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L'alba di una nuova era - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:15

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L’alba di una nuova era

Più parliamo con coraggio, senza lesinare la voce, più riusciamo a illuminare e a riscaldare il cuore degli altri e a far sì che creino un legame con il Buddismo

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Il celebre scrittore Victor Hugo (1802-1885) dichiarò: «La luce infiamma».
Nel suo capolavoro, I miserabili, Hugo parla della ricerca appassionata da parte dell’umanità di una luce in grado di risanare le persone e renderle felici. Una luce per la gente comune sopraffatta dalla miseria di questo mondo, per i giovani che sono stati trascinati nelle tenebre della sofferenza e dell’angoscia!
Hugo affermò che il fatto di “osare” rappresenta la forza trainante in grado di far progredire l’essere umano.
Il coraggio di agire per la giustizia e l’umanità fa risplendere la vita.
Nel Sutra del Loto le figure radiose dei Bodhisattva della Terra vengono lodate con queste parole: «I loro corpi risplendevano di un fulgore immenso» (SDL, 296).
Dove possiamo trovare al giorno d’oggi lo splendore dei Bodhisattva della Terra?
Dichiaro con orgoglio che si trova tra le persone comuni della Soka Gakkai che, per realizzare kosen-rufu e il principio di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, si stanno impegnando incessantemente «con coraggio e diligenza» (giap. yumyo shojin) (SDL, 66), in accordo con gli insegnamenti di Nichiren Daishonin.
Il 2019 è l’anno successivo al completamento del romanzo La nuova rivoluzione umana, dopo venticinque anni di lavoro. È finalmente giunto il momento, per ciascuno dei miei preziosi amici, di mostrare la prova concreta della grandiosa rivoluzione umana nella propria vita.
Ora, in questo momento storico in cui la rete dei cittadini globali Soka ha iniziato ad avvolgere la società mondiale, vorrei iniziare a scrivere una nuova serie di saggi dal titolo “Splende la luce della rivoluzione umana”.

Sconfiggere l’oscurità che genera la sofferenza negli esseri viventi

Il Buddismo di Nichiren Daishonin che tutti noi pratichiamo è il “Buddismo del sole”.
Il padre della Soka Gakkai, il primo presidente Tsunesaburo Makiguchi, continuò a sostenere con convinzione questo insegnamento anche quando fu imprigionato a causa della sua fede nel Buddismo.
Secondo i registri degli interrogatori a cui venne sottoposto, il maestro Makiguchi citò il seguente passo del ventunesimo capitolo del Sutra del Loto, “Poteri sovrannaturali del Tathagata”: «Come la luce del sole e della luna puo fugare oscurita e tenebre, cosi questa persona, mentre passa nel mondo, puo liberare gli esseri viventi dall’oscurita» (SDL, 377).
Egli inoltre dichiarò che Nichiren Daishonin è il grande maestro in grado di condurre l’intera umanità al conseguimento della Buddità.
All’estremo opposto, vi fu l’azione del clero della Nichiren Shoshu che, spaventato dalla pressione del governo militare, censurò delle parti essenziali del Gosho, come quella in cui è scritto: «Io, Nichiren sono il più grande santo di tutto il Jambudvipa» (RSND, 1, 572).
Dovremmo essere sempre fieri del fatto che l’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin sia stata protetta ed ereditata dal “cuore del re leone” della Soka Gakkai.
Nel ventunesimo capitolo del Sutra del Loto, “Poteri sovrannaturali del Tathagata”, che il maestro Makiguchi lesse con la sua stessa vita, è scritto: «[…] mentre passa nel mondo» (SDL, 377).
Le attività della Soka Gakkai sono la concretizzazione di questa affermazione. Se non agissimo dentro la società, non verremmo calunniati o insultati, né dovremmo affrontare difficoltà e sofferenze. Ma noi, mantenendo il voto dei Bodhisattva della Terra formulato dal tempo senza inizio, abbiamo avuto il coraggio di fare la nostra comparsa in una terra piena di tribolazioni e siamo determinati a sconfiggere l’oscurità che genera sofferenza negli esseri viventi, l’oscurità di quest’epoca, l’oscurità della società.
Nichiren Daishonin sta sicuramente lodando lo splendore dei nobili membri della famiglia Soka che, indossando la veste «della gentilezza e della pazienza» (Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 113, 49), stanno diffondendo il Buddismo del Daishonin in tutto il Giappone e nel mondo intero “mentre passano nel mondo”, con coraggio e sincerità. Allo stesso modo, il maestro Makiguchi vi starà sicuramente osservando con gioia.

