di Carlo Abrate, responsabile nazionale del Gruppo studenti

Se penso a Ikeda Sensei, il primo ricordo lo associo alla favola Il principe del paese della neve che i miei genitori mi leggevano quando ero bambino, e che mi è stata utile nei momenti difficili della vita.
La favola racconta di due bambini, Mariko e Kazuko, che si prendono cura dei cigni all’arrivo dell’inverno. In cambio il principe dona ai due fratelli le seguenti parole: “Qualsiasi cosa accada, non dovete mai cedere”. Il racconto si conclude illustrando il principio buddista per cui l’inverno si trasforma sempre in primavera.
Le parole di Sensei furono essenziali nel periodo dell’adolescenza, quando mi accorsi che la vita era più complessa di quanto credessi. Sono state come una tavolozza di colori nel mio cuore tormentato e insicuro, quando non sapevo cosa avrei voluto fare nel futuro ed ero spaventato dalla società che mi circondava. Grazie agli incoraggiamenti di Ikeda Sensei mi sono sentito accolto con gentilezza e ciò mi ha permesso di sviluppare una speranza attiva che mi spinge a sognare di poter cambiare il karma dell’umanità attraverso la mia rivoluzione personale.
Nel libro Corriamo insieme verso kosen-rufu, dedicato agli studenti,Ikeda ci incoraggia a ricercare le avversità di nostra iniziativa in modo da allenarci per far avanzare il movimento di kosen-rufu.
La fiducia illimitata che ripone in noi studenti si racchiude nell’incoraggiamento a trovare «una missione molto più grande di quanto possiamo immaginare», a diventare «individui straordinari» e leader che proteggono la gente comune (pag. 204). Quando mi sono trovato faccia a faccia con la malattia, la lettura del Diario giovanile di Ikeda Sensei mi ha permesso di comprendere quanto anche lui sia stato un giovane tormentato dai venti della malattia e della sofferenza. Ma grazie a una profonda determinazione ha trasformato l’impossibile in possibile, vivendo fino all’età di 95 anni.
Come suo discepolo mi sono affidato a lui in ogni situazione, alle sue parole, ai suoi consigli, al suono deciso della sua voce.
Oggi determino che sempre più persone abbiano il privilegio e l’onore di avere Ikeda Sensei come maestro di vita. Che possano trovare nei suoi incoraggiamenti, nelle opere maestose La rivoluzione umana e La nuova rivoluzione umana, l’ispirazione per vivere una vita dedicata a un grande voto, per creare una società più giusta e in pace attraverso la propria rivoluzione umana.
Grazie alla determinazione sincera di non deludere le promesse fatte al suo maestro Toda, Sensei ha costruito un movimento globale che porta avanti una missione sociale e religiosa che sta trasformando il karma dell’umanità. Con le sue Proposte di pace e i dialoghi con pensatori di tutto il mondo, Ikeda Sensei ci ha lasciato un patrimonio di idee e principi di valore inestimabile, delineando una visione eterna che noi discepoli scegliamo ogni giorno di concretizzare attraverso la nostra rivoluzione umana.
Grazie Sensei!
La gioia più grande della mia vita
di Alice Ferrario, responsabile nazionale del Gruppo studenti

Ho un’immensa gratitudine per il mio maestro, Daisaku Ikeda. Il momento in cui ho creato una forte relazione con lui, sentendo che era molto più vicino di quanto credessi, è stato quando ho vissuto una forte difficoltà nel comprendere quale percorso di studio seguire dopo la prima laurea. Pur avendo completato la triennale con gioia, ero nella nebbia più totale rispetto a cosa avrei voluto realizzare con quegli studi, tanto che decisi di interrompere la magistrale per studiare altro. Avere fiducia in me stessa nel compiere questa scelta era davvero difficile.
Ricordo che la lettura costante dei libri scritti da Sensei per i giovani mi faceva percepire con chiarezza che lui aveva una grandissima fiducia in me, come in ogni giovane, e desiderava la mia felicità così fortemente che le sue parole mi trasmettevano il coraggio e la determinazione di far fiorire la mia vita senza paura, con la convinzione di realizzare i miei sogni.
Inizialmente capire quali fossero questi sogni era una sfida veramente ardua, come se mi impedissi di ascoltare quelle che sotto sotto erano le mie speranze per il futuro. Le parole di Sensei sono state il punto di partenza per costruire un forte io capace di lottare anche accettando le incertezze, insegnandomi a credere nel valore della mia vita e a lodarne ogni aspetto, senza fare paragoni, e a cogliere la preziosità di ogni momento.
Col tempo ho percepito sempre di più quanto Sensei abbia instancabilmente agito con la determinazione che ogni persona non si senta sola e percepisca il proprio infinito valore.
Averlo come maestro è la fonte di gioia più grande della mia vita. Sebbene io non l’abbia mai incontrato fisicamente, ho sentito con chiarezza nel mio cuore il suo potente desiderio e la sua forte preghiera per la mia felicità.
Qualche mese prima della sua scomparsa gli ho scritto per raccontargli che sarei andata in Giappone per un corso mondiale e che il mio desiderio era incontrare il suo cuore, a prescindere dal fatto di vederlo fisicamente. Mentre scrivevo la lettera ho realizzato che il nostro è un legame eterno, come descritto nel Sutra del Loto:
«Le persone che avevano udito la Legge dimorarono in varie terre di Budda, rinascendo di continuo insieme ai loro maestri» (SDLPE, 203)
Tra le lacrime di commozione, ho sentito che la mia vita è inseparabilmente legata a Sensei grazie al voto condiviso di maestro e discepolo formulato nell’infinito passato per realizzare la pace e la felicità per tutte le persone.
La mia determinazione, ora più che mai, è di continuare a dialogare ogni giorno con Sensei impegnandomi attraverso le mie azioni quotidiane, facendo tesoro di ogni persona affinché tutti possano conoscere il suo meraviglioso cuore.
Continuerò ad avanzare nella mia rivoluzione umana decisa a realizzare incredibili vittorie per la mia felicità e quella di ogni persona. Sento in me un’irresistibile voglia di lottare insieme al mio maestro, vita dopo vita!
