Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
"Suonate la campana che annuncia l'alba", puntate 72-80 - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:17

647

Stampa

“Suonate la campana che annuncia l’alba”, puntate 72-80

CONTESTO STORICO – In questo capitolo Daisaku Ikeda narra i suoi viaggi del 1981 in Asia, Europa e America, decisivi per il progresso di kosen-rufu nel mondo. In queste puntate continua il racconto del soggiorno in Canada e delle attività per la pace a Chicago

Dimensione del testo AA

CONTESTO STORICO – In questo capitolo Daisaku Ikeda narra i suoi viaggi del 1981 in Asia, Europa e America, decisivi per il progresso di kosen-rufu nel mondo. In queste puntate continua il racconto del soggiorno in Canada e delle attività per la pace a Chicago

 

Potete leggere le puntate del volume 30 pubblicate su
www.sgi-italia.org/riviste/nr/

Nella narrazione l’autore, Daisaku Ikeda, rappresenta se stesso con lo pseudonimo Shin’ichi Yamamoto

[72] Shin’ichi Yamamoto disse a Miki Carter: «Ti prego di continuare a impegnarti portando avanti fino in fondo una fede come l’acqua che scorre. La chiave per il conseguimento della Buddità in questa vita risiede nel perseverare nella fede. Per questa ragione Nichiren Daishonin afferma: “Accettare è facile, continuare è difficile. Ma la Buddità si trova nel mantenere la fede” (RSND, 1, 417). Ti prego di vivere la tua vita per la felicità delle persone puntando all’ideale di kosen-rufu, perché lì si trova anche la tua felicità».
Lo scrittore canadese Montgomery scrive: «Un ideale è ciò che rende la vita di una persona nobile e meravigliosa».
Il giorno successivo, il 24 giugno, Shin’ichi fece visita al Centro culturale di Toronto, presso King Street west. Fece Gongyo con centocinquanta rappresentanti dell’organizzazione e, dopo aver pregato per la salute e la felicità di tutti, li esortò ad avanzare con convinzione, speranza e coraggio in base al motto “fede per tutta la vita”.
Terminata la cerimonia, Shin’ichi si recò insieme ai membri alle cascate del Niagara. Sebbene avesse già visitato quel luogo ventuno anni prima, rimase affascinato nell’ammirare lo spettacolo di quell’imponente cascata che, sollevando grosse nuvole d’acqua, precipitava con un fragoroso boato. Shin’ichi contemplò a lungo quel paesaggio e lo catturò con la sua macchina fotografica. Nella sua mente riaffiorò vivido il ricordo di ciò che aveva pensato tanti anni prima ammirando un arcobaleno che coronava la cascata.
Infatti, quell’imponente massa scorre senza fermarsi mai e precipita con impeto provocando nubi di particelle d’acqua che, illuminate dal sole, formano arcobaleni.
Lo stesso avviene per il cammino di kosen-rufu: solo nella vita di coloro che avanzano ogni giorno con il cuore colmo di spirito combattivo vi è slancio vitale, e su di loro splenderà sempre un magnifico arcobaleno di speranza. Pensando a quella meravigliosa organizzazione del Canada, che si era sviluppata partendo da una singola persona e su cui brillava magnifico l’arcobaleno, Shin’ichi percepiva chiaramente la concretizzazione del principio “l’azione equivale alla gioia”, “l’azione equivale alla speranza”.
La delegazione visitò inoltre la casa di Laura Ingersoll Secord – eroina dell’indipendenza canadese – che si trovava a soli quindici chilometri dalle cascate e fu teatro di un’importante pagina di storia.

