Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Siate campioni coraggiosi che aprono la strada al futuro - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:17

839

Stampa

Siate campioni coraggiosi che aprono la strada al futuro

Daisaku Ikeda

Pubblicato sul Seikyo Shimbun dell’11 novembre 2023

Presentiamo alcuni estratti del discorso del maestro Ikeda alla sessantottesima riunione dei responsabili di centro tenutasi il 7 luglio 1993, nella prefettura di Gunma. Il video di questo discorso è stato trasmesso durante la riunione dei responsabili di centro, il 1 novembre 2023

Dimensione del testo AA

Hajime Nakamura (1912-1999), professore emerito dell’Università di Tokyo, è considerato uno dei più importanti studiosi del Buddismo del Giappone e del mondo intero.
Nel suo recente libro Hikaku shiso no kiseki (Storia comparata del pensiero, 1993) esprime grande stima nei confronti del nostro presidente fondatore, Tsunesaburo Makiguchi.
È davvero motivo di gioia che un simile apprezzamento da parte di un illustre studioso giapponese sia stato pubblicato in questo periodo, cinquant’anni dopo che il presidente Makiguchi fu arrestato dalle autorità militariste giapponesi [il 6 luglio 1943, insieme al suo discepolo Josei Toda].
Nel suo libro, il professor Nakamura critica gli accademici giapponesi del passato che si limitavano ad aggiungere annotazioni e commenti alle ricerche di studiosi stranieri, senza riuscire a pensare con la propria testa. In questo senso – prosegue Nakamura – non erano spiritualmente indipendenti, né in possesso di una salda convinzione nelle proprie idee e opinioni. Tuttavia afferma: «Questo però non significa che tutti i giapponesi mancassero di una simile convinzione. […] Gli individui le cui radici affondavano nella realtà delle persone comuni e hanno resistito alle persecuzioni avevano un’immensa convinzione e fiducia nelle proprie idee».

Coloro che, senza lasciarsi sconfiggere da critiche e persecuzioni, continuano a unire le forze con le persone comuni e a impegnarsi instancabilmente per loro sono persone di autentico carattere e grandezza. Il professor Nakamura aggiunge: «Dall’inizio dell’era Showa (1926-1989), in Giappone si diffuse il sistema di valori neo-kantiano di “verità, bene e bellezza”, che venne successivamente modificato, talvolta con l’inserimento del valore della “santità” o “sacralità”. Questa era la posizione di tutti i filosofi giapponesi, e nessuno espresse opinioni discordanti. L’unico a criticare questa teoria fu Tsunesaburo Makiguchi. […] Makiguchi eliminò dalla triade i valori di “verità” e “sacralità”, sostituendoli con quelli di “guadagno” e “bellezza”, creando la triade “guadagno, bene e bellezza”».

Nakamura continua: «Quando sentiamo la parola “guadagno”, potremmo associarla subito al “profitto” ma, contrariamente a quanto si può immaginare, questo concetto è molto vicino al nucleo della filosofia orientale. […] Nel Buddismo qual è la cosa più importante? In definitiva è adoperarsi per il bene delle persone, far sì che ogni cosa sia a vantaggio delle persone».
Non si tratta di profitto o guadagno personale, ma di agire sinceramente per gli altri, per le persone comuni, per l’umanità intera: questo è il vero significato di “guadagno”.
Inoltre, Makiguchi Sensei non si fermò alla mera teoria, ma visse la sua esistenza “per il bene degli altri”, arrivando a morire in carcere pur di rimanere fedele alle proprie convinzioni. 
Cinquant’anni fa il Giappone ha causato la morte di questo grande uomo, rinchiudendolo in prigione. Ma ora, finalmente, il nostro paese sta iniziando a riconoscere il valore di quel grande pioniere che fu il maestro Makiguchi. A dimostrazione di ciò, oggi ho condiviso con voi le osservazioni del professor Nakamura.

