Cliccando su ciascuna delle seguenti foto è possibile leggere il report dell’attività a cui si riferisce
Di seguito potete leggere in successione gli stessi report delle attività del 15 e 16 luglio
Dialogo, incoraggiamento e sostegno reciproco
Emilia Romagna Est
Nelle città di Forlì, Faenza e Cesena, il 15 e 16 luglio si sono svolti tanti incontri personali all’insegna del dialogo, dell’incoraggiamento e del sostegno reciproco.
Il presidente della Soka Gakkai italiana Alberto Aprea ha incontrato in particolare alcuni uomini e giovani uomini, mentre Anna Conti, Rosanna Sorelli e Rosetta Lapiana sono andate a trovare a casa diverse donne. Sono stati incontri commoventi e profondi, animati dal desiderio di superare tutti gli ostacoli con una forte preghiera e una profonda unità.
La domenica mattina a Forlì si è tenuta una riunione piena di entusiasmo: tante le domande su come costruire buone relazioni, come sviluppare un’onda di passione per lo sviluppo dei giovani e su cosa concentrarsi per realizzare lo scopo di un nuovo membro giovane in ogni gruppo.
Sfidando l’afa estiva, i membri dell’Emilia Romagna Est hanno rinnovato la loro decisione e la promessa a Sensei di trasformare ogni difficoltà in una grande opportunità di crescita per sé, per gli altri, per l’ambiente e per le comunità locali.
Una preghiera piena di convinzione
Regione Lazio
Il 15 giugno presso il Centro culturale di Roma si sono riuniti i membri di tutti gli staff del Lazio: Byakuren,Sokahan, Prometeo, Corallo, Cuochi, Diamante, Perla, Sicurezza, Sanità, Audiovideo, Giardinaggio, Segreteria, staff tecnico, per la prima volta tutti insieme con l’obiettivo di creare unità e approfondire lo spirito della protezione e la relazione con il maestro.
È stato approfondito il significato della preghiera: nell’attività di protezione è fondamentale una preghiera concentrata e piena di convinzione, volta a realizzare kosen-rufu. Le attività nella Soka Gakkai esistono per accumulare benefici e buona fortuna. Per questo, è fondamentale non abbassare mai la guardia e non cedere mai all’arroganza, all’autocompiacimento, alla negligenza e alla superficialità. Bisogna pregare con impegno in modo tale che tutti i partecipanti delle riunioni che vengono al Centro culturale stiano bene e che non ci siano incidenti; ciò equivale ad assumersi la piena responsabilità fino in fondo di ogni turno e riportare nelle proprie zone questo stesso atteggiamento, importante anche per la realizzazione dello scopo di un Gohonzon giovane in ogni gruppo d’Italia.
Un Centro culturale si completa solo dopo che si è eretto un castello di fede, di coraggio e di vittoria nel cuore di ciascuno, perciò i Kaikan possono brillare come luoghi di serenità solo se nel quotidiano, nei gruppi e settori, ognuno continua a lottare, ad avanzare, a creare nuovi legami e amicizie.