Miriamo ai prossimi cento, duecento anni facendo crescere persone capaci!
Questa estate il Giappone e molte altre zone del mondo stanno subendo ondate di caldo estremo, con temperature record. Il Giappone si è anche trovato ad affrontare una serie di disastri naturali causati da piogge intense e trombe d’aria. Di recente il tifone Khanun ha causato danni considerevoli sull’isola di Okinawa e nella regione di Amami e continua ad avere un forte impatto sul Kyushu e su altre zone del Giappone occidentale. È importante continuare a prestare la massima cautela, poiché è previsto che il tifone Lan si abbatta sul nostro paese nei prossimi giorni[1].Sto pregando con tutto il cuore per la sicurezza e l’incolumità delle persone che vivono nelle zone colpite, affinché i danni siano minimi e la ripresa rapida. Sto pregando inoltre perché il caldo intenso non abbia conseguenze sulla salute delle persone, e per la protezione dei raccolti in queste dure condizioni meteo. Nichiren Daishonin osserva con preoccupazione:
«Oltre tutto, oggi viviamo in tempi difficili, nei quali la gente comune può fare ben poco» (Il corpo e la mente delle persone comuni, RSND, 1, 1006)
La nostra pratica buddista è per il presente e per il futuro
La parola giapponese mirai, che significa “futuro”, ricorre spesso negli scritti del Daishonin.
Ad esempio, nel Gosho Ripagare i debiti di gratitudine leggiamo:
«Se la compassione di Nichiren è veramente grande e omnicomprensiva, Nam-myoho-renge-kyo si diffonderà per diecimila anni e più, per tutta l’eternità (mirai)» (RSND, 1, 658)
E ancora, ne L’apertura degli occhi afferma:
«Shakyamuni, Molti Tesori e tutti gli altri Budda intendevano assicurare la futura (mirai) propagazione del Sutra del Loto in modo da metterlo a disposizione di tutti i figli del Budda nei tempi a venire (mirai)» (RSND, 1, 260)[2]
In effetti, la parola mirai appare centosettantacinque volte nella nuova edizione giapponese della raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin (Nichiren Daishonin Gosho Zenshu).
Il futuro è anche uno dei temi principali del Sutra del Loto, in cui viene data una chiara risposta alla domanda cruciale: qual è l’insegnamento corretto da diffondere nell’epoca malvagia dell’Ultimo giorno della Legge, dopo la morte del Budda Shakyamuni, e chi sarà a diffonderlo?
Per assicurare la felicità di tutti gli esseri viventi nell’eterno futuro, il Daishonin superò ogni sorta di difficoltà e manifestò l’essenza del Sutra del Loto nel Gohonzon.
La nostra pratica buddista è per il presente e per il futuro. «Se vuoi conoscere le cause del passato, guarda gli effetti del presente; se vuoi conoscere gli effetti del futuro, guarda le cause del presente[3]» (RSND, 1, 252): in accordo con questo insegnamento, è importante creare grandi cause ora, nel presente, che assicureranno una grande vittoria nel futuro.
Da questo punto di vista, i responsabili che si prendono cura dei nostri membri del Gruppo futuro sono ammirevoli tedofori che, con la loro dedizione nel far crescere giovani successori, stanno portando avanti il nobile lavoro del Budda.
Per una crescita dinamica dei giovani successori
È già trascorso un mese dall’inizio del “periodo della crescita dinamica del Gruppo futuro”, l’8 luglio[4] [in Giappone].
Sono immensamente grato a tutti i nostri preziosi membri che, nonostante il caldo torrido, continuano a pregare ogni giorno per la felicità e il benessere dei nostri giovani successori, principi e principesse Soka, e a compiere sforzi ammirevoli per diffondere tra di loro fresche brezze di speranza e di coraggio. Sono felice di ricevere notizie della splendida iniziativa della “Competizione estiva del Gruppo futuro” di quest’anno, incentrata su gare e concorsi di vario genere.
