Mentre le condizioni meteorologiche estreme derivanti dal riscaldamento globale continuano a causare danni in molte parti del mondo, è necessario fare appello alla nostra forza interiore e alla speranza per riuscire a dare slancio al cambiamento e proteggere così la vita e le condizioni di vita di tutte le persone con cui condividiamo il nostro pianeta.
Dal 30 novembre si terrà a Dubai, negli Emirati Arabi, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28), ed è necessario mantenere l’obiettivo fissato dall’Accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura media globale entro 1,5° C.
«Permetti a te stesso di abbandonare l’apatia e di passare all’azione»:
queste sono le potenti parole di Wangari Maathai, che lanciò un movimento di piantagione di alberi che si è poi diffuso in tutta l’Africa e nel mondo intero.
La sua convinzione è in perfetta sintonia con quella buddista secondo cui ogni individuo possiede un potenziale illimitato e il potere di generare un cambiamento.
Il Sutra del Loto contiene una parabola che descrive l’essenza di questa filosofia: un giovane fugge dalla casa paterna e inizia una vita di vagabondaggio, in assoluta povertà. Suo padre, una volta divenuto molto ricco, scopre dove si trova e invia un messaggero per riportarlo a casa. Il figlio però teme che questi sia venuto ad arrestarlo e sviene terrorizzato. Il padre allora manda i suoi servi vestiti con abiti sudici per offrire al figlio un lavoro in casa sua. Con il cuore spezzato nel vedere la mancanza di rispetto di se stesso da parte del figlio, il padre nasconde la sua vera identità e gli assegna inizialmente un lavoro umile, per poi affidargli responsabilità sempre maggiori. Il figlio viene infine incaricato di amministrare i beni del padre. Poco prima della morte del ricco uomo, il giovane scopre di essere suo figlio e si rende conto di aver ricevuto dei tesori inestimabili senza averli cercati.
Questo è il messaggio del Sutra del Loto: ogni essere umano possiede intrinsecamente un tesoro spirituale di infinite potenzialità, così come uno stato vitale illuminato.
In termini attuali, ciò significa che non dovremmo arrenderci prima di agire, sentendoci impotenti e piccoli di fronte alla portata di sfide come il cambiamento climatico. Dovremmo invece fare appello a un’incrollabile fede nel potere che esiste dentro di noi di orientare le nostre vite e la società in una direzione migliore, e impegnarci insieme uniti e solidali con le altre persone che condividono i nostri stessi ideali.
Il movimento globale di rimboschimento, che ha visto miliardi di alberi piantati in tutto il mondo, è iniziato dalla piantumazione di pochi alberi da parte di Wangari Maathai e dei membri della sua organizzazione nella sua terra natale, il Kenya.
Trovare soluzioni alle sfide poste dal cambiamento climatico non sarà facile.
È necessario che le persone comuni agiscano in diversi campi, proprio come ha fatto Wangari Maathai. Credo che i giovani rivestiranno un ruolo fondamentale in questo.
Se da un lato proteggere i bambini e i giovani dagli impatti dei disastri aggravati dal cambiamento climatico è una sfida a cui dobbiamo lavorare insieme, è altresì cruciale che le giovani generazioni siano coinvolte in questo impegno come protagoniste.
Con i giovani in prima linea, dobbiamo agire tutti per creare con le nostre mani il futuro che immaginiamo. In questo modo, i nostri sforzi per un cambiamento positivo arriveranno infine ad avvolgere l’intero pianeta.