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Ogni 3 maggio è una pietra miliare del nostro impegno per kosen-rufu - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:59

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Ogni 3 maggio è una pietra miliare del nostro impegno per kosen-rufu

Daisaku Ikeda

“Seikyo Shimbun”, 7 maggio 2005

Mentre ci avviciniamo al 3 maggio, giorno della Soka Gakkai e delle madri Soka, pubblichiamo questo discorso inedito del maestro Ikeda tratto da una conferenza tenutasi a Tokyo il 3 maggio 2005

Daisaku e Kaneko Ikeda
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Congratulazioni vivissime per il 3 maggio! 
Grazie ai vostri meravigliosi sforzi possiamo celebrare con grande gioia questo giorno, il giorno della Soka Gakkai, nel settantacinquesimo anniversario dalla fondazione, riportando una vittoria completa su tutti i fronti. 
Esprimo la più profonda gratitudine nei confronti dei nostri compagni di fede in tutto il mondo.
Il Sutra del Loto afferma che dovremmo alzarci e salutare da lontano coloro che accettano e sostengono questo Sutra, mostrando loro lo stesso rispetto che mostreremmo a un Budda (cfr. SDL, 435 e BS, 123, 51). Ho sempre accolto i nostri preziosi membri con questo spirito, come se fossero dei Budda, e ho sempre pregato per la loro felicità. 
La crescita o il declino del nostro movimento dipendono interamente dall’atteggiamento dei responsabili, dal fatto che il loro pensiero sia rivolto costantemente alla Gakkai e ai membri, piuttosto che solo a se stessi. 
È necessario che i leader di kosen-rufu determinino: “Io proteggerò la Soka Gakkai!” e basandosi su questo senso di responsabilità, avanzino insieme ai membri nell’unità di itai doshin (diversi corpi, stessa mente).

Il Buddismo riguarda la vittoria o la sconfitta 

Nichiren Daishonin scrive:

«[Nonostante il Re demone del sesto cielo abbia personalmente cercato di ostacolarmi], è grazie all’intervento delle divinità protettrici accorse in mio aiuto che sono sopravvissuto perfino alla persecuzione di Tatsunokuchi e sono uscito illeso da altre grandi persecuzioni. In questo momento, il Re demone [del sesto cielo] deve essere completamente scoraggiato» (GZ 843 – Onko Kiki Gaki)

Il Buddismo riguarda la vittoria o la sconfitta. 
Kosen-rufu è una lotta eterna tra il Budda e le funzioni demoniache, tra le forze positive e quelle negative. 
Il Daishonin ci esorta a vincere con una forza e una determinazione tali da scoraggiare persino il Re demone del sesto cielo.
La Soka Gakkai ha affrontato grandi persecuzioni, come quelle descritte nel Sutra del Loto e negli scritti di Nichiren Daishonin. In particolare, circa ogni dieci anni abbiamo subìto gli attacchi dei tre potenti nemici, come ad esempio nel caso dell’incidente della “libertà di parola”[1], nonché nel primo e nel secondo incidente con il clero. 
Lungo il cammino di kosen-rufu, ogni 3 maggio ha rappresentato una pietra miliare nella nostra lotta vittoriosa contro questi attacchi. 
Ora, in questo 3 maggio che cade nel settantacinquesimo anniversario della fondazione, la nostra vittoria completa in tutte le sfide per kosen-rufu è chiara e ben visibile a tutti.
Personalità attive in ogni ambito della società applaudono al magnifico progresso della Soka Gakkai. 
Tutto ciò è dovuto interamente agli sforzi coraggiosi e tenaci dei nostri membri, bodhisattva e Budda che operano come divinità celesti e si impegnano insieme all’interno della Soka Gakkai, l’organizzazione che agisce in accordo con il desiderio e il mandato del Budda.
Coloro che lottano contro gli avversari del corretto insegnamento e si impegnano al massimo nella propria sfera di responsabilità, otterranno la Buddità e godranno dello stato vitale dei campioni, per l’eternità. 
Senza lotta e senza impegno non si può conseguire la Buddità. 
Il cammino del Buddismo è irto di difficoltà. 
Chi merita di essere definito “grande”? Chi si impegna senza sosta per kosen-rufu
In particolare, i nobili sforzi delle compagne di fede del Gruppo donne sono davvero ammirevoli.
Le donne Soka sono rimaste imperturbabili di fronte agli attacchi che si sono abbattuti su di noi, proprio come quelli descritti nel Sutra del Loto e negli scritti di Nichiren Daishonin, tra cui calunnie e insulti, menzogne e false accuse. 
Il Daishonin scrive: «Essere lodato dagli stupidi: questa è la più grande vergogna» (RSND, 1, 260)
E il primo presidente della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, dichiarò a sua volta: «Essere disprezzato dagli stupidi è il più grande onore».
Tutte voi, compagne di fede del Gruppo donne, avete sinceramente preso a cuore queste parole. Quanto più siete state attaccate dai tre ostacoli e i quattro demoni, tanto più avete fatto ardere nei vostri cuori lo spirito di non dualità di maestro e discepolo, con impeto e passione, e siete diventate perspicaci nel discernere la verità difendendo con ancor più vigore la nostra organizzazione di kosen-rufu
Questa è la ragione per cui la Soka Gakkai è così forte; questa è la ragione per cui abbiamo vinto.
Come espressione della nostra profonda gratitudine e ammirazione per il Gruppo donne, celebriamo con un grande applauso il Giorno delle madri della Soka Gakkai!

