Il benvenuto
Un appuntamento per tutta Europa, una ripartenza uniti più che mai dal motto “One Europe with Sensei!”. Questo il significato della Conferenza europea che si è tenuta sabato 13 e domenica 14 gennaio, la prima dopo la morte del maestro Ikeda.
Negli anni passati questa riunione veniva chiamata Summit europeo di kosen-rufu. L’anno scorso, dopo aver celebrato il cinquantesimo anniversario della fondazione della Conferenza europea da parte di Sensei, insieme alla SGI si è deciso di utilizzare lo stesso nome che Sensei aveva dato allo storico incontro del 1973. Come ha affermato in apertura Suzanne Pritchard, co-presidente della SGI europea, ciò è stato fatto per «identificare chiaramente il legame diretto con le basi che Sensei ha creato in Europa e anche per dare inizio ai prossimi cinquant’anni di kosen-rufu nel nostro continente».
Questa prima conferenza europea, all’inizio dell’Anno della nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo, ha rappresentato un’importante opportunità per riunirsi in questo momento cruciale e ripagare il debito di gratitudine verso il maestro Ikeda.
Qual è la nostra meta, qual è il significato di questi anni? Anche di questo ha parlato Suzanne Pritchard: «Ora stiamo dando inizio ai sette anni che ci separano dal 2030, stiamo dando inizio ai prossimi cinquant’anni di kosen-rufu in Europa. Per quanto riguarda il significato di questo periodo di cinquant’anni, è importante tenere presente che prima della sua scomparsa, Nichiren Daishonin designò Nikko Shonin e altri cinque preti anziani come figure chiave per sostenere e diffondere i suoi insegnamenti.
Tuttavia, in soli cinquant’anni, i cinque preti anziani, non riuscendo a unirsi attorno a Nikko Shonin come figura centrale, causarono la frammentazione e lo scisma del movimento costruito da Nichiren Daishonin, impedendo così la realizzazione del grande obiettivo di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” (rissho ankoku)».
Come a sottolineare che non bisogna dare per scontato che lo sviluppo di kosen-rufu e della Soka Gakkai avverrà automaticamente, chiarendo invece che è necessario l’impegno di ogni membro in Europa, avanzando in un’unità solida e profonda insieme al nostro maestro eterno.
«Recentemente – ha concluso la Pritchard – il presidente Harada, discepolo diretto di Sensei e figura centrale della Soka Gakkai, ci ha incoraggiato e in poche parole ci ha trasmesso un messaggio fondamentale che funge da fil rouge dell’intera conferenza, affermando: “Continuiamo ad avanzare sempre con Sensei nei nostri cuori, e realizziamo così One Europe with Sensei”!».
A dare il benvenuto ai partecipanti da tutta Europa anche Robert Harrap, co-presidente della SGI europea, che ha prima di tutto citato il messaggio per il nuovo anno del presidente Harada (vedi NR, 843), in cui parla di quando il presidente Toda aveva detto al giovane Daisaku Ikeda: «Devi illuminare l’Asia e il mondo intero con la fiamma della Legge mistica. Lo devi fare al mio posto». E in cui afferma che nella puntata finale della sua serie di lezioni su La raccolta degli insegnamenti orali (che deve ancora essere tradotta dal giapponese) Sensei ha espresso i suoi profondi sentimenti come segue: «Ora, in questo momento di nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo, desidero esortare i nostri giovani Bodhisattva della Terra, che condividono il mio spirito, con le stesse parole del mio maestro: “Lo devi fare al mio posto”» (NR, 843).
Harrap ha parlato del tempo cruciale che stiamo vivendo: è iniziata l’epoca in cui la missione di kosen-rufu, la missione di realizzare la pace e mettere fine ai conflitti, è affidata interamente ai discepoli del maestro Ikeda.
È naturale porsi domande come: “Posso davvero trasformare il mondo caratterizzato da conflitto e divisione in un regno di pace e armonia? Posso davvero fare la differenza?”.
Harrap ha incoraggiato i presenti rispondendo a queste domande: «La filosofia del Buddismo di Nichiren Daishonin è chiara, basata com’è sul principio dei tremila regni in un singolo istante di vita. Possiamo trasformare il mondo perché ci siamo dentro. La nostra determinazione, il nostro ichinen, permea il mondo intorno a noi, persino l’intero universo, e cambia lo stato vitale dei tre regni: noi stessi, la società e il mondo in generale».
La prima conferenza europea è stata il trampolino di lancio non solo per la felicità individuale di ciascun membro in Europa, ma per determinare di fare ciò di cui il nostro continente ha più bisogno, ciò di cui il mondo ha più bisogno: agire quanto più possiamo con lo spirito di “One Europe with Sensei!” per illuminare il nostro mondo con la luce della Legge mistica e trasformare il karma dell’Europa.
La lezione a cura del Dipartimento di studio

La mattinata di sabato 13 gennaio è proseguita con una lezione a cura del Dipartimento di studio della Soka Gakkai Internazionale, trasmessa in streaming in tutta Italia. Una lezione incentrata sull’identità della Soka Gakkai come organizzazione religiosa indipendente, che ha ripercorso gli importanti passi fatti in questa direzione negli ultimi dieci anni e ha chiarito la prossima tappa verso cui avanzare: il centenario della Soka Gakkai nel 2030.
