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Per una Soka Gakkai giovane - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:29

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Per una Soka Gakkai giovane

Corso nazionale 1-3 dicembre

La terza sessione del corso nazionale tenutosi a Tivoli dall’1 al 3 dicembre si è incentrata sull’importanza di costruire una Soka Gakkai giovane. In questo articolo un report dell’ intervento di studio e della tavola rotonda

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In questo articolo pubblichiamo il report della terza sessione, sull’importanza di costruire una Soka Gakkai giovane:

Durante il corso Camilla Lorefice, vice responsabile nazionale giovani donne, e Mauro Ciullo, responsabile del Comitato nazionale di studio, hanno incoraggiato tutti i partecipanti ad approfondire lo spirito di maestro e discepolo e l’importanza del samgha per costruire una Soka Gakkai giovane.

di Camilla Lorefice, vice responsabile nazionale giovani donne

La prima cosa alla quale ho pensato quando ho saputo che Ikeda Sensei non era più fisicamente con noi, sono stati i membri del Gruppo futuro. Sento una responsabilità enorme verso di loro e vorrei trasmettere la mia relazione con Sensei, come hanno fatto gli adulti quando lo hanno incontrato fisicamente e accolto in Italia.
Come possiamo trasmettere lo spirito del maestro? Sensei scrive:

«Nella relazione tra maestro e discepolo la distanza fisica non conta. Ci furono molti discepoli che il Daishonin nel corso della vita non poté mai incontrare personalmente, fra cui i contadini suoi discepoli di Atsuhara [tre dei quali diedero la vita durante la persecuzione chiamata appunto di Atsuhara.] Anche se maestro e discepolo possono essere lontani fisicamente, i loro cuori sono sempre legati e le loro vite sono in risonanza, trascendendo il tempo. Lo spazio e il tempo non sono barriere che separano il maestro e il discepolo» (BS, 178)

Il cuore della non dualità di maestro e discepolo risiede nell’azione quotidiana:

«L’eredità della Legge si trasmette solo attraverso le azioni di maestro e discepolo; non esiste alcuna altra misteriosa o segreta trasmissione della Legge» (Gli insegnamenti della vittoria vol. 2, pag. 849)

Per realizzare una Soka Gakkai giovane dobbiamo iniziare da ora, basandoci sull’azione della relazione maestro e discepolo che lottano insieme.
Lo scorso fine settimana mio marito e io non abbiamo potuto partecipare alla cerimonia per la commemorazione di Sensei perché avevamo programmato un fine settimana fuori città con una coppia di amici. Quando conobbi la mia amica, circa sette anni fa, mi disse che il “rumore” del Daimoku la infastidiva. Per anni ho lasciato questo suo punto di vista in sospeso.
A marzo di quest’anno siamo andati in vacanza ad Amsterdam e abbiamo condiviso la camera, lì ci ha sentiti recitare Daimoku e Gongyo. Ricordo che decisi che sarei arrivata al suo cuore e avrebbe cambiato idea sul Daimoku. A fine vacanza ci disse che il suono del Daimoku la faceva rilassare e stare bene!
Per tornare allo scorso fine settimana, abbiamo chiesto ai nostri amici di poter svolgere la cerimonia commemorativa per Sensei insieme a loro, abbiamo fatto Daimoku, Gongyo e letto i tre messaggi. Abbiamo pianto tutti insieme e ci hanno fatto molte domande, ma soprattutto abbiamo sentito la mia amica recitare Daimoku per la prima volta. Ricordo che la gioia ha illuminato il mio cuore e quello di mio marito.
Voglio puntualizzare l’importanza di chiederci sempre se siamo direzionati a incoraggiare gli altri per kosen-rufu, se è così il nostro stato vitale si trasforma sicuramente in positivo. L’importante è mantenere questo tipo di azione, come se fosse il vento che fa muovere la vela della barca.

Tornando allo studio del Buddismo, la sua importanza è racchiusa in queste parole del Sutra:

«Se starai vicino ai maestri della Legge, conseguirai rapidamente la via del bodhisattva. Se studierai seguendo questi maestri, vedrai Budda in numero pari alle sabbie del Gange» (SDLPE, 240)

Allinearsi al cuore del maestro significa creare un cambiamento nella nostra rivoluzione umana, e quindi cambiare punto di vista.
Quanti di voi hanno visto il film Lo squalo? Il regista ha fatto costruire tre squali ma durante le riprese in mare ci furono grandissime difficoltà, il primo squalo andò a fondo e dovettero coinvolgere un’equipe subacquea per recuperarlo. Oltre all’allungamento dei tempi di realizzazione, anche i costi aumentarono.
Il regista del film, Steven Spielberg, a un certo punto decise di immergere la telecamera in acqua diventando lui stesso il punto di vista dello squalo, ed è stata proprio questa azione che gli ha fatto vincere l’Oscar.
Le difficoltà e i momenti di sofferenza sono il trampolino per aprire una prospettiva nuova. Quando sei in mezzo al casino, il legame con il maestro è il punto di vista che ti fa sempre vincere l’Oscar della fede.
In questi momenti, studiando La nuova rivoluzione umana dobbiamo cercare di comprenderla e mettere delle cause tramite le nostre azioni.
Il Daishonin promette che coloro che abbracciano i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo sicuramente verranno protetti dagli dèi celesti. Sensei lo spiega così:

