«Quando fu costituito il nuovo gruppo (marzo 1966), noi uomini ci siamo ripromessi che il nostro non sarebbe stato semplicemente uno dei quattro gruppi: avrebbe creato armonia fra tutti i quattro gruppi e si sarebbe assunto la responsabilità di proteggere la Gakkai e i suoi membri. Sarebbe stato il pilastro d’ oro a sostegno della cittadella Soka» (L’orgoglio di essere pilastri d’oro per kosen-rufu, Esperia, pag. 199)
Nel capitolo “Trionfate come campioni di kosen-rufu” Ikeda Sensei ribadisce il nostro compito come uomini: creare armonia fra tutti i quattro gruppi e proteggere la nostra organizzazione da tutte le funzioni demoniache che cercano di distruggerla.
Nello stesso capitolo dà dei consigli preziosi su come dovremmo comportarci:
«I “re” della Soka non conoscono paura o esitazione.
Non cadono nell’autocompiacimento e non sono arroganti. Con semplicità, mostrandosi per quello che sono, e pieni di umanità lottano al fianco delle persone e per le persone, affrontando con una risata le lodi, le critiche e gli alti e bassi della vita. Vivendo nella società, continuando a lottare adottando la “strategia del Sutra del Loto” come loro guida. E avendo a cuore la felicità dei giovani, i preziosi successori della Gakkai, si impegnano nella loro formazione affinché possano diventare persone ancora più capaci di loro» (Ibidem, pag. 201)
È importante che ognuno di noi si chieda spesso se vive veramente in sintonia con il maestro, leggendo le sue guide come se fossero state scritte direttamente a ciascuno. In tutte le attività dovremmo sempre partire da noi stessi e non delegare a nessun altro: questo è l’atteggiamento di un “campione” di kosen-rufu. Sensei scrive:
«Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, ha sempre proceduto diritto sul suo cammino da “insuperabile campione”. Un giorno dichiarò con fermezza: “Anche se dovessi sprofondare nell’inferno non mi preoccuperei: mi impegnerei a introdurre al Buddismo del Daishonin coloro che si trovano nell’inferno, trasformandolo così nella Terra della Luce Tranquilla. I codardi non possono definirsi uomini. Noi possiamo trasformare ogni nostro sforzo o fatica nel potere del Budda. La forza con cui si manifestano i tre ostacoli e i quattro demoni testimonia in realtà l’inconfutabile prova che li possiamo sconfiggere grazie alla fede e alla pratica. Vivete con forza e determinazione» (Ibidem, pag. 200)
L’atteggiamento di Toda ci insegna che non dovremmo farci influenzare dalle circostanze negative della vita ma continuare ad agire come Bodhisattva della Terra, trasmettendo la Legge mistica a tutte le persone che incontriamo. L’apparizione dei tre ostacoli e quattro demoni è la prova dell’avanzamento di kosen-rufu e noi possiamo senza alcun dubbio sconfiggerli grazie alla nostra fede e alla nostra pratica.
Il Buddismo è la chiave della vittoria nel lavoro e nella vita
«Rimaniamo vicini ai compagni di fede in difficoltà, sosteniamoli con le preghiere, l’incoraggiamento e la nostra calorosa comprensione; questo è il mondo armonioso e umano della Soka» (Ibidem, pag. 204)
Sensei in questo capitolo ci esorta a stare vicino alle persone che soffrono, pregando per loro e sostenendole con tutto il nostro cuore. Incoraggiare le persone che stanno lottando ci permette anche di realizzare un cambiamento profondo in noi stessi.
«Toda soleva dire: Nella fede, fate il lavoro di una persona, ma nel lavoro sforzatevi per tre» (Ibidem, pag. 204)
Non c’è nessuna differenza tra la fede e la vita quotidiana: la nostra fede si manifesta nelle azioni che facciamo, quindi è importantissimo che il nostro comportamento sia sempre rivolto a creare valore e a rendere felici le persone che incontriamo.
In queste pagine il maestro Ikeda citando la figura di Shijo Kingo, un modello per il Gruppo uomini, ribadisce alcuni aspetti essenziali della fede:
«La prima cosa che insegnò al suo discepolo fu lo spirito della fede, di sfidare e superare gli ostacoli, sottolineando quanto fosse immenso il potere della Legge mistica grazie al quale si può trasformare il veleno in medicina. Gli insegnò anche come diventare una persona saggia che non si fa sviare dagli otto venti, cioè dai capricci della fama e della fortuna, o della lode e del biasimo. Inoltre gli insegnò che il Buddismo si manifesta nel proprio modo di comportarsi» (pag. 205)
Credendo senza dubbio nel potere immenso della Legge mistica, siamo in grado di trasformare veramente qualsiasi problema e sofferenza grazie alla nostra salda fede e agli sforzi continui, senza farsi influenzare da niente: questa è la chiave della vittoria.
Quanto è importante avere una forte fede e non dubitare minimamente del potere del Gohonzon! Costruire questo tipo di fede è il nostro obiettivo primario se vogliamo veramente diventare vittoriosi in ogni aspetto della nostra vita.
In questo capitolo, il presidente Ikeda inoltre ribadisce ancora una volta l’importanza dell’unità, requisito essenziale per la propagazione della Legge mistica, per la vittoria sulle funzioni demoniache.
Questo mese di novembre ricorre il settantanovesimo anniversario della morte del maestro Makiguchi, e il decennale dell’inaugurazione del Kosen-rufu Daiseido, il Palazzo del grande voto, voluto da Ikeda Sensei.
Come uomini impegniamoci con uno sforzo ancora maggiore per realizzare l’obiettivo che almeno un nuovo giovane per gruppo riceva il Gohonzon, e che tantissimi giovani Bodhisattva della Terra emergano e diano un contributo significativo a costruire un mondo libero da guerre, dove i popoli di questo meraviglioso pianeta possano vivere tutti, nessuno escluso, in pace.
