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Leader di una nuova era della scienza - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:13

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    Leader di una nuova era della scienza

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    Mirai Journal (mensile del Gruppo futuro in Giappone) Il mese scorso (agosto 2017), i rappresentanti del Gruppo futuro hanno partecipato ai corsi estivi di formazione presso l’Università Soka di Hachioji, a Tokyo.
    Durante uno di questi corsi, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di ascoltare le esperienze dei membri in vari campi professionali.

    D. Ikeda
    : È meraviglioso! Vorrei esprimere la mia sincera gratitudine a tutti coloro che hanno offerto il proprio tempo, nonostante gli impegni, per incoraggiare i nostri giovani. Grazie infinite!
    Ho saputo che un laureato dell’Università Soka che attualmente lavora nell’ambito delle esplorazioni spaziali, era tra i relatori.

    MJ: Sì. I ragazzi del Gruppo futuro erano estremamente interessati al suo intervento.

    D. Ikeda: Deve essere stato molto eccitante per loro! Ho studiato astronomia con il mio maestro Josei Toda, secondo presidente della Soka Gakkai. È uno dei ricordi indelebili dei miei studi presso l’”Università Toda”.
    Toda mi fece da precettore in una vasta gamma di materie, scegliendo i testi più aggiornati come nostro materiale di studio. Tra questi, l’edizione giapponese della collana Il mondo della scienza. In una delle sue lezioni mattutine, utilizzò un libro che era stato pubblicato da pochi giorni. Era convinto che i leader del futuro debbano avere un’ampia conoscenza. Ci insegnò che la Soka Gakkai dev’essere sempre all’avanguardia dei tempi. La scienza avanza con passi da gigante e nuove scoperte tecnologiche emergono costantemente.
    Per questo desidero che i nostri membri più giovani abbiano delle menti curiose, che studino avidamente, acquisendo conoscenze e competenze all’avanguardia, in grado di guidare il futuro.
    L’Università Soka negli USA sta per costruire un nuovo palazzo per le Scienze della vita, preparandosi all’inserimento del nuovo Dipartimento di Scienze della vita previsto nel 2020. Sono nuovi sviluppi pieni di speranza per far crescere cittadini globali con una filosofia e una personalità capaci di creare una nuova era della scienza, in cui il potenziale della vita sia pienamente realizzato.

    MJ: L’argomento di questa puntata è la scienza. Oggi quasi ogni campo del lavoro è in qualche modo collegato alla scienza e alla tecnologia. Inoltre, in questi giorni, si discute molto su quale sarà l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro.

    D. Ikeda: Per molte persone l’idea della scienza richiama alla mente un linguaggio tecnico e difficili formule matematiche. Ciononostante, siamo circondati dai prodotti della scienza, e gli smartphone ne sono un esempio. Oggigiorno, con un piccolo dispositivo che entra nel palmo di una mano, possiamo fare cose che non avremmo mai immaginato.
    Alcuni vedono lo sviluppo delle auto che guidano da sole come un passo avanti verso l’eliminazione degli incidenti stradali. E sono sicuro che, un giorno, molte delle cose che abbiamo sognato saranno realizzate, come poter viaggiare facilmente sulla luna o esplorare le profondità degli oceani. Già attraverso i computer possiamo fare l’esperienza di visitare qualsiasi luogo della terra senza lasciare fisicamente la nostra sedia. Un futuro davvero eccitante e fantastico vi sta aspettando!

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    MJ: Durante un dialogo con lei, presidente Ikeda, il famoso scienziato dell’ambiente Ernst Ulrich von Weizsäcker ha sottolineato il ruolo della scienza e delle tecnologie nel risolvere i problemi globali che stiamo affrontando.