Nel suo ultimo saggio, pubblicato sul Seikyo Shimbun proprio il 15 novembre 2023, il giorno della morte di Sensei, egli ha affermato quanto saranno cruciali i prossimi sette anni. Saranno una lotta per la pace nel mondo e per kosen-rufu mondiale, una lotta per riunire e fare emergere persone capaci. Questo primo anno è cruciale per incidere nel cuore e nella vita tutte le guide che abbiamo ricevuto da Sensei, come sua volontà, e impegnarci con lo spirito di unità di maestro e discepolo per celebrare il nostro centenario tra sette anni con una grande vittoria.

Tenendo bene a mente questa meta a cui puntare in unità, è stato significativo riconfermare gli avanzamenti che la Soka Gakkai ha fatto a partire dal 2013, anno in cui a Shinanomachi, a Tokyo, è stato inaugurato il Kosen-rufu Daiseido (Palazzo del grande voto di kosen-rufu), a cui Sensei ha dato il significato di luogo di culto per la fede e la pratica dei membri della Soka Gakkai di tutto il mondo.
1. Siamo cresciuti ulteriormente fino a diventare una religione mondiale.
2. Abbiamo ulteriormente chiarito il fondamento dottrinale della Soka Gakkai, i cui membri, considerando i nostri tre presidenti fondatori come eterni maestri di kosen-rufu, promettono di lottare basandosi sull’unità di maestro e discepolo e di dedicare la propria vita alla diffusione della Legge mistica. Questo è stato chiarito in “Regole e Regolamenti della Soka Gakkai”, che chiarisce anche che la Soka Gakkai è l’organizzazione che sta realizzando la volontà del Budda, facendo progredire kosen-rufu in tutto il mondo, rendendolo una realtà.
3. Nel 2017 è stata pubblicata la Costituzione della Soka Gakkai, che si basa sulle guide dei tre presidenti fondatori ed è stata creata come corpus di linee guida fondamentali della Soka Gakkai, formato da norme unificate per un’organizzazione religiosa mondiale costruita dal maestro Ikeda, che fa riferimento alla sede centrale in Giappone.
4. Nel 2021, il 18 novembre, la Soka Gakkai in Giappone ha pubblicato una nuova edizione del Gosho(Gosho Zenshu), che rimarrà sempre il nostro principale punto di forza.
5. Il 18 novembre 2021, lo stesso giorno in cui è stata pubblicata la nuova edizione del Gosho Zenshu, è stata adottata la Carta della Soka Gakkai, che costituisce un aggiornamento della Carta della SGI adottata nel novembre del 1995, alla luce dei cambiamenti dei tempi, della società, delle nuove sfide e preoccupazioni nei capi della sicurezza, dei diritti umani, delle questioni umanitarie e dell’ambiente.
La Carta della Soka Gakkai ribadisce la nostra missione nella società e il suo codice di condotta come organizzazione globale che mira a promuovere la pace, la cultura e l’educazione nel mondo.
6. In occasione del 18 novembre 2023, decimo anniversario del completamento del Kosen-rufu Daiseido, è stato infine pubblicato il libro intitolato Fondamenta dottrinali della Soka Gakkai. Anche questo volume è stato supervisionato dal maestro Ikeda, così come la nuova edizione del Gosho Zenshu.
Questo libro risponde alle richieste di studiosi, intellettuali e varie organizzazioni, tra cui alcune federazioni buddiste in paesi europei e scuole Theravada del sud-est asiatico, che – anche a seguito del distacco dalla Nichiren Shoshu, hanno un crescente interesse per il sistema dottrinale e la struttura della Soka Gakkai. Fondamenta dottrinali della Soka Gakkai ha lo scopo di indicare li riferimenti dottrinali della Soka Gakkai sia all’interno dell’organizzazione che nella società, mostrando un atteggiamento responsabile in quanto organizzazione religiosa mondiale.
Questo libro rappresenta il culmine del percorso della Soka Gakkai negli ultimi dieci anni.

Tutti questi passi per gettare le basi di kosen-rufu mondiale sono stati compiuti sotto la guida di Sensei, che ha supervisionato tutte le pubblicazioni. Questo ha un significato molto profondo.
Avendo riconfermato le basi della Soka Gakkai come religione mondiale, tutti i Paesi d’Europa hanno aperto insieme una nuova era.
La lezione si è conclusa ribadendo qual è la nostra missione in quest’Anno della nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo: basandoci costantemente sul Gosho e imparando sempre di più dalle guide del maestro Ikeda, è tempo di avanzare insieme con coraggio per espandere ulteriormente il nostro movimento di kosen-rufu mondiale!


La seconda parte della Conferenza europea
Domenica 14 gennaio si è tenuta la seconda parte della Conferenza europea di kosen-rufu dedicata ai rappresentanti delle varie nazioni, che si è aperta con la proiezione del video Risuonano le campane della saggezza che riguarda l’onorificenza che l’Università di Glasgow ha conferito al maestro Ikeda, di cui quest’anno celebriamo il trentesimo anniversario (1994) e con la lettura del messaggio inviato dal presidente della Soka Gakkai Minoru Harada, che riportiamo di seguito:
Messaggio del presidente della Soka Gakkai Minoru Harada per la Conferenza europea di kosen-rufu
Grazie di cuore per i vostri sforzi nell’organizzare questa Conferenza europea di kosen-rufu che vede riuniti i nobili leader del movimento di kosen-rufu d’Europa.
