Giorno della Soka Gakkai e Giorno delle madri Soka: il 3 maggio è una data che accende il cuore dei praticanti di tutto il mondo di una rinnovata speranza.
Il 3 maggio 1951 il maestro Toda fu nominato secondo presidente della Soka Gakkai.
Il 3 maggio 1960 il maestro Ikeda gli successe come terzo presidente.
E il 3 maggio 1988 propose che questo giorno fosse celebrato anche come Giorno delle madri Soka, come segno di gratitudine nei confronti di tutte le donne, le vere artefici del grande sviluppo della Soka Gakkai in tutto il mondo.
Il 3 maggio rappresenta il momento di un nuovo inizio, il Capodanno della Soka Gakkai. È il giorno in cui procedere con determinazione verso la realizzazione dei nostri obiettivi e, unendoci ai nostri amici della famiglia Soka, rinnovare il nostro impegno per la felicità delle persone con cui abbiamo legami. È l’occasione per rafforzare il legame di maestro e discepolo e aprire la strada a un nuovo progresso di kosen-rufu.
Parlando dello spirito del 3 maggio, il maestro Ikeda scrive (NR, 561):
«Per noi membri della famiglia Soka, il 3 maggio è il giorno in cui ripartiamo con freschezza, rinnovata vitalità e senso di missione, riaffermando e rafforzando il nostro voto per kosen-rufu.
Realizzare kosen-rufu, la felicità di tutta l’umanità e la pace mondiale, è il grande voto di Nichiren Daishonin.
[…] La diffusione globale del Buddismo di Nichiren si è concretizzata grazie alle lotte altruistiche condotte senza lesinare la propria vita dai presidenti fondatori, uniti dal legame di maestro e discepolo, e ai nobili sforzi dei Bodhisattva della Terra emersi in ogni paese con la stessa missione.
[…] Voi tutti, senza alcun dubbio, siete i pionieri che tracciano il grande sentiero di kosen-rufu in questo periodo di grande significato, in accordo con il voto formulato nel remoto passato. Siete individui preziosi che sicuramente diverranno modelli eterni dello spirito Soka e le vostre storie ispireranno innumerevoli generazioni a venire.
È giunta l’alba della nuova era di kosen-rufu mondiale. Possa ognuno di voi, risplendendo luminoso come il sole del mattino nel luogo della propria missione, unirsi a me con coraggio, speranza e perseveranza nell’incoraggiare, sostenere con calore e prendersi cura dei compagni di fede. Con saggezza e sincerità possiate anche costruire una rete di fiducia e di amicizia nella società.
Insieme promuoviamo ed espandiamo ancora di più il grande movimento umanistico della SGI per la pace, la cultura e l’educazione!»
Come scrive Sensei, ogni membro della Soka Gakkai è protagonista di kosen-rufu, verso la creazione di un futuro luminoso. Ognuno e ognuna di noi ha il potenziale di scrivere una nuova storia.
In occasione di questo 3 maggio abbiamo chiesto a due giovanissimi, Sara e Giuseppe Koichi – una giovane donna del Gruppo futuro e uno studente – e a Franco e Filomena, dei Gruppi uomini e donne, di condividere cosa rappresenta per loro la Soka Gakkai e le loro determinazioni verso il 2030, il centenario della Soka Gakkai. Le risposte sono espressione viva e concreta della loro decisione di dedicarsi a kosen-rufu insieme al maestro Ikeda.
Vi auguriamo buona lettura con il desiderio che ciascuno e ciascuna di noi, rispondendo a queste stesse domande, possa prendere una decisione profonda per stare vicino e sostenere gli altri, contribuire alla crescita della Soka Gakkai e realizzare grandi vittorie!
Cos’è per te la Soka Gakkai?

Giuseppe Koichi Peris, Civitavecchia.
La Soka Gakkai per me è una grande rete di persone molto diverse tra loro, ognuna con i suoi pregi, difetti, desideri e paure. Una rete di persone che, nonostante le diversità, sono sempre pronte ad accoglierti, accettarti, sostenerti e ad aprire la propria vita al solo scopo di aiutarti e incoraggiarti. Persone che, condividendo il grande obiettivo di kosen-rufu, avanzano unite nella propria rivoluzione umana senza lasciare nessuno indietro.
Io mi sento molto fortunato: in casa siamo tutti fili di questa rete, i miei genitori, mia sorella ed io. Sperimento il calore accogliente della Gakkai quasi 24 ore al giorno. Il supporto dei miei familiari e dei miei compagni di fede mi è stato di aiuto, spesso in maniera decisiva, in diverse sfide personali. Sono convinto che tutte le difficoltà che ho affrontato e affronterò da giovane uomo della Soka Gakkai diventeranno bei ricordi e un tesoro per il mio futuro.

Sara Conti, Genova.
Per me la Soka Gakkai è una seconda famiglia. Il rapporto con i miei compagni di fede è qualcosa di unico, anche se non conosco tutti in maniera approfondita so che ci sono e ci saranno sempre per me. Questo perché ciò che condividiamo è profondo, completamente diverso da un normale rapporto di amicizia.
Avendo tutti lo stesso obiettivo, ossia la realizzazione di kosen-rufu, riusciamo a essere connessi nonostante le nostre diversità. Questa è la meraviglia del principio di itai doshin!
Da quando sono diventata membro della Soka Gakkai so che non sarò mai sola, perché qualsiasi cosa accada ci sarà sempre qualcuno pronto a sostenermi senza giudizio. Questa è una grande certezza, appurata negli ultimi quattro anni, durante i quali ho avuto modo di dialogare e stringere legami con molte persone che porto ancora tutte nel cuore.

