«Il Sutra delle Sei paramita dice che si deve diventare maestri della propria mente e non lasciare che la mente sia la propria maestra. Qualunque difficoltà possa sorgere, consideratela passeggera come un sogno e pensate solo al Sutra del Loto»
(Nichiren Daishonin, Lettera ai fratelli, RSND, 1, 447)
Questa frase è tratta da una lettera che Nichiren scrisse ai due fratelli Ikegami, nel 1275, per incoraggiarli a non abbandonare la fede nonostante le difficoltà che stavano affrontando per via della forte avversione del padre nei confronti della loro fede nel Buddismo.
È uno degli scritti del Daishonin a me più cari perché è proprio grazie ai consigli di fede qui racchiusi che ho deciso di ricevere il Gohonzon. Infatti, proprio come i fratelli Ikegami, anche mia sorella e io all’inizio della nostra pratica buddista eravamo fortemente ostacolate dai nostri genitori, ma studiando intensamente questa lettera abbiamo colto il significato profondo delle nostre lotte trovando il coraggio di diventare membri della Soka Gakkai.
Nonostante sia passato qualche anno da quando ho ricevuto il Gohonzon, Lettera ai fratelli è sempre per me fonte di luce e di speranza nei momenti in cui l’oscurità pervade la mia vita.
Ho imparato a riconoscere che gli ostacoli esterni e le mie paure sono, in verità, i miei più grandi alleati se illuminati dalla preghiera di Nam-myoho-renghe-kyo, e che qualsiasi periodo della vita – soprattutto quelli più disperati – è quello più propizio per realizzare i miei sogni e la mia rivoluzione umana. Tutto dipende dalla mia fede.
A tal proposito, il nostro maestro spiega che
«Diventare il maestro della propria mente significa essenzialmente basarsi sul fondamento incrollabile della Legge, sul Gohonzon e sugli scritti del Daishonin, significa vivere con un sincero spirito di ricerca nella fede, basato sulla missione condivisa di maestro e discepolo, e non farsi arrogantemente dominare dall’egoismo o dall’egocentrismo» (cfr. D. Ikeda, Lezione sugli scritti di Nichiren Daishonin, pag. 136)
Inoltre afferma che
«rispetto all’eternità qualsiasi evento o fenomeno è passeggero come un sogno. La Legge invece è eterna. Se permettiamo alle funzioni demoniache di sconfiggerci e di allontanarci dalla Legge, lo rimpiangeremo per sempre. In questo passo il Daishonin sta esortando i suoi discepoli a pensare solo al Sutra del Loto, a concentrarsi soltanto su kosen-rufu e a rimanere saldi nella fede mirando alla vittoria eterna» (Ibidem)
Credo che questa frase esprima l’immensa fiducia che Nichiren e il maestro Ikeda nutrono nei confronti della vita dei loro discepoli. Anche io, come discepola di Sensei, sto imparando a riconoscere la dignità della vita e a rafforzare la fiducia in essa, giorno dopo giorno, con il desiderio di poterla trasmettere a tutti i giovani che intorno a me stanno affrontando ogni sorta di difficoltà affinché, insieme, sostenendoci l’un l’altro e uniti al cuore del nostro maestro, possiamo mirare alla vittoria eterna!