È la prima volta che diamo il benvenuto al nuovo anno dopo la scomparsa di Ikeda Sensei. Questo è davvero un anno cruciale in cui sarà messo alla prova il nostro autentico valore come discepoli. Nichiren Daishonin afferma:
«Se il maestro ha un buon discepolo, tutti e due otterranno il frutto della Buddità», e ancora: «Se maestro e discepolo non hanno la stessa mente, non realizzeranno nulla» (Fiori e frutti, RSND, 1, 808)
In accordo con queste parole, vinciamo in ogni nostra sfida attraverso un’unità indistruttibile e avanziamo in modo tale da rispondere alle aspettative del nostro maestro!
In un saggio scritto lo scorso autunno, Ikeda Sensei afferma:
«Indipendentemente dalle circostanze, i membri della famiglia Soka sono saldamente uniti nello spirito di “diversi corpi, stessa mente”. Con la fiamma del coraggio nel cuore, fiduciosi che “più scura è la notte, più vicina è l’alba”, essi continuano ad avanzare illuminando la comunità in cui vivono con le loro azioni. Niente mi rende più felice di vedere i nostri splendidi membri» (NR, 839)
Desidero che ciascuno di voi diventi uno di questi “splendidi membri” che diffondono tra tutte le persone un coraggio invincibile e una luminosa speranza nei rispettivi paesi d’Europa.
Prego con tutto il cuore per la felicità e la vittoria, la buona salute e la longevità di tutti i nostri amati compagni e compagne di fede d’Europa.
LA RIVOLUZIONE UMANA DI UN SINGOLO INDIVIDUO PUÓ CAMBIARE TUTTO
Anche domenica sono intervenuti i co-presidenti della SGI Europea. Suzanne Pritchard ha affermato che più profonde sono la determinazione e l’azione del discepolo, più forte è il legame con il maestro. Con questo atteggiamento possiamo mostrare alle nuove generazioni cosa significa questa relazione. Ha aggiunto che sicuramente nel lungo periodo, tra cinquanta o cento anni, sarà sempre più chiaro per tutti il principio per cui la rivoluzione umana di un singolo individuo può cambiare tutto. Suzanne Pritchard ha concluso condividendo la determinazione di lavorare insieme per un incredibile progresso di kosen-rufu nel 2024, per espandere il numero di Bodhisattva della Terra qui in Europa, per fare tesoro dei giovani e ripagare il nostro debito di gratitudine nei confronti del maestro Ikeda. Avanzando sempre con Sensei nel cuore e realizzando One Europe with Sensei!
L’IMPORTANZA DELLE VISITE A CASA
Anche Robert Harrap nel suo intervento ha approfondito un elemento chiave per trasmettere il cuore del presidente Ikeda, ovvero le visite a casa. Sensei durante la campagna di Osaka ha consumato tre biciclette visitando 8.000 case. Harrap ha sottolineato che quando andiamo a casa di qualcuno troviamo una persona “diversa” rispetto a quella che vediamo durante le attività, poiché ci sono questioni che le persone affrontano solo quando si parla individualmente.
Nello specifico, quando andiamo a trovare le persone meno attive, assopite, attraverso la visita a casa possiamo scoprire il motivo per cui hanno iniziato a praticare e utilizzarlo per ravvivare in loro la fiamma della fede. Harrap ha concluso con la determinazione di assicurare il progresso dinamico di kosen-rufu in Europa, che cambierà i nostri destini e trasformerà i conflitti e divisioni in pace e armonia.
CON I GIOVANI VERSO IL 2030
Nella seconda parte della mattinata si è tenuto l’intervento a cura di Kiyoshi Morita e Akpéné Bernard, co-responsabili del Comitato europeo giovani (EYC), e di Sara Bouman e Tomonori Hasegawa, vice responsabili dell’EYC, in cui hanno lanciato la visione per i prossimi sette anni che ci separano dal centesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai nel 2030.
A luglio 2023 è stata lanciata una campagna che ha il motto “La mia nuova rivoluzione umana – insieme, senza lasciare indietro nessuno!”. Gli elementi chiave di questa campagna sono le visite a casa, gli incoraggiamenti uno ad uno e l’impegno nello shakubuku. Questi saranno la forza trainante per sradicare l’oscurità e la sensazione di rassegnazione profondamente radicata nella vita, attraverso la quale connettersi al grande voto di Sensei e al suo cuore.
L’essenza di “Insieme, senza lasciare indietro nessuno” è che ognuno faccia del proprio meglio. Tutti i giovani sono chiamati a stare in prima linea nel movimento di kosen-rufu.
“Senza lasciare indietro nessuno” significa essere in grado di andare a trovare e incoraggiare i nostri amici e compagni di fede non solo una volta, ma più volte finché anche loro non facciano lo stesso con altre persone. In questi incontri si può parlare di qualsiasi cosa, non si deve necessariamente citare un incoraggiamento o condividere un passo di Gosho.
Il punto è conoscere la persona che si va a incontrare, i suoi sforzi, le sue sfide, i suoi sogni. La cosa importante è ascoltarla attentamente con l’intento di alleggerire il suo cuore e trovare insieme un raggio di speranza. Ognuno di noi vorrebbe fare tante cose per ogni persona, ma non possiamo farle al loro posto; possiamo però incoraggiare ciascuno e accompagnarlo nel viaggio per imparare ad alzarsi da solo.
«La parola “Soka” significa “creare valore”, rappresenta anche una fonte di speranza – hanno affermato i responsabili dell’EYC – «Noi, giovani Soka “creatori di valore”, siamo i portatori di tutto ciò che il mondo sta cercando e di cui ha bisogno adesso!».