«“Quelli che partecipano alla battaglia sono tutti schierati in prima linea” corrisponde al passo “spade e bastoni non lo toccheranno”» (BS 178)

Ciò significa che solo coloro che si impegnano in prima fila per kosen-rufu, avranno come effetto la protezione di Brama e Shakra e tutti gli dèi celesti.
Una Soka Gakkai giovane la immagino come una rete di amici nella fede che, nonostante le diversità, rimanendo accanto a Sensei aprono le porte per accogliere sempre più persone nelle nostre riunioni gioiose, nei nostri Centri culturali e negli eventi della società.

Vorrei dedicare queste parole a tutti voi:

«Ananda, conosciuto come il primo per capacità di ascoltare gli insegnamenti del Budda, una volta gli chiese: “Mi sembra che quando si hanno buoni amici e si avanza insieme a loro si è già a metà della via del Budda. Ciò che penso è corretto?”. Shakyamuni rispose: “No, Ananda, questo modo di pensare non è corretto, avere buoni amici e avanzare insieme a loro non è metà della via del Budda, è l’intera via del Budda”.
Shakyamuni proseguì: “Considera questo Ananda: non è forse prendendo me come buon amico che le persone possono liberarsi dalle sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte? Come si può dedurre da ciò, avere buoni amici e avanzare insieme a loro non costituisce metà della via del Budda, ma tutta la via del Budda.”» (Gli insegnamenti della vittoria, 853)

di Mauro Ciullo, responsabile del Comitato nazionale di studio

Vorrei condividere con voi alcuni brani da una lezione del maestro Ikeda su un passo del Gosho L’Eredità della Legge fondamentale della vita:

«In generale, che i discepoli di Nichiren, preti e laici, recitino Nam myoho renge kyo con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, senza alcuna distinzione fra loro, uniti come i pesci e l’acqua, questo si chiama eredità della Legge fondamentale della vita. In ciò consiste il vero scopo della propagazione di Nichiren. Se è così, anche il grande desiderio di un’ampia propagazione potrà realizzarsi. Ma se qualcuno dei discepoli di Nichiren distrugge l’unità di “diversi corpi, stessa mente” sarà come chi distrugge il proprio castello dall’interno» (RSND, 1, 190)

Commentando questo passo il presidente Ikeda chiarisce prima di tutto che i maestri e i discepoli che si dedicano all’ampia propagazione della Legge sono sempre uniti attraverso il ciclo di nascita e morte lungo le tre esistenze di passato, presente e futuro:

«Kosen-rufu è la lotta per garantire che la luce splendente della Legge mistica duri per sempre e per aiutare tutte le persone a ottenere l’Illuminazione. Naturalmente non è un’impresa che si può realizzare in una singola vita, e proprio per questo dobbiamo far sì che lo scopo fondamentale del Sutra del Loto, quello di condurre tutti gli esseri viventi alla via del Budda, non vada mai dimenticato ma si trasmetta alle generazioni future» (Gli insegnamenti della vittoria, 2, 847)

A questo riguardo vorrei confermare con voi che nella Soka Gakkai scorre il corretto lignaggio del Buddismo e che è nostro compito fare in modo che questa eredità venga trasmessa ai posteri, come ci ricorda Sensei.
Se pensiamo al messaggio di illuminazione universale contenuto nel Sutra del Loto, ci rendiamo conto che dopo la fase di prosperità e ampia diffusione di questo messaggio (ovvero del Sutra), esso era stato via via dimenticato. Chi ha “risvegliato” il messaggio contenuto nel Sutra dopo secoli? È stato Nichiren, che ha istituto la pratica di Nam-myoho-renge-kyo per attingere alla nostra natura di Budda, riportando in vita il messaggio del Sutra del Loto e permettendo nuovamente alle persone di conseguire la Buddità grazie a questo sutra. Nichiren si è prodigato nel diffondere il suo insegnamento scrivendo lettere e trattati. Possiamo considerare il corpus delle sue parole con un ulteriore messaggio universale di illuminazione. Eppure, anche questo messaggio col tempo è divenuto appannaggio di poche persone, finendo per essere dimenticato. Chi ha riportato in vita le parole del Daishonin e le ha messe in pratica, diffondendo il suo insegnamento in tutto il mondo? Non c’è dubbio che è stata la Soka Gakkai, a partire dal presidente Makiguchi e dal presidente Toda, il quale si impegnò affinché i Gosho fossero raccolti e resi disponibili per le persone, affinché ne facessero uso. Il presidente Ikeda ha poi sviluppato ulteriormente tutto questo, con un lavoro dottrinale immenso ha espresso in termini moderni i concetti dell’umanesimo buddista presenti nel Sutra e nel Gosho, dando origine a questo grande fiume che si è diffuso in tutto il mondo. È compito ora di noi discepoli fare in modo che il messaggio dei maestri Soka non si “addormenti”, come accaduto in precedenza, ma che diventi il fondamento per la trasformazione del karma dell’umanità. La SGI è il vero samgha buddista, l’armoniosa comunità dei credenti dei nostri tempi. Per questo Toda disse che nelle scritture buddiste del futuro sarebbe stata chiamata “Budda Soka Gakkai”.
Per l’approfondimento di questo concetto vi rimando alla lettura del volume 30 de La nuova rivoluzione umana da pag. 91 in poi.  

