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La formula vincente per una Soka Gakkai giovane, forte e solida - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:52

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La formula vincente per una Soka Gakkai giovane, forte e solida

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Domenica 26 marzo si è tenuta online la riunione dei responsabili nazionali e regionali, caratterizzata da un fresco ed energico entusiasmo. Riportiamo qui di seguito i contenuti principali

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“Una schiera impressionante di giovani discepoli pronti a lottare per la verità e la giustizia” 

Alberto Aprea, presidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Desidero anzitutto ringraziarvi di cuore per i vostri preziosi e costanti sforzi per lo sviluppo di kosen-rufu in Italia, in mezzo a tante difficoltà.
Oggi desidero fare il punto insieme a voi sull’attività di propagazione. 
In questo periodo post pandemia stiamo portando avanti tante attività e tuttavia, guardando alla situazione attuale, sembra che i nostri sforzi nello shakubuku, per quanto sinceri, non producano i risultati desiderati. 
Nonostante abbiamo ripreso le attività in presenza, è come se facessimo fatica a ripartire. 
Veniamo da tre anni di riunioni online e distanziamento fisico e ciò che abbiamo fatto finora evidentemente non basta più, anche perché la situazione è totalmente cambiata.
Una volta il maestro Toda disse:

«Col passare del tempo, i responsabili di un’organizzazione tendono ad assumere atteggiamenti abitudinari senza rendersene conto, convinti che dopo tutto stanno facendo del loro meglio, proprio come in passato. “Come in passato”: è questa la vera trappola che non porta a nulla» (RU, 3, 1)

Allora come fare? Come possiamo realizzare l’obiettivo di shakubuku che ci siamo messi tutti insieme, entro la fine di quest’anno?
Prima di tutto, noi abbiamo il Gohonzon. Abbiamo la fede. 
Se ci troviamo in una situazione di stallo, utilizziamo la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra, ripartiamo dal Daimoku con la decisione di trasformare l’impossibile in possibile, leggiamo il Gosho ogni giorno e trasmettiamo questa determinazione a ogni persona che incontriamo! 
In questo modo sentiremo sgorgare la gioia di vivere, e questa gioia sarà contagiosa.

Ora mi rivolgo in particolare agli adulti: anche se l’età avanza, Sensei ci incoraggia a vivere sempre con lo spirito di un venticinquenne, guardando al futuro, con il cuore che arde di passione per kosen-rufu.
Quest’anno abbiamo una grande opportunità di lottare fianco a fianco con i giovani, non lasciamocela sfuggire! Sarà una gioia immensa vincere insieme ai giovani. A questo proposito il maestro Ikeda, rivolgendosi al Gruppo uomini, afferma:

«Quando la ricca esperienza e la convinzione degli uomini», e io aggiungerei anche delle donne «si fondono con l’ardente passione e le azioni dei giovani, la loro forza non solo si sommerà, ma raddoppierà, si moltiplicherà. In questo modo, lo slancio del nostro movimento di kosen-rufu aumenterà sempre più, diventando la formula vincente per la costruzione di una Soka Gakkai giovane, forte e solida» (NR, 800)

In quanto “genitori” della nostra famiglia Soka, noi possiamo dare l’esempio di un cuore che rimane sempre giovane a dispetto delle difficoltà, e allo stesso tempo abbiamo la responsabilità di trasmettere ai giovani la tendenza all’entusiasmo e alla vittoria, piuttosto che alla sconfitta e alla rassegnazione. Questo, come adulti, è un aspetto cruciale della nostra missione.