La campagna di febbraio

Febbraio è il mese in cui ricorre la nascita di Nichiren Daishonin e del mio maestro Josei Toda.
Sessantasette anni fa (1952), presi l’iniziativa come giovane consigliere del capitolo Kamata, a Tokyo, per celebrare questo mese significativo con un’espansione basata sul desiderio di ripagare i debiti di gratitudine.
Partendo da quella che costituiva all’epoca l’unità più piccola dell’organizzazione, il nucleo (giap. kumi, l’attuale gruppo), guidai il capitolo ad avanzare con lo spirito di “diversi corpi stessa mente”. Con i compagni di fede aprimmo una breccia per la realizzazione di kosen-rufu attraverso un ritmo di propagazione della Legge mistica che infranse tutti i limiti considerati fino ad allora invalicabili.
In quell’occasione esortai tutti a “iniziare dalla preghiera”, a “raccontare le proprie esperienze di fede” e a “fare tesoro dei propri vicini”. Da qui trae origine la tradizionale campagna di febbraio.
Non si tratta di una strategia speciale. Il punto cruciale è che ciascun individuo compia il primo passo per avviare dialoghi coraggiosi là dove si trova, a partire dalle persone più vicine.
Quando determiniamo profondamente di vincere nella nostra zona, cambia l’ichinen con cui ci rivolgiamo alle persone che incontriamo o con cui abbiamo dei legami. Nel momento in cui preghiamo con maggiore profondità, sia la persona che abbiamo di fronte sia l’ambiente cambiano.
Senza tutto questo, non saremo mai in grado di rendere il luogo in cui ci troviamo la “Terra originale” della nostra missione.
La strada maestra che conduce alla realizzazione del principio di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” è quella di trattare i nostri vicini con la stessa cura e lo stesso affetto che mostreremmo nei confronti di un familiare, e di rischiarare la nostra zona con la luce della Legge mistica per far sì che diventi una “pura terra” di pace e felicità.
Mentre stava attraversando la grande persecuzione dell’esilio a Sado, il Daishonin dichiarò serenamente: «Nessuno puo traboccare di gioia quanto noi. Per questo, ovunque dimoriamo praticando l’unico veicolo, quel luogo sara la capitale della Luce Eternamente Tranquilla» (RSND, 1, 278).
Così come non esistono persone che non hanno mai affrontato difficoltà e sofferenze, allo stesso modo non esistono zone in cui non vi siano problemi e sfide. Malgrado ciò, l’importante è consolidare l’ichinen di voler trasformare la propria zona in una “buona terra, un’ottima terra” (cfr. RSND, 1, 839), così come è indicato nel Gosho, e far sì che tutti facciano emergere la loro saggezza.
Continuando a impegnarsi in questa sfida gioiosa, sarà sicuramente possibile trasformare concretamente la propria zona in una “buona terra, un’ottima terra”; questa è la concretizzazione del principio della “triplice purificazione delle terre” (cfr. Dizionario di Buddismo, 712).
Mia moglie e io siamo lieti di sentire che varie zone del Giappone in cui ho portato avanti la mia lotta condivisa con i compagni di fede, luoghi come il quartiere Oita di Tokyo, Kawasaki e Tsurumi nella prefettura di Kanagawa – che ho percorso in lungo e in largo durante le campagne di propagazione – ora stanno fiorendo e prosperando. Entrambi continuiamo a inviare il nostro Daimoku a tutti i preziosi amici con cui abbiamo creato mistici legami a quell’epoca.