[73] Nel 1813 continuava a protrarsi la guerra tra America e Inghilterra, che si contendevano il Nord America Britannico (diventato poi una regione del Canada).
Anche il villaggio di Queenston, dove Laura Secord viveva, divenne teatro di cruente battaglie e suo marito, che combatteva nell’esercito inglese, rimase ferito.
La casa dei Secord venne confiscata dalle truppe americane e utilizzata come caserma militare. Un giorno Laura venne a sapere per caso che l’esercito americano stava pianificando un attacco a sorpresa a quello inglese.
Se l’operazione avesse avuto successo, la penisola di Niagara sarebbe caduta in mano al nemico. Pensò: «Devo avvisare a ogni costo le truppe inglesi!», ma la base britannica distava più di trenta chilometri.
La ferita del marito non guariva e così Laura decise di andare lei stessa a trasmettere l’informazione. Si inoltrò disperatamente nel bosco dove non vi era alcun sentiero, e per di più era territorio nemico. Quale angoscia e ostacoli avrà dovuto affrontare quella donna attraversando il bosco da sola! Ma grazie alla sua preziosa informazione l’esercito britannico poté prendere ogni provvedimento necessario per difendersi dall’attacco improvviso, e riportò la vittoria sul nemico.
Grazie a quell’azione che mise a repentaglio la sua vita, si poté risolvere una situazione estremamente critica; nonostante ciò, per molto tempo i suoi meriti rimasero ignoti. Anche dopo la scomparsa del marito, divenuto disabile durante la guerra, Laura continuò a sfidare le tempeste della società. La figura di Laura Secord fu messa in luce solo nel 1860, quando il principe ereditario inglese Albert Edward (in seguito Edoardo VII) recatosi in visita in Canada, venne a conoscenza dei suoi enormi sforzi. A quell’epoca Laura aveva già ottantacinque anni e anche successivamente, fino al giorno della morte avvenuta a novantatré anni, continuò a condurre una vita modesta. Abitava in una piccola casa in legno, bianca, a due piani. Nel 1972 l’abitazione venne ristrutturata, ma il semplice camino e il comignolo in mattoni, così come il telaio a mano, lasciavano immaginare una vita semplice e frugale.
Preso da una forte emozione, Shin’ichi disse ai membri che l’accompagnavano: «L’impresa di una singola donna ha protetto l’esercito britannico e l’intero Canada. È proprio vero che una persona dalla forte determinazione è superiore a un esercito di diecimila soldati. Ciò che conta è la singola persona».

[74] Shin’ichi disse a sua moglie Mineko che era accanto a lui: «Nel suo modo di vivere, Laura Secord ricorda le donne della Gakkai. Ha agito senza paura per salvare l’esercito britannico. Nella sua impresa ha mostrato un grande coraggio e una forte convinzione, e nonostante fosse una persona dai grandi meriti, non si comportò mai in modo arrogante o autoritario e continuò a sostenere il marito e a dedicarsi all’educazione dei figli. È proprio questo il modo di comportarsi delle compagne del Gruppo donne, non ti sembra?».
Approvando con dei cenni del capo, Mineko rispose sorridendo: «È davvero come dici. Dietro i grandi cambiamenti della storia ci sono tanti sforzi e attività delle donne, ma poche volte i loro contributi vengono messi in risalto».
Tenendo conto dell’opinione di Mineko, Shin’ichi disse rivolgendosi ai membri che lo accompagnavano: «Credo che sia esattamente così. Ecco perché, dovunque io vada, cerco sempre accuratamente gli eroi e le eroine della gente comune, per puntare i riflettori su di loro. Moltissime sono le persone sconosciute che, con il desiderio di dedicare la propria vita alla pace e alla felicità della gente, contribuiscono con i loro sforzi alla realizzazione di kosen-rufu. È davvero mistico, ma ogni giorno rafforzo la convinzione che tutti i Budda e i Bodhisattva della Terra si sono riuniti proprio nella Soka Gakkai. Allo scopo di mettere in luce queste persone ed elogiarle pubblicamente, in vari luoghi ho piantato alberi che portano il nome dei compagni che si sono distinti nelle attività per kosen-rufu, e nei diversi Centri culturali della Gakkai ho voluto creare delle targhe affinché i nomi di queste persone vengano incisi ed esposti. I responsabili non devono giudicare in nessun modo le persone sulla base della loro posizione nella Gakkai o nella società.
Essi sono chiamati a discernere e verificare sotto tutti gli aspetti chi si impegna di più, chi versa più sudore, chi si dedica di più alla causa di kosen-rufu. Sarà poi loro compito mostrare il massimo rispetto, prestare attenzione, elogiare e far conoscere le persone meritevoli che si sforzano nell’ombra. In altre parole, è la profonda gratitudine nei confronti dei membri che si impegnano con tutte le forze anche senza essere notati dagli altri, a rendere calorosa la nostra organizzazione. Senza tale sentimento di gratitudine, essa rimane una sorta di meccanismo burocratico freddo e insensibile».