    D. Ikeda: Ho sempre compiuto sforzi per confrontarmi con studiosi di fama mondiale, ponendo loro molte domande riguardo agli ultimi sviluppi e ai princìpi fondamentali, proprio come quando studiavo con il maestro Toda. Inoltre, ho cercato di divulgare le informazioni acquisite in modo accessibile a un vasto pubblico, attraverso articoli usciti sul Seikyo Shimbun. Questo perché le persone che hanno una profonda conoscenza della scienza sono una forza positiva per la pace. Il potere e il potenziale della scienza sono davvero enormi, ma essa ha due facce: uno smartphone, ad esempio, ci mette in contatto con gli altri, ma può essere usato facilmente per spaventare le persone con atti di bullismo. Il progresso della scienza non necessariamente porta alla felicità. La scienza può portare effetti positivi nella nostra esistenza, ma anche un impatto negativo. Le armi nucleari ne sono un chiaro esempio. Possono annientare in un istante innumerevoli preziose vite, devastando tutti gli sforzi fatti dalle persone per condurre delle vite felici, distruggendo inestimabili tesori culturali e storici che hanno richiesto tanti anni per essere creati.
    Questa ingiustizia inaccettabile dimostra la natura crudele e disumana delle armi nucleari. Perché il progresso scientifico ha dato vita a queste armi diaboliche che negano l’esistenza umana? Nel capitolo conclusivo del nostro dialogo L’uomo deve scegliere, lo storico Arnold J. Toynbee (1889-1975) sottolinea che mentre scienza e tecnologia si sono enormemente sviluppate, lo stesso non è avvenuto per l’etica e la morale umana.
    Lo spirito e la mente umana sono fondamentali: tutto dipende dalla direzione in cui è orientata la loro attenzione. Mentre la scienza avanza, anche coloro che ne fanno uso devono crescere e migliorarsi. Dobbiamo svilupparci mentalmente e spiritualmente, coltivando la nostra umanità. Altrimenti, come ci ha mostrato il XX secolo, la cooperazione può velocemente trasformarsi in esclusione, e la creazione può facilmente diventare distruzione.
    C’è un bisogno pressante di una filosofia che possa orientare e indirizzare il potere della scienza verso l’obiettivo della felicità umana. Ritengo che sarete voi, miei cari amici del Gruppo futuro che state praticando sin dalla più giovane età il Buddismo di Nichiren Daishonin che sostiene la vita, a rispondere a questa esigenza dei tempi.

    MJ: Joseph Rotblat (1908-2005), scienziato di fama mondiale e pacifista con cui lei, presidente Ikeda, ha pubblicato un dialogo, affermò che il XX secolo ha visto “un’esplosione della scienza”. Ci ha particolarmente colpiti la sua osservazione che, sebbene abbiate cominciato il dialogo da punti di vista differenti, entrambi siete giunti alle stesse conclusioni.

    D. Ikeda: Sì, la conclusione raggiunta da entrambi fu che gli esseri umani sono il fondamento di tutto, e che il cambiamento dei nostri cuori e della nostra mente, una trasformazione profonda, è la chiave per costruire la pace.
    Joseph Rotblat è uno scienziato e attivista che assunse il ruolo dapprima di segretario generale e poi di presidente della Conferenza Pugwash sulla scienza e gli affari globali, un’associazione internazionale che unisce scienziati e studiosi con l’obiettivo di abolire le armi atomiche. Egli nacque a Varsavia, in Polonia, nel 1908. Sebbene fosse estremamente povero, durante la Prima guerra mondiale coltivò il sogno di usare la scienza per creare un mondo senza guerra. Impossibilitato a pagare le tasse per frequentare la scuola superiore, decise di studiare da solo mentre lavorava per mantenersi. A partire dall’età di quindici anni iniziò a lavorare come elettricista durante il giorno, mentre la sera leggeva e studiava intensamente.
    Nichiren Daishonin scrive: «Una bella spada si ottiene battendo il ferro incandescente» (RSND, 1, 269). Le persone davvero grandi non consentono neppure alle peggiori circostanze di sconfiggerle. Semmai, utilizzano quegli ostacoli come trampolino per la crescita, come un’opportunità per imparare di più e migliorarsi.

    MJ: Durante la Seconda guerra mondiale, Rotblat partecipò al Progetto Manhattan con cui gli Stati Uniti si sforzavano di sviluppare la prima bomba atomica. Decise di prenderne parte, terrorizzato dall’eventualità che Hitler potesse creare per primo un’arma atomica. Quando seppe che la Germania nazista aveva smesso di perseguire quello scopo, si ritirò dal progetto prima del completamento.

