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Diffondiamo la luce della dignità della vita attraverso il dialogo! - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:34

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Diffondiamo la luce della dignità della vita attraverso il dialogo!

Daisaku Ikeda

Pubblicato sul “Seikyo Shimbun”, 27 marzo 2023

«Se ti rinnovi per un giorno, puoi rinnovarti ogni giorno e continuare a farlo», afferma il maestro Ikeda in questo che è il suo ottocentesimo saggio.
Ispirato da queste parole tanto care a Makiguchi, nel corso degli anni Sensei ha continuato instancabilmente a scrivere, un saggio dopo l’altro, con la profonda preghiera che i membri di tutto il mondo possano aprire le porte a un futuro glorioso

Foto di Daisaku Ikeda, Tokyo, marzo 2023
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Dialoghi colmi di speranza

Il potere di creare la storia nasce da profondi legami vita a vita. In particolare, l’impegno coraggioso dei successori che rispondono alla fiducia riposta in loro da chi li ha preceduti, apre le porte a una nuova era.
Nel 223 Liu Bei – fondatore del regno cinese di Shu Han – mentre si avvicinava alla fine della sua vita affidò le sorti del regno al suo primo ministro Zhuge Liang, un grande eroe del periodo dei Tre Regni (220-280). Nel 207 Liu Bei aveva personalmente fatto visita tre volte a Zhuge Liang, di vent’anni più giovane di lui, per chiedergli il suo sostegno. Insieme, i due uomini avevano realizzato grandi cose. Zhuge Liang giurò al sovrano ormai prossimo alla morte che si sarebbe dedicato con la massima energia e lealtà a proteggere il regno.
Il legame tra Liu Bei e Zhuge Liang viene paragonato a quello tra i pesci e l’acqua. L’immagine di Zhuge Liang che porta avanti con devozione il testimone affidatogli da Liu Bei continua a risplendere ancora oggi, diciotto secoli dopo.
Nel Gosho L’eredità della Legge fondamentale della vita, per sottolineare l’importanza dell’unità Nichiren Daishonin fa riferimento al legame tra questi due protagonisti della storia quando afferma che i suoi discepoli dovrebbero essere «senza alcuna distinzione fra loro, uniti come i pesci e l’acqua» (RSND, 1, 190). 
Oggi noi membri della Soka Gakkai, uniti dal legame di maestro e discepolo stiamo avanzando insieme con i cuori indissolubilmente uniti, come se fossero uno solo, per adempiere al grande voto di kosen-rufu, proprio come ci esorta il Daishonin.
Sessantacinque anni fa, il 16 marzo del 1958, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda organizzò una cerimonia[1] che proclamava la sua vittoria nell’esistenza presente. Voleva mostrare ai leader dell’epoca e all’intera popolazione giapponese gli ammirevoli giovani Soka che aveva fatto crescere personalmente, con la massima cura. 
Quel giorno Toda dichiarò: «La Soka Gakkai è la regina del mondo religioso!» (cfr. RU, 12, 261).
Fu durante questa cerimonia che passò il testimone di kosen-rufu ai giovani.
Quel testimone è stato trasmesso di generazione in generazione. E ora i nostri giovani, che cresceranno fino a diventare «più blu dell’indaco» (cfr. RSND, 1, 404), stanno facendo da apripista nel diffondere i princìpi del Buddismo nella società, traboccanti dell’orgoglio di essere campioni di umanità. I nostri giovani Bodhisattva della Terra stanno avanzando a grandi passi dal 16 marzo (Giorno di kosen-rufu), alle prossime pietre miliari del 2 aprile (anniversario della morte di Toda Sensei) e del 3 maggio (Giorno della Soka Gakkai), con un potente slancio verso la vittoria. Impegnandosi in prima linea nel nostro movimento, i giovani uomini e le giovani donne Soka, insieme alla Generazione dei giovani gigli bianchi, costituiscono una forza dinamica che sta creando una rete sempre più vasta dedita al trionfo delle persone comuni. 
Anche i nostri compagni di fede del Gruppo uomini, che il 5 marzo hanno celebrato l’anniversario della loro fondazione, non vogliono essere da meno e si stanno impegnando al massimo! Quando i “pilastri d’oro di kosen-rufu” entrano in azione trasmettono a tutti sicurezza e coraggio senza limiti. Questo perché gli sforzi coraggiosi dei compagni di fede del Gruppo uomini – “eroi del mondo” dotati del “portamento di un re” – sono decisivi per il successo delle nostre attività nelle comunità locali.