[75] «Anche se nessuno dovesse applaudire e lodare coloro che si sforzano per la causa di kosen-rufu, alla luce della Legge buddista di causa ed effetto inerente alla vita, tali sforzi si trasformeranno tutti, senza eccezione, in benefici e buona fortuna. Il Budda vede ed è consapevole di ogni cosa, secondo il principio di myo no shoran (tutti i Budda, i bodhisattva dell’universo e le divinità celesti osservano gli sforzi compiuti per kosen-rufu).
Di conseguenza è fondamentale che ognuno si impegni nella fede senza preoccuparsi se gli altri lo osservano o meno, con la convinzione che ogni cosa fa parte della pratica buddista, e affronti con coraggio ed entusiasmo tutte le sfide lottando contro le avversità per kosen-rufu, per la Legge e per i compagni. I responsabili devono pensare e ripensare a come aiutare tutti i membri a provare gioia e a dedicarsi alla pratica con un profondo senso di appagamento. Devono inoltre essere a conoscenza degli sforzi di ciascuno, lodarli e far conoscere a tutti i loro sforzi».
Shin’ichi uscì dalla casa di Laura Secord insieme alla delegazione, e riprese il suo discorso.
«La vittoria dell’esercito britannico si è realizzata grazie al contributo di Laura, una singola donna, una rappresentante del popolo, con un’impresa che ha messo a repentaglio la sua stessa vita. Qualsiasi movimento ottiene successo nella misura in cui può contare sulla simpatia, il consenso, l’appoggio e la collaborazione del popolo. Anche per il progresso di kosen-rufu, è della massima importanza prendersi cura delle persone che ci circondano e della società, affondare profonde radici nella comunità e offrire il proprio contributo. Tutte le premure, le attenzioni, le espressioni di amicizia che rivolgiamo quotidianamente ai nostri vicini e il sostegno che diamo alla comunità, sono tutti aspetti indispensabili per realizzare kosen-rufu. Se ci isoliamo dalla società o dalla comunità locale, non sarà possibile realizzare ulteriori progressi in vista di tale obiettivo. Laura si occupò inoltre dell’educazione dei figli, mentre si prendeva cura del marito malato. È fondamentale per un essere umano non trascurare la vita quotidiana, che è la base dell’esistenza, e vivere con i piedi per terra. In questo modo scaturisce la forza della gente.
Quando le persone comuni si alzano in piedi, possono trasformare radicalmente la società. Il nostro movimento di kosen-rufu sta cercando di realizzare quest’obiettivo, e il suo maggiore protagonista è il Gruppo donne».
Mentre pronunciava quelle parole, Shin’ichi fissò lo sguardo su Teruko Izumiya che fece brillare i suoi grandi occhi neri e annuì sorridendo.
Grazie a quella visita di Shin’ichi, il Canada poté spiccare il volo verso una nuova fase di kosen-rufu mondiale.

