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Un doppio arcobaleno in Germania - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:20

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Un doppio arcobaleno in Germania

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Abbiate il sole nel vostro cuore
e tutto andrà bene!

Sono i versi finali di un famoso componimento del poeta tedesco Cäsar Flaischlen (1864-1920), che ci esorta a far brillare il sole nel nostro cuore ancora più intensamente quando siamo di fronte alle difficoltà. Qualunque ostacolo possiate incontrare, spero che continuerete a recitare Nam-myoho-renge-kyo e vi uniate con i vostri genitori e i compagni di fede per superarle. Nam-myoho-renge-kyo è il sole della speranza e del coraggio che ci dà la forza per non essere mai sconfitti. La sua luce consente a coloro che hanno attraversato le più grandi sofferenze di brillare della più grande delle gioie.

Una volta, mentre ero in visita in Germania, vidi il più indimenticabile degli arcobaleni. Mi trovavo a Seligenstadt, una località vicino a Francoforte, nel maggio del 1994.
Dopo la seconda guerra mondiale la Germania si ritrovò divisa tra Germania dell’Est e dell’Ovest, e per quasi trent’anni non fu possibile passare da una parte all’altra del paese. La mia visita nel 1994 ebbe luogo quattro anni dopo la riunificazione, in una fase in cui il paese si stava ricostruendo come una singola nazione. A quell’epoca i tedeschi erano pieni di speranze, ma anche di preoccupazioni riguardo al futuro.
In quei giorni dialogai con i membri della SGI provenienti sia dalla Germania che da altri paesi europei, parlando di quanto sia importante avanzare creando noi stessi la speranza.
Ricordo come a Seligenstadt, all’improvviso, delle enormi nubi invasero il cielo e una pioggia scrosciante iniziò a tambureggiare violentemente sul tetto. Era come una musica del cielo, e terminò in poco tempo. Guardai fuori e vidi che la pioggia era terminata e il sole risplendeva di nuovo. In quel momento apparve uno splendido arcobaleno. Era un gigantesco doppio arcobaleno che partiva dal pontile sul fiume Meno – che scorre proprio di fronte all’edificio dove mi trovavo – e si stagliava nel cielo. Immortalai in una foto questo arcobaleno di speranza e vittoria che sembrava voler lodare e applaudire gli sforzi compiuti dai nostri membri in Europa.

• • •

Dopo la pioggia due arcobaleni, fratello e sorella, comparvero nel cielo. La sorella più grande risplendeva di vitalità, mentre il fratellino era un po’ giù di corda.
«Non mi sento benissimo, oggi» mormorò.
«Cosa c’è che non va?» chiese la sorella, preoccupata.
«Beh, è piovuto così all’improvviso…» spiegò, «e non ero preparato. Posso andare a casa adesso?».
«Non ti ho forse detto che dobbiamo sempre essere pronti a uscire in cielo quando è il momento?» rispose la sorella un po’ spazientita.
«Ma io ho fame…!».
«Ma il fiume è così bello!» disse lei sorridendo per tirarlo su di morale. «Lungo gli argini cresce dell’uva deliziosa e tutt’intorno sorgono castelli e graziose cittadine. È sempre animato dal via vai delle imbarcazioni con i turisti col naso all’insù che ci guardano! E poi non dimenticare che la nostra vicina, Francoforte, poté prosperare e diventare una città famosa in tutto il mondo proprio perché si trovava vicino al Meno! Lo scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832), nato a Francoforte, in una delle sue poesie scrisse che gli arcobaleni non possono apparire nel cielo terso e sereno, ma solo dopo la pioggia. Caro fratello, sono certa che tutti quanti qui non vedevano l’ora che uscissimo fuori!».
«Esatto!» intervenne qualcuno. Era la voce del fiume Meno. «Sei giù di morale solo perché oggi le cose non sono andate come avevi previsto», disse all’arcobaleno. «Ma i momenti come questi sono importanti. Dopo tanti anni di esperienza posso dirti con certezza che quando fai del tuo meglio per superare i momenti di difficoltà, potrai ottenere risultati meravigliosi di cui poi andrai fiero».
A questo punto il fratello rispose: «Ma perché mi dovrebbe interessare? Tanto prima o poi dobbiamo comunque scomparire».
«Certo» disse la sorella, «è vero che finiamo sempre per scomparire dal cielo, ma possiamo lasciare il coraggio e la speranza nel cuore di coloro che ci guardano. E sono sicura che portiamo tanta gioia, specialmente dopo un temporale improvviso come quello di oggi!».
«Hai ragione» rispose il fratello, sollevato. «Ve bene, vedrò di impegnarmi di più!».
«Certo, ce la puoi fare!» commentarono da sotto il molo e gli ombrelloni, per incoraggiarlo. «Abbi fiducia in te stesso! Sei bellissimo!».
Anche gli alberi del bosco gli fecero un grande applauso.
«Anche se si vive una delusione, finché non ci si arrende e si va avanti, ne uscirà sempre qualcosa di buono» concluse il fratellino con il cuore colmo di orgoglio.
I colori dei due arcobaleni luccicavano meravigliosi riflessi sulla superficie del Meno.

L’anno scolastico è pieno di eventi di vario tipo, come esibizioni musicali, incontri sportivi e rappresentazioni teatrali. Quando affrontate una nuova sfida, a volte le cose non vanno come avevate sperato, anche dopo aver fatto del vostro meglio; oppure vi rendete conto che non siete poi così entusiasti di quella sfida. Tuttavia questi momenti sono opportunità per la vostra crescita e il vostro sviluppo, e se procedete con coraggio anche di un solo passo, potete star certi che farete dei progressi.
Se non raggiungete il vostro obiettivo, continuate comunque a provarci con lo spirito di non mollare mai. Dite a voi stessi: “La prossima volta studierò cinque minuti di più”; “La prossima volta sarò ancora più veloce”; oppure “Domani leggerò una pagina in più rispetto a oggi”. Così facendo, senza dubbio una nuova strada si aprirà davanti a voi.
Fare Gongyo e recitare Nam-myoho-renge-kyo vi consentirà di incidere nel vostro cuore lo spirito di non arrendervi mai. Un bellissimo arcobaleno risplende nel cuore di coloro che si rifiutano di cedere e continuano ad avanzare a ogni costo.
Siete tutti cuccioli di leone e il vostro cuore brilla già di uno spirito invincibile. Quindi, spero che continuiate a sfidarvi gioiosamente durante tutto l’anno scolastico!

(1 settembre 2017)

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