Il significato del 3 maggio è racchiuso nella determinazione di maestro e discepolo

Il mio maestro Josei Toda, a proposito della determinazione presa nel giorno della sua nomina a secondo presidente, affermava: 

«Ho deciso di dedicare tutto me stesso alla Soka Gakkai, pronto a morire impegnandomi per il benessere delle persone che soffrono nella nostra società. Ho formulato questo voto il 3 maggio del 1951».

Quando sono stato nominato terzo presidente della Soka Gakkai, il 3 maggio del 1960, pensando al mio maestro Toda ho composto questo poema:

Sotto il cielo limpido di maggio
è finalmente arrivato
questo giorno, 
il momento di iniziare il viaggio 
che avevo determinato dal tempo senza inizio.

Anche mia moglie ha salutato il giorno della mia nomina con una forte determinazione, che ha espresso dichiarando che quel giorno segnava un funerale per la nostra famiglia (cfr. NRU, 1, 144).
Il 3 maggio rappresenta questo spirito di dedizione altruistica a kosen-rufu, racchiuso nella determinazione e nell’impegno di maestro e discepolo uniti.

Una roccaforte delle persone

Oggi vorrei citare una guida del presidente Toda per riconfermare con voi lo spirito della Soka Gakkai.
Prima di tutto egli dichiarò che ogni singolo membro è un Budda. Nutriva il massimo rispetto e apprezzamento nei confronti dei compagni di fede e una volta mi disse: 

«Dobbiamo rendere un tributo eterno a coloro che si sono impegnati al massimo delle loro forze e hanno dedicato la loro vita allo sviluppo della Soka Gakkai. I loro nomi non dovranno mai essere dimenticati. Daisaku, questo è lo spirito della Gakkai. Questa è la nobile essenza del Buddismo che noi pratichiamo» 

Queste parole del mio maestro rimarranno incise per sempre nel mio cuore.
Attraverso i suoi insegnamenti, Nichiren Daishonin ha abbattuto i muri di ogni tipo di autoritarismo e pregiudizio, e ha proclamato a gran voce l’uguaglianza e la dignità di tutti gli esseri umani. 
Ha affermato che il Budda non è un essere soprannaturale che sovrasta dall’alto noi persone comuni: piuttosto siamo noi persone comuni a essere dei Budda. Questa visione rivoluzionaria della Buddità e degli esseri umani è l’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin.
La fede non è determinata dal background educativo o dalla fama all’interno della società. 
La Soka Gakkai è la roccaforte delle persone comuni. 
Non bisogna mai dimenticare che la Soka Gakkai è stata costruita da uomini e donne comuni che si sono dedicati con tutto il cuore alla realizzazione di kosen-rufu, senza pensare al proprio tornaconto o riconoscimento personale. 
Il maestro Toda disse: 

«Non puoi aspettarti di sviluppare una fede autentica e realizzare una crescita nell’organizzazione che stai guidando se non rispetti e non apprezzi coloro che compiono ogni sforzo possibile per kosen-rufu»

I membri della Soka Gakkai sono tutti Budda e bodhisattva.
È fondamentale che i nostri responsabili si dedichino senza riserve  ai membri, con tutto il cuore, e diventino persone apprezzate da tutti, di cui tutti possano fidarsi. Toda disse: 

«Non puoi essere un responsabile se non sei apprezzato dagli altri. Le tue guide non arriveranno al loro cuore» 

Incidiamo ancora una volta nella nostra vita queste parole così importanti. È fondamentale, inoltre, che i responsabili continuino ad avanzare con energia e positività. 
Il maestro Toda ci ha lasciato una guida indimenticabile riguardo a questo punto:

«Per quanto dolorosa possa essere una situazione, in quanto responsabile dovresti sempre traboccare di energia e vitalità quando ti trovi con gli altri. Ciò metterà a proprio agio i tuoi compagni di fede e avrai il loro sostegno. Il ruolo di un responsabile è offrire speranza e fiducia a ogni persona»

Recitare Nam-myoho-renge-kyo è la chiave per avere costantemente questa energia. Toda diceva che dovremmo pregare per essere sempre in grado di contribuire attivamente a kosen-rufu, e che il nostro Daimoku dovrebbe essere forte e vigoroso.
Non esiste strategia che superi la strategia della Legge mistica. Quando crediamo nel Gohonzon, non c’è preghiera che rimanga senza risposta.
Proviamo a recitare Daimoku e Gongyo con l’energia vigorosa di un magnifico cavallo al galoppo che attraversa ampie pianure! Il mio desiderio è che siate sempre traboccanti di vitalità, che risplendiate di speranza e possiate condurre i discepoli del Budda che si impegnano per kosen-rufu a conseguire una vittoria dopo l’altra.

La gratitudine è il tratto distintivo dell’essere umano

Le guide di Toda per i responsabili erano molto severe. 
A volte urlava così forte da far “tremare” i vetri delle finestre. Tuttavia, in seguito incoraggiava quello stesso responsabile con il calore di un amichevole abbraccio, dicendo: 

«Non mi trattengo dal dirti le cose perché siamo compagni di fede uniti nello stesso scopo e faccio moltissimo affidamento su di te. Se nessuno fosse severo con noi, dicendoci ciò che abbiamo bisogno di sentirci dire, saremmo perduti»

Toda era un uomo di profonda compassione.
Una volta pronunciò le seguenti parole, che risuonano come un avvertimento per il futuro: 

«Nessuno cade più in basso di coloro che, pur avendo conosciuto e approfondito questo Buddismo supremo all’interno della Soka Gakkai, soccombono all’ingratitudine, tradiscono la Gakkai e voltano le spalle al loro maestro»

Quando Tsunesaburo Makiguchi era presidente, tutti i responsabili “più alti” dell’organizzazione crollarono sotto la pressione delle autorità militariste giapponesi e abbandonarono la Gakkai, uno dopo l’altro. Non solo, durante la presidenza di Toda l’ex direttore generale mostrò la sua natura ingrata e in seguito abbandonò la Soka Gakkai. 
Questa è una formula immutabile. Purtroppo abbiamo visto molte persone che sono arrivate ad assumere alte cariche di responsabilità, o incarichi pubblici grazie al supporto della Gakkai, per poi abbandonare la loro fede e attaccare l’organizzazione. La natura fondamentale di questi individui è caratterizzata dall’arroganza e dall’ingratitudine. 
Nichiren Daishonin afferma:

«Ho sempre considerato che fosse della massima importanza comprendere la gratitudine che si deve agli altri e che il mio primo dovere fosse di ripagare tali debiti di gratitudine. 
In questo mondo ci sono quattro debiti di gratitudine. Chi ne è consapevole è degno di essere chiamato essere umano, mentre chi non lo comprende non è che una bestia» (Conversazione fra un santo e un uomo non illuminato, RSND 1, 109)

La gratitudine è un tratto distintivo dell’essere umano. 
Gli ingrati, a prescindere dal potere o dalla posizione di cui possono godere all’interno della società, non fanno che annullare la loro umanità. Vivere con un senso di gratitudine e impegnarsi per ripagare tutta la gentilezza ricevuta rappresenta la vera grandezza e la via per perfezionare il nostro carattere.
Abbiamo un’unica alternativa: stiamo conducendo una vita basata sulla gratitudine o sull’ingratitudine?
Il Buddismo insegna la via suprema della gratitudine. Non dobbiamo mai essere ingrati.

Proteggere la linfa vitale di kosen-rufu

Il mio maestro Josei Toda era molto severo nei confronti delle persone arroganti e ingrate. Ci metteva in guardia dicendo: 

«Non riponete la vostra fiducia nelle persone superbe e presuntuose. Gli arroganti non apprezzeranno la vostra sincerità. Non lasciatevi coinvolgere da persone dal cuore impuro» 

Se incontrate delle persone arroganti e ingrate nel mondo della fede, che si comportano in modo autoritario o abusano della loro posizione, fate sentire la vostra voce e prendete posizione. Toda inoltre disse:

«Non abbiamo bisogno di responsabili codardi. I responsabili che non collaborano più con noi per kosen-rufu, per diffondere il Buddismo del Daishonin e aiutare coloro che soffrono, rappresentano un ostacolo»