Ora mi vorrei soffermare sul nostro scopo di un nuovo membro giovane per ogni gruppo.
Attualmente in Italia siamo 96.421 membri. Dall’inizio di quest’anno sono entrate 296 persone, di cui 90 giovani, quindi allo scopo di 100.000 mancano 3.579 membri.
Inoltre, dalla statistica vediamo che a oggi, su 4.642 luoghi di riunione, 189 hanno realizzato lo scopo, cioè il 4,07% del totale.
Colgo l’occasione per applaudire e ringraziare di cuore i responsabili di questi 189 luoghi di riunione per il traguardo raggiunto. Come potete notare, c’è ancora tantissimo da fare. Mancano nove mesi alla fine dell’anno, e il tempo corre veloce. Ma è anche vero che in nove mesi si può fare una rivoluzione. 
Tutto dipende dalla nostra decisione.
Ognuno di noi lo ha già sperimentato: quando ci si unisce intorno a un obiettivo e si lotta seriamente, alla fine si vince e si gioisce tutti insieme. 
Per fare un esempio, qualche tempo prima della pandemia abbiamo consegnato 5.723 Gohonzon in un solo anno! Ciò significa che questa potenzialità esiste, si tratta solo di risvegliare di nuovo quell’entusiasmo, quella passione. Sensei scrive: 

«Se raccogliete l’immenso potere della fede e attivate l’enorme potere della vostra pratica, recitando Daimoku e impegnandovi per condividere il Buddismo con gli altri, i poteri supremi del Budda e della Legge non potranno non manifestarsi» (NR, 792)

Nella primavera del 1973 la Soka Gakkai si stava preparando a spiccare il volo nella seconda fase di kosen-rufu. 
Sensei racconta che ogni singolo giorno di quella primavera fu importante quanto un mese, quanto sei mesi o addirittura un anno, e che sprecare anche un solo istante equivaleva per lui a sprecare la sua vita, che doveva essere consacrata a realizzare la sua missione.
In quel periodo, scrive Sensei, l’organizzazione era come un aereo che sprigiona la massima potenza per decollare e i membri della Gakkai avrebbero dovuto spingere al massimo “il motore della fede” per compiere ognuno un coraggioso passo avanti verso una nuova era di kosen-rufu.
Sensei spiegò ai membri di Arakawa che i limiti nel fare shakubuku esistono solo nella nostra mente: 

«Dove si trova l’ostacolo? È nella nostra mente. Siamo noi stessi a crearlo. Intorno a noi ci sono tante persone a cui potremmo parlare del Buddismo!» (NRU, 17, 185)

Sono passati cinquant’anni da quella primavera del 1973, e ora che è iniziata la primavera sento che è giunto il momento anche per noi di risvegliare quello spirito vittorioso e inaugurare una nuova fase del movimento di kosen-rufu in Italia. Ci sono tante persone intorno a noi che stanno aspettando! 
Parliamo a ognuno di questa meravigliosa pratica, senza esitare. Prendiamoci cura dei nuovi membri, in modo che possano partecipare con gioia alle attività della Gakkai e sperimentarne i benefici. Così a loro volta faranno shakubuku ai loro amici creando un’ondata di entusiasmo. 
Gli adulti, da parte loro, potranno impegnarsi a sostenere i giovani creando un’organizzazione in cui regni lo spirito amichevole di aiutarsi a vicenda. E di conseguenza i giovani saranno in grado di manifestare tutto il loro infinito potenziale.

Ora, in quanto discepoli di Sensei, riaccendiamo il motore della fede e decolliamo insieme verso una nuova primavera di kosen-rufu in Italia, per rendere felice il nostro maestro.
Quindi, se siete d’accordo, facciamo insieme questa promessa:

«Il mio maestro sta pregando e sperando che i suoi discepoli si alzino in gran numero. E io gli presenterò una schiera impressionante di giovani discepoli pronti a lottare per la verità e la giustizia!» (cfr. NR 792)

Creiamo insieme una vittoria che rimanga incisa nella storia di kosen-rufu nel nostro paese! Grazie di cuore a tutti.


