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La missione della mia vita - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:44

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La missione della mia vita

Marta Modena, Firenze

Nella sua esperienza, condivisa durante il corso de “Il Volo continuo”, Marta racconta come ha affrontato e trasformato le difficoltà familiari e, grazie alla sua promessa al maestro Ikeda di compiere la sua missione anche nel lavoro, è riuscita ad aprire la strada per far fiorire tutto il suo potenziale

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Ho conosciuto la pratica buddista tredici anni fa nella mia città di origine, Latina, grazie alla mia migliore amica.
In quel periodo soffrivo di attacchi di panico, problemi alimentari e discordie familiari. Cominciai a recitare Nam-myoho-renge-kyo e, condividendo il Buddismo con gli altri, nonostante le difficoltà iniziai a risplendere di una luce nuova.
Avevo ventuno anni e uno dei miei primi obiettivi era quello di incontrare un ragazzo. Dopo poco incontrai Simone, al quale parlai subito di Buddismo e iniziammo a praticare insieme.
Da lì iniziò la lotta per aprire la mia vita. Grazie all’attività nella Soka Gakkai imparai ad avere fiducia negli altri. Ricevetti il Gohonzon a Milano, dove mi ero trasferita per proseguire i miei studi universitari.  Smisi di concentrarmi sulla mia infelicità e iniziai a dedicarmi agli altri impegnandomi nella crescita delle Giovani donne.
Dopo poco tempo decisi di affrontare la difficile situazione familiare.
Ricercavo profondamente il legame con il maestro Ikeda e leggendo La saggezza del Sutra del Loto rimasi folgorata da questa frase:

«La figlia del re drago esprime l’unità di genitore e figlio, cioè padre e figlia che conseguono insieme la Buddità. Con la propria illuminazione la figlia può salvare anche il padre» (Saggezza, 2, 55).

Grazie a questa preghiera e mettendo sempre azioni coraggiose, negli anni molte cose sono cambiate: anche mio fratello e mia madre hanno deciso di ricevere il Gohonzon, e sostenendoci a vicenda recitiamo Daimoku per una famiglia armoniosa
Oggi desidero più di ogni cosa la felicità di ogni membro della mia famiglia e ho capito che ciò dipende dalla profonda decisione di dare valore alla mia vita e di compiere, io per prima, la mia rivoluzione umana. 
Durante il primo anno di pratica buddista, appena finita l’università, ero disoccupata e mi gettai nelle attività con tutta me stessa. Dopo un anno di sfide e lavori saltuari cominciai uno stage in una delle case editrici di moda più note al mondo. Ogni giorno andavo in ufficio con l’obiettivo di far conoscere il Buddismo alle persone intorno a me e una mia collega, Alice, decise di ricevere il Gohonzon.
Nello stesso anno mi venne offerto il primo progetto da libera professionista, per contribuire alla realizzazione di un prodotto editoriale, un magazine, in collaborazione tra la casa editrice e una nota catena di negozi.
Ero consapevole di essere riuscita a ottenere un cliente così importante durante il mio primo anno di partita IVA, e in un settore così competitivo, solo grazie ai continui incoraggiamenti del mio maestro.
Nel frattempo cominciai a insegnare Fashion Styling presso l’accademia dove ho studiato. Così giovane e alla prima esperienza di insegnamento, non mi sentivo all’altezza della sfida e decisi di affrontarla recitando molto Daimoku. Pian piano la paura si trasformò in una potente preghiera per la felicità dei miei futuri alunni. Decisi di trasformare quei momenti che trascorrevamo insieme in occasioni di profondo valore: sfidando i miei limiti, incoraggiavo i miei studenti a fare lo stesso.
Di anno in anno le classi sono cresciute sempre più numerose, sono stata promossa a coordinatrice del Corso di Specializzazione serale e Cecilia, una delle ragazze che frequentavano le lezioni, ha ricevuto il Gohonzon e ora è attiva nel Gruppo giovani donne.
Nel 2018 ho avuto occasione di recarmi due volte in Giappone, la prima volta con Simone e la seconda per il Vow Course – Corso giovani europeo, per rinnovare il mio voto al Kosen-rufu Daiseido promettendo a Sensei di realizzare la mia missione nel lavoro, di diventare assolutamente felice e costruire una famiglia armoniosa.
L’anno successivo io e Simone, nonostante le ristrettezze economiche, ci siamo sposati e ci siamo promessi di incontrarci vita dopo vita. Kaneko Ikeda, a proposito del suo matrimonio con il maestro Ikeda, afferma:

«Non abbiamo mai dimenticato i nostri inizi – non importa quanto siamo arrivati lontano – non abbiamo mai perso di vista i nostri obiettivi comuni. Abbiamo capito che l’incoraggiamento reciproco è fondamentale per mantenere intatto per tutta la vita l’entusiasmo della gioventù. Siamo entrambi esseri umani e tutti gli esseri umani hanno bisogno di incoraggiamento per crescere»(La forza del sorriso, pag. 26).

In quello stesso periodo alcuni eventi riaprivano vecchie ferite che mi fecero ripiombare nella disperazione. Andai in crisi anche con la professione. Nel frattempo entravo a far parte della redazione de Il Volo Continuo.
L’attività del Volo mi ha salvata, letteralmente. Era un luogo in cui riuscivo a essere contributiva e creativa mentre l’ambiente, fuori, sembrava rigettarmi e io non sapevo più quale fosse il mio posto nel mondo. Dopo quasi dieci anni di carriera nell’editoria di moda non mi riconoscevo più. In un sistema che richiedeva velocità, io sentivo necessità di rallentare e di trovare una motivazione più profonda.
Nel 2021, l’anno del lancio del nuovo sito de Il Volo continuo, promisi a Sensei che avrei risposto alla mia missione anche attraverso il lavoro. Con questo obiettivo mi sono rimessa a studiare, ho lanciato una mia impresa personale e in meno di sei mesi ho ottenuto collaborazioni prestigiose. Ma nonostante queste vittorie la mia situazione economica era precaria e desideravo stabilire una sicurezza che mi era sempre mancata.
Dopo aver rinnovato la decisione di prendermi cura di me stessa e trasformare profondamente il mio karma, arrivò una proposta inaspettata: lavorare per la campagna Senzatomica.
Ispirata da Sensei, decisi nel mio cuore di fare della lotta contro il male assoluto — le armi nucleari — la missione della mia vita. E accettai la sfida.
Oggi rinnovo la mia determinazione di contribuire a sostenere giovani capaci e coraggiosi che lottano per la pace “realizzando un secolo di storia in un solo anno”.
Determino ancora più forte di fare mio il voto del maestro e di impegnarmi per realizzare tutti i suoi sogni, perché in quei sogni ci sono anche i miei.

Concludo con dei passi tratti dal messaggio di Sensei per il Corso mondiale giovani del 2020:

«Tutti voi, giovani Bodhisattva della Terra, siete nati per vincere. Siete nati per superare qualsiasi avversità e sofferenza, e condurre alla pace e alla felicità le vostre famiglie, i vostri amici, i vostri cari, coloro che vi circondano, i vostri concittadini e l’intera umanità. […]Affido a voi la “fede per la vittoria assoluta”, la convinzione che alla fine vinceremo immancabilmente: questo è lo spirito che ho portato avanti fino in fondo con il cuore di un re leone, insieme ai compagni di fede che hanno fatto proprio il mio voto. […] Lunga vita alla nostra rete di Shin’ichi Yamamoto di tutto il mondo che creano il secolo della nuova rivoluzione umana!» (NR, 642)

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