[76] Alle cinque del pomeriggio del 25 giugno, accompagnato da circa centocinquanta membri, Shin’ichi partì dall’Aeroporto Internazionale di Toronto e dopo un volo di quasi un’ora e mezza atterrò a Chicago, negli Stati Uniti.
Il 28 si sarebbe tenuto nella città il più importante evento di quella visita nell’America del Nord, ovvero il primo Festival culturale per la pace nel mondo, che avrebbe annunciato l’apertura di un nuovo capitolo di kosen-rufu, nonché la nuova partenza della Soka Gakkai come religione mondiale.
Durante il soggiorno a Chicago, Shin’ichi accettò di farsi intervistare dal Chicago Times. Inoltre il sindaco della città promulgò una dichiarazione ufficiale in cui esprimeva il suo alto apprezzamento nei confronti delle azioni per la pace di Shin’ichi, e decise che la settimana dal 22 al 28 giugno – giorno del Festival culturale per la pace – avrebbe portato il nome di Shin’ichi. Rivolse inoltre un appello ai cittadini, chiedendo loro di accogliere cordialmente Shin’ichi e tutti i partecipanti al festival.
I responsabili giapponesi che accompagnavano Shin’ichi si misero a parlare tra loro: «L’era di kosen-rufu nel mondo è davvero arrivata! Più di ogni altra cosa ne è testimonianza il fatto che in America si apprezzino i contributi alla società da parte dei membri, i giovani della Gakkai vengano tenuti in considerazione e si ripongano così grandi aspettative nel movimento della SGI a cui i giovani stanno prendendo parte attiva con tanto dinamismo.
Purtroppo in Giappone permane una mentalità insulare e ristretta. Quando nascono nuovi movimenti popolari, la gente tende a provare un sentimento di invidia di fronte a questi sviluppi, e non riesce ad averne una giusta visione.
La nostra epoca sta cambiando rapidamente. Chi ha una mentalità chiusa resterà indietro rispetto al resto del mondo.
Da quando Tomomasa Yamawaki è stato arrestato per intimidazione, nel mese di gennaio, è divenuto chiaro a tutti quanto infondate fossero le calunnie da lui diffuse nei confronti della Gakkai servendosi di alcuni organi di stampa. Ora è giunto il momento di dire fino in fondo la verità sulla Gakkai; questa sarà la nostra missione».
Il 27 giugno, nella periferia di Chicago venne completato il quinto tempio, inclusi gli uffici di rappresentanza, della Nichiren Shoshu in America, costruito grazie alle donazioni della Gakkai, e si tenne la cerimonia per celebrare l’inaugurazione del tempio e l’apertura del Gohonzon, a cui partecipò il patriarca Nikken.
Anche Shin’ichi era presente. Egli aveva continuato a sperare nell’avanzamento di kosen-rufu basato sull’armonia tra clero e laici, dimostrando il nobile, immutabile spirito che da sempre pulsa nella Soka Gakkai: dedicare ogni sforzo unicamente al conseguimento del grande voto di kosen-rufu.

[77] Il 28 giugno si tenne il primo Festival culturale per la pace nel mondo, che suggellò lo storico primo passo della Soka Gakkai verso il ventunesimo secolo.
Presso il Rosemont Horizon (poi rinominato Allstate Arena), teatro dell’evento situato poco fuori Chicago, si radunarono circa ventimila persone, tra cui rappresentanti diplomatici e consolari di diciassette paesi del mondo, esponenti di vari settori della società e membri rappresentanti delle organizzazioni SGI di tutto il mondo.
Il festival ebbe inizio sulle note del coro che eseguì il brano Il sole del mattino, motivo musicale della manifestazione.
Era l’alba del secolo della vita.
Giovani in uniformi bianche, simbolo del risveglio dei giovani da un lungo sonno, iniziarono a danzare con gioia. L’arena era composta da quattro palcoscenici, uno al centro, due ai lati e uno di fronte. I membri americani vi misero in scena, in un susseguirsi continuo, canti e danze dell’America latina, dell’Africa, dell’Europa occidentale e orientale, del Medio Oriente e dell’Asia.
I membri si erano impegnati nelle prove ogni giorno per imparare le danze di tutto il mondo.
Gli amici di New York misero anima e corpo nell’eseguire danze russe col pensiero rivolto al popolo dell’Unione Sovietica, cercando di comprenderne lo spirito.
Molti di loro dissero che tramite il loro impegno durante le prove avevano iniziato a sentire una profonda amicizia verso i sovietici che non avevano mai visto prima, superando ogni barriera ideologica e ogni confine nazionale. La cultura ha la forza di unire i cuori e le persone.
Anche la delegazione giapponese per l’amicizia tra Stati Uniti e Giappone si esibì in danze e canzoni folkloristiche giapponesi.
Sul palco si esibì anche l’orchestra giapponese.
Quando il coro della Soka Gakkai intonò la canzone Ifu-dodo-no-uta, le donne americane che avevano aperto la strada di kosen-rufu nel paese, ripensando alle grandi difficoltà e agli ostacoli che avevano dovuto affrontare, non riuscirono a trattenere le lacrime.
I giovani uomini della prefettura di Nagano si esibirono, nonostante lo spazio limitato del palcoscenico, in esercizi ginnici andando a formare una torre cilindrica a cinque livelli.
Un moto di stupore e approvazione attraversò la sala, accompagnato da un applauso scrosciante. Mentre proseguiva il clamore del pubblico, due gruppi distinti iniziarono a eseguire danze palestinesi e israeliane sui palchi allestiti a destra e a sinistra. Al termine alcuni ballerini di entrambi i gruppi si diressero verso il palco centrale. Dopo un attimo di esitazione, facendosi forza, cominciarono ad avvicinarsi uno all’altro stringendosi con forza le mani.
In quell’istante un applauso entusiasta proruppe in sala esprimendo il desiderio e la preghiera di tutti i partecipanti che aspiravano alla pace.

