Per le riunioni del mese di settembre approfondiamo altri tre capitoli del libro L’orgoglio di essere pilastri d’oro di kosen-rufu.
Torniamo in questi giorni a pieno ritmo nelle attività lavorative e di fede dopo questi due mesi così estenuanti per le temperature in costante aumento e la crescente instabilità sociale a livello mondiale, e sicuramente abbiamo tutti il desiderio di una fresca e vibrante ripartenza. Quale momento migliore per determinare ancora una volta di usare la nostra vita per uno scopo più importante?
Nel primo capitolo che approfondiamo questo mese, intitolato “2 aprile: è tempo di rinnovare il nostro voto”,il maestro ci esorta a fare nostro il suo voto:
«Il maestro
esorta i discepoli
a realizzare kosen-rufu»
(pag. 127)
Narrando alcuni episodi significativi avvenuti alla morte del suo amato maestro Josei Toda, il presidente Ikeda racconta di come rispose all’ultimo appello di Toda:
«Al termine della sua vita mi disse: “La mia opera è compiuta. Adesso è il tuo turno. Conto su di te!”» (pag. 128)
Con l’intenso desiderio di proteggere i membri della Soka Gakkai e non permettere alcuna deviazione dal percorso tracciato da Josei Toda, fece il suo voto:
«Tutto parte da un singolo individuo: la cosa importante è incoraggiare ogni persona con sincerità, calore e gentilezza. È così che si trasmette gioia e si diffondono convinzione e sicurezza in se stessi, facendo sì che una persona dopo l’altra si alzi e creando un flusso senza fine di campioni di kosen-rufu.
“Diventate forti. Diventate felici!”. Non dimenticate mai la voce del nostro maestro che continua sempre a incoraggiarci» (pag. 130)
Nel secondo capitolo “I coraggiosi campioni del Gruppo uomini” Sensei sottolinea ripetutamente l’importanza cruciale del coraggio (pagg. 140-1XX):
«Il Daishonin dichiara in un famoso passo: “In una battaglia il generale è l’anima per i soldati e se il generale si perde di coraggio, i soldati diventeranno codardi” (La supremazia della Legge, RSND, 1, 545). Quando gli uomini nel fiore degli anni brillano di energia e vigore, possono diventare una forza trainante e vitale per la crescita e la vittoria in famiglia, sul posto di lavoro e nella società.
[…] Recitiamo Daimoku per ognuno dei nostri compagni membri affinché sperimentino felicità, buona salute, benessere economico e sicurezza personale. Recitiamo perché kosen-rufu progredisca e si espanda nelle nostre comunità. Recitiamo affinché per il nostro movimento si apra una strada infinita verso la vittoria. Continuiamo a recitare un Daimoku forte e risonante con obiettivi chiari in mente, mattina e sera, finché non li raggiungiamo»
Nel terzo capitolo “Il voto del 24 agosto” il maestro Ikeda ricorda le circostanze in cui incontrò il suo maestro e decise – nel giro di dieci giorni – di aderire alla Soka Gakkai, e di come quella data si sia rivelata così significativa nel corso dello sviluppo dell’organizzazione:
«La lotta per l’adozione dell’insegnamento corretto per la pace nel paese che intrapresi quel 24 agosto all’età di diciannove anni diventò lo scopo della mia giovinezza e di tutta la mia vita. […] Alla luce di ciò è significativo che il 24 agosto sia stato designato come Giorno del Gruppo uomini.
[…] La non dualità di maestro e discepolo
è la chiave della vittoria
nel Buddismo.
Vincete con decisione,
realizzate una vittoria dopo l’altra!»
(pag. 157-166)
Questo mese studiamo anche il Gosho Lettera a Niike, una vera e propria dichiarazione di lotta e condivisione coraggiosa della propria esistenza, traboccante di profonda umanità. Nel Gosho leggiamo (RSND, 1, 910):
«Che gioia esser nati nell’Ultimo giorno della Legge e aver potuto partecipare alla propagazione del Sutra del Loto! Che pena mi fanno quelli che, pur essendo nati in questo periodo, non possono credere in questo sutra! Nessuno può sfuggire alla morte una volta nato come essere umano, quindi perché non praticare in preparazione della prossima vita? Osservando ciò che fanno le persone, vedo che, sebbene professino fede nel Sutra del Loto e ne abbraccino i rotoli, agiscono contro l’intento del sutra e sono perciò destinate ai cattivi sentieri.
[…] All’inizio tutti sembrano credere sinceramente quando abbracciano il Sutra del Loto, ma col passare del tempo tendono a diventare meno devoti, non rispettano e non servono più il prete, si vantano e nutrono opinioni distorte. Questo è terribile, veramente terribile! Sviluppa sempre più la tua fede fino all’ultimo momento della tua vita, altrimenti avrai dei rimpianti.
[…] Come passano rapidamente i giorni. Questo ci fa capire quanto sono pochi gli anni che ci rimangono. Gli amici con i quali una mattina di primavera ammirammo la fioritura dei ciliegi sono stati spazzati via insieme ai fiori dal vento dell’impermanenza, lasciando dietro di sé nient’altro che i loro nomi. […] Cerca di comprendere bene quello che ti ho insegnato qui e continua la tua pratica senza negligenza»