Desidero anche esprimere il mio sincero rispetto a tutti coloro che si dedicano al nobile impegno di far crescere i figli, così come a tutta la nostra famiglia Soka che sostiene i loro sforzi.
Inoltre, esprimo il mio apprezzamento nei confronti dei membri del Dipartimento educatori che stanno creando spazi sicuri e di sostegno per i genitori, organizzando incontri incentrati sul tema dell’educazione familiare e altre attività correlate.
Trasmettere la “fiaccola della fede”
Il 30 luglio, presso l’Università Soka – una “fortezza per la pace[5]” – si è tenuto un vivace corso estivo nazionale del Gruppo futuro che è stato trasmesso in diretta streaming nei centri della Soka Gakkai di tutto il Giappone.
La melodia della canzone del Gruppo futuro Torchbearers of justice (Tedofori di giustizia) e il coro di venticinquemila ragazzi e ragazze delle scuole medie e superiori che hanno partecipato al corso continuano a risuonare profondamente nella mia vita.
Tutti sono rimasti commossi dall’esperienza di una ragazza del Gruppo scuole superiori della prefettura di Kanagawa che ha condiviso la sua sofferenza per non aver potuto frequentare le scuole elementari e medie come avrebbe voluto. Grazie al sostegno e all’incoraggiamento dei membri della famiglia Soka, tuttavia, ha trovato la forza per non lasciarsi sconfiggere dalle difficoltà. Oggi è iscritta a un corso di scuola superiore per corrispondenza e conduce una vita appagante, mentre si sforza in modo ammirevole di realizzare i suoi sogni per il futuro.
Il primo nella sua famiglia ad accendere la “fiaccola della fede” fu il suo bisnonno, un mio carissimo amico che non dimenticherò mai. Ci incontrammo per la prima volta a uno zadankai che avevo organizzato a Kawasaki, nella prefettura di Kanagawa, nel 1952.
Animato dal desiderio di diventare un pittore si era trasferito a Tokyo, dalla prefettura di Saga, nel Kyushu. Era il primo zadankai a cui partecipava, su invito di un amico. Condivise con me i suoi dubbi sulla possibilità di avere successo come artista. Senza esitazione gli dissi: «Provi a praticare il Buddismo di Nichiren Daishonin e diventi il miglior pittore di tutto il Giappone!». Lui annuì profondamente e decise di unirsi alla Soka Gakkai.
Continuai a incoraggiarlo in ogni occasione possibile. In seguito divenne un artista famoso e fu uno dei primi membri del Gruppo delle belle arti. Nei suoi ultimi anni di vita è stato direttore onorario del Fuji Art Museum di Fujinomiya, nella prefettura di Shizuoka, e uno dei suoi dipinti è esposto all’Università Soka d’America.
Il giovane con cui avevo dialogato durante quello zadankai, tanti anni fa, ha abbracciato la Legge mistica e ha creato magnifici capolavori d’arte, e soprattutto un capolavoro di vita. E ora, il canto di vittoria della fede che abbraccia quattro generazioni della sua famiglia continua a risuonare potente. Nonostante tutte le sfide della vita, nel corso degli anni i membri di questa famiglia hanno sostenuto e incoraggiato incredibilmente i loro compagni di fede, ricevendo a loro volta immenso sostegno e incoraggiamento.