Hanno poi concluso la prima parte del loro intervento citando uno scritto di Nichiren Daishonin: «La vita è limitata, non dobbiamo lesinarla. Ciò a cui dobbiamo principalmente aspirare è la terra del Budda» (RSND, 1, 28). E hanno indicato una direzione chiara e semplice da seguire: «Se ci alziamo con la promessa che ogni membro in Europa farà uno shakubuku all’anno fino al 2030, il nostro continente raggiungerà un’espansione senza precedenti, rendendo la visione del nostro maestro una realtà».
Ciò che conta di più sono la felicità e la vittoria di ogni singola persona nella vita, trasformando il karma in missione e sviluppando la propria umanità. Non c’è niente di più importante di questo. La visione dei giovani è chiara e luminosa.
IL PROSSIMO 16 MARZO
A marzo ricorre l’anniversario del giorno di kosen-rufu e i 70 anni della nomina di Sensei a responsabile di staff del Gruppo giovani. L’intervento dei giovani è proseguito soffermandosi sul significato che questo evento porta con sé.
In Giappone si svolgerà una grande attività il 24 marzo che si concentrerà su varie questioni globali, come il cambiamento climatico e l’abolizione delle armi nucleari. Dato che i giovani della Soka Gakkai lavoreranno insieme con molte altre organizzazioni, tutti i membri d’Europa sono invitati a recitare Daimoku per il successo dell’iniziativa!
In qualità di giovani e diretti discepoli di Sensei, abbiamo la responsabilità di rendere la visione dei tre presidenti e di Nichiren Daishonin una realtà, così che tutti insieme potremo suonare le campane della vittoria nel 2030, il centenario della Soka Gakkai, e nel 2050, quando finirà la seconda serie delle Sette campane.
Per poter raggiungere questo obiettivo è fondamentale sostenere e allenare i giovani, le future generazioni, così che possiamo creare un flusso infinito di kosen-rufu in Europa e cambiare il nostro karma europeo in missione.
Durante la nuova partenza dell’Europa lo scorso maggio, il presidente Harada ha ricordato il significato del motto europeo “One Europe with Sensei.” Ha spiegato che “una Europa” rappresenta la nostra unità attraverso le molte diverse culture, lingue e storia. Possiamo vedere ciò come “itai” di “itai doshin”.
“With Sensei” rappresenta la non dualità di maestro e discepolo. Questo è il significato di “doshin” di “itai doshin”. Approfondendo la nostra unità con Sensei giorno dopo giorno potremo creare un autentico itai doshin in Europa.
L’EYC ha concluso con queste parole: «Avanziamo con fede e gioia, come orgogliosi discepoli di Ikeda Sensei che realizzeranno la sua visione verso il 2030, il 2050 e oltre, a partire dalla commemorazione del 16 marzo nei nostri paesi, soprattutto approfondendo l’esempio di Sensei come giovane che ha portato interamente sulle sue spalle la responsabilità di kosen-rufu mondiale!».
La sessione di domande e risposte
Durante la Conferenza europea ampio spazio è stato dato a una sessione in cui è stata data risposta a tre domande
DOMANDA 1
Mentre la nostra organizzazione e la nostra società invecchiano, come possiamo raggiungere le generazioni più giovani, come sostenere al meglio i giovani nella pratica, ascoltare le loro voci e beneficiare del loro talento e contributi?
Il maestro Ikeda ha condiviso più volte i tre punti del premier Zhou Enlai sul sostenere i giovani, che sono: rispettarli, valorizzarli e affidare loro responsabilità, e cercare sempre di imparare da loro. Inoltre, Ikeda Sensei ha citato le parole di Deng Yingchao, la moglie del premier Zhou, scrivendo:
«La prossima generazione deve superare quella che la precede. È quando ogni generazione riesce ad eccellere che lo sviluppo può diventare possibile e continua col suo sviluppo. […] Con questa fiducia, ha continuato ad avere a che fare con i giovani indipendentemente da quanto fosse occupata. Ascoltava i problemi relazionali o di lavoro delle persone. Ha mantenuto l’atteggiamento di chi impara dai giovani. Non forzerebbe mai il modo di pensare degli adulti su di loro. Ed è proprio per il suo comportamento umano che i giovani guardavano naturalmente a lei. Spero che farai tesoro di tale relazione calorosa e dal cuore grande più che mai»
Dai giovani siamo riusciti a imparare cosa significa il comportamento da essere umano, sentendo sempre il profondo affetto e amore di Ikeda Sensei, più grande dell’amore dei nostri genitori. Ikeda Sensei una volta ha scritto a riguardo:
«L’azione di ripagare la gratitudine è completa quando trasmetti lo stesso beneficio che hai ricevuto alla generazione successiva. In altre parole, ripagare la gratitudine è fare tesoro, incoraggiare e nutrire i giovani che sono i nostri successori»
Seguiamo la guida del maestro Ikeda e preghiamo per la crescita dei nostri giovani. Ascoltiamo le loro opinioni, diamo loro calorosi incoraggiamenti. Inoltre, miglioriamoci in modo tale da diventare una persona di cui i giovani si possano fidare. Essi non ascolteranno se ci limitiamo a parlare. Preghiamo sinceramente per riuscire a compiere la nostra rivoluzione umana, per migliorare noi stessi e diventare il tipo di persona di cui i giovani possano davvero avere fiducia.