Sono parole molto forti, ma sono vere.
I responsabili che ritengono di poter evitare di fare le cose perché tanto ci sarà qualcun altro a occuparsene, sono irresponsabili e codardi.
Una persona coraggiosa si alza sempre da sola, non dipende dagli altri. Questo è lo spirito della Soka Gakkai. Tutto dipende da ciascuno di noi.
Naturalmente è importante riunirci e condividere idee collaborando gli uni con gli altri ma, se ciascuno di noi non ha coraggio, non saremo in grado di realizzare la nostra crescita personale né di far avanzare il movimento di kosen-rufu. Il maestro Toda dichiarò che la Soka Gakkai era più preziosa della sua stessa vita. 
Proteggere fermamente questa armoniosa comunità di fede significa proteggere la linfa vitale di kosen-rufu.
A proposito di coloro che abbandonarono la fede e iniziarono ad attaccare la Soka Gakkai, Toda disse: «Vanno in giro a mostrarci in cosa consiste lo stato vitale del mondo d’inferno».

Basiamoci sul Gohonzon e sul Gosho

Il maestro Toda ci ha avvertito fin dall’inizio: «Non fatevi mai ingannare dai preti, compresi quelli della Nichiren Shoshu. Riponete la vostra fede esclusivamente nel Gohonzon e nel Gosho».
La sua intuizione era davvero acuta. La Soka Gakkai è forte perché si basa sul Gohonzon e sul Gosho.
Come scrive il Daishonin:

«Affidatevi alla Legge e non alla persona» (RSND, 1, 89)

Inoltre Toda dichiarò: «I preti corrotti sono persone malvagie che impediscono alle persone di conseguire la Buddità, lo stato supremo di felicità».
Grazie al fatto di aver lottato risolutamente contro i preti senza scrupoli della Nichiren Shoshu, la Soka Gakkai è stata in grado di aprire senza limiti la strada verso kosen-rufu globale.
Il maestro Makiguchi disse: «Non fare il bene è come fare il male».
Dal punto di vista dei risultati, non lottare contro il male equivale al male stesso. Il Daishonin afferma: 

«Per quanto grandi siano le buone cause che una persona pone, […] se non denuncia i nemici del Sutra del Loto non potrà raggiungere la via» (Incoraggiamento a una persona malata, RSND 1, 68)

Denunciare i nemici del Budda rappresenta la via diretta per conseguire la Buddità. È il fondamento del Buddismo. Questo spirito di denunciare e confutare il male è lo spirito essenziale della Soka Gakkai.
Alla cerimonia di inaugurazione della Soka Gakkai Internazionale (SGI), avvenuta il 26 gennaio 1975, parteciparono membri provenienti da cinquantuno paesi e territori del mondo. 
Oggi, dopo aver trionfato nel primo e nel secondo incidente con il clero, la SGI è diventata una vasta rete che comprende centonovanta paesi e territori. Ciò è dovuto ai vostri instancabili sforzi. 
Poiché avete lottato contro un “grande male” è emerso un “grande bene”. Vi prego di non dimenticare mai questo punto. 

Parlare con passione

Il prossimo 3 luglio [2005] segnerà il sessantesimo anniversario della scarcerazione del mio maestro Josei Toda – imprigionato dalle autorità militariste giapponesi durante la Seconda guerra mondiale – e l’inizio della ricostruzione della Soka Gakkai.
Desidero che incidiate nei vostri cuori il grido appassionato del maestro Toda, che una volta dichiarò:

«Non dobbiamo mai dimenticare i poteri autoritari che hanno oppresso e perseguitato la Soka Gakkai, un’organizzazione dedita al bene. Né dobbiamo mai perdonare i poteri autoritari che hanno ferito, disprezzato e insultato i nostri membri. Il Daishonin scrive: “La legge del Budda riguarda principalmente la vittoria o la sconfitta” (L’eroe del mondo, RSND, 1, 741). È importante comprendere chiaramente il funzionamento della severa legge di causa ed effetto e, attraverso la vittoria assoluta della Soka Gakkai, diventare modelli per i diecimila anni e più dell’Ultimo Giorno della Legge»

Anche noi, come il maestro Toda, diventiamo dei leoni e facciamo sentire con coraggio la nostra voce per la verità e la giustizia! Abbattiamo tutti i muri e gli ostacoli di fronte a noi, coinvolgendo tenacemente gli altri nel dialogo, con una passione in grado di fondere persino il ferro, e realizziamo brillanti pietre miliari di vittoria nelle nostre comunità!

La crescita dei giovani

Il maestro Toda si appellò ai giovani affinché crescessero forti e sviluppassero il loro pieno potenziale. Amava i giovani più di chiunque altro, si fidava di loro e in loro riponeva grandi speranze. 

