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Con l’obiettivo di accompagnare una persona a ogni zadankai - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:44

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Con l’obiettivo di accompagnare una persona a ogni zadankai

L’esperienza dei giovani della Lombardia Sud

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A marzo 2020 la pandemia si è manifestata con tutta la sua violenza nella nostra regione. Il primo caso di Covid-19 è stato infatti registrato a Lodi, proprio in Lombardia Sud.
Abbiamo subito compreso che noi per primi dovevamo intensificare gli sforzi per sostenere le persone, non perderci d’animo, non lasciarci influenzare dalle condizioni esterne e, soprattutto, agire con tutta la nostra creatività nonostante l’impossibilità di incontrarci fisicamente.
Tra il 2020 e il 2021 abbiamo realizzato tante attività giovani, seppur online: un festival culturale, incontri mensili per prepararci insieme alle riunioni di studio del mese, le riunioni giovani, e anche incontri per creare un coro dei giovani della regione, che abbiamo avviato durante la pandemia facendo una grande esperienza, proprio perché è stato fatto tutto da remoto, senza mai potersi incontrare di persona.

Così, durante la pandemia siamo riusciti a dare continuità alle occasioni in cui i giovani della regione potevano incontrarsi e sostenersi gli uni con gli altri. Questo punto è stato decisivo.

Quando nel 2022 abbiamo ripreso le attività in presenza, ci siamo concentrati sulle visite a casa e sugli zadankai. Proprio questi ultimi rappresentavano la nota dolente dell’attività, perché durante la pandemia avevamo perso molti dei giovani che prima partecipavano.
Insieme abbiamo allora deciso di porci un obiettivo ambizioso di shakubuku, chiedendo a ogni giovane di sfidarsi nell’accompagnare un amico a zadankai
Grazie al nostro ritmo di incontri e a una fitta rete di persone capaci, a settembre 2022 tutti i giovani attivi nella nostra regione hanno partecipato agli zadankai, raggiungendo 120 presenze giovani.

Quindi, per rinforzare l’importanza di incontrarsi dal vivo e per creare una nuova ripartenza abbiamo organizzato il primo corso giovani della Lombardia Sud al Centro culturale Ikeda per la pace di Milano; un corso di due giorni in occasione del 18 novembre, fondazione della Soka Gakkai, al quale hanno partecipato 123 giovani, di cui 36 simpatizzanti e 9 ragazzi del Gruppo futuro. Dopo il corso quattro giovani hanno deciso di ricevere Gohonzon. 

Tutti questi sforzi hanno portato un risultato che ci riempie di speranza per il futuro: a partire da settembre 2022, quando è stato lanciato l’obiettivo di un Gohonzon giovane in ogni gruppo di zadankai, nella nostra regione undici giovani hanno ricevuto il Gohonzon. Tra questi, sei giovani appartengono al Territorio Sud, il più piccolo della regione, con 35 gruppi.

E ora? Impegnandoci ancora di più, siamo determinati a procedere uniti al cuore del nostro maestro, per realizzare l’obiettivo che ci unisce tutti e garantire un futuro glorioso alla nostra famiglia Soka della Lombardia Sud, dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero!


INCORAGGIAMO OGNI PERSONA CON LA MASSIMA SINCERITÀ
L’esperienza del gruppo Oasi

di Andrea Mineo, responsabile del gruppo Oasi, Milano 

Mi sono trasferito nel mio attuale settore circa due anni fa, in piena pandemia. Fino a quel momento il gruppo Oasi era frequentato regolarmente da circa dieci persone ma, per vari motivi, da tempo soffriva della mancanza di responsabili stabili. Nonostante gli sforzi dei responsabili di settore, questo probabilmente aveva condizionato l’atmosfera generale, che non era particolarmente partecipativa.
Le restrizioni dovute alla pandemia avevano contribuito a rendere più difficile un reale contatto tra i giovani e i membri con più esperienza.
Da parte mia mi chiedevo come sarei riuscito a creare un rapporto con i nuovi compagni di fede. Con una figlia piccola e una in arrivo, sapevo che il tempo che sarei stato in grado di dedicare al sostegno delle persone sarebbe stato meno di quello che avrei desiderato. Ma il Buddismo insegna che dietro ogni difficoltà si nasconde una grande opportunità. 

