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La gioia di vincere basandoci sulla fede - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:24

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La gioia di vincere basandoci sulla fede

Linda Benedetti, Livorno

Fin da giovanissima Linda sperimenta il grande potere del Daimoku, che agisce nel profondo della vita e può trasformare tutto. Tante sono le sfide e le sofferenze che affronta lungo il suo percorso, ma senza mai perdere la speranza e la determinazione, arriva a realizzare i suoi sogni e le sue grandi aspirazioni

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Avevo quindici anni quando iniziai a praticare il Buddismo. Motivi per provare ne avevo a sufficienza, tra difficoltà familiari e di relazione, che vivevo con molta sofferenza. Vedevo i miei coetanei felici e determinati mentre io mi sentivo incapace, diversa. Recitando Nam-myoho-renge-kyo sperimentai subito una gioia e una serenità che non conoscevo. Cambiai atteggiamento e di conseguenza iniziai a svoltare in tutti gli ambiti della mia vita.
Il mio obiettivo più grande è sempre stato quello di costruire una mia famiglia felice e solida, in cui regnassero dialogo, coraggio, sorrisi e divertimento. Il mio grande amico di sempre, Leonardo, divenne il mio fidanzato e ispirato dal mio cambiamento decise di cominciare a praticare il Buddismo. Ricevemmo il Gohonzon nello stesso anno, il 2004.
Insieme abbiamo affrontato tante difficoltà, come nel 2010, quando fu licenziato. Io studiavo Scienze dell’educazione e, mentre accettavo qualsiasi opportunità di lavoro, decisi di impegnarmi al massimo per aprire la mia vita e sostenere gli altri, accompagnando tre persone a ricevere il Gohonzon, mentre Leonardo si impegnava a recitare moltissimo Daimoku. Fu meraviglioso sperimentare la gioia di vincere basandoci sulla fede: Leonardo fu assunto di nuovo nello stesso posto di lavoro, questa volta a tempo indeterminato. Poco dopo grazie a un’occasione irripetibile riuscimmo ad acquistare casa, la stessa in cui ero nata e cresciuta.
Per sostenere il mutuo decisi di sospendere l’università e di accettare un lavoro che non mi rendeva felice. Sapevo che stavo mettendo nel cassetto il desiderio di diventare educatrice, ma ero anche certa che lo avrei ripreso in tempi più maturi.
In seguito, con la nascita di Pietro, conclusi la mia attività nel Gruppo giovani e a 28 anni entrai con fierezza e gratitudine nel Gruppo donne.

Nel 2014, feci degli esami clinici da cui risultò che avevo un tumore alla tiroide e che mi dovevo subito operare.
Tornata a casa, guardando mio figlio che aveva sette mesi, mi crollò il mondo addosso, ma un attimo dopo pensai al potenziale senza limiti della mia vita di cui parla il Buddismo. Come avrei affrontato quella difficoltà? L’atteggiamento mentale in questi momenti è cruciale per determinare la vittoria o la sconfitta. Senza l’allenamento nella Soka Gakkai non avrei saputo affrontare con un atteggiamento positivo né la notizia, né tutto ciò che ne è seguito. La più grande fortuna è stata avere un maestro come Daisaku Ikeda, che ha vinto qualunque battaglia e ci incoraggia incondizionatamente, trasmettendoci l’atteggiamento corretto nella fede e guidandoci verso la felicità e la vittoria assoluta.
Dopo un’operazione e la radioterapia, ho concluso il mio percorso con una scintigrafia totale che mi ha dichiarata guarita al 100%.

L’esperienza della malattia ha decisamente cambiato il mio modo di vivere. Con maggiore consapevolezza e gratitudine ho ripreso in mano tutto ciò che avevo accantonato e, con non poche difficoltà, nel 2018 mi sono laureata.
Con grande determinazione sono riuscita a lavorare nel mondo dei servizi educativi prima con sostituzioni brevi, poi con contratti più lunghi, confermando a me stessa che il mio posto nel mondo a livello professionale è accanto ai bambini e alle loro famiglie.
Tuttavia, dopo una fase di serenità nella relazione con Leonardo, nel 2020 ho cominciato a sentir tremare il terreno sotto i piedi. Posso affermare di non aver mai provato così tanto dolore, nemmeno durante il periodo della malattia. Dopo quasi vent’anni insieme le nostre vite si separavano…
Oltre a non vedere più un futuro con la mia famiglia, non avevo un lavoro fisso, avevo un bambino piccolo e un mutuo da sostenere: era una situazione senza via d’uscita.
Nonostante tutto, pregando come se dovessi estrarre l’acqua dal deserto, davanti al Gohonzon ho determinato che avremmo raggiunto la tappa del nostro ventesimo anniversario ancora insieme. Proprio in quella situazione decisi di realizzare delle vittorie incredibili: un lavoro a tempo indeterminato e un’altra figlia, da sempre desiderio di entrambi, che avremmo chiamato Teresa, come la mia amata nonna.
Gli obiettivi erano chiari, potevo basarmi solo sulla preghiera. E le cose hanno cominciato a muoversi. Sono venuta a conoscenza di una cooperativa che si occupa di inserire educatori e insegnanti nei servizi del comune di Livorno e, nel giro di un mese, ho firmato un contratto a tempo indeterminato!
Nel frattempo, grazie al potere del Daimoku, ho potuto toccare e sciogliere nodi intricati, realizzando una trasformazione interiore che mi stava portando a una profonda maturazione. A proposito delle relazioni, il maestro Ikeda scrive:

«Soltanto due persone sincere, mature e indipendenti potranno dare vita a una meravigliosa relazione d’amore. Per questo è importante lucidare se stessi, migliorando sempre di più come esseri umani» (La mappa della felicità, Esperia, 7 ottobre)

Sul finire del 2021 io e Leo ci siamo rivisti e ritrovati con la decisione di continuare a costruire insieme la nostra famiglia. Felici, veramente felici. Un anno dopo, a novembre 2022, è nata Teresa e così il nostro ventesimo anniversario lo abbiamo festeggiato in quattro!
Lo scorso marzo mi sono iscritta di nuovo all’università per conseguire la laurea magistrale in Scienze pedagogiche. Sono determinata a dare il massimo come mamma, come educatrice e come studentessa, e desidero fare tantissime esperienze per offrire la mia prova concreta e trasmettere a tutti la validità del Buddismo.
Ho molti altri obiettivi per il futuro: laurearmi entro due anni e realizzarmi pienamente a livello professionale.
Desidero portare avanti ciò che ho avuto la fortuna di imparare dal mio maestro, impegnandomi in primo luogo per il futuro e la felicità dei giovani. E determino di continuare a crescere i nostri figli con valore ed entusiasmo, creando una famiglia veramente armoniosa che contribuisca a kosen-rufu, con coraggio e allegria.

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