È importante che, come responsabili, risvegliamo in noi questa forte convinzione!

Come secondo punto della sua lezione, il presidente Ikeda ci spiega cosa è necessario affinché quanto appena descritto possa realizzarsi:

«Un’organizzazione unita nella fede in base al principio di “diversi corpi, stessa mente” è assolutamente necessaria per far sì che ogni persona possa mantenere saldamente la propria pratica buddista e per permettere a innumerevoli altre persone in tutto il mondo e nel futuro di trasformare il karma e portare avanti la rivoluzione umana. Quando ci uniamo con lo stesso spirito del nostro maestro come discepoli che condividono il suo cuore, e ci impegniamo con i nostri compagni di fede in unità di intenti, l’eredità della Legge fondamentale di vita e morte può essere trasmessa a tutte le persone. Perciò il grande voto di kosen-rufu si può realizzare solo combinando gli sforzi concreti basati sulla non dualità di maestro e discepolo con una organizzazione unita nella quale i membri si impegnino insieme con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”» (Gli insegnamenti della vittoria, 2, 849)

Affinché la Soka Gakkai mantenga uno spirito giovane, vorrei leggere un altro importante brano di questa lezione di Sensei, che personalmente trovo abbia una forte risonanza con il periodo che stiamo vivendo:

«Ricordo anche che all’inizio di gennaio del 1951 copiai nel mio diario questo famoso passo di L’eredità della Legge fondamentale della vita, determinato a imprimerlo nella mia vita. Era un momento critico per il nostro movimento, nel quale il maestro e i discepoli che avevano intrapreso la ricostruzione dell’organizzazione dopo la Seconda guerra mondiale si chiedevano se sarebbero riusciti ad affrontare un’altra volta una grande persecuzione. A quel tempo scrissi sul mio diario: “Far diventare la via di maestro e discepolo l’eterna via della Gakkai”. […] Allora i membri erano soltanto tremila, ma non si trattava di una questione di numero. Toda era fermamente convinto che un gruppo di persone unite dallo spirito di “diversi corpi, stessa mente” per il bene di kosen-rufu avrebbe sicuramente realizzato la propria storica missione. Ciò mi ricorda la convinzione espressa dal leader dell’indipendenza indiana, il Mahatma Gandhi (1869-1948): “Un piccolo gruppo di spiriti determinati, che ardono di una fede inestinguibile nella propria missione, può modificare il corso della storia”» (Ibidem, pag. 851)

Concludo questo intervento dicendo a tutti noi che è giunto il momento di alzarsi da soli e nel nostro cuore dire a Sensei “Lasci fare a me, ora tocca a noi”. Come scrive Sensei nella sua lezione, la fede di “alzarsi da soli” è ciò che rende possibile l’incrollabile unità di “diversi corpi, stessa mente”; una vera unità non è possibile se abbiamo un atteggiamento passivo o irresponsabile e se facciamo fare il lavoro più difficile o faticoso agli altri, pensando che non ci riguardi e che se ne occuperà qualcun altro. Dobbiamo rispondere alle parole del Daishonin: «Affido a te la propagazione del Buddismo nella tua provincia» (Le proprietà del riso, RSND, 1, 991) alzandoci in prima persona nella nostra comunità e nel luogo in cui ci troviamo adesso.


Durante la terza tavola rotonda, Rosanna Sorelli, responsabile nazionale donne, Silvia Giuseppone, vice responsabile nazionale giovani donne, Francesco Geracitano, responsabile nazionale uomini, Andrea Ciccorelli, responsabile nazionale giovani uomini ed Elena Benni, vice responsabile nazionale Futuro, hanno condiviso gli obiettivi di attività per il 2024

Luca Riccioni. Ora vorrei chiedere a ciascuno di voi di condividere gli obiettivi dell’attività dei vostri rispettivi Gruppi per il 2024.

