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Fiori di giustizia e felicità, sbocciate con coraggio e dignità! - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:15

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Fiori di giustizia e felicità, sbocciate con coraggio e dignità!

Daisaku Ikeda

Dalla serie “La luce del secolo dell’umanità”, Seikyo Shimbun, 24 settembre 2004

Questo saggio inedito di Daisaku Ikeda del 24 settembre 2004 è dedicato alle responsabili di gruppo, chiamate in Giappone “responsabili Gigli bianchi”. Egli racconta inoltre di quando ricevette il Fiorino d’oro a Firenze, il 30 giugno 1992. Scrive: «Mentre ricevevo il Fiorino d’oro, mi tornarono alla mente tutte le compagne di fede del Gruppo donne, a me così care, che lottano per compiere la loro preziosa missione di kosen-rufu»

Daisaku e Kaneko Ikeda, sede del Seikyo Shimbun, Tokyo, 25 maggio 2002
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Alle “responsabili Gigli bianchi”, preziosi tesori della Soka

Tutte voi,
nobili e
piene di dignità
proprio come il giglio bianco,
sbocciate con coraggio!

Il giglio bianco è il simbolo del Gruppo donne. Toda Sensei amava molto questo fiore. Subito dopo la sua nomina a secondo presidente della Soka Gakkai fondò il Gruppo donne, e il luogo dove si svolse l’incontro che segnò la fondazione del Gruppo era decorato con dei gigli bianchi. Nell’ammirarli, Toda Sensei compose la seguente poesia:

Un nobile raduno
di amiche

dal cuore puro:
bianchi gigli
profumati.
(NRU, 7, 248)

All’epoca, il caos provocato dalla sconfitta del Giappone nella Seconda guerra mondiale gettava un’ombra oscura sulla società e la sofferenza delle donne – a cui venivano imposti enormi sacrifici – era particolarmente profonda. Ma i semi e le radici che fanno sbocciare un fiore possiedono dentro di sé il potere di ricoprire la terra di innumerevoli fiori.
Il presidente Toda si alzò risolutamente e, desiderando la felicità di tutte le donne, piantò un giglio bianco in quella terra incolta e devastata del dopoguerra in Giappone: si tratta del nostro Gruppo donne della Soka Gakkai, il migliore al mondo.
Nel linguaggio dei fiori, il giglio bianco significa anche “nobiltà” e “dignità”.
Nobili come un giglio bianco!
Fiere come un giglio bianco!
Fate sbocciare fiori di felicità splendidi come i gigli bianchi!
Questo desiderio del mio maestro Josei Toda si è realizzato, e oggi la rete delle donne Soka è diventata una grande rete solidale di pace e felicità che unisce il mondo.

I gigli bianchi
che fioriscono lungo il cammino
di kosen-rufu
alleviano la stanchezza
di tutte le persone intorno.

A settembre del 2004, nella fresca aria autunnale, in ogni gruppo del Giappone sono nate, fiere ed eleganti, le “responsabili Gigli bianchi”: si tratta di tutte voi, finora conosciute come “responsabili di gruppo” che, impegnandovi nelle prime linee di kosen-rufu giorno dopo giorno, avete fatto sbocciare fiori di vittoria. Credo che questo nuovo appellativo esprima perfettamente la nostra sincera gratitudine e apprezzamento nei vostri confronti.