Nel suo messaggio alla riunione di centro del primo novembre, il maestro Ikeda afferma:
«Nel Sutra del Loto si legge inoltre: «I semi della Buddità germogliano tramite la causalità [o causa e connessioni esterne]» (SDL, 86; cfr. RSND, 1, 991) Nei sette anni che precedono il nostro centenario, nel 2030, attingiamo a una saggezza ancora più profonda per aiutare gli altri a creare un legame con il Buddismo di Nichiren! Facciamo sì che un numero sempre maggiore di persone in tutto il mondo si risvegli alla propria natura di Budda! E accompagniamo con gioia e coraggio molti nuovi amici a unirsi a noi nel castello della felicità dove, insieme, potremo risplendere di saggezza e compassione!» (NR, 835)
Puntando al centenario, costruiamo una maestosa Soka Gakkai giovane in tutto il mondo e ripaghiamo il nostro debito di gratitudine verso il nostro maestro Ikeda.
Sviluppiamo la determinazione di continuare a chiederci: “Sto davvero ascoltando i giovani? Sto davvero rispettando, valorizzando e imparando da loro?”
Con questo spirito determiniamo di aprire una nuova partenza della Soka Gakkai con molti giovani che sperimentano la propria dignità, il proprio valore unico e il proprio potenziale.
Puntando al centenario, costruiamo insieme una maestosa Soka Gakkai giovane in tutto il mondo, e ripaghiamo il debito di gratitudine verso il nostro maestro!
DOMANDA 2
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da conflitti incessanti, guerre, tragedie ecologiche e, in generale, da un forte deterioramento della qualità della vita sulla terra. La nostra pratica buddista ci permette di coltivare la speranza. Tuttavia, dobbiamo anche lottare contro il senso di impotenza. Per alcuni è difficile credere che le nostre preghiere potranno cambiare il karma dell’umanità. Come possiamo rafforzare questa convinzione?
Questa domanda descrive l’attuale situazione mondiale. Grazie al Buddismo di Nichiren, alla Soka Gakkai e a Sensei, nel nostro cuore possiamo sentire speranza e una missione come discepoli e come Bodhisattva della Terra. Il maestro Ikeda scrive nella sua spiegazione del Gosho Una nave per attraversare il mare della sofferenza:
«Quando tutte le persone manifesteranno lo stato vitale di Buddità, cioè riveleranno il valore supremo del loro carattere, nel mondo non ci sarà più guerra o fame. Non ci sarà più malattia o povertà. Permettere a tutte le persone di diventare Budda, elevarne il carattere in direzione di un valore supremo, ciò significa svolgere il lavoro del Budda» (BS 155)
Affinché le persone possano manifestare lo stato di Buddità, potenzialmente insito nella loro vita, è necessario che recitino Nam-myoho-renge-kyo. Pertanto, hanno bisogno di sentirne parlare. Dobbiamo parlare loro di Nam-myoho-renge-kyo e della Buddità, che possono conseguire recitando Daimoku. Ikeda Sensei va avanti nella spiegazione scrivendo:
«Non c’è bisogno di complicare troppo le cose; potete semplicemente condividere il racconto sincero delle vostre esperienze concrete, della vostra gioia e della vostra convinzione nel potere della fede della Legge mistica» (BS 155)
Probabilmente molti di noi sono stati introdotti alla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo in un modo simile. Di conseguenza, possiamo fare lo stesso con tutte le altre persone che incontriamo e con cui parliamo. Ikeda Sensei aggiunge:
«Credendo in questa singola frase tutte le persone possono rivelare la propria intrinseca natura di Budda e trasformare le sofferenze e i dispiaceri della condizione umana nelle quattro nobili virtù di eternità, felicità, vero io e purezza» (BS 155)
Nel messaggio di Sensei per la riunione di centro del primo novembre si legge:
«Il Sutra del Loto afferma che ciascuno dei Bodhisattva della Terra – che siamo noi – ha “un seguito uguale alle sabbie di sessantamila Gange” (SDL, 295). Poiché siamo Bodhisattva della Terra, faremo emergere molti amici che condividono i nostri stessi ideali in questo mondo. Facciamo sì che un numero sempre maggiore di persone in tutto il mondo si risvegli alla propria natura di Budda! E accompagniamo con gioia e coraggio molti nuovi amici a unirsi a noi nel castello della felicità dove, insieme, potremo risplendere di saggezza e compassione! “La vita è limitata, non dobbiamo lesinarla. Ciò a cui dobbiamo principalmente aspirare è la terra del Budda” (RSND, 1, 187). Incidiamo con forza questo messaggio di Nichiren Daishonin nel profondo dei nostri cuori!» (NR selezione gennaio 2024)
Nel suo messaggio di Capodanno il presidente Harada cita il maestro Ikeda scrivendo:
«Ora, in questo momento di nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo, desidero esortare i nostri giovani Bodhisattva della Terra, che condividono il mio spirito, con le stesse parole del mio maestro: “Lo devi fare al mio posto” […] Ora è il momento per noi, fieri discepoli che siamo “estensioni” del nostro maestro, di alzarci con risolutezza per illuminare le persone e la società con la compassionevole luce del coraggio e della speranza, e diffondere una brezza rivitalizzante di incoraggiamento. L’essenza dello spirito di maestro e discepolo Soka è l’appassionato desiderio di liberare il mondo dalla sofferenza e dall’infelicità, è il voto eterno del Budda di realizzare kosen-rufu mondiale e la pace nel mondo. Dedicando con forza la nostra vita a questo voto, trasformiamo questo mondo di conflitti e divisione in un regno di pace e armonia, compiendo così la nostra missione di Bodhisattva della Terra di trasformare il karma dell’umanità» (NR selezione febbraio 2024)
L’elemento principale è il legame tra maestro e discepolo e il loro voto condiviso come Bodhisattva della terra per kosen-rufu. Sensei ha spiegato il significato del legame tra maestro e discepolo usando queste parole:
«La relazione tra maestro e discepolo può essere paragonata a quella tra l’ago e il filo. Nel cucire, l’ago guida il filo attraverso la stoffa, ma alla fine non è più necessario ed è il filo che resta per tener salde le cuciture. Io sono l’ago. Voi siete coloro che rimarranno sul palcoscenico di kosen-rufu dopo che io non ci sarò più» (NRU 9, 125)
Sensei non c’è più e noi, suoi discepoli, dobbiamo alzarci in piedi come tali e mostrare la grandezza del nostro maestro diffondendo i semi della Buddità attraverso il dialogo e l’interazione nella società per promuovere kosen-rufu.