Rosanna Sorelli. Il tema del 2024 parla di una Soka Gakkai giovane. Per quanto ci riguarda, come responsabili nazionali avevamo già pensato per il prossimo anno di continuare con l’obiettivo di un nuovo membro giovane per ogni gruppo. Non abbiamo mai pensato che fosse un obiettivo facile da realizzare.
Ora che siamo quasi alla fine dell’anno e possiamo e dobbiamo impegnarci nello sprint finale, vediamo che gli sforzi di quest’anno stanno iniziando a dare i loro frutti, i numeri dei nuovi membri giovani stanno aumentando.  
Anche la recente iniziativa che ha visto protagonisti i giovani per le cerimonie di commemorazione del 18 novembre ha dato una spinta fortissima al Gruppo giovani e alle consegne Gohonzon. Per questo motivo riteniamo di dover assolutamente continuare e quando ho letto il tema dell’anno prossimo che riguarda una Soka Gakkai giovane, ho sentito che eravamo proprio in linea con l’SGI e con il nostro maestro!
In particolare come Gruppo donne abbiamo dato un ulteriore slancio alle attività delle donne più giovani, con il gruppo delle Giovani mamme e con i Giovani gigli bianchi. Quindi anche per il prossimo anno vogliamo mettere in prima linea nelle nostre attività questi due gruppi.  In particolare, le Giovani mamme quest’anno vedono la conclusione del secondo ciclo di due anni e il consueto cambio delle referenti. E a questo proposito, colgo l’occasione per annunciare le nuove nomine a livello nazionale per quanto riguarda le Giovani mamme. Inizio ringraziando Valentina Dughera, referente nazionale che dal 2020, da quando è nato ufficialmente il gruppo Giovani mamme, se ne è presa cura creando un forte gruppo che ha permesso a molte donne giovani che erano rimaste ai margini di riavvicinarsi alle attività e di rafforzare la loro pratica personale. Al suo posto viene nominata referente nazionale Elena Battistini.
Nuove referenti vice nazionali: Claudia Orazi, Isabella De Rosis, Alessia Napoletano. Inoltre è confermata come vice referente nazionale, per un ulteriore ciclo di due anni, Elena Roccatagliata.
Congratulazioni a tutte!

Silvia Giuseppone. Come Gruppo giovani donne il prossimo anno vogliamo mettere al centro delle nostre attività lo studio del Gosho. 
Nel 2021 è stato pubblicato da Esperia il libro Le fondamenta della felicità, un libro che contiene 100 passi estratti dai 30 Gosho dedicati all’Ikeda Kayo-kai. 
Dal primo gennaio inizieremo una campagna di studio in cui ogni mese approfondiremo un Gosho.
Vista la recente pubblicazione de Gli insegnamenti della vittoria, in cui troviamo molte delle lezioni sul Gosho di Sensei, chi desidera può approfondire le spiegazioni anche tramite questo volume. 
La nostra attività come Gruppo giovani per il prossimo anno sarà incentrata sulle visite a casa e sugli incoraggiamenti cuore a cuore, anche ispirati dalla campagna europea “La mia nuova rivoluzione umana – Insieme, senza lasciare indietro nessuno!”.
In questo momento storico in cui tutti affrontiamo una miriade di difficoltà, è ancora più importante stare accanto alle persone. E l’unico modo per incoraggiarle non è tramite le grandi riunioni, come ben sappiamo, ma attraverso gli incontri personali, andando a trovarle a casa, oppure quando non possiamo farlo, comunque tramite una telefonata o un messaggio.
Allo stesso tempo quest’anno vogliamo realizzare una grande crescita da regalare al nostro maestro. Come possiamo dunque svolgere grandi attività esplosive e allo stesso tempo incoraggiare individualmente ognuno con le visite a casa? Pensiamo che sia giunto il momento di rendere le nostre riunioni organizzative più brevi ed efficienti: concentriamo tutti i nostri sforzi con il desiderio del maestro al centro e azioni rapide!


Francesco Geracitano. Siamo ancora molto lontani dall’obiettivo numerico che ci eravamo posti e per questo lo riconfermiamo sicuramente per il 2024. Comunque voglio sottolineare che in questo anno abbiamo visto una crescita incredibile dei giovani, che tra l’altro sono gli artefici di questo Corso che è basato sulle loro proposte, sulle loro idee e sulla voglia di creare condizioni diverse, più leggere, pur nella grande serietà.
Il 2024 sarà l’anno dei giovani e per creare una Soka Gakkai giovane vogliamo che gli uomini si sfidino in tutti gli aspetti della loro vita. Per questo abbiamo deciso di ripartire dal Daimoku.
Come beneficio della pratica buddista si rimane costantemente giovani nello spirito, affrontando la vita con un atteggiamento sempre rivolto al futuro. Anche se non abbiamo ancora realizzato lo scopo numerico, quest’anno abbiamo preso una grande direzione. Ad esempio abbiamo consegnato, a oggi, 1204 Gohonzon, di cui 416 giovani e in questo senso abbiamo già superato il risultato dell’anno scorso.
Noi uomini vogliamo imparare e trarre ispirazione dai giovani. Per questo un obiettivo per noi molto importante è rafforzare i rapporti con i Giovani uomini, portando avanti l’attività insieme e intensificando le visite a casa. Tutti insieme. Inoltre sta partendo l’attività dei Giovani Ginko con l’obiettivo di valorizzare gli uomini più giovani.

