A cura di Amerigo Zanetti
Il Buddismo di Nichiren si basa sulla convinzione che ognuna e ognuno di noi possiede dentro di sé uno stato vitale puro, positivo e illuminato, la Buddità. Quando recitiamo Nam-myoho-renge-kyo possiamo attingere a questo potenziale e fare emergere il coraggio, la saggezza e la compassione necessari per creare valore a partire da qualsiasi circostanza. Tali caratteristiche si ricollegano alle tre virtù del Budda di “sovrano, maestro e genitore”. Nel Sutra del Loto il Budda afferma:
«Tuttavia questo triplice mondo costituisce il mio dominio e gli esseri che ci vivono sono tutti miei figli. Questo luogo adesso è pieno di dolore e sofferenza. Io sono l’unica persona che può salvarli e proteggerli» (SDL, 120)
Secondo Nichiren la frase «Questo triplice mondo costituisce il mio dominio» indica la virtù del sovrano, ossia il potere di proteggere tutti gli esseri viventi. L’affermazione: «Ora questo mondo è pieno di dolore e sofferenza. Io sono l’unica persona che può salvarli» rappresenta la virtù del maestro, ossia la saggezza di istruire e condurre gli esseri viventi all’Illuminazione. «Gli esseri che ci vivono sono tutti miei figli» si collega alla virtù del genitore, ossia alla compassione di nutrire e sostenere tutti gli esseri viventi (Risposta a Yasaburo, RSND, 1, 733).
Ma cosa significano concretamente questi attributi? Per comprendere meglio, possiamo partire dalla “Parabola della casa in fiamme” narrata nel Sutra del Loto.
Nel palazzo di un uomo facoltoso in età avanzata scoppia un incendio. All’interno del palazzo, i figli sono intenti a giocare e non prestano attenzione alle grida del padre. Alla fine, il padre escogita l’espediente di attirare i figli fuori dal palazzo dicendo loro che li attendono bellissimi carri pieni di giochi. In questo modo i figli corrono verso l’uscita dove in realtà ad aspettarli c’è un carro trainato da un grande bue bianco per ognuno di loro. I figli salgono sul carro ingioiellato scorrazzando con gioia in libertà. È qui che il Budda afferma:
«Io sono il padre di tutti gli esseri viventi e devo liberarli dalle loro sofferenze; devo offrire loro la gioia della saggezza incommensurabile e illimitata del Budda in modo che ne possano godere» (SDL, 109)
Il grande carro rappresenta lo stato di Buddità, ossia la saggezza del Budda, la condizione di massima felicità e benessere che viene offerta agli esseri viventi togliendo loro la sofferenza.
IL GRANDE VOTO DI NICHIREN E LE TRE VIRTÙ DEL BUDDA
Nichikan Shonin (1665-1726), grande restauratore del Buddismo di Nichiren, approfondì la connessione tra le tre virtù di sovrano, maestro, genitore e i tre voti espressi dal Daishonin nel Gosho L’apertura degli occhi:
«Questo io affermo. Che gli dèi mi abbandonino. Che tutte le persecuzioni mi assalgano. Io continuerò a dare la mia vita per la Legge! […] Sia che venga tentato dal bene o venga minacciato dal male, chi lascia il Sutra del Loto si condanna all’inferno. Qui io faccio un grande voto. […] Qualunque difficoltà possa incontrare, a meno che uomini sapienti non provino che i miei insegnamenti sono falsi, io non accetterò mai!
[…] lo sarò il pilastro del Giappone. Io sarò gli occhi del Giappone. Io sarò il grande vascello del Giappone. Questo è il mio voto, e io non lo infrangerò mai!» (RSND, 1, 254)
Qui il Daishonin si riferisce al Giappone come luogo in cui vivono le persone, non come Stato o nazione. Per questo egli si interessa delle sorti del governo e dell’autorità perché ad essi è affidato il destino del popolo. L’unico scopo del Daishonin è quindi la felicità, la pace e la sicurezza delle persone comuni. Tale desiderio, poiché è in accordo col voto del Budda di condurre tutte le persone all’Illuminazione, si accorda anche con le tre virtù del Budda: il “pilastro” indica la virtù del sovrano, che in modo più o meno visibile, sostiene e protegge i suoi sudditi; gli “occhi” rappresentano la virtù del maestro che ha il potere di vedere la verità e di condurre le persone nella direzione corretta; il “grande vascello” trasporta innumerevoli persone sane e salve a destinazione, come un genitore compassionevole che offre rassicurazione e conforto ai propri figli.