Andiamo in prima linea!

Abbiamo aperto questo nuovo anno con il tema “Anno della vittoria Soka – verso il novantesimo anniversario della fondazione”.
La prima volta che fu scelto un tema dell’anno risale a sessant’anni fa, nel 1959, l’anno successivo alla scomparsa del mio maestro Toda. Per questo proposi di chiamarlo “Anno dell’alba”.
L’alba è l’inizio del giorno, la fase di passaggio dalle tenebre alla luce.
A quel tempo ricoprivo entrambi i ruoli di amministratore generale della Soka Gakkai e responsabile dello staff centrale del Gruppo giovani. Promisi solennemente di far sì che, attraverso la forza dei giovani, quell’anno divenisse l’alba della Soka Gakkai, e continuai a pregare con questa promessa nel cuore.
Intrapresi un’azione dopo l’altra, prendendo l’iniziativa: «Mi schiererò in prima linea per l’espansione di kosen-rufu!», «Mi recherò in quelle zone che non ho ancora visitato!», «Andrò a trovare gli amici che non ho ancora incontrato!».
Mi recai in Hokkaido, nel pieno del gelido inverno, guidando i miei compagni di fede e incoraggiandoli così: «I responsabili devono prendere l’iniziativa e andare nelle zone in cui i membri stanno lottando piu duramente. Il Sutra del Loto non insegna forse a sfidare le avversita come se fossimo in inverno?» (NRU, 13, 88).
Per realizzare una grande espansione in Hokkaido iniziai dalla città di Otaru, il 15 gennaio, per poi girare in lungo e in largo quella vasta isola settentrionale del Giappone, recandomi ad Asahikawa, Yubari e Sapporo, dove mi immersi tra i compagni di fede per incoraggiarli. Nell’isola natìa del mio maestro, tenni alta la fiaccola della speranza ricordando sempre tutte le difficoltà e le sofferenze subìte dai miei cari amici in quella zona.
Il primo febbraio mi diressi nel Kansai, poi attraversai il mare per recarmi nell’isola di Shikoku, visitando le prefetture di Kagawa e Kochi. Dopo essere rientrato a Tokyo, a metà febbraio ripartii per recarmi a Nagoya, nella regione del Chubu, e poi nuovamente a Osaka, dove utilizzai tutto il tempo che avevo a disposizione tra un’udienza e l’altra (in merito all’incidente di Osaka) per incoraggiare i compagni di fede con tutto me stesso.
All’inizio di marzo mi recai a Hitachi, nella prefettura di Ibaraki, per poi visitare la città di Mito e in seguito Omiya, nella prefettura di Saitama.
Nel Gosho è scritto: «Sebbene Nichiren e i suoi discepoli siano pochi di numero, poiche hanno lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, realizzeranno sicuramente la loro grande missione di propagare ampiamente il Sutra del Loto. […] una singola verita dissolve molte forze malvagie» (RSND, 1, 550).
Ovunque andassi, studiavo i passi del Gosho insieme ai compagni di fede formulando il voto di basarci sull’unità di itai doshin, che costituisce il punto cruciale per la vittoria.
A fine marzo mi recai nelle prefetture di Aichi, Shiga, Fukui, Kyoto e Gifu, dove affrontai varie sfide e portai avanti numerosi dialoghi, continuando a studiare il Gosho con i miei compagni di fede.
Mi dedicai completamente e sinceramente alle guide personali, senza sprecare un solo istante.
Tutti stavano affrontando varie sofferenze e difficoltà, ma lottavano duramente per superarle. Attraverso gli insegnamenti del Gosho e le guide del mio maestro Josei Toda, feci in modo che la luce dell’alba, ovvero il coraggio e la speranza, potesse sorgere immancabilmente nel profondo dei loro cuori.
Nel Gosho si legge: «[…] una lanterna che rischiara un luogo rimasto buio per cento, mille o diecimila anni» (RSND, 1, 821).
Più parliamo con coraggio e senza lesinare la voce, più riusciamo a illuminare e a riscaldare il cuore degli altri, e a far sì che creino un legame con il Buddismo, indipendentemente dal fatto che siano già membri della Gakkai.
Sono trascorsi sessant’anni da allora, e i gruppi sokahan, gajokai e byakuren, il nucleo centrale del Gruppo giovani, stanno svolgendo un ruolo attivo nel nostro movimento, annunciando una nuova alba.
Desidero ringraziare e lodare i responsabili dei giovani che stanno ampliando la rete degli incoraggiamenti, facendo crescere persone di valore e realizzando una grande espansione.