Andrea Ciccorelli. Sono due anni che portiamo avanti l’Accademia dei giovani uomini, con obiettivi legati alla vittoria di ciascuno di noi e la decisione di essere in prima linea negli zadankai e di realizzare ognuno uno shakubuku con Gohonzon entro l’anno, basandoci sullo studio de La nuova rivoluzione umana e Il Mondo del Gosho. Per il 2024 vogliamo rilanciare tutto questo, tornare allo spirito di partenza affinché ogni giovane uomo possa fare l’esperienza di portare un giovane a ricevere il Gohonzon. Vorrei inoltre sottolineare l’importanza di porsi un obiettivo di Daimoku con la risoluta decisione di propagare questo Buddismo, così che ogni giovane uomo possa provare la gioia che deriva dallo shakubuku ed espandere la propria condizione vitale. Ispirati dal Gruppo uomini vorremmo approfondire lo studio delle lezioni di Sensei su La raccolta degli insegnamenti orali pubblicate ogni mese su Buddismo e società, coltivando lo spirito di essere in prima linea come successori diretti del presidente Ikeda.

Elena Benni. Ci stiamo dirigendo verso l’Anno della nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo, quindi i giovani e in particolare i Futuro sono la prima linea per la realizzazione di questo tema. Per questo vorrei sottolineare insieme a voi l’importanza e il significato della crescita del Gruppo Futuro. Per fare questo ogni volta possiamo ritornare allo studio del capitolo “Giovani fenici” del volume 9 de La nuova rivoluzione umana, un vero “manuale” di istruzioni su come interagire con il Gruppo Futuro. Vorrei approfondire con voi queste parole del nostro maestro:

«È dopo avere riflettuto seriamente su quali debbano essere le mie priorità che ho deciso di fare tutto ciò che posso per far crescere la Divisione scuola superiore. Tutti pensano solo al presente, ma io mi preoccupo della Soka Gakkai del futuro. Gli studenti delle scuole superiori di oggi saranno i responsabili della Soka Gakkai tra trenta o quarant’anni. Se non piantiamo degli alberelli, gli alberi alti e forti non cresceranno. E se aspettiamo a piantarli quando avremo bisogno di alberi alti e forti, sarà troppo tardi. Non dobbiamo lasciarci sfuggire una buona opportunità. Inoltre, quando si piantano degli alberelli si deve avere estrema cura di ogni dettaglio, bisogna sorvegliarli attentamente per essere sicuri che ricevano luce, acqua e nutrimento a sufficienza, che mettano radici e crescano sani. Per i prossimi 3 o 4 anni è necessario fare il possibile per sostenere la Divisione scuola superiore, anche a costo di enormi sacrifici. Se non lo facciamo, il futuro di kosen-rufu sarà in pericolo» (NRU, 9, 85)

Come dicevo, per lo sviluppo di kosen-rufu durante il prossimo anno sarà cruciale prenderci cura dei Futuro e pregare e agire per la loro crescita e felicità. Innanzitutto dovremmo ricordarci di coinvolgere i Futuro nelle attività giovani senza mai pensare che i due Gruppi siano separati. I responsabili giovani devono avere sempre chiaro questo punto. Inoltre, è importante chiederci come far sì che i Futuro siano protagonisti e partecipino attivamente e con gioia agli zadankai.
Spesso riguardo ai Futuro c’è la preoccupazione che siano minorenni, ma questo non deve diventare un limite. Da una parte è importante che il genitore sia a conoscenza di ciò che sta facendo il figlio e noi per primi dovremmo riuscire a favorire questo dialogo stimolando la comprensione reciproca, ma questa attenzione dovrebbe essere una premura e una cura maggiore verso di loro, non qualcosa che ci limita portandoci a evitare di chiamare i Futuro o a invitarli a una riunione. Quindi cerchiamo di avere un atteggiamento premuroso e inclusivo senza farci limitare dal fatto che siano minorenni o meno.
Vorrei parlare di altre preoccupazioni o dubbi che possono sorgere mentre portiamo avanti le attività Futuro. Spesso abbiamo paura a relazionarci con ragazzi e ragazze così giovani che magari hanno molti anni meno di noi. Alcuni di loro possono sembrarci più chiusi o timidi, oppure possiamo domandarci come incoraggiarli.
Credo che, attraverso la preghiera, dovremmo sviluppare un grado di sensibilità che ci permetta di dialogare con loro superando tutte queste apparenti barriere. La base di tutto è il Daimoku. Molto spesso quando sento difficoltà ad entrare in contatto con una ragazza Futuro, oppure trovo difficoltà a incontrarci, se faccio Daimoku al 100% ho sempre una risposta da parte sua. Così è stato con una ragazza che vive nella mia zona, basandomi sulla preghiera sono riuscita a costruire una preziosa amicizia portando avanti con costanza degli incontri e dei momenti di incoraggiamento reciproco nonostante i numerosi rispettivi impegni.
Inoltre rileggendo costantemente le guide di Sensei rivolte ai Futuro possiamo trovare l’esempio di come relazionarci al meglio con loro, incoraggiandoli nelle sfide che stanno affrontando e trasmettendo loro la massima fiducia. Possiamo vedere come il nostro maestro nutra una fiducia sconfinata in loro, come si legge nell’apertura del capitolo “Giovani fenici”, dove Sensei afferma:

«La gioventù ha un potenziale illimitato. È animata da una speranza sconfinata, da un’ardente passione e da un tra­boccante desiderio di migliorarsi. La forza giovanile della nuova generazione è l’infinito tesoro di tutta l’umanità» (NRU, 9, 73)

Luca. Ora possiamo entrare più concretamente nel merito delle attività del prossimo anno?