Le sfortune si trasformeranno in fortuna
Nell’ottavo mese del 1273, mentre era in esilio sull’isola di Sado, Nichiren Daishonin inviò una lettera a Shijo Kingo e a sua moglie Nichigen-nyo, due discepoli di Kamakura che stavano lottando contro la malattia della figlia Kyo’o, ancora molto piccola. Nella lettera, il Daishonin li assicura che sta pregando in ogni momento del giorno gli dèi del sole e della luna per la guarigione della bambina. Afferma inoltre:
«Raccogli tutta la tua fede e prega questo Gohonzon. Allora, che cosa non può essere realizzato?» (Risposta a Kyo’o, RSND, 1, 366)
Ogni famiglia ha i suoi problemi e far crescere i figli è una sfida per chiunque. Potranno esserci momenti in cui difficoltà inaspettate colpiranno la nostra famiglia o i nostri figli. Ma noi abbiamo il ruggito di leone di Nam-myoho-renge-kyo! Abbiamo il Gohonzon e il Daishonin afferma:
«Io, Nichiren, ho iscritto la mia vita in inchiostro di sumi, perciò credi profondamente nel Gohonzon» (Ibidem, 365)
Facendo emergere una fede coraggiosa, «le sfortune […] si trasformeranno in fortuna» (Ibidem, 366). Questo è assolutamente certo. Possiamo trasformare qualsiasi difficoltà in fortuna per il futuro, per le nostre famiglie e per i nostri figli.
Questo è il potere della fede e della pratica che “trasforma il veleno in medicina”, e che Nichiren Daishonin ci ha insegnato più di settecentocinquanta anni fa.
La vittoria della mia vita
L’estate è il periodo ideale per aiutare le persone capaci a crescere e a svilupparsi. Io stesso ricordo innumerevoli occasioni d’estate in cui ho studiato insieme ai membri del Gruppo futuro.
Nell’agosto del 1982, ad esempio, si tenne nella prefettura di Miyagi, nel Tohoku, il “Festival della pace e della speranza del Gruppo futuro”. Ricordo in modo vivido i sorrisi gioiosi dei quattromila membri del Gruppo futuro – “messaggeri del futuro” e tesori del nostro castello di persone capaci del Tohoku – che cantavano e ballavano insieme, pieni di entusiasmo nella calura estiva.
Mentre applaudivo alle loro esibizioni vivaci, dissi: «Vedervi lottare con coraggio e fiducia per la pace sul grande palcoscenico della società nel ventunesimo secolo sarà la mia vittoria nella vita. Se penso a questo, tutte le difficoltà e il duro lavoro che affronto non sono nulla».
Rispondendo alle mie aspettative sono tutti cresciuti magnificamente e, come figure centrali dell’organizzazione nel Tohoku, hanno svolto un ruolo fondamentale nei lavori di recupero e ricostruzione della regione dopo il devastante terremoto e tsunami del marzo 2011. Ancora oggi continuano a contribuire con coraggio e dedizione alla loro comunità locale.
Un radioso futuro pieno di speranza non arriva all’improvviso, dal nulla. È il risultato del nostro ichinen, della nostra determinazione interiore di vivere fino in fondo ogni singolo istante, qui e ora. Pertanto, è essenziale incoraggiare sinceramente la persona che abbiamo di fronte.
È fondamentale unire le forze e impegnarci ad andare avanti insieme, in armonia, oggi e ancora domani. Solo mantenendo simili sforzi costanti possiamo creare un futuro luminoso.
Una lotta condivisa portata avanti con spirito indomito
«Qual è il modo corretto di vivere?»: questa è la domanda che rivolsi al mio maestro Josei Toda nell’agosto di settantasei anni fa (1947), durante il nostro primo incontro, quando avevo diciannove anni.
La sua risposta fu molto chiara:
«Naturalmente è lecito chiedersi quale sia la via corretta nella vita però, se davvero hai del tempo a disposizione, sarebbe meglio impiegarlo praticando il Buddismo di Nichiren Daishonin. Dopotutto sei giovane e grazie alla pratica riuscirai a comprendere che stai seguendo il sentiero corretto della vita. Questo te lo posso garantire» (cfr. RU, 2, 132)
È stato davvero così.
Con il cuore pieno di gratitudine, ho scritto La rivoluzione umana (in dodici volumi) e La nuova rivoluzione umana (in trenta volumi), per lasciare per iscritto la testimonianza del sentiero corretto della vita che ho percorso insieme alla Legge mistica, insieme al mio maestro, ai compagni di fede e alla Soka Gakkai.