Recentemente il presidente Harada ha riconfermato questo punto dicendo che Sensei gli ha sempre spiegato che il legame tra maestro e discepolo dipende dal discepolo. Più profonda è la determinazione e l’azione del discepolo, più forte è il legame con il maestro. Dipende totalmente dalla determinazione del discepolo.
Da questo punto di vista nel nostro Gongyo e nelle nostre preghiere quotidiane, noi offriamo preghiere di gratitudine ai tre presidenti e li rispettiamo e ringraziamo per essere i nostri maestri eterni di kosen-rufu.
Noi vediamo Sensei come il nostro eterno maestro ma dipende dalla profondità dell’atteggiamento di fede del discepolo, in sostanza dalla profondità di ciò che sentiamo verso Sensei. Questo è l’unico modo in cui possiamo mostrare alle nuove generazioni il vero significato di maestro e discepolo. È il momento in cui la nostra fede di discepoli viene messa alla prova.
Il tema principale de La rivoluzione umana e de La nuova rivoluzione umana è espressa in questa frase:
«La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità»
Questa è un’importante guida per tutti noi. Naturalmente non si tratta di un periodo di tempo di uno, due o tre anni, ma di un periodo di cinquanta o cento anni in cui tutti si renderanno conto che la rivoluzione umana di un singolo individuo può cambiare tutto.
In questo senso, cerchiamo di promuovere ulteriormente il motto “One Europe with Sensei” e di espanderlo al di là della nostra organizzazione, facendo del nostro meglio per una nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo.
Una volta qualcuno chiese a Sensei se non esistesse una strada più rapida e la sua risposta fu “è questa la più rapida”.
La nostra volontà e apertura al cambiamento è il prerequisito per la nostra rivoluzione umana. Se guardiamo alla vita del maestro Daisaku Ikeda, possiamo vedere l’immenso contributo che ha dato a tutta l’umanità. Ed era solo un essere umano; anzi, era un vero discepolo e un fantastico esempio per noi, come nostro maestro. Ora tocca a noi, come suoi discepoli, continuare il lavoro che stava facendo per kosen-rufu, sulla base del suo esempio.
DOMANDA 3
Nel messaggio inviato ai responsabili di centro, Sensei ha citato il traguardo di quasi tre milioni di membri fuori dal Giappone e ci ha affidato l’obiettivo di realizzare una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo entro i prossimi sette anni, entro il centenario della Soka Gakkai nel 2030.
Potreste condividere qualche linea guida riguardo a una possibile maggiore espansione della SGI Europa nei prossimi sette anni per il bene della pace e per la felicità di tutti?
Questa è una domanda è molto importante all’inizio di questo anno della nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo.
Nel messaggio che ha inviato per questa Conferenza il presidente Harada evidenzia un punto riguardo il significato del tempo in cui viviamo ovvero che «adesso è il momento in cui il vero valore dei discepoli verrà messo alla prova».
Alla riunione dei responsabili di centro tenutasi il 3 aprile 1958, il giorno dopo la morte del maestro Toda, Ikeda Sensei disse che le persone della società si aspettavano che la Soka Gakkai crollasse a seguito della scomparsa del presidente Toda e dichiarò con forza:
«C’era solo un modo per noi per dimostrare la nostra gratitudine al nostro maestro ovvero dedicarci noi stessi a kosen-rufu, la causa per cui il Sig. Toda aveva dato la sua vita»
Un mese dopo, il 3 maggio, alla riunione di centro, Sensei annunciò la visione delle Sette campane di cui il suo maestro Josei Toda aveva parlato in più occasioni.
I membri di allora sentivano ancora un profondo dolore per la perdita di Toda ma condividendo la sua visione delle Sette campane, Ikeda Sensei incoraggiò spontaneamente i suoi compagni a guardare avanti, ad avanzare con speranza, coraggio e sicurezza verso il completamento delle Sette campane nel 1979.