Un canto dedicato al maestro 

Dopo la cerimonia del 16 marzo, Toda Sensei trascorse molti giorni riposando al secondo piano dell’edificio che fungeva da quartier generale per le varie attività. In quel periodo ci riunimmo spesso al primo piano insieme ai membri dello staff del Gruppo giovani, e cantammo più e più volte la canzone della casa degli studenti della Scuola superiore[2], tanto cara a Toda. Era una melodia molto dolce, che lo avrebbe senza dubbio allietato e rassicurato in quel momento in cui le sue condizioni fisiche erano tanto precarie. 

«Ah, un petalo di fiore galleggia nella mia tazza […] / Una volta che mi alzo, realizzo sicuramente qualcosa, / un grande traguardo nella vita […]». Le parole della canzone risuonavano profondamente nei nostri cuori, e il nostro entusiasmo salì alle stelle. Mentre cantavamo, giurammo al nostro maestro: «Sensei, il Gruppo giovani nutre grandi aspirazioni. Realizzeremo sicuramente kosen-rufu!».

Riferendosi al classico della storiografia cinese Cronache dei Tre Regni, Toda Sensei osservava con rammarico che, nonostante le sue straordinarie capacità, Zhuge Liang non aveva auto il tempo, o la fortuna, di far crescere un numero sufficiente di successori.
Al contrario, noi giovani della Soka Gakkai di quel tempo abbiamo avuto la fortuna di essere allenati dal maestro Toda, la cui calda compassione ci ha avvolto e nutrito come il sole, e di poter lavorare al suo fianco per costruire un castello indistruttibile di persone capaci. Il debito di gratitudine che abbiamo nei suoi confronti è davvero profondo.
Determinai con fermezza: «Sono nato in questo mondo per assicurarmi che i giovani Bodhisattva della Terra che il maestro Toda ha richiamato e fatto emergere crescano tutti magnificamente e diventino felici, e per creare un flusso infinito di persone straordinariamente capaci che possano contribuire a kosen-rufu e alla società».

I nobili e preziosi giovani dotati di “virtù invisibili”

I giovani possono allenarsi e rafforzarsi solo attraverso l’impegno concreto per kosen-rufu.
La chiave è immergersi tra le persone e affrontare direttamente tutte le sfide e le difficoltà impegnandosi al massimo per il bene del Buddismo, per la felicità delle persone e il benessere della società. È così che i giovani possono compiere passi da gigante nella loro rivoluzione umana. 
Il Daishonin lodò con tutto il cuore il suo giovane discepolo Nanjo Tokimitsu il quale, nonostante stesse affrontando in prima persona attacchi e difficoltà, aveva offerto sostegno e protezione a molti compagni di fede durante la persecuzione di Atsuhara[3]. Gli scrisse:

«Hai protetto in questo modo le persone di Atsuhara […] E ciò semplicemente perché hai dedicato la tua vita al Sutra del Loto» (Il ricco Sudatta, RSND, 1, 964).

Inoltre, assicurò a Tokimitsu che avrebbe ricevuto benefici incommensurabili nell’esistenza presente (cfr. Fortuna in questa vita, RSND, 1, 583). 
Proprio come aveva affermato il Daishonin, Tokimitsu visse un’esistenza vittoriosa dedita a kosen-rufu. 

Il Daishonin starà sicuramente lodando con tutto il cuore i nostri giovani Soka che oggi incoraggiano e sostengono con vigore i loro compagni di fede mentre si impegnano con spirito altruistico per la sicurezza e la prosperità delle persone comuni. Senza dubbio questi preziosi e nobili discepoli che stanno accumulando grandi virtù invisibili durante la loro giovinezza riceveranno illimitate “ricompense visibili” e godranno presto del grande beneficio di essere considerati fari di speranza dalle persone nel mondo intero.