Iniziai a scrivere La nuova rivoluzione umana il 6 agosto 1993, trent’anni fa, nella prefettura di Nagano. Proprio nell’anniversario del giorno in cui fu sganciata la bomba atomica su Hiroshima – il primo utilizzo di armi nucleari nella storia – ho aperto il romanzo con le parole:
«Niente è più prezioso della pace. Niente porta maggiore felicità» (NRU, 1, 1)
In quest’opera in trenta volumi descrivo la storia della lotta condivisa per la rivoluzione umana portata avanti dai Bodhisattva della Terra del Giappone e di tutto il mondo che si sforzano instancabilmente, con il mio stesso spirito, per realizzare l’impresa senza precedenti di kosen-rufu per la felicità dell’umanità e per una pace duratura. Il Daishonin sta sicuramente lodando questa «storia meravigliosa [che durerà nel futuro]» (Lettera ai fratelli, RSND, 1, 444).
Sono certo che attraverso questo romanzo sarò in grado di dialogare per sempre e ovunque con i giovani che porteranno avanti lo spirito di maestro e discepolo dei primi tre presidenti della Soka Gakkai.

La storia dimostrerà sicuramente la correttezza del nostro movimento
Durante gli anni della giovinezza, Shakyamuni ammirò l’imponente catena dell’Himalaya, la più alta del mondo, mentre Nichiren Daishonin contemplò la distesa dell’Oceano Pacifico, il più vasto specchio d’acqua al mondo.
Oggi possiamo donare ai nostri giovani amici del Gruppo futuro – che continuano a crescere magnificamente – il sole del Buddismo delle persone comuni, la più grande fonte di luce di tutto l’universo, e la terra sconfinata dei Bodhisattva della Terra, il fondamento per la vittoria delle persone comuni. Che questo sia per noi motivo di impareggiabile orgoglio e di infinita speranza!
Mentre affrontava una tempesta di critiche, una volta Toda Sensei dichiarò:
«La lotta che stiamo portando avanti ora è per il bene dei prossimi cento, duecento anni»
E affermò con convinzione che anche se ora nessuno comprende il nostro movimento, la storia ne dimostrerà la correttezza.
Ricordo con affetto che quando condivisi queste parole con Mikhail Gorbaciov, ex presidente sovietico, e con sua moglie Raisa, entrambi annuirono sorridendo in segno di approvazione.
È giunto per noi il momento di lanciarci in una nuova sfida per creare un futuro più luminoso. Cerchiamo di incontrare, dialogare e creare attivamente legami cuore a cuore con una persona dopo l’altra. Facciamo crescere successori capaci, con la certezza che la chiave della vittoria futura è qui e ora!
[1] Il tifone Khanun si è avvicinato al Giappone il 1 agosto provocando forti piogge nella parte meridionale del paese, e il 15 agosto si è abbattuto sulla prefettura di Wakayama.
[2] Nel testo originale, tutti questi passi di Gosho contengono la parola mirai, che è stata tradotta in inglese e italiano in vari modi.
[3] Dal Sutra dell’Osservazione della mente come la terra.
[4] In Giappone, il “mese della crescita dinamica del Gruppo futuro” va da luglio a fine agosto di ogni anno, in coincidenza con il periodo delle vacanze estive. Durante questo periodo si svolgono varie attività volte ad aiutare i membri del Gruppo futuro a crescere e ampliare i propri orizzonti, tra cui gare di conversazioni in inglese o di arte, scrittura di saggi e recensioni di libri.
[5] Quando fondò l’Università Soka, il presidente Ikeda presentò le seguenti tre linee guida: 1) Essere la più alta sede di apprendimento per l’educazione umana; 2) Essere la culla di una nuova cultura; 3) Essere una fortezza per la pace dell’umanità (cfr. BS, 209)
