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Un'organizzazione che si rinnova giorno dopo giorno - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:34

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    Un’organizzazione che si rinnova giorno dopo giorno

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    In questa puntata della serie “La grande via di kosen-rufu mondiale – impariamo dal romanzo La nuova rivoluzione umana“, tratta dal Seikyo Shimbun del 28 novembre 2018, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del secondo volume de La nuova rivoluzione umana

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    Vorrei parlare del secondo volume de La nuova rivoluzione umana analizzandolo da tre punti di vista: come dovrebbero essere l’organizzazione e i responsabili; come intervenire in caso di disastri naturali; cosa significa una religione che si schiera dalla parte della gente.

    Per quanto riguarda il primo punto, nel secondo volume del romanzo ci sono tanti episodi in cui Shin’ichi Yamamoto incoraggia i compagni di fede di tutto il Giappone, dal momento della sua nomina a terzo presidente – il 3 maggio 1960 – fino a dicembre dello stesso anno.
    Egli si reca in ogni zona del paese, dall’isola di Hokkaido, a nord, fino all’isola di Okinawa, a sud, prendendo l’iniziativa e incoraggiando ogni singola persona che incontra. Grazie a questo impegno coraggioso, in soli otto mesi la Soka Gakkai realizza un incredibile sviluppo, passando da sessantuno capitoli a centoventuno.
    Nel capitolo “In prima linea” del secondo volume, Shin’ichi esprime le sue aspettative nei confronti dei giovani uomini, delle giovani donne e degli studenti, mentre nel capitolo “Formazione”, durante una riunione del Gruppo donne parla dell’impegno necessario di fronte a situazioni che sembrano senza via d’uscita.
    In questi capitoli sono riportati incoraggiamenti che costituiscono delle linee guida fondamentali. Molte di queste si riferiscono all’organizzazione e ai responsabili:
    «L’esistenza dell’organizzazione […] avrebbe accelerato il processo di crescita sulla base del principio di “fede, pratica e studio”. L’organizzazione, inoltre, era di vitale importanza, perche avrebbe alimentato la crescita delle singole persone, come fa la terra, che consente agli alberi di ergersi maestosi mentre affondano in essa le loro radici» (NRU, 2, 7).

    L’organizzazione della Soka Gakkai esiste per permettere a ogni singola persona di sviluppare la propria fede. Inoltre, Shin’ichi afferma:

    «Qualsiasi movimento d’opinione, se non vuole correre il rischio di perdere di vista il suo obiettivo primarie, […] deve continuamente sottoporre a revisione i suoi traguardi in modo da tornare sempre sulla rotta originaria, la ragione della sua stessa esistenza» (NRU, 2, 14).

    Sottolinea inoltre che, nel momento in cui i responsabili smettono di domandarsi per quale motivo si impegnano nelle attività, non riusciranno a realizzare nulla. Nel capitolo “Un’impresa coraggiosa” è scritto:

    «L’incarico di responsabile nella Soka Gakkai non e una posizione di prestigio. Il ruolo di un responsabile e quello di mettersi al servizio dei credenti e adempiere appieno ai compiti che ne derivano, in vista di kosen-rufu» (NRU, 2, 157).
    In questi passaggi viene sottolineato che la preghiera piena di convinzione di un leader e il suo ichinen possono abbattere qualsiasi ostacolo.
    Il 1960 – anno in cui Shin’ichi Yamamoto fu nominato presidente – vide un rapido sviluppo dell’organizzazione. In quel periodo i responsabili dei vari capitoli impararono, attraverso il comportamento di Shin’ichi, il modo migliore di agire.
    Il punto essenziale è proteggere e incoraggiare i compagni di fede. Anche noi dovremmo sempre ricordare questo punto.
    Un’organizzazione che cresce e si sviluppa è un’organizzazione che si rinnova giorno dopo giorno. Quando nei responsabili si affievolisce la consapevolezza di quanto sia fondamentale la propria personale rivoluzione umana, quando si perde lo spirito combattivo, l’organizzazione finisce per andare incontro a un processo di burocratizzazione. Desidero che tutti noi incidiamo nel nostro cuore la guida per cui i leader di kosen-rufu «devono essere totalmente dediti alla causa, devono essere persone di grande calore; devono dedicarsi senza risparmio e non aver paura di lavorare duramente» (NRU, 2, 275).

