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Il reale aspetto del Gohonzon - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:30

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Il reale aspetto del Gohonzon

Vera Brancasi, Brindisi

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«Un testo non buddista narra la storia dell’imperatore di Han. Egli credette in modo così assoluto in quello che gli riferì il suo aiutante, che il fiume gelò all’istante. Un altro documento descrive come Li Kuang, bramoso di vendicare suo padre, conficcò fino alle piume la sua freccia in una pietra nascosta nell’erba. I commentari di T’ien-t’ai e di Miao-lo rendono assolutamente chiaro che la fede è il punto cruciale. Poiché l’imperatore di Han credette senza alcun dubbio nelle parole del suo servitore, il fiume gelò. Li Kuang fu in grado di trafiggere la pietra perché pienamente convinto che fosse la tigre che aveva ucciso suo padre. Questo è ancor più vero nel mondo del Buddismo!»
Il reale aspetto del Gohonzon,
Nichiren Daishonin (RSND, 1, 737)

Questa lettera è indirizzata a una discepola di nome Nichinyo, della quale non si hanno molte informazioni. A lei il Daishonin si rivolge illustrando con estrema chiarezza il profondo significato dell’oggetto di culto e i benefici che derivano dal credere in esso, incoraggiandola a coltivare una forte fede. 

Il presidente Ikeda afferma spesso che la fede è il fondamento dell’esistenza umana e che il percorso della nostra vita viene deciso da quanto è forte o debole la nostra fede. 
Mi sono sempre sforzata di praticare correttamente aggiustando il tiro ogni volta che le difficoltà mi hanno fatto vacillare. Eppure spesso ho pensato di non avere fede abbastanza da far gelare un fiume o perforare una roccia con una freccia e, di conseguenza, questo dubbio ha indebolito la mia pratica buddista e la forza che riuscivo a tirar fuori dalla mia vita.
Ma nella spiegazione di Sensei su Il reale aspetto del Gohonzon (BS, 219) si legge:

«Il fiume di Kwang-wu in realtà non era gelato ma, come effetto della sua fede, gelò davvero ed egli poté superarlo con le sue truppe»

Sensei aggiunge:

«Una fede sincera e salda nel Gohonzon farà gelare il fiume turbolento delle sofferenze di nascita e morte e perforerà la roccia dell’oscurità o ignoranza»

Quello che mi ha colpito di più sono le parole “sincera e salda”: mi hanno scaldato il cuore perché ho percepito che la fede emerge dallo sforzo di mantenere una pratica risoluta che non indietreggia davanti a nessun ostacolo. È giorno dopo giorno, Daimoku dopo Daimoku, azione dopo azione, che possiamo coltivare la fede e, grazie a essa, far scaturire dalla nostra vita i benefici per cui abbiamo tanto lottato.
Questa nuova consapevolezza ha fatto emergere molta più fiducia in me stessa e nel potere della mia preghiera, che va oltre ogni dubbio. Perciò continuo a pregare con una fede “sincera e salda” per realizzare una crescita dei giovani in ogni gruppo della Puglia, per avere tante occasioni di incontrare e incoraggiare chi sta soffrendo e per riuscire a fare shakubuku alle persone con cui entro in contatto.

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