La “luce della felicità” che illumina il mondo 

Questo mese segna il dodicesimo anniversario del terremoto e lo tsunami che hanno devastato il Tohoku nel marzo del 2011. Desidero offrire ancora una volta le mie più sincere preghiere per tutti coloro che hanno perso la vita nel disastro.
I nostri giovani del Tohoku continuano a impegnarsi nelle attività di ricostruzione della zona, prendono l’iniziativa con energia ed entusiasmo organizzando, tra l’altro, dei convegni per trasmettere alle generazioni successive le lezioni apprese durante questa calamità[4].
Coloro che nel 2011 frequentavano la prima elementare oggi sono diventati dei giovani. Quanto è incoraggiante vedere la crescita e i successi di questi giovani dallo sguardo radioso! Sono profondamente grato ai genitori e ai compagni di fede con più esperienza per la cura e l’impegno ammirevole con cui hanno sostenuto e vegliato sulla loro crescita.
Dal momento in cui si sono verificati il terremoto e lo tsunami, l’ex presidentessa della Società Ralph Waldo Emerson Sarah Wider ha continuato a intrattenere scambi amichevoli con i membri della nostra famiglia Soka del Tohoku. Quest’anno ha inviato loro un nuovo caloroso messaggio in cui afferma che la forza dell’amicizia che nasce in mezzo alle più grandi difficoltà trasmette coraggio e speranza in un mondo che ha bisogno di legami umani, di profonda attenzione e cura. Ha aggiunto di essere stata profondamente ispirata dalla determinazione dei membri del Tohoku a “trasformare il veleno in medicina”, e che i loro sforzi dimostrano al mondo che anche la peggiore delle situazioni può essere trasformata.
Le nostre preghiere e le nostre azioni sono sforzi pionieristici volti a coltivare il terreno spirituale delle persone comuni; costituiscono una rivoluzione che permette agli «alberi preziosi» (SDL, 318) della pace, della cultura e dell’educazione di fiorire appieno su questo fertile terreno.
L’educatore Inazo Nitobe (1862-1933), originario del Tohoku e amico di Tsunesaburo Makiguchi, durante il mese primaverile di marzo scrisse: «Le piante dalle forti radici producono fiori bellissimi e frutti in abbondanza». Le radici dell’amicizia che i nostri nobili membri hanno sviluppato nella loro comunità locale, condividendo gioie e sofferenze, stanno ora producendo i fiori della fiducia e i frutti dell’unità e della solidarietà.

Un albero imponente che supera le intemperie 

Quest’anno i fiori di ciliegio sono sbocciati in anticipo in Giappone, quasi a voler festeggiare le cerimonie di diploma delle scuole Soka, dell’Università Soka e del Soka Women’s College[5].
I nostri giovani amici dei Gruppi futuro e studenti, così come i neolaureati che stanno per entrare nel mondo del lavoro, hanno tutti affrontato con perseveranza le sfide della pandemia di Coronavirus negli ultimi anni. Mia moglie e io preghiamo ogni giorno affinché continuino a crescere come giovani ciliegi, con vigore e tenacia, mentre intraprendono nuove partenze.
Di fronte al Kosen-rufu Daiseido (Palazzo del grande voto di kosen-rufu) a Shinanomachi, Tokyo, si erge con fierezza il “Ciliegio della gioventù”, che ha quasi la stessa età della Soka Gakkai. In prossimità della base, il tronco ha una circonferenza che può essere contenuta dall’abbraccio di due persone, e i solchi scavati dal tempo e dalle intemperie ricordano le rughe di un volto sorridente. Curato con premura dai sakuramori, i “custodi degli alberi di ciliegio”, continua a fiorire e a risplendere di eterna giovinezza, mentre veglia sui nostri visitatori come una madre amorevole.
Il Ciliegio della gioventù può anche essere chiamato il “Ciliegio delle madri” o il “Ciliegio Molti Tesori”, perché mi ricorda le donne Soka, così come i nostri meravigliosi membri del Gruppo Molti Tesori del mondo intero che si impegnano con saggezza in dialoghi per la pace e la felicità degli esseri umani facendo sbocciare fiori di incoraggiamento, speranza, benefici e trionfo.

Daisaku e Kaneko Ikeda, aprile del 2005, presso il Makiguchi Memorial Hall di Hachioji, Tokyo
Il mio ottocentesimo saggio, frutto di un impegno costante e tenace

Il presidente fondatore della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi ha vissuto con la vibrante forza vitale del “Ciliegio della gioventù” in piena fioritura. Aveva molto a cuore l’affermazione di Confucio: «Se ti rinnovi per un giorno, puoi rinnovarti ogni giorno e continuare a farlo».
Ispirato da queste parole tanto care a Makiguchi, all’età di settant’anni intrapresi una nuova sfida. Oltre al mio romanzo La nuova rivoluzione umana, iniziai a scrivere una serie di saggi intitolata Note a margine de La nuova rivoluzione umana (a partire da gennaio 1998).
Nel corso dei venticinque anni trascorsi da allora, ho scritto numerose serie di saggi. Questo è il mio ottocentesimo saggio. Sono profondamente grato per il sostegno dei miei lettori in tutti questi anni.
Ho raggiunto questo numero continuando costantemente a scrivere, un saggio dopo l’altro. Nichiren Daishonin osserva:

«Uno più uno diventa due, due diventa tre e così via fino a dieci, cento, mille, diecimila, centomila, un asamkhya. Comunque “uno” è la madre di tutto» (I benefici del Sutra del Loto, RSND, 1, 595). 