Silvia. Nella settimana delle riunioni Giovani, visto che quest’anno ha funzionato benissimo anche per le persone nuove, vorremmo rilanciare la nostra attività di studio de La nuova rivoluzione umana
Adesso che Sensei ci ha lasciato tutto in eredità, per noi giovani – che siamo la Generazione della Nuova rivoluzione umana – è fondamentale studiare e ristudiare tutti i volumi che rappresentano l’opera più importante del nostro maestro.
Per questa ragione, a partire da gennaio ogni mese ci sarà un argomento scelto e un capitolo indicato. La parte da studiare sarà pubblicata ogni mese su Il Nuovo rinascimento. Poiché lo scopo fondamentale delle riunioni del Gruppo giovani è di accogliere le persone nuove, lo spunto dell’argomento servirà soprattutto da stimolo e non per uno studio approfondito.
Come giovani è importante stabilire un nucleo di fiducia in noi stessi e la nostra felicità, perché solo così possiamo trasmettere agli altri la gioia di praticare. Sicuramente è importante realizzare una relazione, la casa, l’auto nuova, ma il Buddismo ci insegna che c’è una felicità più profonda che, quando è solida, fa funzionare tutto il resto. Determinare di riportare una vittoria a Sensei è ciò che più conta, è la chiave per vincere in ogni aspetto della nostra vita. 

Rosanna. Questo 2023 è stato veramente un anno particolare, dove i motivi di gioia sono stati tanti, ma anche i motivi di dolore e tristezza non sono mancati. Per ultimo la perdita del nostro amato Maestro.
E proprio adesso, a pochi giorni dalla sua scomparsa, ho avuto modo di vedere nelle persone e soprattutto nelle donne che ho incontrato una forza incredibile, una fierezza incredibile. Un po’ come se adesso veramente si sentisse che non abbiamo più scuse, dobbiamo per forza prenderci cura di noi stesse e delle compagne di fede che stanno al nostro fianco. Con questo spirito rinvigorito, nel 2024 vogliamo dare una spinta allo shakubuku e incrementare il nostro Daimoku rivolto ai giovani, approfondire lo studio e rafforzare la pratica quotidiana.
Se quest’anno abbiamo fatto tanto, il prossimo anno non sarà da meno. Anzi, sicuramente dovremo migliorare. Il 2025 è vicinissimo e anche il 2030, e quindi non possiamo certo rallentare, ma casomai cambiare marcia e velocizzare.
Inoltre nel 2024 saranno trent’ anni dalla visita di Sensei in Italia, a Milano, Firenze, Bologna… Sicuramente organizzeremo degli eventi per queste ricorrenze.
Sapere che abbiamo così tanti impegni non ci deve far sentire pesantezza, ma invece pensiamo che sarà una magnifica occasione per ripagare il debito di gratitudine verso il nostro maestro e la Soka Gakkai. Abbiamo l’occasione di fare un significativo passo avanti nella nostra rivoluzione umana, per fare il nostro hosshaku kempon individuale e quello collettivo e mettere qui in Italia tanti semi per un giardino pieno di colori e profumi diversi, pieno di persone che risplendono.
Le donne anche quest’anno si sono impegnate incredibilmente. Abbiamo consegnato tanti Gohonzon, abbiamo realizzato esperienze meravigliose che sono state pubblicate sulle nostre riviste. Sono veramente orgogliosa di tutte le donne italiane che si stanno battendo per migliorare le loro vite e la società in cui viviamo. 
Naturalmente ogni nostra attività sarà funzionale alla realizzazione dell’obiettivo di un giovane per ogni gruppo e alla creazione di una Soka Gakkai giovane.
Abbiamo quindi deciso di fare il nostro consueto corso nazionale, a febbraio, privilegiando la partecipazione delle responsabili di settore, perciò organizzeremo un corso in contemporanea in tre luoghi, al nord, al centro e al sud. Quindi si alza l’asticella della difficoltà e dell’impegno per tutte noi, ma tante donne avranno occasione di fare attività. Vogliamo fare un corso che ci dia la spinta per tutto l’anno, per rendere orgoglioso il nostro maestro.
Per quanto riguarda le nostre riunioni del Gruppo donne, continueremo a studiare Il Mondo del Gosho, il volume 2, cercando di facilitare la preparazione delle riunioni.