«Quando molti giovani che hanno fede e praticano il Buddismo di Nichiren Daishonin si uniranno a noi, saremo sicuramente in grado di realizzare kosen-rufu»

Questa era la ferma convinzione di Josei Toda.
Ora, un gruppo completamente nuovo di giovani Bodhisattva della Terra sta emergendo in modo magnifico. Ciò mi rende molto felice. 
È importante che i giovani siano il più attivi possibile. Aiutiamoli a sviluppare il loro pieno potenziale attraverso la pratica buddista. Dobbiamo passare a loro il testimone di kosen-rufu. I prossimi anni sono cruciali. Facciamo crescere tanti nuovi leader capaci per kosen-rufu!
Auspico che i nostri giovani si sforzino in modo energico e instancabile, così da sviluppare la forza interiore per affrontare senza esitazione qualsiasi prova o avversità.
Il maestro Toda esortava sempre i giovani: «Diventate persone forti, fisicamente, mentalmente e spiritualmente».
Diceva anche: «Per quanto possiate venire calpestati, continuate a crescere con tenacia. Non è così che dovrebbero vivere i giovani?».
Sto recitando Daimoku e attendo con trepidazione l’ulteriore crescita e lo sviluppo del Gruppo giovani.
Giovani, conto su di voi! Sfidatevi per raggiungere le vette più alte della vita. Il futuro vi appartiene!
Il compito dei membri anziani nella fede è dare ai giovani la possibilità di utilizzare tutto il loro potenziale e diventare persone capaci. Se promettete di far crescere i vostri giovani in modo tale che diventino i migliori leader del Paese, brillerete anche voi. D’altra parte, se perdete il desiderio di sfidarvi e iniziate a impigrirvi, rallentando i vostri sforzi, finirete per non arrivare da nessuna parte e ne soffrirete. 
Continuate a impegnarvi fino in fondo per aprire la strada ai giovani. Quando lo avrete fatto, risplenderete come dei “responsabili modello”.

I discepoli sono la misura della grandezza del maestro

Toda pronunciò queste parole indimenticabili: 

«Tutto dipende dal fatto che i discepoli diventino grandi. Qualsiasi grandezza attribuita ai maestri deriva essenzialmente dalle generazioni successive, ovvero dai discepoli che continuano ad avanzare per crescere»

I discepoli sono la misura della grandezza del maestro.

«Siate discepoli che condividono le gioie e i dolori del maestro! Siate discepoli che condividono i trionfi del maestro!»

Questo era l’appello appassionato del maestro Toda.
Dopo la Seconda guerra mondiale, le sue attività caddero in gravi difficoltà finanziarie. Era oppresso da enormi debiti e i creditori si accalcavano nel suo ufficio e nella sua casa.
Solo io l’ho protetto. Mi sono assunto il compito di occuparmi dei giornalisti e dei creditori infuriati.
Ho dialogato sinceramente anche con le persone più difficili. Ho lavorato più che potevo. Per un certo periodo non ho ricevuto alcun salario e a volte ho dovuto affrontare il freddo in maniche di camicia.
Tutto ciò ha messo a dura prova la mia salute. Soffrivo di tubercolosi ed ero così magro che le mie costole sporgevano. Il maestro Toda era profondamente preoccupato. Una volta disse, con le lacrime agli occhi:

«Vorrei poter aiutare in qualche modo Daisaku a vivere una lunga vita ma, francamente, sono preoccupato. Non so se riuscirà a raggiungere la soglia dei trent’anni. Se dovesse morire, chi sarà il mio successore? Che ne sarà della Gakkai?»

Tale è il legame tra maestro e discepolo. Questo è lo spirito dei veri compagni di fede. Questo cammino di umanità è il cammino del Buddismo.
È importante percorrere con fermezza il sentiero di maestro e discepolo. Il presidente Makiguchi, il presidente Toda e io abbiamo aperto la grande strada di kosen-rufu nell’epoca moderna. Questo sentiero di kosen-rufu, collegato direttamente al Daishonin, si trova solo nella Soka Gakkai e rappresenta la via fondamentale per alleviare la sofferenza di tutta l’umanità.

Diventare esperte di felicità

Il maestro Toda inoltre sottolineava con forza l’importanza di valorizzare le Giovani donne, così come egli aveva sempre fatto. Una volta disse ad alcune diloro: 

«Avete molti modelli nel Gruppo donne. Sono l’esempio di come condurre vite gioiose e piene di energia grazie alla recitazione sincera del Daimoku e alla fede nel Gohonzon. Spero che abbiate la loro stessa fede nella Legge mistica e che anche voi siate felici»

Ci sono tante ammirevoli compagne del Gruppo donne che non dimenticherò mai. Una di loro mi scrisse una lettera prima di morire, che mi fu consegnata dopo la sua morte. Era pervasa del più profondo e meraviglioso spirito di dedizione a kosen-rufu
I fragranti fiori della buona fortuna sbocceranno eternamente nel giardino di uno spirito puro.
Spero che le donne e le giovani donne continuino a impegnarsi insieme con un potente spirito di unità. E prego affinché tutte le nostre Giovani donne possano risplendere come esperte di felicità e vittoria in questo prezioso periodo della loro gioventù. 