Gli interventi dei giovani

Non esiste difficoltà che non possiamo superare

Andrea Ciccorelli, responsabile nazionale giovani uomini

Nell’ultimo periodo sto “lottando” con l’oscurità nella mia vita che mi impedisce a volte di sentire tutto il mio valore e mi sto accorgendo di come tanti giovani, nella Soka Gakkai e fuori, possano sentirsi così. 
Raccogliere la forza per credere che la Torre preziosa di cui si parla nel Sutra del Loto è nella mia vita e in quella di ognuno dipende dalla fede e dal legame con Sensei. C’è infinitamente bisogno oggi di diffondere questa visione della vita. Dobbiamo assolutamente farlo. 
Sensei nella guida che stiamo mettendo in pratica per realizzare il nostro scopo quest’anno, ovvero Espandere la nostra schiera di giovani, parla di «sviluppare orgoglio positivo e fiducia in se stessi»: 

«L’entusiasmo è importante in ogni impresa. L’orgoglio, nel senso positivo del termine, è essenziale. Nessuno può avere successo in qualcosa con un atteggiamento disfattista. Così esortai i membri della prima squadra a essere sempre i primi in ogni sfida, in linea con il nome stesso della squadra. E ogni volta che vedevo persone che avevano ottenuto risultati eccellenti o compiuto sforzi notevoli dietro le quinte, li lodavo esprimendo la mia gratitudine» (NR, 792)

Spero che continueremo sempre a lodarci a vicenda e coglieremo ogni occasione per esprimere la nostra gratitudine e ricordarci che siamo preziosi e insostituibili. 
Un aspetto su cui mi sto concentrando molto è sul tipo di legami di amicizia che sto costruendo e sto incoraggiando a costruire. 
Io e la mia compagna aspettiamo una bimba che nascerà a maggio; quindi, per me è un periodo di forte rivoluzione: sento molta gratitudine verso i miei genitori e allo stesso tempo desidero costruire a mia volta una famiglia armoniosa. 
Circa un mese fa, uscendo all’alba per risolvere un problema burocratico, ho incontrato un signore del mio palazzo. Faceva freddo ed ero anche un po’ nervoso, però come ho imparato da Sensei, mi sforzo sempre di salutare con il sorriso, di fare amicizia e accogliere le persone che incontro; perciò, mi sono sforzato comunque di salutarlo calorosamente. 
Poi tornando a casa l’ho incontrato di nuovo e di nuovo l’ho salutato calorosamente. Lui mi ha fermato e mi ha detto: «Devo proprio dirti una cosa. Pensavo a quanto sono fortunati i tuoi genitori ad avere un figlio come te».
Non mi sentivo per niente così quel giorno, mi sono commosso e ho subito pensato all’occasione di diventare io stesso un genitore e crescere una persona di valore.
Questa settimana poi, dopo dieci anni mi ha scritto una collega dell’università per dirmi che avrebbe ricevuto il Gohonzon il 25 marzo!
Ho pensato alla difficoltà di rendersi conto di quanto sia prezioso il coraggio di fare shakubuku, anche quando i germogli appaiono a distanza di periodi così lunghi!
Concludo con un breve incoraggiamento di Sensei:

«Ogni volta che ci troviamo in una situazione di stallo, la prima cosa da fare è recitare Daimoku.Dobbiamo manifestare la nostra più grande saggezza attraverso la preghiera, e poi agire.Non esiste difficoltà che non possiamo superare, nel modo più assoluto» (NR, 792)


Recitando Daimoku con più consapevolezza

Jasmina Cipriani, responsabile nazionale giovani donne

È meraviglioso essere qua, con un unico scopo, come gruppo che dall’infinito passato ha deciso di rinascere insieme in questo momento.Il primo passo per vincere in ogni impresa è partire dalla preghiera per risvegliarci alla consapevolezza di essere Bodhisattva della Terra. La scorsa settimana alla riunione dei Gruppi pur avendo invitato varie persone nessuna era decisa a venire. Mi sono accorta che le stavo invitando con “poca consapevolezza” e ho recitato Daimoku per risvegliarmi alla mia missione insieme al maestro. Grazie a questa esperienza, alla fine ho partecipato a due riunioni, accompagnando due amiche.Il Buddismo insegna inoltre che l’unità è la chiave per la vittoria. Apprezzare ogni persona e rispettarla profondamente – averne considerazione – è la sfida più difficile. Il maestro Ikeda afferma a riguardo: 