[78] Allegre e briose danze americane si alternarono meravigliosamente sul palcoscenico, balli in stile western con i cappelli da cowboy, danze hawaiane, charleston, jitterbug e tip-tap. Vi fu poi un improvviso cambio di scena. Calato il buio, la luce dei riflettori si accese su una coppia in piedi sul palcoscenico. I due recitarono con voce energica il testo della canzone composta da Shin’ichi: Ai miei amati giovani americani Bodhisattva della Terra.
Gli Stati Uniti, dove la gente di ogni paese si riunisce in un’armonica comunità di Stati, rappresentano un mondo in scala ridotta.
In questa fusione, in questa solidarietà di etnie diverse si cela la formula per la pace nel mondo.
Non appena i due ebbero finito di leggere la poesia, un sonoro applauso pieno di determinazione scosse la sala. L’applauso traboccava del desiderio dei compagni americani di dar vita a una grande ondata nel movimento per la pace nel mondo, a partire dal proprio paese.
Nel finale tutti gli attori salirono sul palco. I partecipanti sventolavano le bandiere del proprio paese, a cominciare dall’Argentina, l’Austria ecc. Esprimevano la loro determinazione lodando l’ideale degli Stati Uniti come “repubblica umana” che riunisce persone da tutto il mondo. Dagli spalti i partecipanti di ciascun paese si alzarono battendo le mani e l’ovazione si estese a tutto il pubblico.
Il canto di gioia dei membri risuonò ovunque e i compagni uniti e compatti formarono onde che scuotevano la sala. Fu un meraviglioso festival per la pace che ribadì come questo nostro pianeta, questo nostro mondo è uno soltanto.
Si alzò quindi il sipario su un nuovo capitolo di kosen-rufu nel mondo e la fanfara di quella nuova partenza risuonò ovunque in modo solenne e gioioso. Nessuno avrebbe mai potuto fermare il flusso di kosen-rufu mondiale, perché la realizzazione di kosen-rufu in tutto Jambudvipa è il mandato di Nichiren Daishonin ed è anche la missione dall’infinito passato della nostra Soka Gakkai, che ha fatto la sua comparsa ai giorni nostri per realizzare il grande voto del Budda.

[79] Per realizzare servizi sul Festival culturale per la pace nel mondo, erano giunti una trentina di giornalisti da vari organi di informazione, tra cui anche emittenti televisive. Appena il Festival si concluse, la rete televisiva ABC trasmise un servizio nel suo telegiornale, spiegando che si trattava di una manifestazione con una visione aperta che perseguiva la pace nel mondo e il rispetto per la dignità della vita, e che i partecipanti non erano professionisti. Un membro intervistato da un’emittente televisiva disse con fierezza: «Il movimento della Soka Gakkai contribuisce alla pace nel mondo consentendo a ogni individuo di sviluppare al massimo il suo potenziale umano».
Il giorno seguente, verso mezzogiorno del 29 giugno, le emozioni suscitate dal Festival culturale per la pace nel mondo si diffusero nella città. Sotto un cielo luminoso, nella piazza di fronte al Municipio di Chicago venne riprodotto il palcoscenico del Festival per un evento pensato per ringraziare la città di Chicago e la generosa collaborazione dei cittadini.
Davanti al Comune si radunarono circa diecimila cittadini, tra cui personalità attive in vari campi e cinquecento anziani ricoverati presso case di riposo, che applaudivano calorosamente a ogni interpretazione appassionata dei membri. Lo spettacolo era estremamente vario, comprendeva l’esecuzione della banda musicale, danze popolari italiane, coreane, ungheresi e indiane, un potente concerto di tamburi e una performance acrobatica su una scala a pioli – entrambi eseguiti dalla delegazione giapponese per gli scambi di amicizia – l’interpretazione da parte dell’orchestra del tema musicale del festival, Il sole del mattino, e un’esecuzione ginnica di gruppo i cui componenti costruirono insieme una piramide umana a forma di missile.
Un ospite che ammirava le varie performance dello spettacolo insieme a Shin’ichi Yamamoto, con il viso illuminato da uno sorriso raggiante disse: «Mi sono proprio emozionato. Grazie per questo meraviglioso omaggio culturale!».
La Soka Gakkai, avvolta da “sinfonie” di applausi e ammirazione, aveva intrapreso un nuovo viaggio verso il ventunesimo secolo a partire dall’America.
Il primo luglio, il giorno in cui Shin’ichi da Chicago arrivò a Los Angeles, l’ultima tappa del suo viaggio, la World Academy of Arts and Culture, il cui segretario generale era il poeta Krishna Srinivas, decise di conferire a Shin’ichi il titolo di Poeta Laureato. Nel diploma che successivamente gli fu consegnato, le sue poesie furono definite “eminenti creazioni poetiche”.
Shin’ichi pensò che fossero degli elogi eccessivi, ma promise in cuor suo: «Ho scritto poesie per indicare la via della giustizia per gli esseri umani e per infondere coraggio, speranza e forza di vivere nel cuore dei compagni.
Anche per rispondere alle aspettative che mi hanno dimostrato con questo riconoscimento, desidero concentrare sempre più energie nella creazione poetica e continuare a diffondere la luce dell’incoraggiamento!».