LA COMPASSIONE, LA SAGGEZZA E IL CORAGGIO DI LOTTARE PER KOSEN-RUFU
Lottando incessantemente, Nichiren è rimasto fedele a questo grande voto per tutta la vita e ha dimostrato di essere il Budda dell’Ultimo giorno della Legge.
Le tre virtù di genitore, maestro e sovrano costituiscono pertanto anche i requisiti chiave per realizzare kosen-rufu in quest’epoca malvagia.
In un altro Gosho, Nichiren afferma:
«Se la compassione di Nichiren è veramente grande e omnicomprensiva, Nam-myoho-renge-kyo si diffonderà per diecimila anni e più, per tutta l’eternità, perché ha il benefico potere di aprire gli occhi ciechi di ogni essere vivente del Giappone e sbarrare la strada che conduce all’inferno di incessante sofferenza» (Ripagare i debiti di gratitudine, RSND, 1, 658)
La profonda e vasta compassione di “genitore” da parte di Nichiren si è manifestata nell’impresa di stabilire il mezzo supremo per l’Illuminazione di tutte le persone dell’Ultimo giorno della Legge – un’epoca intrisa dei tre veleni di avidità, collera e stupidità – lottando contro i tre potenti nemici del Buddismo e superando innumerevoli ostilità e persecuzioni. Da qui ha avuto origine il grande fiume di kosen-rufu per il bene delle generazioni future.
Le lotte di Nichiren contro i tre ostacoli e quattro demoni sono servite come esempio per squarciare l’oscurità che opprime gli esseri viventi che ignorano che la natura di Budda è inerente alla propria vita. In questo senso Nichiren ha agito come “maestro” aiutando le persone comuni a superare la propria ignoranza – causa fondamentale dell’illusione – inducendole a mettere in dubbio le proprie credenze errate e ad abbracciare l’insegnamento corretto.
Con indomito coraggio, il Daishonin ha continuato ad agire per impedire che anche una sola singola persona potesse cadere nell’inferno di incessante sofferenza, proteggendo gli esseri viventi come un abile “sovrano”.
I TRE PRESIDENTI DELLA SOKA GAKKAI E L’EREDITà DELLE TRE VIRTÙ DEL BUDDA
Il Daishonin, per mezzo del suo grande voto, ha potuto indicare ai suoi discepoli la strada per la vittoria per l’eterno futuro. Allo stesso modo anche noi, se formuliamo un grande voto e ci adoperiamo per un nobile scopo, possiamo forgiare un forte io che ci permette di superare le nostre debolezze e di affrontare qualsiasi difficoltà. Al tempo stesso, nel Buddismo la determinazione si concretizza sempre nell’azione. Nell’epoca moderna i tre presidenti fondatori della Soka Gakkai – Makiguchi, Toda e Ikeda – hanno ereditato lo spirito altruistico del Daishonin prendendo l’iniziativa di realizzare kosen-rufu nella società. Come sottolinea il presidente Ikeda:
«Praticare il Sutra del Loto significa costruire un’epoca in cui sboccino e prosperino persone impegnate attivamente nella creazione di valore, descritte nel sutra come “fiori umani”. […] L’impegno della SGI per espandere il suo movimento per la pace, la cultura e l’educazione basati sull’umanesimo buddista è in perfetto accordo con il grande voto del Daishonin di permettere a tutte le persone di ottenere l’Illuminazione» (BS, 169, 58)
Praticare il Buddismo oggigiorno significa per noi proteggere le persone creando la pace, guidare le persone attraverso la luce dell’educazione e nutrire le persone coltivando la terra fertile della cultura.
Per ripagare il nostro debito di gratitudine nei confronti dei nostri maestri eterni non ci resta quindi che fare tutto ciò che è in nostro potere per far avanzare la causa di kosen-rufu, alla quale essi hanno dedicato la propria vita. Questo è l’impegno di chi abbraccia il Gohonzon. Questo è l’impegno dei membri della Soka Gakkai.