I responsabili di livello superiore dovrebbero impegnarsi insieme a voi, che state assumendo un ruolo così importante, prendendosi la massima cura di voi, incoraggiandovi al massimo e trattandovi con il massimo rispetto.
Responsabili, non siate arroganti e impegnatevi con tutte le forze per il bene di queste donne ammirevoli!
Nel 1952, quando venni nominato consigliere del capitolo Kamata, decisi di concentrare le mie attività di shakubuku sul “nucleo”.
A quell’epoca la Soka Gakkai era organizzata in capitoli, gruppi e nuclei. Ci impegnammo quindi nell’attività a livello di “nucleo”, l’unità più piccola ma la più importante dell’organizzazione. Attualmente il nucleo equivale al gruppo.
La maggior parte dei membri che formavano i nuclei erano giovani nella fede, e molti responsabili non erano d’accordo sull’affidare loro grandi responsabilità.mTuttavia, io credevo nelle potenzialità di queste persone in prima linea. I nuovi membri hanno forza e saggezza nuove.
La “campagna di febbraio” incentrata proprio sui nuclei, portò infine il capitolo Kamata a realizzare un rapido e straordinario progresso, aprendo una breccia verso il raggiungimento dell’obiettivo di Toda Sensei di raggiungere 750.000 famiglie di membri. Grazie alla rivitalizzazione dell’attività nei nuclei, riuscimmo ad abbattere i limiti nel nostro cuore. Questa formula rimane tuttora invariata.
Se il gruppo diventa più forte, l’intera Soka Gakkai diventerà più forte. Il sistema organizzativo su base locale fu istituito nel 1970, un periodo in cui infuriava la questione sulle presunte violazioni dei diritti di libertà di parola e di stampa da parte della Soka Gakkai. Da quel momento in poi, ogni volta che ho viaggiato per il Giappone ho incontrato quanti più responsabili di gruppo possibile, organizzando sessioni fotografiche e altri eventi, e incoraggiandoli con tutto me stesso.
Se il “castello del gruppo” è saldo come una roccia, allora il “castello Soka” non verrà scosso da nulla.
È giunto il nuovo secolo, e con esso “l’era della Soka”.
Per celebrare questa nuova partenza, sono nate le “responsabili Gigli bianchi”, e ora tutti i gruppi del Giappone si sono alzati insieme. Questo nuovo sistema illuminerà il nuovo secolo. Con lo sguardo rivolto all’ottantesimo anniversario della nostra fondazione (nel 2010), la Soka Gakkai ha iniziato a creare una nuova storia.
Abbiamo intrapreso con coraggio il grande viaggio per far risplendere la luce della Legge mistica in ogni parte del mondo!

Una gioiosa rete
di creature celesti,
gigli bianchi
la cui fragranza si diffonde
in alto nel cielo

Il 30 giugno 1992, a Firenze – la culla del Rinascimento italiano – mi fu conferito da parte del sindaco Giorgio Morales il “Fiorino d’oro”. Fu una cerimonia magnifica, che si svolse a Palazzo Vecchio, la sede del Comune.
Dopo aver appreso dal sindaco che questa onorificenza veniva conferita ai più illustri intellettuali e alle figure di spicco del mondo come simbolo di cultura, espressi la più profonda gratitudine per questo onore fin troppo grande per me.
Sono stato il primo giapponese a ricevere questo riconoscimento, che è stato assegnato anche a Richard Karl Freiherr von Weizsacker (1920-2015), primo presidente della Germania riunificata, e ad Andrej Dmitrievic Sacharov (1921-1989), fisico sovietico e Premio Nobel per la pace. Il mio sguardo era fortemente attratto dal disegno inciso sulla moneta d’oro: un giglio.
Il giglio è lo stemma della città di Firenze, conosciuta come la “città dei fiori”. Pensai: “Questa moneta d’oro è la prova che le compagne di fede del Gruppo donne di tutto il mondo condurranno per sempre una vita prospera”. Mentre ricevevo il Fiorino d’oro, mi tornarono alla mente tutte le compagne di fede del Gruppo donne, a me così care, che lottano per compiere la loro preziosa missione di kosen-rufu, e pregai per ciascuna di loro. La parola “fiorino” significa “piccolo fiore”. Questa moneta d’oro fu coniata a Firenze nel 1252, l’anno prima che Nichiren Daishonin proclamasse il suo insegnamento e si diffuse in tutta l’Europa occidentale. Si dice che queste “monete d’oro del giglio”, di altissima qualità, abbiano portato prosperità alla zona di Firenze e abbiano permesso il fiorire del magnifico periodo rinascimentale. Allo stesso modo, le compagne di fede del Gruppo donne d’Italia hanno svolto un ruolo molto importante nel grande movimento del “Rinascimento Soka”: perspicaci, forti e coraggiose, con i loro sorrisi pieni di energia e vitalità hanno affermato la verità e la giustizia aprendo la strada a un nuovo, grande movimento religioso per il bene e la felicità delle persone. Nel vedere tutto questo, mia moglie e io ci siamo commossi fino alle lacrime. Il giglio è una delle piante più antiche della storia umana. Vi sono testimonianze della sua esistenza risalenti a migliaia di anni fa. In Giappone, la varietà più famosa di “giglio bianco” è il cosiddetto “giglio di Pasqua”, ma in tutto il nostro paese fioriscono anche gigli selvatici unici nel loro genere, dall’isola di Hokkaido, al nord, all’arcipelago di Okinawa, a sud.
Anche nel celebre Man’yoshu (“Raccolta di diecimila foglie”, la più antica collezione di poesie waka in giapponese giunta fino a noi, n.d.t.) viene menzionato il giglio.
Ma perché i gigli sono così belli? Perché lottano con tutto il loro essere per sopravvivere.
Alcuni studiosi sostengono che la bellezza che caratterizza i fiori è “espressione della saggezza” con cui riescono a vincere nella dura lotta per la sopravvivenza. Persino i fiori, che non possiedono il dono della parola, fanno del loro meglio per esprimere se stessi con il loro colore e profumo, che è come la loro “voce silenziosa”. A maggior ragione, per noi esseri umani dovrebbe essere naturale parlare esprimendoci al meglio delle nostre capacità!
Quanto sono nobili le “responsabili Gigli bianchi” che parlano e lottano con le loro splendide voci vibranti per kosen-rufu, per la felicità, la verità e la giustizia.
La rete Soka si è ampliata proprio grazie al cuore forte, bello e compassionevole delle “responsabili Gigli bianchi”.

