Le riunioni giovani di ottobre sono dedicate al tema dell’amore. Attraverso la lettura del capitolo “La campana che annuncia l’alba” avremo l’occasione di scoprire come Sensei incoraggia i giovani a costruire relazioni di amore di valore basate sul rispetto reciproco.
In particolare, il capitolo racconta dei viaggi intrapresi da Sensei nel 1981 in varie città d’Europa. Ogni singola tappa diventa l’occasione per Shin’ichi Yamamoto per incontrare i giovani e dialogare con loro su tutti gli aspetti della vita importanti, compreso il tema dell’amore.
In occasione di una riunione informale in una sala dell’hotel dove alloggiava, Sensei rivolge questo incoraggiamento ai membri italiani:
Shin’ichi parlò inoltre del matrimonio. Essendoci molti giovani nell’organizzazione della Soka Gakkai in Italia, alcuni dei loro genitori, a loro volta membri dell’organizzazione, e i responsabili gli avevano chiesto di affrontare questo argomento.
[…] «Il matrimonio è l’impegno preso da due persone di condividere gioie e dolori per tutta la vita. Non possiamo sapere quale destino dovremo affrontare o quali sfide ci attendono in questa esistenza. Per superare gli ostacoli della vita è importante che i componenti di una coppia si amino e si prendano cura l’uno dell’altra, ma anche che avanzino con uno scopo comune basato su una filosofia e su convinzioni condivise da entrambi.
Mi auguro che quando entrambi i partner praticano il Buddismo di Nichiren, si adoperino per costruire una relazione di mutuo sostegno ispirandosi a vicenda, in modo che ciascuno possa affinare la propria fede e il carattere.
Se a causa di una relazione di coppia vi allontanate dall’organizzazione, perdendo la gioia di praticare e smettendo di crescere e di migliorare voi stessi, sarete solamente voi a soffrirne» (NRU, 30, 384)
In un’altra occasione Sensei dà anche un incoraggiamento riguardante un tema delicato come la crisi di una coppia:
«Il divorzio sembra essere diventato comune nella società odierna, ma è mia opinione che dovremmo evitare di farci coinvolgere eccessivamente nelle questioni private e astenerci da qualsiasi interferenza. Divorziare è una decisione di cui deve assumersi la responsabilità la persona che si trova di fronte a tale scelta, dopo un’attenta riflessione.
Posso dire, tuttavia, che costruire la propria felicità sulla sfortuna degli altri non è la via buddista. L’importante è che la coppia coinvolta discuta le cose a fondo. Se entrambi praticano il Buddismo di Nichiren, dovrebbero recitare per trovare una soluzione, tenendo sempre presente fattori come il futuro dei figli. Spero che facciano ogni sforzo possibile per incontrarsi a metà strada e trovare la soluzione migliore per entrambi» (NRU, 30, 339)
E ancora:
«Sembra che negli ultimi anni – continuò Shin’ichi – si sia sviluppata in tutto il mondo la tendenza a divorziare poco dopo essersi sposati.
Ma sono convinto che, quando qualcuno che pratica il Buddismo di Nichiren si trova ad affrontare dei problemi coniugali, se marito e moglie continuano a impegnarsi con forza nella pratica, rinnovano la loro determinazione nella fede e si sforzano di trovare una soluzione insieme al coniuge, possono, in molti casi, superare saggiamente le loro difficoltà. La chiave, in ogni caso, è avere una fede salda» (NRU, 30, 386)
Da questi estratti si comprende come Sensei tenga a cuore la felicità di tutte le persone che incontra, siano essi praticanti del Buddismo di Nichiren Daishonin o meno.
Chiariscono inoltre che il vero amore è sempre fonte di crescita individuale e che tale non può definirsi quello che, al contrario, diventa ostacolo alla piena realizzazione della nostra vita.
Infine, Sensei incoraggia sempre i giovani praticanti a dimostrare gratitudine nei confronti dei partner che non praticano il Buddismo, perché è proprio grazie al loro sostegno da dietro le quinte se il membro praticante può dedicarsi sinceramente allo sviluppo di kosen-rufu.