Riflettendo su questo profondo legame di maestro e discepolo, il presidente Harada ci ha ricordato ciò che Ikeda Sensei ha scritto riguardo al concetto del ciclo di sette anni in un saggio, pubblicato sul Seikyo Shimbun del 5 ottobre, prima della sua scomparsa:
«Lo statista e ingegnere navale giapponese Katsu Kaishu (1823-1899), nato esattamente duecento anni fa, credeva nel concetto del “ciclo di cambiamento di sette anni”. Per esperienza personale, percepì che le tendenze sociali, così come i cuori e le menti delle persone subiscono un cambiamento importante ogni sette, otto o dieci anni. Nonostante sia leggermente diverso, anche i maestri e i discepoli Soka sono sempre avanzati in cicli di sette anni, che abbiamo chiamato le “Sette campane”, suonando una nuova campana ogni sette anni per celebrare straordinarie vittorie per kosen-rufu. Nel descrivere l’assemblea sul Picco dell’Aquila dei Bodhisattva della Terra, Nichiren Daishonin afferma che erano numerosi «come i fili d’erba della pianura di Musashino o gli alberi del monte Fuji» (RSND, 1, 810). Prego e attendo con trepidazione il magnifico sviluppo del nostro grande raduno Soka di persone capaci in occasione del nostro centenario, come se lo vedessi riflesso nello specchio luminoso della luna» (NR, 834)
In questo modo Sensei ci insegna quanto saranno cruciali i prossimi sette anni.
Il presidente Harada ha confermato che questo sforzo per kosen-rufu mondiale espande la solidarietà di individui capaci e aiuta più persone a formare un legame con il Buddismo. E ci ha incoraggiati a incidere nelle nostre vite tutte le guide che abbiamo ricevuto da Sensei e di combattere in questo Anno della nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo, pieni dello spirito di unicità di maestro e discepolo per celebrare il nostro centenario fra sette anni con una grande vittoria. Lottiamo ogni giorno, anno dopo anno, così che Sensei possa dirci: “Ben fatto, hai combattuto bene!”.
Inoltre, la visione di Sensei non è limitata al 2030 ma guarda lontano al futuro del movimento di kosen-rufu. Nel suo discorso a una conferenza di rappresentanti del Kansai tenutasi nel maggio del 1997, Sensei ha detto:
«Il nostro sguardo è puntato sul XXI, XXII, XXIII secolo e sull’eterno futuro dell’Ultimo giorno della Legge. La prima metà del XXI secolo sarà caratterizzata dalla seconda serie di Sette campane. Immagino che sarà un tempo in cui consolidare le basi della pace in Asia e in tutto il mondo.
Guardando oltre, alla seconda metà del XXI secolo, con lo scopo di farne un “secolo della vita”, confido che il rispetto per la dignità della vita diverrà lo spirito fondamentale dell’epoca e del mondo.
A questo punto, avendo un’idea abbastanza chiara di come kosen-rufu si svilupperà nel XXI secolo, vorrei rivolgere la mia attenzione al XXII. Durante la prima metà di questo secolo mi aspetto che vengano gettate fondamenta indistruttibili per una durevole pace mondiale. E su queste basi prevedo che nella seconda metà del secolo ci sarà una brillante fioritura di cultura umana.
Nella metà del XXIII secolo saranno trascorsi mille anni dalla fondazione del Buddismo di Nichiren (1253) e penso che inizierà una nuova brillante fase del nostro movimento.
Ovviamente queste non sono “profezie”, ma piuttosto determinazioni per il futuro che scaturiscono dalla mia sincera preghiera per la pace mondiale» (BS, 200)
Queste non sono profezie, dice Sensei, ma sono le sue determinazioni per il futuro che emergono dalle sue sincere e profonde preghiere per la pace.
Quando si trovava davanti al muro di Berlino e disse: “Io sono sicuro che fra trent’anni il muro di Berlino non ci sarà più”, Sensei parlò in virtù della sua convinzione e del suo voto personale di rendere ciò una realtà, in contrapposizione al semplice esprimere un desiderio. Si è sempre assicurato che con la sua passione e la sua forza di giovane, unito al proprio maestro, avrebbe reso questa profonda determinazione per la pace una realtà.
Nel suo messaggio alla riunione dei responsabili di centro del primo novembre Ikeda scrive:
«È davvero meraviglioso che voi, giovani Soka che condividete il mio spirito e siete uniti da profondi legami karmici, abbiate scelto di essere qui in occasione di questa nuova partenza. Prego con la certezza che suonerete le campane della speranza per il trionfo della pace, ora e nel futuro» (NR, 835)
Questa è un’incredibile espressione delle sue grandi speranze e della sua fiducia in noi.
Sappiamo che Sensei non lo sta dicendo come fosse una semplice predizione o un desiderio, ma sta esprimendo la sua profonda determinazione come nostro maestro che ci guida eternamente per kosen-rufu.
Proprio come Sensei ha dimostrato che ogni parola e visione di Toda Sensei era vera, ora sta a noi dare prova della veridicità delle parole e della visione di Sensei sfidando noi stessi nella nostra rivoluzione umana in questo importante periodo di sette anni verso il 2030 e poi verso il 2050, quando completeremo la seconda serie delle Sette campane. Questo sforzo cruciale dei discepoli inizia adesso!
Summit europeo dei giovani
Durante la Conferenza europea di kosen-rufu, nel pomeriggio di sabato 13 gennaio si è tenuto anche il Summit europeo dei giovani, in cui si sono intervallati incoraggiamenti, esperienze e scambi in piccoli gruppi, oltre a una tavola rotonda sulle attività che i giovani della Soka Gakkai stanno portando avanti in relazione a temi importanti e attuali come l’eduzione ai diritti umani, il disarmo nucleari e la lotta al cambiamento climatico.
Il benvenuto
Suzanne Pritchard, co-presidente della Soka Gakkai europea, e Kiyoshi Morita, responsabile del Comitato europeo giovani (EYC) hanno accolto i partecipanti da tutta Europa alla sessione pomeridiana.