Il principio di “non dualità tra sé e gli altri” 

Perché la Soka Gakkai ha vinto ogni sfida? Perché ha agito in esatto accordo con le parole del Daishonin.
Leggendo il Gosho vediamo come il Daishonin lodasse tutti i suoi discepoli.
È fondamentale prendersi cura dei membri, pensare alla loro felicità e far sì che provino gioia: questo è il Buddismo. I membri della Soka Gakkai che si impegnano per kosen-rufu sono gli emissari del Daishonin e i figli del Budda. Quando li lodiamo, riceviamo benefici nella nostra vita.
Il Buddismo espone il principio di “non dualità tra sé e gli altri” (jita funi), per cui noi e gli altri siamo un’unica cosa, le nostre vite sono profondamente connesse.
Nel celebre Gosho La torre preziosa, indirizzato ad Abutsu-bo, il Daishonin afferma: 

«Potresti pensare di aver fatto offerte alla torre preziosa del Tathagata Molti Tesori, ma non è così. Le hai offerte a te stesso» (RSND, 1, 264)

In altre parole, spiega che fare offerte alla torre preziosa – ovvero al Gohonzon – equivale a fare offerte a se stessi.
Prenderci cura del Gohonzon equivale a prenderci cura del Gohonzon che è dentro di noi, che siamo noi. Questo è il cuore della fede, la quintessenza del Buddismo.
Prenderci cura dei figli del Budda che si dedicano a kosen-rufu equivale a prenderci cura della nostra Buddità interiore e rafforzarla. Più lodiamo coloro che si impegnano al massimo, più creiamo buona fortuna e slancio per l’organizzazione e per la nostra vita. 
Ne La raccolta degli insegnamenti orali il Daishonin spiega il principio di non dualità tra sé e gli altri ricorrendo a un’analogia di facile comprensione: 

«È come il caso in cui ci si inchini rispettosamente davanti a uno specchio: l’immagine nello specchio allo stesso modo si inchina rispettosamente davanti a noi» (BS, 120)

Il mondo di Buddità è caratterizzato da un cuore forte che loda e apprezza gli altri.
Chi loda il Gohonzon e le persone che lottano sinceramente per kosen-rufu sta manifestando a pieno il mondo di Buddità.
In virtù della non dualità tra noi stessi e gli altri, quanto più scendiamo a compromessi con il male rappresentato dai “nemici di kosen-rufu”, tanto più accettiamo il male nella nostra vita, e questo ci porterà gradualmente verso l’infelicità. La lotta per eliminare la radice del male è una lotta per eliminare la radice del male e dell’infelicità nelle nostre vite.

Tre modi di vivere

Prima di concludere il mio discorso, vorrei condividere con voi la profonda visione del grande scrittore francese Victor Hugo.
La vita è piena di problemi e chiunque prima o poi si trova ad affrontarli.
Hugo individua tre modi diversi di reagire alle sfide e alle difficoltà: ci si arrende, ci si estrania e si prendono le distanze, o le si affronta di petto. Il futuro di una persona sarà radicalmente diverso a seconda dell’approccio che adotterà.
Prima di tutto, c’è chi di fronte a una difficoltà si arrende subito dicendo: «Non ce la faccio», oppure: «Non sono capace, è troppo per me».
Hugo dichiara con decisione che individui del genere sono deboli. Per questo tipo di persone nel futuro non c’è altro che “impossibilità”.
C’è poi chi si estrania dai problemi e cerca di ignorarli o negarli, dicendo: «Non ne so nulla», oppure: «Non mi riguarda». Hugo definisce questo tipo di individui come “i pavidi”. Per queste persone il futuro appare come qualcosa di “incomprensibile”; alla fine, ad attenderle non ci sarà altro che l’infelicità.
Infine c’è chi affronta di petto la realtà, con coraggio e la determinazione: “Non mi lascerò sconfiggere!”. Per Hugo, questi individui sono filosofi, sono campioni coraggiosi, e il futuro a loro appare come qualcosa di bello e luminoso, di “ideale”.
Sono tre approcci alla vita diversi, per tre tipi di futuro diverso. L’analisi di Hugo ha molto in comune con lo stile di vita insegnato dal Buddismo di Nichiren.
Con questo spirito, andiamo avanti con risolutezza, impegniamoci al massimo e vinciamo! Questo è il modo per realizzare una vita di pieno appagamento, per conseguire la vittoria assoluta e una felicità completa.

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata