A cura di Pierluigi Panetta
Un importante principio buddista dice che la “fragranza interna otterrà protezione esterna”.
Nel Gosho I tre tipi di tesori si legge:
«Il Buddismo insegna che la fragranza interna otterrà protezione esterna. Questo è uno dei suoi princìpi più importanti» (RSND 1, 752)
Grazie alla fede e alla pratica, la fragranza della Legge mistica comincia a emanare il suo profumo permeando la nostra vita, quindi, la “fragranza interna” di questa espressione simboleggia l’emergere della natura di Budda.
Di conseguenza, attirate dal profumo che emana la vita di colui che crede nella Legge mistica, le funzioni positive presenti nel suo ambiente accorrono per proteggerlo (protezione esterna).
Il maestro Ikeda chiarisce questo concetto nella spiegazione del Gosho I tre tipi di tesori.
Questa lettera fu inviata da Nichiren Daishonin a Shijo Kingo nel periodo in cui stava affrontando il pericolo più grande della sua vita. Kingo, infatti, a causa delle calunnie dei suoi colleghi, era stato messo di fronte a una scelta drastica dal suo signore feudale: abbandonare la fede o perdere il suo lavoro. Ma Shijo Kingo reagì giurando al Daishonin di non smettere mai di praticare.
Poco dopo scoppiò un’epidemia e molti dei suoi persecutori persero la vita; anche il suo datore di lavoro si ammalò e Kingo, essendo anche un bravo medico, si prese cura di lui e grazie a questa situazione ebbe l’occasione di riguadagnarsi la sua fiducia.
Il Daishonin spiega che il cambiamento di questa situazione si deve al principio per cui “la fragranza interna otterrà protezione esterna”: attraverso la sua fede Kingo attiva l’azione protettrice delle “funzioni positive” dell’ambiente.
Fragranza interna significa che da dentro la vita si espande il profumo della natura di Budda, come il profumo dell’incenso che bruciando si diffonde nella stanza.
Protezione esterna significa che, richiamata dalla nostra fragranza interna, la natura di Budda insita nel nostro ambiente inizia a muoversi, a manifestarsi, e in questo modo riceviamo protezione dall’esterno.
La fede basata sulla relazione di non dualità di maestro e discepolo – in questo caso la promessa al Daishonin di non smettere mai di praticare – ha permesso a Kingo di attivare la protezione dell’ambiente.
La recitazione del Daimoku è la pratica che fa emergere il vero beneficio della fragranza interna che riceve protezione dall’esterno.
Attraverso la preghiera per manifestare la nostra natura di Budda, diamo inizio a un grandioso scambio tra la nostra vita e la Legge mistica, che è la forza dell’universo; di conseguenza la Legge mistica inizia ad agire nella nostra vita. Si attivano così due tipi di benefici: la protezione che si riceve dalle funzioni positive dell’ambiente, e la gioia caratteristica dei Budda.
Il primo beneficio riguarda la preghiera, che ha il potere non solo di richiamare la nostra natura di Budda ma anche quella presente in tutti i fenomeni. Questa natura di Budda richiamata protegge la persona che recita Daimoku.
Il secondo beneficio riguarda invece la grande gioia che si prova nello stabilire il grande io come base della propria vita.
Qualsiasi tipo di sofferenza stiamo attraversando, se la nostra vita si basa sulla decisione di vincere con la preghiera, stiamo ponendo la causa del conseguimento della Buddità. Il maestro Ikeda scrive:
«Colui che recita Daimoku è colui che vince» (NR, 761)
Il beneficio fondamentale di recitare Daimoku è far sì che al centro di tutto quello che succede nella nostra vita ci sia la causalità del conseguimento della Buddità. Quindi è nella recitazione del Daimoku che emerge la gioia del Budda. Le funzioni positive dell’ambiente si radunano attorno alla persona che recita Daimoku e la guidano verso la direzione della felicità più grande. Non c’è nulla che possa eguagliare il Daimoku.