Su cosa concentrarci ora? Sul sostenere i giovani, i futuri leader della società, e insieme a loro, rispondere alla visione di Sensei di costruire grandi castelli di persone capaci e di coltivare giardini di pace in costante crescita per creare un valore che porti alla felicità per l’intera famiglia globale!
Questo è stato il cuore dell’intervento di benvenuto di Suzanne Pritchard. Insieme a lei, Kiyoshi Morita ha condiviso l’impegno che i giovani della Soka Gakkai stanno portando avanti in tutta Europa: «Noi del gruppo giovani possiamo essere le persone che ispirano le generazioni future e trasformano il nostro ambiente in un’oasi di pace. Quest’anno, il 16 marzo, commemoreremo il 70° anniversario della nomina del presidente Ikeda come responsabile dello staff del Gruppo giovani: che sarà un grande momento per esprimere il nostro debito di gratitudine verso Sensei condividendo con lui le nostre vittorie e per il grande sviluppo dei giovani in tutta Europa e nel mondo».
Kiyoshi ha poi parlato della campagna dei giovani europei, “La mia nuova rivoluzione umana – Insieme, senza lasciare indietro nessuno!”, sottolineando l’importanza delle azioni, del dialogo cuore a cuore per incontrare le persone e condividere le proprie lotte e vittorie!
Un panel sull’impegno dei giovani della Soka Gakkai nella società
Durante il Summit dei giovani si è svolto anche un panel incentrato su diverse iniziative che la Soka Gakkai sta portando avanti nel campo dei diritti umani, del disarmo nucleare e della società.
Moderati da Alice Ferrario, responsabile nazionale del Gruppo studenti italiano e membro del Comitato europeo dei giovani (EYC), sono intervenuti Elisa Gazzotti (responsabile giovani donne della Svizzera e dipendente dell’ufficio della SGI presso le Nazioni Unite), Carlo Abrate (responsabile nazionale del Gruppo studenti e segretario del comitato di Senzatomica) e Lucy Plummer (responsabile nazionale giovani donne del Regno Unito, che ha partecipato recentemente all’ultima COP28 per il clima).
Diversi i punti toccati: dalle iniziative come la creazione di un film incentrato sull’educazione ai diritti umani (realizzato dalla SGI insieme ad Amnesty International e al Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite), alle ultime novità della campagna Senzatomica, all’impegno fruttuoso della SGI presso la COP28 per favorire il coinvolgimento dei giovani. I partecipanti del panel hanno condiviso anche le loro esperienze e determinazioni, chiarendo l’obiettivo che quante più persone possibile possano unirsi all’impegno della Soka Gakkai per realizzare una grande trasformazione della società, partendo dalla propria rivoluzione umana.
Dialoghi cuore a cuore in ogni angolo d’Europa
Il Summit europeo dei giovani ha dato spazio anche al confronto e al dialogo in piccoli gruppi, organizzato sia tra i partecipanti online che tra quelli che nelle varie zone si erano riuniti per seguire l’evento in streaming. Due i macro temi affrontati durante questa sessione del Summit.
Argomento 1. Sensei afferma: «La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità». Supponendo che un nuovo amico o una nuova amica ci faccia domande come: “Cos’è la rivoluzione umana?”, “La mia rivoluzione umana può davvero cambiare il mondo?”, cosa risponderemmo? E come utilizzeremmo questa opportunità per incoraggiare quella persona?
Argomento 2. Il motto della nostra attuale campagna europea è: “La mia nuova rivoluzione umana – Insieme, senza lasciare indietro nessuno!” e si fonda su due pilastri: visite a casa e dialoghi.
Possiamo quindi riflettere insieme sulle seguenti domande.
Perché consideriamo queste azioni essenziali e fondamentali?
Come possiamo trasmettere a un nuovo membro lo spirito delle visite a casa e dei dialoghi?
Quali sono le nostre determinazioni? Quali sono le nostre sfide?
A partire da questi spunti si è tenuto un vivace dibattito volto a rinnovare la determinazione per un nuovo slancio di kosen-rufu in ogni angolo di Europa!
I saluti conclusivi
Il Summit si è concluso con i saluti di Akpéné Bernard, responsabile del Comitato europeo giovani, e Robert Harrap, co-presidente della Soka Gakkai europea. Akpéné ha espresso la determinazione a nome dei giovani affermando: «Qualunque cosa accada, continuiamo ad avanzare, ad agire nella società, perché è lì che si trova la nostra missione, affinché l’istituzione dell’insegnamento corretto per la pace della terra diventi una realtà.
Ciò significa che, per evitare di ripetere gli errori del passato, le religioni devono avere come priorità assoluta quella di soddisfare i bisogni della gente comune nella vita quotidiana e di trovare soluzioni ai problemi che la società deve affrontare. In questo modo, una religione può fornire le basi spirituali per un mondo più pacifico.
Il nostro voto è il faro della speranza che può superare le differenze che esistono tra noi. Proprio perché ognuno di noi ha formulato il voto di creare un mondo di pace, siamo nati in questo mondo insieme al nostro maestro. Sulla base di queto voto, parliamo con tutti coloro che ci circondano e trasmettiamo il messaggio che possiamo coesistere tutte e tutti insieme in una terra piena di speranza!».
Robert Harrap ha ringraziato tutti i giovani e coloro che si sono impegnati per la riuscita del Summit europeo dei giovani, concludendo con gioia e speranza: «Non vedo l’ora di sentire come ciascuna organizzazione SGI in tutta Europa assorbirà l’ispirazione che abbiamo ricevuto oggi e la metterà in pratica!».