Ma più di ogni altra cosa, queste parole mi ricordano gli sforzi instancabili dei nostri membri, i Bodhisattva Mai Sprezzanti che si impegnano in dialoghi sinceri e aperti giorno dopo giorno, con una persona dopo l’altra, nello spirito di mostrare il più profondo rispetto per la natura di Budda di ogni individuo.
Ne La raccolta degli insegnamenti orali Nichiren Daishonin afferma:

«È come il caso in cui ci si inchini rispettosamente davanti a uno specchio: l’immagine nello specchio allo stesso modo si inchina rispettosamente davanti a noi» (BS, 120).

L’impegno incessante dei membri della nostra famiglia Soka nel portare avanti dialoghi profondamente radicati nella comunità locale sta diffondendo la grande luce della dignità della vita e del rispetto di tutte le persone, nella società e nel mondo intero, proprio come uno specchio luminoso.
Con questo ottocentesimo saggio come nuovo punto di partenza, sono determinato a continuare a scrivere facendomi guidare dall’occasione e dall’ispirazione, con la profonda preghiera che i membri di tutto il mondo possano aprire le porte a un futuro glorioso.

Avanziamo con lo spirito di itai doshin!

Per inciso, il numero “ottocento” compare nel seguente passo del Gosho Diversi corpi, stessa mente:

«Il re Chou di Yin guidò in battaglia settecentomila soldati contro il re Wu di Chou con i suoi ottocento uomini. Tuttavia l’esercito del re Chou, a causa della disunità, fu sconfitto dagli uomini del re Wu grazie alla loro perfetta unità [lett. itai doshin: “diversi corpi, stessa mente”]» (RSND, 1, 550).

Durante la campagna di Osaka[6], insieme ai compagni di fede abbiamo inciso queste parole nel  cuore mentre lottavamo per rendere possibile l’impossibile.
Per quanto arduo e impervio possa essere il cammino, noi abbiamo la «strategia del Sutra del Loto» (RSND, 1, 889) che ci permette di raggiungere tutti i nostri obiettivi. Abbiamo i nostri compagni di fede, compagni della lotta condivisa per la verità e la giustizia in cui possiamo riporre la nostra assoluta fiducia. Soprattutto nei momenti più difficili ci incoraggiamo a vicenda, facciamo emergere il coraggio del re leone e mostriamo il potere della nostra indistruttibile unità.
Valorizzando al massimo le nostre rispettive qualità, continuiamo a espandere la nostra rete di amici e a realizzare straordinarie vittorie per un mondo migliore impegnandoci insieme in armonia, con ottimismo e con gioia, nello spirito di itai doshin
Facciamo fiorire vittoriosi i “ciliegi Soka” nei luoghi dove abbiamo scelto di compiere la nostra missione, come simboli di speranza per un futuro luminoso in cui regni il rispetto per la dignità della vita e l’umanità intera possa vivere in pace e in armonia!


[1] Il 16 marzo 1958, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda riunì seimila giovani uomini e donne per una cerimonia in cui passò il testimone di kosen-rufu al Gruppo giovani, guidato da un giovane Daisaku Ikeda. Da allora il 16 marzo viene celebrato come il Giorno di kosen-rufu.

[2] La canzone esprime lo spirito risoluto degli studenti che decidono di alzarsi e assumersi la responsabilità del proprio paese e del mondo intero.

[3] Persecuzione di Atsuhara: una serie di minacce e atti di violenza contro i seguaci del Daishonin nel villaggio di Atsuhara del distretto di Fuji, nella provincia di Suruga (l’odierna prefettura centrale di Shizuoka), che si verificarono a partire dal 1275 circa fino al 1283 circa. 

[4] Questi convegni fanno parte dell’iniziativa per la pace “Soka Global Action 2030” creata dal Gruppo giovani del Giappone. Durante un convegno che ha avuto luogo a Sendai il 20 marzo 2023 è stata organizzata una sessione intitolata “Pensare alla pace a partire dal Tohoku”.

[5] In Giappone, le cerimonie di consegna dei diplomi scolastici si svolgono a marzo, mentre il nuovo anno scolastico inizia ad aprile.

[6] Campagna di Osaka: nel maggio del 1956, i membri del Kansai, guidati da un giovane Daisaku Ikeda che era stato inviato dal secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda per sostenerli, introdussero 11.111 famiglie alla pratica del Buddismo Nichiren Daishonin in un solo mese.

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