«Il Sutra del Loto è come un re Leone che regna su tutti gli altri animali. Una donna che abbraccia il re leone del Sutra del Loto non deve temere le belve dell’inferno o del regno degli spiriti affamati e degli animali. Tutte le colpe commesse da una donna nella sua vita sono come erba secca; il carattere myo del Sutra del Loto è come una fiammella. Quando si accosta una fiammella a una distesa d’erba, non solo tutta l’erba, ma anche grandi alberi e grandi pietre saranno consumati dalle fiamme. Con il fuoco della saggezza del singolo carattere myo non solo tutte le colpe svaniranno, ma si trasformeranno in benefici» (Il tamburo alla Porta del tuono, RSND, 1, 842)
Nichiren Daishonin scrisse questa lettera intorno al 1278, da Minobu, alla monaca laica Sennichi, moglie di Abutsu-bo, che viveva nell’isola di Sado. Il Daishonin inizia ringraziando Sennichi per avergli inviato delle offerte. Inoltre, loda il suo spirito di ricerca che l’ha spinta a mandare il marito più volte a trovarlo a fino a Minobu. E la rassicura dicendo che anche se non ha potuto recarsi di persona a incontrare il maestro, il suo cuore è giunto fino a lui. Infatti, scrive il Daishonin, «è solamente il cuore che conta».
Afferma inoltre che il Sutra del Loto ha il potere di cambiare il veleno in medicina e di trasformare le colpe passate in benefici e buona fortuna.
Sono rimasta affascinata da questo Gosho sin dalla prima volta che mi è capitato di leggerlo. Nonostante sia breve, contiene tantissimi spunti di riflessione e incoraggiamento.
Quando mi trovo a un punto morto, ogni volta che lo rileggo sento la spinta a credere in me stessa e nei miei sogni. Sono molto affezionata a questo Gosho perché è rivolto a una donna in cui Nichiren ripone una grande fiducia. Mi immagino come Sennichi debba essersi sentita incoraggiata da quelle parole di conforto:
«Una donna che abbraccia il re leone del Sutra del Loto non deve temere le belve dell’inferno o del regno degli spiriti affamati e degli animali»
Nel periodo in cui studiavo all’università, stavo affrontando molte difficoltà nel superare gli esami e fu proprio in quel momento che lessi per la prima volta questa lettera. Le parole di Nichiren mi incoraggiarono a dare il 100% in tutto ciò che facevo, con la convinzione che una donna che recita Daimoku può superare qualsiasi ostacolo e realizzare qualsiasi cosa. Per un anno sono rimasta bloccata non riuscendo a passare un esame, ma ogni volta tornavo a questo Gosho finché non sono riuscita a superarlo e a laurearmi!
Quando ho concluso il mio percorso universitario sono ripartita nuovamente da questo scritto che mi ha incoraggiata a non abbandonare il mio sogno di contribuire a diffondere il rispetto per i diritti umani e, nonostante spesso l’ambiente mi facesse credere il contrario o le mie preghiere non ottenessero risposta, mi ha sempre spinto a non mollare, consapevole che “è solamente il cuore che conta”.
Queste parole mi hanno dato sempre la forza di non farmi fermare dai miei stessi demoni o limiti ma di continuare a credere nei miei sogni. Mi hanno incoraggiata a non lasciare che quella fiamma si spegnesse dentro il mio cuore, quella convinzione di poter lavorare nel sociale per aiutare le persone più svantaggiate.
Sono riuscita così a passare la selezione per accedere a un master molto importante sui diritti umani e la gestione dei conflitti, master che ho concluso due anni fa.
Grazie a questo ho iniziato a fare volontariato come tutrice volontaria di minori stranieri non accompagnati: supporto ragazzi migranti minorenni che arrivano in Italia dopo percorsi travagliati sia da un punto di vista burocratico e amministrativo, sia soprattutto dal punto di vista umano.