L’anniversario dei corrispondenti del Seikyo Shimbun

Il Seikyo Shimbun, un giornale che diffonde parole basate sull’umanesimo, ha raggiunto a gennaio l’incredibile traguardo di ventimila numeri. Nello stesso mese, inoltre, si è celebrato il sessantacinquesimo anniversario della nascita del “sistema dei corrispondenti”.
Desidero esprimere nuovamente la mia più profonda gratitudine nei confronti di queste persone che, con nobile dedizione, si recano nella prima linea delle varie zone per documentare il movimento delle persone comuni della Soka Gakkai.
Alcuni giorni fa, nella pagina del Seikyo dedicata alle fotografie scattate dai corrispondenti, intitolata L’amore per il paese natìo, è stata pubblicata la foto di un cigno sul lago Hyoko, nella prefettura di Niigata, luogo a me molto caro. Nella foto è raffigurato un esemplare con le ali completamente dispiegate, pronto a spiccare il volo.
Nel Gosho Nichiren Daishonin cita l’esempio del Re Rinda, che riusciva ad alimentare il suo potere e la sua autorità ascoltando il nitrito dei cavalli bianchi, che a loro volta nitrivano solo se ascoltavano la voce dei cigni bianchi.
Egli afferma: «Nichiren corrisponde ai cavalli bianchi, e i suoi discepoli ai cigni bianchi. Il nitrito dei cavalli bianchi e il suono delle nostre voci che recitano Nam-myoho-renge-kyo» (RSND, 1, 880). In questo passo il Daishonin afferma che ovunque risuonino le nostre voci che recitano Daimoku, è impossibile che le funzioni protettrici della vita (giap. shoten-zenjin), a cominciare da Brahma e Shakra, manchino di accorrere numerose, brillando di luce per proteggere con la loro forza il devoto del Sutra del Loto.
Qualunque difficoltà ci troviamo ad affrontare, noi abbiamo il Daimoku.
Il vessillo delle funzioni protettrici della vita e la grande luce della rivoluzione umana e del principio di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” risplenderanno sempre più luminosi sui compagni di fede che avanzano senza paura e continuano a recitare Daimoku «con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, senza alcuna distinzione fra loro» (RSND, 1, 190).

Amici! Continuate a parlare!

Attualmente il mondo intero è scosso da numerosi avvenimenti, tra cui l’ondata di gelo che ha attraversato la zona centrale degli Stati Uniti e le calamità naturali che si stanno verificando una dopo l’altra in ogni zona del pianeta.
Prego costantemente con tutto me stesso per la salute e la sicurezza dei membri di tutto il mondo, nobili figli del Budda.
Il grande poeta americano Walt Whitman (1819-1892) affermò con forza: «Parlate, oratori! Cantanti, continuate a cantare!».
Il potere di cambiare il mondo è racchiuso nella voce dei giovani perseveranti e tenaci, nella voce delle persone comuni, nella voce della solidarietà.

La voce è forza.
La voce è luce.

Facciamo risplendere luminoso questo Anno della vittoria Soka continuando a far risuonare il ruggito del re leone di maestro e discepolo pervaso da una sempre più grande convinzione che «la voce compie il lavoro del Budda» (BS, 109, 41)!

(Seikyo Shimbun, 4 febbraio 2019)

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