Mostrare il massimo rispetto per il Gruppo donne

È essenziale che i responsabili del Gruppo uomini mostrino il massimo rispetto per le compagne di fede del Gruppo donne, le “madri di kosen-rufu”.
Il maestro Toda affermò con grande partecipazione:

«Il potere delle donne è immenso. Inoltre, in termini di contributo attivo alla crescita e allo sviluppo della Gakkai, le donne sono sempre un passo avanti rispetto agli uomini»

Questo è assolutamente vero.
Le persone determinate a non allontanarsi mai dalla Gakkai o dal cammino della propria missione, sono forti. Una volta, durante una riunione del Gruppo donne, il maestro Toda disse:

«In quale parte del mondo possiamo trovare delle donne così preoccupate per il benessere dell’umanità da discutere attivamente del futuro del mondo nel XXI secolo e nei secoli a venire? Sicuramente da nessuna parte, se non tra voi che siete qui con me oggi. Tutto ciò non va preso alla leggera. Siete state scelte in accordo con la promessa che avete formulato nel remoto passato»

Il XXI secolo è il secolo delle donne. È fondamentale che rispettiamo e valorizziamo soprattutto le compagne di fede del nostro Gruppo donne, che apprezziamo le loro opinioni e facciamo in modo che possano utilizzare liberamente
Viviamo in tempi sempre più difficili. Il maestro Toda affermò con perspicacia:

«Fondamentalmente, dovete comprendere che non potete ottenere la vera felicità finché non riuscirete ad acquisire padronanza della vostra stessa vita; per questo è necessaria una potente forza vitale e una saggezza resiliente»

La Legge mistica è la fonte di quella potente forza vitale e di quella saggezza resiliente.
Il maestro Toda esortava inoltre le persone a non accontentarsi mai della situazione attuale, e a creare sempre qualcosa di nuovo. Questa, dichiarò, è l’essenza della nostra fede. Lo spirito del Buddismo è azione. Non perdete mai lo spirito di sfidarvi, non esitate e non tergiversate mai. E ai responsabili diceva: «Impegnatevi sempre in prima linea e fate nuove scoperte! Aprite nuove strade verso la vittoria!».
Con questo appello del presidente Toda che risuona nei nostri cuori, continuiamo a creare un immenso valore, «giorno dopo giorno e mese dopo mese» (RSND, 1, 885).

Un movimento che parla al cuore delle persone

In occasione di questo 3 maggio, nell’anno del nostro settantacinquesimo anniversario, ho ricevuto molti messaggi di congratulazioni da personalità di spicco di tutto il mondo. Vorrei cogliere l’opportunità per esprimere la mia gratitudine a tutti coloro che hanno inviato parole gentili e incoraggianti.
Il dottor Howard Hunter, professore emerito di religione alla Tufts University, negli Stati Uniti, commentando l’incredibile crescita della Soka Gakkai nei settantacinque anni dalla sua fondazione, ha suggerito che il segreto del successo del nostro movimento stia nella sua capacità di parlare al cuore umano. Una delle principali attrattive della Soka Gakkai, afferma, sta nel sottolineare l’importanza che ogni singolo individuo riconosca la propria responsabilità personale nella creazione di valore, rendendo in questo modo significativa la propria esistenza e quella di coloro che lo circondano.
Hunter ha inoltre lodato la nostra efficienza organizzativa, che ci permette di rendere gli incoraggiamenti dei leader del movimento Soka prontamente disponibili per tutti i membri. E ha osservato che il fatto di riunirci in piccoli gruppi è uno dei principali motivi del nostro sviluppo. Le sue osservazioni sono davvero perspicaci.
La nostra attenzione si concentra sul singolo individuo e sulle piccole riunioni. I nostri incontri di zadankai e quelli simili, come le riunioni di piccole dimensioni del Gruppo donne, rappresentano dei forum di dialogo e in quanto tali costituiscono un movimento popolare all’avanguardia nella nostra epoca. Hunter ha inoltre affermato che la ragione del successo della Soka Gakkai sta nel fatto che le persone che ne fanno parte la apprezzano, e nel momento in cui si incontra qualcosa di bello e significativo l’impulso naturale è di volerlo condividere. 
Inoltre, ha trovato molto interessante che la Soka Gakkai si rivolga a una così vasta gamma di persone, dai cittadini comuni agli intellettuali, e che incoraggi tutti i membri ad essere aperti a nuove idee e a sentirsi liberi di condividere il proprio punto di vista. Apprezzo molto la sua profonda comprensione dei nostri obiettivi.
Tanti studiosi stanno notando il progresso della Soka Gakkai e trovano in esso una fonte di speranza per il XXI secolo.
Il Daishonin ci esorta a parlare agli altri del Buddismo al meglio delle nostre capacità, anche se si tratta di una singola frase (cfr. RSND, 1, 341). 
È importante impegnarsi al massimo per condividere questa grande filosofia umanistica con gli altri e scrivere una storia di vittoria, ognuno nel suo modo unico. 
Avanziamo con coraggio lungo il sentiero Soka che sta attirando lodi dalle persone di tutto il mondo.