[80] Shin’ichi continuava a scrivere poesie mentre si impegnava nella lotta per la pace e la felicità della gente. Numerose furono le poesie che riuscì a dettare e a scrivere nei pochi attimi di tempo che riusciva a ritagliare nella sua fitta agenda.
Successivamente gli fu conferito il riconoscimento di International Eminent Poet da parte dell’Accademia indiana International Poet’s Academy (1991). Ricevette inoltre i premi World Poet Laureate Award dalla World Poetry Society Intercontinental (1995), il World People’s Poet Award (2007) e il World Peace Poet Award (2010).
Terminato il suo programma di attività in America, l’8 luglio Shin’ichi atterrò a Narita, il nuovo aeroporto internazionale di Tokyo, poco dopo le quattro del pomeriggio.
All’aeroporto lo attendevano sorridenti il presidente Kiyoshi Jujo e alcuni responsabili. Egli aveva compiuto un viaggio per la pace durato sessantuno giorni e, visitando otto paesi, tra cui l’Unione Sovietica e altri in Europa e America del Nord, aveva effettuato un giro quasi completo dell’emisfero boreale.
Aveva dato vita a dialoghi per la realizzazione di scambi culturali e per la promozione della pace con personalità governative ed esponenti del mondo della cultura di diversi paesi, e allo stesso tempo si era dedicato con tutto se stesso agli incoraggiamenti ai membri, con il desiderio di far progredire il movimento di kosen-rufu mondiale.
In occasione del primo Festival culturale per la pace nel mondo, come pure nel corso delle riunioni dei rappresentanti europei, di tutti gli incontri tenuti in ogni luogo sul tema della fede, le lezioni di Gosho, le riunioni generali, le recitazioni, i ricevimenti e le riunioni per gli scambi di cortesie, egli aveva continuato a incoraggiare i membri fino al limite delle forze.
E in quel momento lavorava con tutto l’impegno per lasciare delle linee guida che potessero essere seguite eternamente in futuro. Non aveva sprecato neanche un secondo, scrivendo ad esempio poesie per i giovani francesi nella metropolitana di Parigi o durante gli spostamenti.
Erano stati giorni di ininterrotte, difficili sfide. Ma non poteva che continuare ad avanzare, per far sì che il ventunesimo secolo diventasse assolutamente il secolo della pace e della vita.
Per annunciare l’alba di una nuova era egli aveva aspettato, aveva creato il momento opportuno. Ogni giorno, ogni attimo era stata una lotta intrapresa con il più serio e sincero impegno. Senza strenui sforzi non si realizza una costruzione autentica e non si raggiunge nessuna gloria.
Grazie a quegli sforzi aveva finalmente iniziato a risuonare la campana che annunciava l’alba di un’epoca vittoriosa.
Il sole del mattino di un nuovo capitolo di storia che avrebbe spalancato le porte al futuro di kosen-rufu nel mondo, aveva iniziato a sorgere serenamente nel cielo dell’Est.

(continua)

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata