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I giovani e la NRU. Maestro e discepolo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:04

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I giovani e la NRU. Maestro e discepolo

I giovani uomini e le giovani donne ogni mese approfondiscono un capitolo dal romanzo “La nuova rivoluzione umana” a cui saranno associati dei temi. Nel mese di gennaio il capitolo è “Nuovo secolo” dal volume 22 e il tema è la relazione tra maestro e discepolo

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Nella primavera del 1975 Shin’ichi inizia un dialogo, pubblicato poi in forma di libro, con il famoso giornalista e scrittore giapponese Yasushi Inoue che in precedenza era stato anche presidente dell’Associazione scrittori giapponesi. 
Nel corso del loro dialogo affrontano l’argomento delle relazioni umane, nello specifico quella tra maestro e discepolo, un modello esemplare di relazione che dà una struttura alla nostra vita.
Shin’ichi esprime la gratitudine di aver incontrato una persona del calibro di Toda che gli ha trasmesso con la sua vita gli insegnamenti buddisti, facendo nascere in lui il desiderio di realizzare kosen-rufu, la felicità e la pace per tutta l’umanità.
Alla fine del dialogo i due concordano sul fatto che chi ha un maestro nella vita è una persona davvero fortunata. 
Riportiamo qui di seguito alcuni estratti dal capitolo: 

Dopo aver descritto il carattere aperto di Toda, Shin’ichi scrisse: «Ho conosciuto il Buddismo attraverso Josei Toda. Prima ho incontrato lui, poi ho sviluppato la fede, non il contrario. Ritengo che sia importante che io lo spieghi perché, proprio come l’umanità di Josei Toda fu l’elemento che mi fece avvicinare al Buddismo, anche la preoccupazione per il benessere del genere umano dovrebbe essere il punto di partenza di qualsiasi attività nella società. Può sembrare ovvio che tutto inizi dal contatto con un’altra persona, ma credo che molti se ne siano dimenticati» (pag. 42)


Il fondamento di ogni religione consiste nei suoi insegnamenti, ma affinché una religione sia dinamica o una filosofia sia viva, queste devono essere trasmesse attraverso l’interazione tra esseri umani. Una religione umanistica, soprattutto, non può esistere separatamente dagli esseri umani. Essa poggia sui legami umani tra mentore e discepolo. 
Shin’ichi si espresse con sincerità: «Josei Toda continua a vivere nel mio cuore, dove talvolta osserva silenziosamente ciò che faccio e talvolta mi consiglia senza parole. Le nostre vite si sono fuse. Io e lui respiriamo insieme».
Il mentore vive per sempre nel cuore del discepolo che segue devotamente la via di maestro e discepolo (pag. 43)


Inoue sembrava profondamente colpito dalla relazione tra Toda e Shin’ichi. «In precedenza, lei ha commentato che, se non avesse conosciuto Josei Toda, ora non sarebbe la persona che è diventato. Il tipo di relazione che esisteva tra voi due è un esempio della relazione ideale tra maestro e discepolo».
Inoue continuò: «Ovviamente lei ha dato grande valore a questa relazione e l’ha sviluppata. Ma il solo fatto che vi siate incontrati – stringendo così un rapporto inevitabile tra di voi – dimostra che eravate destinati a incontrarvi. Non posso fare a meno di essere colpito da questo elemento straordinario, e forse possiamo dire che il destino abbia fatto la sua parte».
Sembrava che la visione chiara dello scrittore avesse colto i legami tra il maestro e il discepolo, che attraversavano il tempo (pag. 44)

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