    D. Ikeda: La scelta di seguire le sue convinzioni pacifiste lo portarono a essere accusato di essere una spia nemica. Ciononostante, Rotblat mantenne questa posizione coraggiosa perché desiderava restare fedele al suo voto giovanile di usare la scienza per il bene della pace.
    Tuttavia, com’è noto, le bombe atomiche furono lanciate su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone. Fu uno shock sconvolgente per lui, che spostò la sua ricerca dalla fisica nucleare all’applicazione delle radiazioni in campo medico. Era spinto dal desiderio sincero di vedere come la sua ricerca potesse essere impiegata a beneficio della gente.
    Rotblat non ha mai evitato o lasciato agli altri il lavoro più pesante e si è sempre assunto da solo la piena responsabilità, divenendo fonte di ispirazione non solo per gli scienziati, ma per ogni leader. Spero che tutti voi, che porterete avanti il futuro, abbracciate questo spirito. Rotblat continuò a chiedere l’eliminazione delle armi nucleari costruendo un movimento globale per sostenere questa causa. Quando lo incontrai a Okinawa, nel 2000, sapendo che aveva affrontato un lungo viaggio, dissi: «Immagino che lei sia molto stanco». Aveva novantuno anni e mi rispose sorridendo: «Non posso permettermi di essere stanco». Mi spiegò che aveva ancora tante cose da fare per compiere la sua missione, e che non poteva permettersi il lusso di essere stanco.
    Quando le persone prendono consapevolezza della loro missione, possono fare l’uso migliore della loro saggezza e delle loro capacità.
    Spero che sarete persone coraggiose come il dottor Rotblat, sempre fedeli al vostro voto fatto in gioventù e alla vostra missione.

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    MJ: In passato, presidente Ikeda, lei trasmise agli studenti dell’Università Soka il seguente motto: “Per quale scopo si dovrebbe coltivare la saggezza? Ponetevi sempre questa domanda!”. Questa guida è importante anche nell’ambito della scienza.

    D. Ikeda: La determinazione di continuare ad apprendere per il bene dei propri genitori, degli amici, per la felicità dell’umanità e la pace mondiale, è lo spirito che sta alla base dell’educazione Soka.
    Quando si perde di vista l’importanza di lavorare per la felicità delle persone, ci si ritrova ad apprendere solo per apprendere, coltivando un tipo di conoscenza che utilizza le persone come un mezzo e non come un fine. Per garantire che la scienza contribuisca al benessere delle persone, dovremmo riaffermare costantemente questo scopo fondamentale. Facendo ciò, apriremo la strada a una ricerca e a una creatività meravigliose.
    Il XX secolo, il secolo della scienza, è divenuto il secolo della guerra. Voi siete una generazione straordinaria, nata in una fase di transizione dal vecchio secolo a quello nuovo, pieno di speranza. La vostra missione consiste nel fare del XXI il secolo della vita e della pace.

    MJ: Quest’anno [2017] segna il sessantesimo anniversario della Dichiarazione per l’abolizione delle armi nucleari pronunciata da Josei Toda (8 settembre 1957). In questo anno così significativo, le Nazioni Unite hanno adottato il Trattato per l’abolizione delle armi nucleari (luglio 2017, n.d.t.).

    D. Ikeda: Questo è il più grande punto di svolta per l’umanità. Il maestro Toda dichiarò che le armi nucleari sono un male assoluto e perseguì la loro completa eliminazione. Il suo desiderio infine sta divenendo una norma della comunità internazionale. Bisogna rafforzare ulteriormente la solidarietà tra le persone per l’abolizione delle armi nucleari.
    L’8 settembre 1957, Toda pronunciò la sua Dichiarazione contro le armi nucleari davanti a cinquantamila giovani nella prefettura di Kanagawa. Le armi nucleari, disse, sono “creazioni diaboliche” che emergono dall’oscurità fondamentale presente nella vita umana.
    Per tale ragione voleva “estirpare gli artigli” che giacciono nascosti nella profondità dell’esistenza. Egli affidò questa missione ai giovani, come suo principale lascito per il futuro.
    Da allora sono trascorsi sei decenni.
    Non ho mai dimenticato il grido appassionato del mio maestro. Ho cercato di trasmettere ampiamente il suo desiderio attraverso numerosi dialoghi con figure di spicco e nelle mie annuali proposte di pace. La nostra organizzazione, inoltre, ha continuato attivamente a tenere mostre e simposi sulla pace in tutto il mondo.
    Rotblat, che dedicò tutta la vita alla pace promuovendo instancabilmente campagne per l’abolizione delle armi nucleari, aveva fiducia soprattutto nei giovani.
    La penso esattamente allo stesso modo.
    Unendo le mani con i compagni di fede di tutto il mondo, vi prego di creare una marea crescente di pace nel nostro pianeta.
    Cari giovani amici, possiate alzarvi in piedi insieme come pionieri del secolo della vita, e possa la vostra saggezza risplendere luminosa!

    (1 settembre 2017)

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