A gennaio abbiamo informato il maestro Ikeda delle nostre attività per celebrare il decimo anniversario della giornata mondiale dell’Ikeda Kayo-kai, promettendo che in questo anno della vittoria Soka le giovani donne italiane avrebbero lottato «per aprire il cancello dell’eterna vittoria di maestro e discepolo». Sensei ha risposto che stava recitando Daimoku per il grande successo delle nostre attività, ringraziandoci con tutto il cuore per i nostri sforzi.
Da quel momento ci siamo impegnate in varie iniziative per approfondire cosa significhi far parte del gruppo Ikeda Kayo-kai, accompagnate da grandi obiettivi personali, e oggi possiamo accogliere questa giornata affermando, ognuna nel proprio cuore: “Sensei, ho vinto!”.
In tal senso questa riunione rappresenta un traguardo ma anche un nuovo punto di partenza, creato dalla nostra decisione, qui e adesso. Nel messaggio che ci ha inviato, sensei scrive: «Grazie al suono del Daimoku ogni cosa si aprirà “proprio qui e adesso”. Con questo cuore rinnovato vi prego di far sbocciare il fiore unico della vostra esistenza, proprio come il ciliegio, il susino, il pesco e il prugno selvatico, ognuno dei quali produce fiori fragranti» (vedi pag. 9).
Queste parole esprimono perfettamente il significato del nostro motto: “Brilliamo della nostra unica missione”.
Sensei afferma che «l’essenza della nostra identità è qualcosa che non è stato forgiato, che non è stato migliorato, ma che esiste così come è sempre stato» (BS, 176, 44). Dalla prospettiva del Buddismo ognuna di noi è nata per realizzare la sua missione, proprio come ogni fiore sboccia nel modo che gli si addice. Ciò significa vivere con un forte senso di sé. Di fatto, essere se stesse è la cosa più difficile, perché si perde tanto tempo a non accettarsi o a desiderare di essere qualcun’altra… Ma sensei sottolinea: «“Essere quello che si è” non significa rimanere così come si è. Lo scopo della vita è far germogliare quel seme che dentro ha il potenziale della nostra unica missione, sviluppare pienamente le nostre capacità» (Ibidem, 45).
Ne La nuova rivoluzione umana, sensei incoraggia una giovane donna a sconfiggere la sua debolezza interiore con queste parole: «Se non riesci a padroneggiare le tue emozioni come potrai guidare le giovani donne? Per essere sincero, ti stai facendo sconfiggere dalla tua debolezza. Se pensi di non avere le capacità necessarie, allora devi pregare con sincerità e agire per svilupparle» (NRU, 5, 162).
Grazie a questa guida lei ha talmente trasformato la sua vita che nella spiegazione delle cinque linee guida sensei la cita come esempio di giovane donna che è riuscita ad aprire “il cancello dell’eterna vittoria di maestro e discepolo” moltiplicando il numero delle giovani donne di ben sette volte!
Vorrei leggere infine queste parole del messaggio per le riunioni donne e giovani donne, con la determinazione di metterle in pratica mirando ai prossimi dieci anni: «Desidero che facciate emergere il coraggio attraverso una preghiera pervasa dal vostro voto» (pag. 9).
Apriamo il cancello della vittoria di maestro e discepolo
Da quel momento ci siamo impegnate in varie iniziative per approfondire cosa significhi far parte del gruppo Ikeda Kayo-kai, accompagnate da grandi obiettivi personali, e oggi possiamo accogliere questa giornata affermando, ognuna nel proprio cuore: “Sensei, ho vinto!”.
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