«Anche se può accadere che uno miri alla terra e manchi il bersaglio, che qualcuno riesca a legare i cieli, che le maree cessino di fluire e rifluire o che il sole sorga a ovest, non accadrà mai che la preghiera di un praticante del Sutra del Loto rimanga senza risposta»
Nichiren Daishonin, Sulle preghiere (RSND, 1, 306)
Questo brano mi ha sempre accompagnato affiorando in ogni momento critico, a ogni punto morto, davanti a ostacoli che ritenevo impossibile superare.
Nichiren Daishonin scriveva queste parole dall’esilio sull’isola di Sado (1272), per rispondere alle domande di Sairen-bo, un suo discepolo. Le preghiere basate sul Sutra del Loto riceveranno sicuramente una risposta, afferma Nichiren. Gli insegnamenti che non valorizzano la dignità della vita, al contrario, creano solo sofferenza: trovo meraviglioso che il Sutra del Loto riconosca la dignità suprema della vita in tutte le persone, permettendo loro di manifestarla, così come sono, in questa esistenza.
«Non accadrà mai che la preghiera di un devoto del Sutra del Loto rimanga senza risposta»… e molte volte è una risposta più grande di quella che cercavo! Questo accade invariabilmente quando prego per dimostrare attraverso la mia esperienza di vita il potere della Legge mistica per incoraggiare le altre persone.
Questo Gosho mi ha cambiato davvero la vita quando ho iniziato a chiedermi chi sia un “devoto del Sutra del Loto”. Una persona che recita Daimoku? Sì, certo, ma non solo. Il maestro Ikeda indica a questo proposito tre elementi precisi: una pratica regolare, una pratica rivolta alla felicità degli altri e non solo ai nostri obiettivi personali, e la decisione di affrontare a qualunque costo difficoltà e sofferenze, ossia quelli che il Buddismo chiama i tre ostacoli e i quattro demoni e i tre potenti nemici. Giorno dopo giorno e anno dopo anno ho costruito la mia vita, la mia famiglia, il mio lavoro, dando forma alla mia missione nella società. Mi rendo conto, ancor più ora che il nostro maestro non è più in vita, del valore delle sue parole. Nel Diario giovanile il giovane Ikeda scriveva:
«I grandi risultati partono da quelli piccoli. Non devo dimenticarmi che una serie di piccoli risultati porta a un grande successo. La vittoria si conquista solo dedicandosi costantemente, passo dopo passo, a costruire il momento presente. Lavoro semplice, onesto, giorno dopo giorno, senza che nessuno sappia: questo conta. Solo il tempo potrà̀ rivelare il valore delle mie azioni al mondo intero» (cfr. Diario giovanile, Esperia, pag. 30)
Da giovane ho creduto nelle parole del Gosho e di Sensei, per affrontare la mia insicurezza, la timidezza, tante illusioni. Insieme a molti giovani, ho creduto profondamente in quelle parole, ho lottato per renderle concrete, ogni giorno innanzitutto davanti al Gohonzon e insieme alla “famiglia Soka” che amo.
Sensei definisce “rivoluzione umana dinamica” quella in cui «i discepoli passano dalla ricerca passiva della salvezza e di una guida, ad adoperarsi attivamente per aiutare gli altri e guidarli alla felicità e all’Illuminazione» (BS, 240, 40). Con questo spirito desidero continuare a incoraggiare le nuove generazioni perché possano incidere nel loro cuore i valori e le parole di un maestro straordinario.