    Il punto cruciale è l’incoraggiamento

    Il secondo punto è “come intervenire in caso di disastri naturali”.
    Quest’anno in Giappone si sono verificati numerosi disastri naturali, tra cui il terremoto nella zona settentrionale di Osaka a giugno, le alluvioni nel Giappone occidentale a luglio, il terremoto in Hokkaido a settembre, nonché molti tifoni.
    Nel secondo volume de La nuova rivoluzione umana vengono citati sia il maremoto che si abbatté sulle coste del Cile a maggio del 1960 (cfr. NRU, 2, 31), sia il tifone che a settembre del 1959 investì la costa della baia di Ise, causando ingenti danni (cfr. NRU, 2, 136).
    Venuto a conoscenza del terremoto in Cile, Shin’ichi si sveglia più volte durante la notte per ascoltare le notizie alla radio, estremamente preoccupato non solo per i danni causati dal terremoto, ma anche per il possibile verificarsi di un maremoto.
    Raggiunta in tutta fretta la sede centrale, spedisce subito diversi telegrammi nelle aree del disastro con parole di cordoglio per i defunti e di incoraggiamento per i sopravvissuti, e decide di inviare dei responsabili nelle aree maggiormente colpite. In seguito crea un centro di raccolta per l’invio di aiuti immediati alle popolazioni coinvolte e dà indicazioni per svolgere al meglio le attività di soccorso.
    Il modo in cui le persone reagiscono nei momenti critici rivela il loro senso di responsabilità.
    In confronto a questi interventi così rapidi, le autorita governative del tempo si dimostrarono ben piu lente. In quel momento Shin’ichi si rese perfettamente conto della necessità di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, che costituisce il principio fondamentale del Buddismo del Daishonin.
    Inoltre, nel capitolo “Formazione” è rappresentata la scena in cui Shin’ichi, in occasione del tifone abbattutosi sulla baia di Ise, non solo si dà da fare per organizzare gli aiuti, ma si reca di persona nelle zone devastate per incoraggiare i compagni di fede.

    «I nostri compagni della Soka Gakkai in tutto il Giappone stanno recitando Daimoku per voi, affinche vi riprendiate da questo colpo tremendo. State passando attraverso una prova dolorosa. Trionfate su questo ostacolo per mezzo della fede» (NRU, 2, 133).

    «Benche possiate aver perso tutto in questo disastro, fintanto che la vostra fede rimane salda potrete certamente ricostruirvi un’esistenza al piu presto» (NRU, 2, 134).

    Gli incoraggiamenti alle persone colpite da quei disastri naturali e le attività di soccorso organizzate in quelle occasioni rappresentano un punto di partenza e un riferimento per la Soka Gakkai odierna in merito a come intervenire in caso di disastri naturali.

    Come il re leone

    Il terzo punto è “il significato di una religione che si schiera dalla parte della gente”.
    Il secondo volume de La nuova rivoluzione umana è stato pubblicato a puntate da gennaio del 1994 alla fine di dicembre.
    Quell’anno il tema della Soka Gakkai era “Rinascimento Soka – anno della gloria”.
    A novembre del 1991 la Soka Gakkai aveva spiccato il volo come movimento religioso mondiale, dopo aver raggiunto “l’indipendenza spirituale”, in seguito alla separazione dal clero della Nichiren Shoshu. Il tema del “Rinascimento Soka” fu portato avanti dal 1992 al 1994.
    Ci sono molti scritti riguardanti questo periodo, e anche nel secondo volume de La nuova rivoluzione umana si trovano numerosi riferimenti al clero.
    Nel capitolo “Formazione”, Shin’ichi tiene una lezione sui Ventisei ammonimenti di Nikko, considerati come il suo testamento.
    Vi è una scena che descrive il momento in cui Shin’ichi «pregava in cuor suo affinche arrivasse presto il giorno in cui il clero si sarebbe risvegliato agli ammonimenti di Nikko Shonin» (NRU, 2, 125). Inoltre, nel capitolo “Il vessillo della gente”, si legge:

    «Se mai ci fossero preti cosi malvagi da guardare con disprezzo i nostri membri, […] la Soka Gakkai sarebbe tenuta a combattere risolutamente contro tali individui» (NRU, 2, 279).

    Shin’ichi non voleva che i preti degenerassero cadendo nella strada della corruzione: questo era il suo desiderio profondo. D’altro canto, però, impugnando il “potere della tonaca” il clero stava cercando di soggiogare i membri della Soka Gakkai.
    Bisogna combattere costantemente contro le funzioni demoniache che portano a guardare con disprezzo i membri e tentano di ridurli a meri strumenti; se non lo facciamo, l’organizzazione dedita alla realizzazione di kosen-rufu finirà per essere distrutta.
    Nel capitolo “Il vessillo della gente” è scritto:

    «La Soka Gakkai e sempre stata dalla parte della gente. Di conseguenza, verra sicuramente perseguitata ancora in futuro. Si cercherà di metterla in trappola con intrighi e complotti. Il suo destino, comunque, e quello di combattere come il re leone e di trionfare per l’eterna prosperità della gente» (NRU, 2, 246).

    Nel video proiettato durante la riunione di centro di novembre 2018, il presidente Ikeda parla della sua visione del ciclo delle “nuove sette campane” e dell’eterna “vittoria Soka”.
    Serbando nel cuore il desiderio del nostro maestro che ci ha affidato il futuro di kosen-rufu, avanziamo con lo spirito per cui “la Soka Gakkai sarà per sempre dalla parte della gente”.

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