«Non è affatto una coincidenza se in questo momento stiamo praticando insieme il Buddismo di Nichiren. Uniti da profondi legami sin dal remoto passato, siamo apparsi in questa travagliata epoca dell’Ultimo Giorno della Legge per adempiere al voto che abbiamo fatto molto tempo fa. Quando ognuno di noi si risveglierà al fatto di essere qui oggi a causa di quel legame karmico dal lontano passato, stringeremo tra noi forti legami e daremo il via a una potente forza trainante che aprirà la strada a kosen-rufu» (NRU, 30, 164)

Una tappa cruciale quest’anno è il Corso nazionale del Gruppo futuro che si terrà al Centro culturale di Firenze il 28-29-30 luglio: sosteniamo tutti insieme i ragazzi e le ragazze affinché possano realizzare un’esperienza indimenticabile.

Come responsabili nazionali giovani, dialogando apertamente tra noi, abbiamo individuato insieme dei punti concreti su cui concentrarci per la realizzazione dell’obiettivo di un giovane nuovo per ogni gruppo:

  1. Fare noi per primi un’esperienza di crescita dello zadankai e di shakubuku per poterla trasmettere agli altri
  2. Usare la struttura dell’organizzazione per sostenere individualmente le persone a noi più vicine nella trasformazione dello stato vitale
  3. Concentrare le energie sul fare delle attività chiare e concrete
  4. Organizzare delle attività che siano gioiose per ispirare tutti
  5. Con la consapevolezza di essere pionieri, prendiamo l’iniziativa per organizzare delle nuove attività
  6. Far sì che i giovani e i nuovi membri siano i protagonisti delle attività 
  7. Condividere con chiarezza gli obiettivi con i nuovi responsabili appena nominati
  8. Studiare La nuova rivoluzione umana
  9. Assicurarsi che nelle zone ci siano adulti che sostengono i giovani
  10. Iniziare sempre le riunioni tra responsabili con uno studio preparato
  11. Dare una continuità alle nostre attività con azioni quotidiane 
  12. Creare legami di amicizia con i membri che vivono nelle zone più esterne

Una vittoria che nasce dal cambiamento di ognuno di noi

Michele Giuseppone, responsabile nazionale giovani

Nel saggio Espandere la nostra schiera dei giovani, il maestro Ikeda cita quattro punti essenziali che sono stati la chiave della vittoria dei giovani della SGI-USA:

1. I nuovi membri, colmi della gioia della fede, fanno conoscere il Buddismo del Daishonin ai loro amici, creando così un’ondata di felicità in espansione.
2. Gli altri membri e i responsabili locali continuano a prendersi cura dei nuovi membri, incoraggiandoli e sostenendoli in modo che possano partecipare con gioia alle attività e sviluppare la loro fede.
3. I membri dei Gruppi uomini e donne si stanno impegnando insieme nel sostenere i giovani e nell’organizzazione regna lo spirito amichevole di aiutarsi a vicenda.
4. E soprattutto, alla base di tutti questi sforzi, c’è l’intento costante di approfondire lo spirito di maestro e discepolo.

Per ognuno di questi punti sorgono nella mia mente quattro domande fondamentali:

  1. I nuovi membri stanno vincendo basandosi sul Gohonzon nelle proprie vite personali?
  2. I luoghi di riunione sono oasi di gioia ricche di esperienze di vittoria?
  3. Sono in unità con gli altri responsabili?
  4. Sto studiando gli incoraggiamenti di Sensei tutti i giorni cercando di mettere in pratica le sue guide?