Filomena Basile, Lecce.
Avevo 16 anni quando lessi per la prima volta i Dialoghi con i giovani, pensando che l’autore fosse un ragazzo perché parlava il mio linguaggio e capiva esattamente cosa si agitava nel mio cuore, dandomi le risposte che cercavo. Quando scoprii, con stupore, che Daisaku Ikeda era un adulto, ebbi la certezza che questo Buddismo funzionasse e che lui sarebbe stato per sempre il mio “papà spirituale”.
Da allora studiare La nuova rivoluzione umana e ogni suo scritto mi ha permesso di comprendere con quanta fatica e dedizione ha costruito, seguendo la visione del proprio maestro, quella che per me rappresenta la sua grande casa, la Soka Gakkai, realizzata per noi.
Per me la Gakkai rappresenta l’eredità di Sensei, un posto sicuro, di cui io abito una stanza e mi sforzo di proteggerla e di lasciarla alle generazioni future, così come lui vorrebbe.
Dal primo giorno in cui ho iniziato a praticare l’attività nella Gakkai mi ha permesso di manifestare tutto il mio potenziale e di creare il massimo bene per me stessa e per l’ambiente che mi circonda. Per questo per me rappresenta un baluardo di pace da proteggere.
In ogni momento in cui le tempeste del karma infuriano, la rete dei compagni di fede mi avvolge impedendomi di cadere, mentre il voto di felicità per me e per gli altri, che mi unisce al maestro, mi permette di sentire il supremo valore delle mie lotte di Bodhisattva della Terra.

Franco Malusardi, Milano.
Sensei per farci comprendere cosa sia la Soka Gakkai e per lasciarne una testimonianza eterna per tutte le generazioni future ha scritto dodici volumi de La rivoluzione umana e trenta volumi de La nuova rivoluzione umana e invito quindi ognuno di noi a leggerle ogni giorno per riuscire a incarnarne lo spirito di cui sono intrise.
Per riassumere in poche parole vorrei qui sotto citare la parte finale del messaggio che Sensei ci ha inviato l’11 giugno 2012 in occasione della cerimonia della posa della prima pietra del Centro Culturale Ikeda per la pace di Milano:
Legami più profondi di itai doshin,
legami indistruttibili,
legami vittoriosi, legami costruttivi,
legami che permettano a tutti di realizzare i propri desideri.
È questo il mondo della compassione dei compagni di fede,
vera essenza del Buddismo.
È questa la vera Soka Gakkai.
Sono convinto che in queste poche parole Sensei abbia condensato il significato di cosa sia la Soka Gakkai e ci abbia indicato quale sia il suo punto fondante, l’elemento fondamentale che ci renderà capaci di divenire la forza trainante per la realizzazione di kosen-rufu.
Qual è la tua promessa al maestro mirando al 2030?
Sara. Per il 2030 prometto al mio maestro di impegnarmi nell’attività e nello studio del Buddismo e negli studi universitari.
Uno dei miei obiettivi più ambiziosi è sicuramente quello di praticare per essere felice ogni giorno. In questo modo avrò lo stato vitale giusto per approfondire i legami con le persone, fare shakubuku ed essere una persona piacevole per il mio ambiente. Questa rappresenta per me una grande sfida e intendo mettercela tutta per contribuire allo sviluppo della Soka Gakkai proprio come vorrebbe il mio maestro.
Inoltre, prometto di continuare ad aiutare le persone che soffrono, sostenendole e dando loro i mezzi per raggiungere da sole la loro felicità.
Giuseppe. Uno dei miei desideri più grandi è quello di lavorare come ingegnere per un’agenzia spaziale prestigiosa. Quindi, entro il centesimo anniversario della Soka Gakkai, prometto di terminare gli studi in ingegneria aerospaziale e trovare il lavoro dei miei sogni, portando parallelamente avanti la sfida per contribuire a kosen-rufu. Prometto di impegnarmi affinché lo spazio rimanga un luogo libero da conflitti militari, mentre la ricerca e lo sviluppo in questo ambito possa fungere da propulsore di una sempre più ampia e pacifica collaborazione internazionale.
Prometto di impegnarmi costantemente nello studio del Gosho e de La nuova rivoluzione umana, di far crescere il capitolo Civitavecchia Nord e incoraggiare sempre più giovani uomini della mia zona.
Franco. Ho avuto l’immensa fortuna di cominciare a praticare quando avevo 21 anni e ogni anno che passa sento che mi devo impegnare ancora di più per ripagare il mio debito di gratitudine verso il mio maestro e i miei meravigliosi compagni di fede.
Per questa ragione voglio impegnarmi con tutte le forze per incarnare e agire sempre più in sintonia con lo spirito che Sensei ci ha indicato con le sue parole che ho citato sopra per far sì che la nostra organizzazione qui in Italia ne sia una materializzazione. Inoltre, desidero recitare ancora più Daimoku con lo scopo che tantissimi giovani possano avere la stessa fortuna che ho avuto io nell’incontrare e abbracciare questo meraviglioso insegnamento e di fare proprio lo stesso scopo del nostro maestro, perché così potranno costruire delle vite veramente di valore, scoprire la vera gioia di vivere, non venire mai sconfitti da qualunque difficoltà possano incontrare e vivere senza rimpianti.
Filomena. Desidero ripagare il mio debito di gratitudine facendo conoscere sempre più nella società la visione del mio maestro e trasmettendola concretamente attraverso il miglioramento delle mie qualità umane. Desidero inondare il mio ambiente di comprensione e gentilezza, così come fa Sensei, dando valore ad ogni singolo incontro.
Inoltre, procedendo verso il 2030, voglio far conoscere a quanti più giovani possibili questo grande insegnamento che mi ha permesso di crescere salda, radicata nel terreno dell’umanesimo Soka, piantando i semi di un futuro di grandi vittorie per la società.
