di Alessandra Calvi e Carla Maddaluno, responsabili del gruppo Licola (Napoli)
Siamo Alessandra e Carla e siamo responsabili, rispettivamente dal 2019 e dal 2020, di un gruppo appartenente a una zona periferica di Napoli, località Licola. La responsabilità è stata l’inizio di un difficile viaggio, attraverso una tempesta. Durante la pandemia, infatti, i membri del gruppo erano via via sempre più riluttanti a partecipare, in particolare agli zadankai. Nonostante i nostri sforzi non c’era crescita; non avevamo nessuno che si occupasse dell’attività di protezione, né della statistica. L’elemento di maggiore ansia e preoccupazione era soprattutto l’assenza di giovani.
Di seguito vi raccontiamo la nostra esperienza.
Alessandra
Inizialmente le ho provate davvero tutte, ma visti i risultati poco rassicuranti cominciai a sentirmi sopraffatta dallo sconforto, dalla stanchezza, dalla frustrazione e da un dubbio: forse non ero preparata ad assumermi questa responsabilità. Mi sentivo sfiduciata anche rispetto all’obiettivo per la fine del 2023: un membro giovane in ogni gruppo
Carla
Anche per me è stata davvero dura. La mia nomina a responsabile di gruppo è stata ufficializzata in una delle prime riunioni che facevamo online, all’inizio del lockdown. Ma a me questi incontri online non sono mai piaciuti! Ciò che mi appassiona, e che non riuscivo a vivere online, è il contatto umano, percepire le emozioni e sostenere le persone con empatia. Così, l’inizio della responsabilità di gruppo in questa modalità è stato per me veramente complicato. E poi, come diceva Alessandra, vedevamo diverse persone allontanarsi dalle attività.
Alessandra
Le cose sono cominciate a cambiare nel momento in cui, davanti al Gohonzon, ho preso coscienza della mia chiusura agli altri e quindi anche verso me stessa, e mi sono aperta alla condivisione delle mie paure e delle mie difficoltà con i compagni di fede. La relazione costruita col mio maestro era forte. Mi resi conto di essere davanti a un bivio: in un momento difficile come quello avrei progredito o gettato la spugna? Sarei avanzata nonostante tutto o avrei ceduto allo sconforto? Poiché «la Legge del Budda riguarda principalmente la vittoria o la sconfitta» (RSND, 1, 741), io non mi sarei arresa!
Carla
La mia vittoria è stata rimanere vicino ad Alessandra e ai membri del gruppo nonostante le difficoltà, cercando di fare ogni cosa fosse possibile per sostenerli, ad esempio aiutando quei membri che avevano più difficoltà a usare la tecnologia e a connettersi alle riunioni online. E, soprattutto, ho sempre recitato molto Daimoku.
A tutti coloro che come me hanno attraversato difficoltà nell’attività per via della pandemia vorrei dire: andiamo avanti con fiducia, sicuramente realizzeremo un grande risultato!
Alessandra
Anche io, come Carla, penso che tutto dipenda sempre dal ripartire dalla base: dal Daimoku. La preghiera mette in modo tutto.
Negli ultimi mesi del 2022 insieme a Carla siamo ripartite con rinnovata fiducia e caparbietà mirando a Capodanno.
I nostri sforzi e la nostra tenacia hanno portato i loro frutti! Due giovani in poco tempo hanno deciso di ricevere il Gohonzon: Riccardo, che oggi con entusiasmo fa protezione agli zadankai finalmente in presenza, e la dolce Francesca che con grande serietà e qualità si dedica all’attività della statistica.
Io e Carla ci siamo prese cura di loro, insegnando a fare Gongyo e andando a trovarli nelle loro case. Ascoltarli e aiutarli nel loro percorso di fede ha spezzato le catene che mi tenevano legata all’angoscia e al dubbio.
Alessandra e Carla
Questo per noi è un nuovo inizio. Puntiamo tutto sui giovani, vederli crescere è il nostro obiettivo numero uno. Vogliamo raddoppiare i membri del nostro gruppo e vogliamo che le “new entry” siano tutte persone giovani… ma ovviamente anche i più grandi sono i benvenuti!
Oggi più che mai, fiduciose negli obiettivi raggiunti, aneliamo a far crescere sempre più persone felici, realizzate e con una fede forte, per contribuire con tanti nuovi giovani alla diffusione di kosen-rufu nel nostro territorio e nel mondo!