Sensei nel suo ultimo messaggio inviato per la conferenza dei rappresentanti della SGI, ha affermato:

«In questi tempi di tumulto e incertezza, tutti voi continuate a diffondere la grande luce della Legge mistica tra le persone e nella società, senza indietreggiare di un solo passo. Facendo sì che in tutto il mondo si diffondano spettacolari storie di rivitalizzazione dell’esistenza delle persone, voi siete i veri saggi, paragonabili all’oro puro. La Soka Gakkai internazionale che prega, agisce e avanza senza sosta per la pace globale e la felicità dell’umanità, è l’unica rete in continua espansione di Bodhisattva della Terra direttamente collegata a Nichiren Daishonin. Ora è il momento di vincere la sfida di trasformare il karma dell’umanità, mentre ci lanciamo negli ultimi sette anni verso il centenario della Soka Gakkai. Con i giovani dalla fede “più blu dell’indaco” in prima linea, intraprendiamo tutti insieme una marcia di speranza e coraggio, facendo emergere dalla nostra vita la grande forza vitale del tempo senza inizio!» (NR, 837)

Per mettere in pratica queste parole bisogna innescare un cambiamento profondo. Bisogna aiutarci, stimolarci a vicenda, sentire che uniti possiamo realizzare grandi cose.
I giovani potranno stare in prima linea e manifestare quella loro “fede più blu dell’indaco” se noi avremo il coraggio di fidarci di loro. Troviamo i nostri successori e mettiamoci a disposizione per sostenerli e lasciarli fare. Fidiamoci a rendiamoli consapevoli che adesso è il loro momento di prendere le redini di kosen-rufu

Francesco. Come Gruppo uomini nel mese di marzo, dopo tanto tempo, organizzeremo un corso nazionale con circa 500 responsabili di territorio e hombu.
Inoltre, per quanto riguarda le nostre riunioni mensili abbiamo deciso di concentrarci sulle lezioni de La raccolta degli insegnamenti orali che Sensei ha iniziato scrivere a novembre dell’anno scorso, pubblicate su Buddismo e società.
Nel 2004, quando finalmente uscì la traduzione inglese dell’Ongi kuden, Sensei affermò che quella pubblicazione lo riempiva di gioia perché rendeva accessibile a tutto il mondo l’essenza del Buddismo. Nella Prefazione scrive:


«Sono convinto che essa svelerà al mondo i profondi insegnamenti filosofici del Buddismo e sarà una rivelazione per tutta l’umanità» (BS, 108)

E racconta che nel 1962 aveva iniziato una serie di lezioni su questo testo rivolte ai giovani della Soka Gakkai che studiavano all’università perché voleva «formare i futuri leader del nostro movimento e rendere accessibile la profonda filosofia di Nichiren in termini contemporanei». Erano gli anni della guerra fredda, della corsa agli armamenti atomici, un’epoca impregnata di odio e di sfiducia, e c’era un profondo bisogno di sostituire tutto ciò con un umanesimo basato sull’armonia e sulla fiducia reciproca, sulla speranza.
Ora, il fatto che Sensei abbia deciso proprio in questo momento di rimettere sul tavolo questo argomento per i membri di tutto il mondo ha sicuramente un profondo significato e noi vogliamo farne tesoro. Per questo nel 2024 le riunioni del Gruppo uomini saranno incentrate su questa nuova serie di lezioni, approfondendo alcuni punti in particolare. Sicuramente è uno studio complesso, e la preparazione inizia da un forte Daimoku.

Andrea. Cosa significa avere i giovani in prima linea? Per quanto mi riguarda la risposta è molto dinamica. Lo sforzo in questa direzione c’è a tutti i livelli dell’organizzazione. Un’altra domanda da porsi è: cosa vuol dire far crescere i giovani? Sicuramente le attività della Soka Gakkai si sono evolute tantissimo in questi 93 anni, ma lo scopo fondamentale è rimasto invariato: mettere le persone in condizione di sperimentare la pratica e ricevere benefici. La costante che non è mai cambiata è l’attività degli zadankai, che è la punta di diamante delle nostre attività per la pace. Niente può eguagliare lo zadankai, in cui c’è una vera preoccupazione riguardo a come stanno le persone e come incoraggiarle a mettere in pratica il Buddismo nella loro vita. Per permettere questo flusso di kosen-rufu in eterno, far crescere successori è fondamentale e per riuscire a farlo è essenziale la convinzione dei responsabili. Le basi della nostra pratica buddista e il motivo per cui esistono gli zadankai non cambieranno mai. Non bisogna mai perdere questo spirito.
La via del Bodhisattva ci permette di ottenere benefici, per noi stessi e per gli altri. Attraverso un simile impegno curiamo anche la nostra vita. A questo proposito vorrei rileggere insieme a voi una pagina bellissima che sicuramente conoscete, da La saggezza del Sutra del Loto dove Sensei scrive:

