Un Passo del Gosho Lettera da Sado
«Il Buddismo dev’essere propagato con il metodo di shoju o di shakubuku, a seconda dell’epoca. Sono paragonabili alle due arti mondane della penna e della spada. Per tale ragione, i grandi saggi del passato praticarono gli insegnamenti buddisti nella maniera adeguata ai loro tempi» (RSND, 1, 266)
Una Citazione dalla lezione di Ikeda Sensei
«Qui il Daishonin dice che il metodo di propagazione da scegliere dovrebbe dipendere dall’epoca o tempo. Si può determinare quale metodo sia adatto ad un particolare periodo soltanto attraverso una profonda comprensione di ciò che le persone o i tempi stanno cercando. […]
Ogni volta e ovunque facciamo attività non dobbiamo mai dimenticare che siamo guidati dallo spirito di shakubuku, lo spirito di far conoscere Nam myoho renge kyo agli altri. Questa è la via dei discepoli autentici dei grandi maestri di shakubuku. […]
In un’epoca in cui gli insegnamenti del Budda sono ampiamente accettati nella società, coloro che li praticano hanno la responsabilità di dare il buon esempio in modo che tanti altri possano abbracciarli correttamente» (Gli insegnamenti della vittoria, pagg. 33-35).
Un Passo del Gosho Lettera da Sado
«È nella natura delle bestie minacciare il debole e temere il forte. Gli studiosi contemporanei delle varie scuole si comportano come loro: disdegnano un sapiente senza potere ma temono i governanti malvagi. Non sono altro che cortigiani servili. Solo sconfiggendo un potente nemico si può dimostrare la propria vera forza» (RSND, 1, 267)
Una citazione dalla lezione di Ikeda Sensei
«Questo passo descrive l’atmosfera che prevale nell’Ultimo Giorno della Legge, un’epoca in cui le persone che abbracciano l’insegnamento corretto incontreranno risentimento e persecuzioni. La persecuzione di Tatsunokuchi e l’esilio di Sado costituirono persecuzioni religiose intraprese da funzionari governativi dispotici in combutta con preti aberranti come Ryokan del tempio Gokuraku-ji ed altri, nel tentativo di distruggere il Daishonin e la sua comunità di credenti.
La “natura delle bestie” si riferisce alla personalità tipica della gente come Ryokan e gli altri preti delle scuole buddiste ufficiali dei tempi del Daishonin. Essi disprezzavano un uomo sapiente (il Daishonin) e temevano i sovrani malvagi (le autorità governative). Questo era il clima spirituale in Giappone, che condusse al violento giro di vite nei confronti del Daishonin e dei suoi seguaci.
Ma il Daishonin affrontò con coraggio questa grande persecuzione dichiarando: «Solo sconfiggendo un potente nemico si può dimostrare la propria vera forza» (Gli insegnamenti della vittoria, pagg. 37-38)
