferimento erano il Daimoku e il Gosho. Recitava Daimoku e recitava, fino a quando non aveva risolto il suo dubbio e la sua oscurità. Poi partiva con una convinzione assoluta e tutti si sentivano sicuri e incoraggiati a seguirlo. Anche noi seguendo il suo esempio, vincendo davanti al Gohonzon, possiamo realizzare tutti i nostri scopi e realizzare una grande attività per kosen-rufu. I momenti di crisi sono estremamente importanti. Quando superiamo i nostri dubbi e la nostra oscurità, allora rinasciamo, facciamo emergere una forza, uno stato vitale incredibile. Quindi, da ora in poi, piuttosto che accettare passivamente la sua scomparsa, quando leggiamo una guida del presidente Ikeda domandiamoci cosa noi abbiamo deciso, concretamente. Noi siamo i responsabili della Soka Gakkai Italiana, per questo è importante che ognuno di noi torni da questo corso con una forte determinazione.
Riguardo al secondo punto, vorrei sottolineare un brano dal discorso del presidente Harada alla riunione di centro del 7 gennaio:

«Quando, nel 2008, il professor Jim Garrison – ex presidente della John Dewey Society degli Stati Uniti – incontrò Ikeda Sensei, gli chiese le sue impressioni riguardo al suo primo incontro con Toda Sensei. Il giorno successivo, ripensando al loro dialogo, il professor Garrison affermò: “Quando il presidente della SGI Daisaku Ikeda parlava del suo maestro Josei Toda, il suo sguardo era quello di un giovane di diciannove anni. In quel momento ho pensato che, finché ci sarà quella scintilla nei suoi occhi, la Soka Gakkai non conoscerà declino. Ho percepito che finché i suoi membri continuano a mantenere uno spirito giovane, finché hanno come punto di origine il maestro e si basano correttamente sul suo spirito, questa religione potrà prosperare sicuramente per mille anni a venire»

Poi il presidente Harada continua:

«Credo che questa sia l’essenza della “Soka Gakkai giovane in tutto il mondo”. Nella prospettiva del Buddismo, che considera la vita eterna attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro, l’età anagrafica non è altro che un numero. E non importa quanto cambiano i tempi, lo spirito di maestro e discepolo non deve mai cambiare. In altre parole, non importa quanti anni siano passati, ognuno di noi non deve mai dimenticare nemmeno per un istante che Ikeda Sensei è il suo punto di origine e deve continuare a lottare con uno spirito giovane, con quella “scintilla negli occhi” che riflette il nostro voto di vivere come suoi discepoli. In questo modo, potremo espandere una “Soka Gakkai giovane” in tutto il mondo e continuare a trasmettere questo suo spirito nel futuro, per l’eternità» (NR 846)

Questa è la mia convinzione, cosa ne pensate?

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