Forgiare profondi legami di fiducia e amicizia

Di recente ho incontrato alcuni studenti delle Scuole Soka del Kansai. Mi sono tutti così cari, e sono stato davvero felice di vederli così allegri e gioiosi.
Attualmente sto scrivendo dei primi anni delle Scuole Soka del Kansai (che furono aperte come Scuole medie e superiori femminili Soka), nel capitolo “Speranza” del diciassettesimo volume de La nuova rivoluzione umana.
Vi è inclusa anche una descrizione della fondazione del Soka Girls Newspaper, il giornale scolastico delle ragazze (1973). Le ragazze che hanno scritto articoli e prodotto il giornale sono diventate tutte leader di prim’ordine attive in vari campi della società.
Insieme ai report pieni di ispirazione sulle loro attività, quest’anno mi hanno inviato una copia dell’edizione del 3 maggio 1960 del famoso quotidiano britannico, The Times, per celebrare l’anniversario della mia nomina a terzo presidente della Soka Gakkai. Quell’edizione riporta alcuni commenti del primo ministro indiano Jawaharlal Nehru (1889-1964) durante una conferenza stampa a Londra, in cui parlava dell’importanza della Cina: 

«La Cina dovrebbe essere portata nelle Nazioni Unite… Non è realistico continuare a discutere dei problemi mondiali ignorando il paese più popolato al mondo»

Le osservazioni del primo ministro Nehru e il mio appello alla normalizzazione delle relazioni tra Giappone e Cina (nel 1968) sono in consonanza.
Lo scorso anno ho incontrato nuovamente l’ex presidente indiano K. R. Narayanan, filosofo e statista, e insieme abbiamo condiviso la nostra visione riguardo ai futuri legami di amicizia tra l’India e la Cina, le due più grandi nazioni dell’Asia. Entrambi i paesi sono fondamentali per la pace e la stabilità nel mondo, nonché per il futuro dell’umanità. 
Ho visitato l’India e la Cina diverse volte e ho forgiato profondi legami di fiducia e amicizia con i loro cittadini. 
Ho anche lavorato instancabilmente per promuovere scambi educativi e culturali con loro. 
[Il presidente Ikeda ha visitato dieci volte la Cina e sei volte l’India]
Un flusso costante di giovani successori, compresi gli studenti provenienti dalle Scuole Soka, dalla Soka University e dalla Soka University of America (SUA), continua a percorrere questo nobile sentiero di pace e di amicizia. 
Niente potrebbe rendermi più felice.

Il dialogo sincero è la chiave di un’amicizia forte

In un poema sul tema dell’amicizia, Goethe scrisse:

Così cuore e cuore attraverso la vita
d’amor reciproco son pervasi;
e da alcuna lite immotivata
la nostra unione mai verrà scalfita.

Niente è più nobile dell’amicizia. L’amicizia basata sulla fiducia reciproca arricchisce enormemente la vita. 
Goethe scrisse anche:

«Tuttavia, affinché una relazione tra amici diventi completa, è necessario che venga rivelato qualcosa di più profondo, ovvero i sentimenti religiosi, quelle “preoccupazioni del cuore” che implicano valori imperituri e danno all’amicizia il suo saldo fondamento e il suo coronamento»

È importante parlare con il cuore, condividere onestamente e sinceramente le nostre convinzioni con gli altri. Se ci impegniamo con serietà in questo tipo di dialogo, saremo in grado di creare le basi di amicizie solide e durature, così che un giorno ci ritroveremo ad avere una cerchia di amici meravigliosi.
Permettetemi di condividere con voi altre citazioni che sono per me fonte di grande ispirazione.
Goethe disse anche: 

«Essere virtuoso e sostenere ciò che è giusto è il compito essenziale di un essere umano»

Una vita dedita al bene è meravigliosa e risplende per sempre.
L’antico filosofo romano Seneca dichiarò: 

«Per vivere più felicemente deve condurre una vita più retta[2]».