Mentre recitavo Daimoku continuavo a domandarmi quale potesse essere il modo giusto per portare avanti le attività. Un giorno, su Il Nuovo Rinascimento ho letto un bellissimo incoraggiamento del maestro Ikeda che mi ha particolarmente colpito. Facendo riferimento alla “campagna di febbraio” del 1952, in cui riuscì a realizzare in un solo mese 201 famiglie di praticanti, Sensei scrive che il successo di quell’attività «fu la massima sincerità con cui incoraggiamo ogni persona» (NR, 597, 19). La frase continua così:

«Kosen-rufu comincia sempre con la rivoluzione umana di un singolo individuo. […] Il coraggio di un individuo richiama il coraggio degli altri. Questa catena di determinazione trasmessa da una persona all’altra, da cuore a cuore, è la chiave per lo sviluppo del nostro movimento» (Ibidem)

Ecco. Quello era il modo di mettere in pratica il cuore del maestro!
Ho determinato profondamente di stare vicino quotidianamente a ogni persona del gruppo e di fare quante più esperienze possibili per incoraggiare tutti, convinto del fatto che le loro e le mie vittorie sarebbero state una cosa sola.
Allo stesso tempo, anche grazie al progressivo allentamento delle restrizioni, ho potuto preparare al meglio ogni zadankai in modo che potesse essere una reale occasione di confronto “cuore a cuore”, coinvolgendo sempre le persone del gruppo.

Naturalmente, nella mia vita, le opportunità di dimostrare il potere della fede non si sono fatte attendere. In particolare nell’ultimo anno, ho perso persone care, il lavoro ha subìto un improvviso rallentamento e alcuni investimenti sono andati male. 
Nello stesso periodo, molti compagni di fede del gruppo Oasi hanno superato mille difficoltà e vinto su grandi ostacoli e, progressivamente, le riunioni di discussione si sono trasformate in momenti meravigliosi di condivisione di esperienze, saggezza e forza vitale, andando oltre le mie stesse aspettative. Sono anche emersi dei nuovi responsabili del gruppo, anche se sono rimasti per poco tempo per poi dedicarsi ad altre attività. Grazie alla forza e al sostegno che ognuno di noi ha trovato nei compagni di fede, siamo riusciti a vincere su tutto.

Come diretta conseguenza, in modo naturale abbiamo iniziato a fare più shakubuku e, non a caso, sono aumentate le presenze di ospiti e simpatizzanti. Come in un grande circolo virtuoso, tutto questo ha portato tra la metà del 2021 e la fine del 2022, quattro giovani del gruppo Oasi a ricevere il Gohonzon, di cui tre a partire da settembre!

La prima causa di questo grande risultato è stata senza dubbio l’incredibile determinazione, la cura e l’attenzione con cui i giovani responsabili del settore hanno sempre sostenuto i nuovi arrivati, riuscendo a non lasciare indietro nessuno dei tanti nuovi giovani che hanno cominciato a praticare, nonostante le obiettive difficoltà del momento. Provo una gratitudine immensa nei loro confronti. La gioia che esprimono nel condurre l’attività non è solo un esempio, ma è la più grande fonte di speranza per il futuro di tutta l’umanità.

Oggi, la mia personale determinazione rispetto al gruppo è rivolta a far emergere un altro responsabile di gruppo con cui condividere le attività, ma soprattutto a compiere un ulteriore progresso per kosen-rufu dedicando più tempo al sostegno delle persone nuove che arriveranno e dei membri. Ho già cominciato a intensificare il mio impegno nello shakubuku con l’obiettivo di portare a zadankai i miei colleghi, mentre dal punto di vista numerico l’obiettivo del gruppo Oasi per il 2023 non può che essere quello di chiudere l’anno con cinque nuove persone che ricevano il Gohonzon!

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