«Sviluppa sempre più la tua fede fino all’ultimo momento della tua vita, altrimenti avrai dei rimpianti. Per esempio, il viaggio da Kamakura a Kyoto dura dodici giorni: se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo, come puoi ammirare la luna sopra la capitale? Qualunque cosa accada, rimani vicino al prete che conosce il cuore del Sutra del Loto, continua a imparare sempre più da lui i princìpi del Buddismo e prosegui il viaggio della fede»
Nichiren Daishonin, Lettera a Niike (RSND, 1, 911)
Ho iniziato a praticare all’età di ventiquattro anni. La cosa che mi ha sempre colpito di più della pratica buddista è che grazie a Nam-myoho-renge-kyo possiamo vivere i nostri sogni.
Sono una persona dal carattere molto introverso e timido, e avevo molte difficoltà a condividere il Buddismo con gli altri. Quando lo facevo, gli amici mi deridevano e venivano a zadankai per schernirmi.
A ventotto anni sentii il desiderio di acquistare una casa. Iniziai a guardarmi intorno ma il mercato non offriva niente che andasse bene vista la mia limitata disponibilità economica. Non avevo il supporto né della famiglia né della banca, cosa che mi creava molta sofferenza, e facevo fatica a credere di poter realizzare questo sogno.
Nonostante ciò, continuavo a impegnarmi nell’attività buddista sostenendo i giovani della mia zona. Per superare la mia sofferenza recitavo due ore di Daimoku al giorno, svegliandomi alle 6:00 tutte le mattine. Ma non riuscivo a trovare la casa giusta. Chiesi un consiglio di fede e mi venne detto di continuare a recitare Daimoku, di approfondire lo studio del Gosho Lettera a Niike e di accompagnare una persona a ricevere il Gohonzon. Il primo pensiero fu: “Se devo fare questo per riuscire a comprare una casa, non ci riuscirò mai”. Ma Nichiren ammonisce:
«Se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo, come puoi ammirare la luna sopra la capitale?» (Ibidem)
Decisi di non farmi scoraggiare dall’ambiente e di continuare a perseverare fino a quando non avessi raggiunto l’obiettivo, di fidarmi completamente delle parole di Sensei approfondendo sempre più il legame maestro discepolo. Così smisi di concentrarmi troppo sull’obiettivo di trovare casa e iniziai a pregare solo per riuscire a fare shakubuku.
Dopo un mese il mio migliore amico, uno di quelli che veniva a zadankai per deridermi, mi chiese di praticare per i suoi problemi personali. Mi presi l’impegno di sostenerlo andando a recitare Daimoku da lui tutti i giorni e accompagnandolo a ogni attività.
Il suo grande sogno era lavorare negli Stati Uniti. Riuscì a realizzarlo in soli tre mesi e decise di ricevere il Gohonzon. Dopo una settimana dalla cerimonia, mi chiamò un’agenzia e mi propose una casa perfetta ma non economicamente alla mia portata.
Decisi di affidarmi al Daimoku recitando cinque ore di Daimoku al giorno per una settimana, per superare l’ostacolo economico. La casa costava 130.000 euro, che non avevo. Il tetto massimo che la banca mi avrebbe dato era 90.000. Quell’anno (2016) era l’86° anniversario della fondazione della Soka Gakkai. Decisi di fare una proposta di 86.000 euro. E con mio grande stupore venne accettata!
Grazie alla pratica buddista ho avuto la fortuna di incontrare nuovi amici e di essere protetto in tante circostanze. Sono diventato più forte nelle mie decisioni, mantenendo una fermezza nella mia determinazione che prima non avevo.Ho sperimentato come il desiderio sincero di sostenere gli altri che parte dal cuore e l’impegno nelle attività per kosen-rufu ridimensiona i nostri problemi personali, ci porta ad aprire il “piccolo io” e ci permette di mettere cause basate sul “grande io”, trasformando così il nostro karma.
In questi anni ho compreso che il modo più diretto per realizzare i nostri sogni è fare shakubuku alle altre persone. E, allo stesso tempo, realizzando i nostri sogni possiamo mostrare la prova concreta e fare shakubuku con la nostra vita!