L’attivista americana Helen Keller, che si è rifiutata di lasciare che la cecità e la sordità la limitassero, ha scritto:

«Posso affermare con convinzione che la lotta che il male richiede [da parte nostra], è una delle più grandi fortune». 

Quanto sono piene di benefici le vite di coloro che si impegnano per confutare l’erroneo e rivelare il vero sulla base del Buddismo di Nichiren Daishonin, un insegnamento del bene supremo! 
Il nostro glorioso anniversario, il 3 maggio, trabocca di questa gioia e fierezza. Le persone senza scrupoli che lasciano che ambizioni e interessi personali li portino a tradire le loro convinzioni e i loro compagni di fede, sono irrimediabilmente gelose e invidiose della nostra unità.

L’unità è forza

Lo studioso e pedagogo russo del XIX secolo, Konstantin Ushinsky, scrisse:

«Anche gli animali provano gratitudine nei confronti di coloro che desiderano il loro bene. Quindi, come possono gli esseri umani essere ingrati?»

Non dobbiamo mai permettere a furfanti e ingrati di calpestare il nostro “regno di umanità”. Ecco perché è assolutamente necessario che le persone impegnate nel perseguire il bene si uniscano tra loro.
Il generale francese e poi presidente Charles de Gaulle (1890-1970), che trionfò contro i nazisti durante la Seconda guerra mondiale, disse: 

«Essere uniti significa essere forti; essere divisi è trovarsi in pericolo»

Quando i cuori delle persone sono divisi, non possono far emergere tutta la loro forza. Tuttavia, come indica il Daishonin, quando le persone hanno un’unica mente, possono sicuramente realizzare tutti i loro scopi (cfr. RSND, 1, 550). 
José Rizal (1861-1896), eroe nazionale filippino, affermò: 

«A chi viene negata la verità, viene data la menzogna»

Sta affermando che ingannare le persone e nascondere loro la verità conduce al declino morale della società. Ecco perché è così importante far sentire la propria voce in favore della verità, continuamente e ripetutamente, smascherando le bugie e le falsità.

Il celebre scrittore cinese Lu Xun (1881-1936) dichiarò che parole ispiratrici non possono emergere da uno spirito addormentato. La vittoria sorride a coloro che parlano con voce vivace ed energica, che nasce da uno spirito vivace ed energico. Come afferma Nichiren Daishonin: 

«La voce compie il lavoro del Budda» (Raccolta degli insegnamenti orali, BS 109)

Il cuore umano è più profondo del mare

José Martí (1853-95), leader del movimento per l’indipendenza cubana, scrisse:

«Tutte le persone possiedono qualcosa di immenso e di maestoso, che tutti condividono; qualcosa di più vasto del cielo, più grande della terra, più luminoso delle stelle e più profondo del mare: lo spirito umano»

In tutto il mondo – nei rispettivi paesi della propria missione e nelle loro comunità – i membri della SGI tengono alto il vessillo dell’umanesimo buddista mentre sfidano se stessi in grandi imprese. Quanto è nobile e degno di lode il loro spirito! La SGI ha realizzato la sua notevole crescita grazie alla fede seria e sincera dei nostri compagni di fede in tutto il mondo. 
Oggi, i membri della SGI sono attivi anche a Cuba, la patria di José Martí.
In accordo con le parole del Daishonin «è il cuore che è importante» (RSND, 1, 889), la Soka Gakkai ha vinto grazie al potere di cuori seri e sinceri. E continuiamo a vincere unendo i nostri cuori come se fossero uno solo.
Concludendo il mio discorso, determiniamo insieme che la Soka Gakkai si impegni sempre per kosen-rufu con l’unità di itai doshin portando avanti lo spirito di Nichiren Daishonin.
Prego con tutto il cuore per la salute e la felicità dei miei cari compagni di fede in tutto il mondo. 
Ripartiamo da oggi, puntando al 3 maggio dell’anno prossimo, e impegniamoci al massimo per raggiungere nuovi stimolanti obiettivi.


[1] Nel 1970 scoppiò una questione su presunte violazioni della libertà di parola e di stampa da parte della Soka Gakkai, che si trasformarono in violenti attacchi contro l’organizzazione (cfr NRU, vol. 16, capitolo “Venti Impetuosi”, pagg. 198-218)

[2] Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, a cura di Emilio Piccolo, (Senecio, 2011) Libro quattordicesimo, p. 258

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