Circondati da erbacce,
sopportando bufere di neve,
gigli bianchi eleganti
come principesse.

In passato i gigli bianchi venivano considerati fiori sacri.
Quando, nel XV secolo, Giovanna d’Arco insorse per salvare la sua patria – la Francia – lo stendardo che innalzò raffigurava degli angeli, ciascuno con un giglio in mano.
Lo aveva fatto realizzare da una ricamatrice a cui aveva commissionato personalmente i disegni.
Successivamente fu processata, e quando comparve in tribunale le fu chiesto se tenesse più allo stendardo o alla spada. Lei rispose prontamente: «Tengo al mio stendardo quaranta volte più che alla mia spada».
Lo “stendardo del giglio” doveva essere per lei un simbolo di giustizia e di fede.
Giovanna d’Arco fu condannata al rogo e arsa viva in seguito a un processo dietro cui si celavano trame ordite da personaggi influenti, ma la sua vita continua a risplendere di luce immortale nel corso dei secoli. Fu un processo ingiusto, condannato dalla storia.
In realtà, a vincere è stato lo “stendardo del giglio”, è stata la sua fede portata avanti a costo della vita!
Non esiste niente di più prezioso, forte e immortale dello spirito di una donna che vive un’esistenza dedita alla giustizia. La verità di grandi persone che hanno vissuto basandosi sulla loro fede e sui loro ideali sublimi è stata spesso contaminata e distorta: si tratta di una costante nel corso della storia.
Nell’opera dello scrittore francese Honoré de Balzac, Il giglio della valle, la protagonista afferma:

«Le persone ricoperte di sporcizia cercano di insozzare con le acque fangose ​​in cui stanno annegando anche le persone più nobili»

Questa è la realtà del mondo. Ecco perché è importante trasformare la tendenza degli esseri umani a comportarsi in modo disonesto e immorale. È fondamentale inaugurare un’era in cui prosperino la verità e la giustizia.
Nel nostro viaggio di kosen-rufu, il giglio bianco è l’emblema della vittoria e della gloria!
È lo stendardo del Gruppo donne che mostra al mondo la giustizia della Soka!
Tra così tanti esseri umani avidi e calcolatori, coloro che si alzano in prima linea tra le persone di nobili virtù sono le “responsabili Gigli bianchi” dalla profonda missione.
Le piccole e grandi vittorie che tutte voi continuate serenamente a conseguire giorno dopo giorno, nella fede e nella vita quotidiana, nel Buddismo e nella società, ora e per sempre, sono la vittoria del Buddismo di Nichiren Daishonin, sono la vittoria della giustizia della Soka Gakkai.
In ogni caso, le critiche, gli attacchi, l’odio e la gelosia di cui parla il Buddismo sono la prova evidente che siete praticanti del Sutra del Loto dedite a realizzare kosen-rufu.
La fede è la via suprema che ci permette di non temere mai nulla, di superare qualsiasi cosa con risolutezza, di vincere e avanzare. È l’unica via che ci mette in grado di conseguire la Buddità.
Percorrere questa via ci permette di diventare persone eternamente felici e vittoriose, e di adornare meravigliosamente la nostra vita, che è eterna.

La mistica fragranza
dei gigli bianchi
si diffonde alta nel cielo,
e le divinità celesti
ci proteggono.

Urrà per le “responsabili Gigli bianchi”, le migliori al mondo!
Siate sempre, sempre felici e in buona salute!

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