Credo che ognuno di noi possa recitare Daimoku per mettere in pratica questi punti che peraltro sono la strada sicura per provare gioia e fare attività in maniera creativa e divertente.
Vincere questa impresa è una sfida, non è di certo una passeggiata e credo che nessuno di noi lo sappia. Come in tutte le sfide è logico che qualcosa dentro di noi debba cambiare; ognuno di noi ha l’occasione di mettere da parte qualcosa e manifestare nuove caratteristiche che già potenzialmente esistono in noi.
Come giovani abbiamo deciso e ci impegneremo fino all’ultimo istante con la determinazione che fino a quando il nostro scopo non si realizzerà al 100% non ci arrenderemo, fino a realizzarlo!
Siamo determinati e uniti, per Sensei e per il futuro della nostra società.
Concludo con un grande incoraggiamento del nostro maestro:

«“Né piacere né dolore
Sono il nostro cammino o fine;
ma l’agire,
affinché ogni domani
ci trovi sempre più avanti di oggi”.


Adesso, avendo compiuto ottant’anni, sono determinato a lavorare con i miei amati giovani compagni, da oggi mirando al domani, come suggerisce questa poesia, per aprire un futuro luminoso e dare i rintocchi finali alle fondamenta del nostro movimento, in modo che perduri per le generazioni a venire.
Nichiren Daishonin afferma: “Che gioia esser nati nell’Ultimo giorno della Legge e aver potuto partecipare alla propagazione del Sutra del Loto!”» (NR, 792)


Uno scopo e una strategia basati sulla fede

Chiara De Paoli, segretaria nazionale giovani donne, e Valerio Baci, segretario nazionale giovani uomini

«Nella mia mente non c’era sfida che non si potesse realizzare, dal momento che ci veniva affidata da un maestro così meraviglioso. Inoltre, avevamo la strategia del Sutra del Loto» (NR, 792) 

Nel corso di ogni campagna che ha intrapreso e vinto, Sensei ha elaborato una specifica strategia, ogni volta diversa pur basata sulla fede. 
Di fronte a un grande obiettivo (che sia “personale” o della nostra organizzazione) può capitare di cadere in due tipi di errore: non formulare nessuna strategia o copiare delle strategie elaborate da altri senza spirito di iniziativa. 
Riguardo a questo punto ne La rivoluzione umana si narra della campagna del Kansai:

«Sono sufficienti le preghiere con un solo scopo per quanto ferventi? No, non lo sono. […] Pregare è solamente il primo passo. Il secondo è usare la migliore strategia e l’azione più efficace. Senza questa seconda parte non riusciremo mai ad acquisire la spinta per vincere. I due aspetti da soli non sono sufficienti. Solo quando entrambi sono perfettamente in armonia riusciremo a trasformare l’impossibile in possibile e solo allora la vittoria sarà nostra. Ne sono convintissimo. 
Che cosa porta l’armonia? La fede. Per questo continuo a sottolineare che la fede è la base di qualsiasi cosa. Ho parlato di migliore strategia e di azione efficace. Da qui potreste pensare alle campagne condotte da altri oppure potreste essere tentati di adottare le stesse tattiche, ma sarebbe fatale. Nichiren, in una lettera indirizzata a Shijo Kingo dice: “Usa la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra”. Egli ci insegna la strategia del Sutra del Loto, cioè pianificare e agire basandosi sulla fede; questo metodo è superiore a tutti. Solo la strategia garantisce l’azione più efficace. Non è necessario sprecare energie agitandosi senza uno scopo» (RU, 10, 30-31)

Dato che il nostro scopo con questa campagna è diventare davvero persone felici, invece di copiare le tattiche adottate finora è arrivato il momento di fare emergere la nostra personale strategia basata sulla fede. Ogni zona d’Italia ha una sua situazione specifica e questa campagna va calata nelle realtà locali in una modalità differente. Elaborare una strategia a livello di ogni zona è un compito dei responsabili. Sensei inoltre nella guida Espandere la schiera dei nostri giovani ci incoraggia a “non sprecare energie agitandoci senza uno scopo”:

«Ho costruito questo cammino
con i miei compagni di fede,
conversando allegramente
mentre viviamo le nostre vite
con fiducia e dignità»

Con uno scopo e una strategia basati sulla fede non solo eviteremo di disperdere energie ma riusciremo anche a divertirci. Dunque, insieme a Sensei godiamo appieno delle nostre vite e realizziamo una meravigliosa vittoria!


