A 19 anni diventai mamma di uno splendido bambino dopo aver affrontato una gravidanza che nessuno approvava. I miei genitori attribuivano a me la responsabilità del loro fallimento e la vergogna che provavano per i giudizi della gente. Poco dopo la nascita di Giulio andai a convivere col padre, e dopo quattro anni mi ritrovai ad avere timore di esprimere le mie opinioni, di indossare un vestito scollato o di vivere liberamente le mie amicizie. Giulio da piccolo assisteva a questa violenza psicologica e fisica e io arrivai a pensare di togliermi la vita perché sentivo di non essere in grado di proteggerlo. Trovai la forza di chiudere quella relazione e subito dopo iniziai a praticare il Buddismo, che stravolse completamente la visione e lo scopo della mia esistenza.
Mi tuffai nelle attività della Soka Gakkai. Il gruppo di cui ero responsabile accoglieva tante persone sempre piene di entusiasmo. Determinai che kosen-rufu doveva avanzare e nel 2017 il gruppo si divise e nove persone ricevettero il Gohonzon, tra cui mio figlio che a quel tempo aveva 16 anni. Determinai che il gruppo si dividesse nuovamente e si divise. Mi impegnavo per sostenere i membri e le persone emergevano una dopo l’altra: la mia vita si apriva sempre di più. Nel frattempo l’azienda in cui lavoravo fallì. Ero senza lavoro, con un sacco di debiti e il mutuo della casa non ancora estinto. Nichiren scrive:
«Questa vita è come un sogno. Nessuno può essere certo di vivere fino a domani. Anche se tu dovessi diventare il più misero dei mendicanti, non disonorare il Sutra del Loto» (Ammonimento contro l’attaccamento al proprio feudo, RSND, 1, 731)
Ogni giorno mi svegliavo per lottare e vincere a suon di Daimoku e Gongyo: non c’erano soldi neanche per fare la spesa, racimolavo gli spicci frugando nelle borse e nelle tasche, ma mi sfidavo nel fare l’offerta per kosen-rufu con gratitudine, e il mio stato vitale cambiava ed ero in grado di percepire la potenza della mia vita.
Nel 2019 mi fu proposta la responsabilità di settore e accettai senza esitazione. Di lì a poco scoprii di avere un carcinoma all’utero. Grazie allo studio del Gosho e all’attività, capii che era arrivato il momento di illuminare con la fede la mia oscurità e l’incapacità di credere di meritare la felicità. Nichiren scrive:
«Più preziosi dei tesori di un forziere sono i tesori del corpo e prima dei tesori del corpo vengono quelli del cuore. Dal momento in cui leggerai questa lettera sforzati di accumulare i tesori del cuore!» (I tre tipi di tesori, RSND, 1, 755)
Grazie anche al sostegno delle mie compagne di fede ho avuto molta protezione e ho dovuto fare solo un ciclo mirato di radioterapia. Apprezzare la preziosità di ogni donna del settore mi ha insegnato ad apprezzare me stessa e imparando ad accogliere le diversità di ognuna ho compreso che anche dentro di me non c’erano note sbagliate.
A marzo 2020 arrivò la pandemia ma il nostro settore non si fermò: in grande unità intensificammo le attività di incoraggiamento ed emersero tante altre persone di valore. Grazie al lockdown scoprii che mio figlio viveva una forte crisi esistenziale; non praticava più da mesi e aveva abbandonato gli studi universitari. Non si amava al punto di farsi del male. La mia più grande paura si manifestava, lui non credeva di meritare la felicità anche per via di tutto ciò che aveva vissuto da piccolo. Abbiamo iniziato a recitare Daimoku insieme e questo ci ha permesso di vincere l’influenza del passato. Insieme iniziammo a respirare aria nuova.
Nel 2021, sfidando la mia insicurezza, accettai la responsabilità di capitolo e contemporaneamente fui chiamata per un colloquio di lavoro. Dopo due settimane fui selezionata per frequentare un corso di formazione di un importante tour operator, superando tutti gli esami e iniziando il mio percorso come professionista nel settore extra alberghiero.
In questi due anni ho dovuto affrontare grandi prove, come la calunnia sul lavoro, ma nonostante tutto non ho mai smesso di credere e di sforzarmi di creare valore con costanza, e proprio quest’anno sono stata assunta a tempo indeterminato con la mansione di direttore commerciale della mia zona: faccio parte di un’azienda di persone meravigliose che mi sostengono.
Nel capitolo abbiamo costruito una forte unità incontrandoci regolarmente nonostante le distanze. Tanti giovani gioielli stanno emergendo e sostenerli, come adulti, è la nostra priorità. Molte persone si sono avvicinate al Buddismo e altre hanno ricominciato a praticare. Tante donne sono diventate responsabili in prima linea e uno dei settori del capitolo presto si dividerà!
Il maestro Ikeda afferma che il tempo non è qualcosa da aspettare, ma che noi stessi determiniamo.
Dopo dure lotte, mio figlio è riuscito a creare un rapporto sereno con suo padre. L’anno scorso è stato nominato responsabile giovani uomini di settore e ha determinato di intraprendere un percorso di studi nell’ambito della produzione musicale. I miei genitori, dopo 20 anni di cause giudiziarie, hanno finalmente divorziato e mio padre e mia sorella si sono riavvicinati.
Mio padre ogni tanto recita Daimoku e partecipa a zadankai. Mia madre ha partecipato attivamente a diverse riunioni donne. Circa un mese fa ho firmato il compromesso per la vendita della mia casa che dopo dodici anni ha finalmente trovato degli acquirenti: la casa che avrei dovuto vendere per pagare i debiti e che non ha mai ricevuto nessun pignoramento!
A gennaio insieme alle Giovani donne e ai Giovani gigli bianchi abbiamo iniziato delle sessioni di danza e abbiamo determinato di creare uno staff di ballerine Soka. Sono determinata a trasformare il karma della mia famiglia e a ripagare così il debito di gratitudine nei confronti del mio maestro e dei miei genitori.
Adesso il mio cuore è libero e capace di accogliere e amare senza riserve. Come dice Sensei:
«Se non trovate speranza intorno a voi,
siate voi a crearla.
La felicità è racchiusa
in questo modo di vivere.
Creiamo la speranza!»
(NR Selezione gennaio 2021)
Questa è la mia promessa per tutta l’eternità!
