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Seguendo il mio maestro ho scoperto la mia strada - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:24

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Seguendo il mio maestro ho scoperto la mia strada

Aldo Zanotti, San Giovanni in Persiceto (BO)

Sul lavoro, nelle relazioni e in famiglia, Aldo affronta diverse difficoltà e sofferenze. Recitando Daimoku per trasformare la situazione a partire da se stesso e grazie al sostegno dei compagni di fede, trova la chiave di volta nella sua relazione con il maestro. Impegnandosi nell’approfondire questo legame ogni giorno, riesce a raggiungere importanti traguardi

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Fin da piccolo ho avuto un rapporto conflittuale con mio padre e ho sempre desiderato fare qualunque cosa pur di essere diverso da lui, in particolare per quanto riguarda le questioni economiche. Iniziai a praticare il Buddismo con costanza durante il periodo in cui frequentavo Ingegneria civile all’università e ricevetti il Gohonzon nel 2015. Il primo beneficio fu quello di ammettere a me stesso che mi ero iscritto solo per poter dimostrare a mio padre che ero migliore di lui.
Dopo quattro anni, visti gli scarsi risultati, smisi di frequentare l’università e affrontai la dura sfida di trovare un lavoro che mi piacesse, nonostante non sapessi quale fosse, non avessi una laurea e non avessi esperienze pregresse.
Un giorno mi sforzai per l’ennesima volta di andare a trovare mio padre ma lui mi offese così profondamente che per la prima volta, anziché subire in silenzio, riuscii a reagire. Me ne andai senza rivederlo fino alla morte di mia nonna, tre anni dopo.
Per affrontare quella rabbia cominciai a recitare due ore di Daimoku al giorno, mentre inviavo curricula ovunque e mi impegnavo quotidianamente nelle attività della Soka Gakkai.
Nel giro di due mesi iniziai a lavorare come disegnatore 3D, a tempo pieno e con un buono stipendio.
Colmo di gratitudine, decisi di sfidarmi anche nell’attività sokahan e nel fare l’offerta per kosen-rufu ogni mese. Ma i problemi non si fecero attendere e dovetti cambiare tre lavori in tre anni, tra licenziamenti e fallimenti delle aziende.
Mentre affrontavo le difficoltà tenevo bene in mente un incoraggiamento del secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda:

«Non dovreste scoraggiarvi. Semplicemente mettetecela tutta nel vostro impiego attuale e diventate indispensabili lì dove vi trovate. Recitando sinceramente Daimoku al Gohonzon e continuando a impegnarvi al massimo alla fine troverete un lavoro che vi piacerà, vi garantirà una sicurezza economica e vi permetterà di contribuire alla società. Questo è il beneficio della fede» (BS, 207, 7)

Notavo che a ogni lavoro che cambiavo il posto era sempre migliore, la paga era più alta e imparavo sempre delle cose che mi tornavano utili per il lavoro successivo. E man mano che la mia situazione lavorativa migliorava, aumentava la mia gratitudine per la Soka Gakkai e di conseguenza aumentavo il mio impegno nell’offerta per kosen-rufu
Alla fine del 2020, nel mio penultimo posto di lavoro dovetti confrontarmi con atteggiamenti negativi del mio capo, ma anziché scappare decisi di rimanere lì per trasformare la situazione. La mia vita si aprì e scoprii un amore per quel settore in cui stavo lavorando, ossia la progettazione di strutture in acciaio. Grazie a quegli sforzi avevo trovato la mia strada.
La sorpresa fu che, senza che mandassi il mio curriculum, dopo pochi mesi venni contattato da un’altra azienda per ricoprire un ruolo migliore nello stesso settore, con uno stipendio più alto, maggiori benefit, colleghi fantastici e… di strada per il Centro culturale!
Ma proprio nell’attività buddista cominciai ad avere delle difficoltà e mi resi conto della grande fatica che facevo nel portarle avanti. Mi accorsi che il mio cuore non era nella direzione di kosen-rufu ma ingabbiato nel “piccolo io”. Grazie a un caloroso incoraggiamento di un compagno di fede, decisi di approfondire ancora di più il legame con il maestro, affinché divenisse la fonte da cui avrei preso esempio su tutto.
Ikeda Sensei scrive:

«In Giappone questo rapporto [tra maestro e discepolo] viene tradizionalmente considerato la base fondamentale per una crescita umana, assegnandovi, sin dall’antichità, una maggiore importanza rispetto al legame tra genitore e figlio o tra marito e moglie.
[…] Un individuo può condurre una vita significativa solo se ha un obiettivo o un ideale il cui raggiungimento meriti dedizione per tutto l’arco della sua esistenza, il cui valore sia duraturo e resti immutato anche dopo la sua morte» (La speranza è una scelta, Esperia, pag. 125)

Mentre continuavo a recitare Daimoku per sviluppare lo stesso spirito del maestro, dopo qualche mese ricevetti una telefonata da mio padre, in cui mi raccontò di quanto fosse arrabbiato con il mondo. Sentii una tale sofferenza nell’ascoltare tutti quei suoi pensieri negativi verso la vita e verso se stesso!
Mi misi a pregare in lacrime con la determinazione di illuminare una volta per tutte il motivo del mio dolore nei suoi confronti e che non mi sarei alzato dalla sedia fino alla totale trasformazione di quel sentimento.
Mi resi conto che la mia sofferenza era dovuta alla mia debolezza e alla paura di ripercorrere le sue scelte e i suoi comportamenti, anche quando erano distruttivi e contrari ai miei ideali.
Pensando a cosa avrebbe fatto Sensei, mi sono ricordato di quando egli afferma che «il novantotto per cento di quello che sono oggi lo devo al mio maestro Toda» (NR, 702, 4) e che per lui «era tutto, un padre severo, un padre affettuoso» ( La speranza è una scelta, Esperia, pag. 122).
Leggere queste parole mi ha portato a decidere con ancora più forza di fare di Sensei il mio modello di comportamento. In quel momento ho sentito sciogliersi ogni paura ed emozione negativa.
Oggi, grazie all’aver rafforzato il legame di maestro e discepolo, riesco a stare vicino a mio padre, ad ascoltarlo senza criticarlo.
Con la determinazione di manifestare totalmente il mio potenziale nel lavoro, nelle attività della Soka Gakkai e in famiglia, punto ora all’obiettivo di creare solidi legami con tutte le persone che incontro e di agire sempre come farebbe il mio maestro Daisaku Ikeda.

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