Insieme, giovani e adulti, andiamo avanti pieni di entusiasmo!

Rosanna Sorelli, responsabile nazionale donne, e Francesco Geracitano, responsabile nazionale uomini

Riguardo all’obiettivo che ci siamo messi per questo 2023 di accompagnare in ogni gruppo almeno un giovane a ricevere il Gohonzon, stiamo cominciando a vedere un movimento che ci dà fiducia e speranza. Infatti, in occasione del 16 marzo si sono tenute in molte regioni riunioni o eventi pieni di gioia, dove i giovani sono stati protagonisti e hanno dato il via a un movimento che non si vedeva da anni. Sono stati organizzati spettacoli, festival, musica… insomma attività che vanno incontro alle esigenze dei giovani per ritrovare quella spensieratezza che la pandemia ci aveva tolto.
Come adulti abbiamo ricevuto tanti ringraziamenti per il sostegno dato ai giovani e questo è proprio quello che desideriamo: giovani e adulti che lavorano insieme per propagare Nam-myoho-renge-kyo, come ci chiede Sensei. Questa sfida che abbiamo intrapreso può veramente determinare un grande progresso per l’Italia. Abbiamo bisogno di una Soka Gakkai italiana piena di giovani e anche piena di adulti con uno spirito giovane. Sarà meraviglioso realizzare tutti insieme questo importante obiettivo e avere gruppi con tanti giovani e con adulti pieni di entusiasmo.
Per realizzare questo c’è bisogno di una spinta che può arrivare solo dal Daimoku e dall’azione di fare shakubuku ognuno in prima persona.
A tal proposito vorremmo citare la campagna del Kansai dal volume 10 de La rivoluzione umana:

«Al termine del rito, Shin’ichi rimase a osservare il Gohonzon per alcuni istanti, poi si voltò e guardò in volto i responsabili. “Questo è un Gohonzon veramente potente” disse con un tono appassionato, sopraffatto dall’emozione. Ancora una volta rivolse il suo sguardo verso il Gohonzon. “Prosperità della grande Legge e realizzazione di tutte le preghiere”, disse, leggendo lentamente le parole iscritte sul lato destro. “L’iscrizione afferma chiaramente che la suprema legge prospererà in Kansai e realizzerà tutte le vostre preghiere. Questo è un Gohonzon veramente fantastico. Con questo Gohonzon siamo certi di poter vincere la campagna di Kansai!”» (RU, 10, pag. 5)

Pensate che bello se in ogni casa o in ogni Centro culturale, ognuno di noi pregasse basandosi su questo spirito!
Inoltre è fondamentale che in ogni capitolo, settore e gruppo si crei una unità senza precedenti. Quell’itai doshin di cui parliamo tanto, ma che poi si fa fatica a mettere in pratica. 
Adesso, più che mai, dobbiamo basarci su una unità vera che si basa sulla diversità di tante persone che si uniscono per realizzare uno scopo più grande; una unità che va oltre l’egoismo personale, che annienta il piccolo io e libera la gioia dello stare insieme e di realizzare insieme. 

Siamo a fine marzo, c’è tanto entusiasmo generato dalle belle iniziative dell’ultimo mese, con il corso nazionale donne di fine febbraio (il cui video è ancora disponibile fino al 31 marzo), la riunione nazionale uomini del 5 marzo e le riunioni giovani del 16 marzo. Non dobbiamo perdere questo ritmo, e abbiamo già pronte altre iniziative. 
Il 1 e 2 aprile si terranno le riunioni delle Giovani mamme e a giugno ci saranno le riunioni donne e giovani donne insieme. E poi il corso nazionale Futuro e le attività degli Studenti, il corso europeo di studio e tanto altro… Ogni regione, ogni zona può dare sfogo alla propria creatività, come da anni Sensei ci stimola a fare.

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