«Infinite persone al mondo hanno delle sofferenze psicologiche e, tendendo una mano per guarirle, in realtà guariamo anche noi stessi. Se ci capita qualche disgrazia, tendiamo a pensare che nessuno sia più infelice e sfortunato di noi e, tutti intenti a commiserarci, non ci preoccupiamo più di niente e di nessuno. Ma lamentandoci e disperandoci, la nostra forza vitale si affievolisce ancor di più.
Sono i legami umani – il desiderio di vivere per gli altri – che danno la forza di superare momenti simili. Finché rimaniamo rinchiusi nel nostro io, non c’è felicità. Solo quando ne usciamo e facciamo qualcosa per gli altri, rivitalizziamo la sorgente della nostra vita. La nostra vita è inseparabile da quella degli altri. Quando aiutiamo un altro a ritrovare la forza di vivere, anche la nostra forza vitale aumenta; quando lo aiutiamo a espandere il suo stato vitale, anche la nostra vita si espande. Questa è la cosa meravigliosa della via del bodhisattva: far del bene agli altri è far del bene a noi stessi. Ma sarebbe arroganza dire che “noi facciamo del bene agli altri”, sarebbe ipocrisia dire che “noi salviamo le persone”. Solo quando capiamo che ciò che facciamo per gli altri lo facciamo per il nostro bene, stiamo praticando con vera umiltà» (La saggezza Sutra del Loto, 2, 349)

Elena. Le guide di Sensei uscite nella rubrica Ai miei giovani successori tedofori di giustizia verso il 2030 sono meravigliose e possono essere sempre di ispirazione per rivolgerci ai ragazzi e alle ragazze del Gruppo futuro come farebbe il nostro maestro. Sono state scritte proprio per avanzare fino al centenario della Gakkai. L’ultima che è uscita sul Volocontinuo, si intitola “Siate sempre fedeli a voi stessi!”. Quindi penso che dovremmo chiederci “come creare degli spazi in cui i Futuro possano essere loro stessi e sentirsi felici e a proprio agio?”.
Durante il prossimo anno sarebbe bello realizzare degli incontri in cui i Futuro possano sentirsi liberi di esprimere se stessi, delle attività basate sulla creatività. Sono loro che guideranno il movimento di kosen-rufu nei prossimi anni e trasformeranno la società in profondità. In tempi così difficili è cruciale coltivare la speranza nei loro cuori e fare in modo che possano fare esperienze realizzando prove concrete, aiutandoli ad avere fiducia in se stessi. Attraverso le nostre attività possiamo sviluppare dei “dialoghi di speranza” in cui i giovanissimi possano condurre una riflessione basata sulla fiducia e sulla giustizia riguardo alle tematiche – anche sociali – che hanno così a cuore e approfondire come il Buddismo può trasformare la realtà che ci circonda, facendo emergere la speranza e il coraggio anche in tempi così oscuri.

Nel capitolo “Giovani fenici” Sensei racconta di quando venne creata la canzone del Gruppo studenti delle scuole superiori:

«I membri del comitato decisero di provare a comporre loro stessi il testo della canzone. Si riunirono a casa di uno dei responsabili del Gruppo, nel quartiere Setagaya, e si misero all’opera. Ogni volta che il processo creativo si arrestava, recitavano Daimoku sinceramente per trovare nuova ispirazione» (NRU, 9, 88)

Quando ci basiamo sul potere del Daimoku il processo creativo non si arresta mai e penso che pure noi possiamo fare la stessa esperienza decidendo di portare avanti nella nostra zona un progetto musicale o artistico o qualsiasi altra iniziativa affinché ogni Futuro possa far emergere la fiducia in se stesso e il proprio potenziale.
Vorrei riportarvi l’esperienza che abbiamo fatto durante il corso Futuro, si sono svolti due mini zadankai in cui abbiamo approfondito i temi del disarmo interiore e della lettura. Questi dialoghi ci hanno permesso di aprire i nostri cuori, ciascun gruppo è riuscito a condividere esperienze profonde e ne siamo usciti con una consapevolezza maggiore riguardo al nostro potenziale. Infatti, per le nostre riunioni Futuro possiamo prendere spunto dalle tematiche proposte dalle riviste ilvolocontinuo o nella sezione delle attività Futuro de Il Nuovo rinascimento. Ritengo che sia importante fare Daimoku per lucidare il nostro cuore e avere cura di ogni cosa che i ragazzi e le ragazze condividono con noi riuscendo ad accoglierli e abbracciare con il nostro stato vitale. Possiamo chiedere loro cosa desiderano fare e lasciare che siano loro stessi i protagonisti, accogliendo le loro iniziative musicali o artistiche, e portarle avanti insieme con costanza anche con un obiettivo più a lungo termine. Concludo con una frase tratta sempre dal capitolo “Giovani Fenici”:

«Dobbiamo spremerci le meningi chiedendoci in ogni istante “Cosa posso fare per aiutarli a crescere?”, “Cosa infonderà loro speranza e coraggio?”. Le nostre preghiere forti e concentrate si trasformano in saggezza, che a sua volta genera tanti tipi di idee. Il nostro senso di responsabilità si manifesta nella forza delle nostre preghiere» (NRU, 9, 93)

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