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L’educazione - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:26

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L’educazione

Ogni mese i membri del Gruppo studenti di ogni zona d’Italia si incontrano per realizzare riunioni mensili in cui poter approfondire i temi della proposta di pace pubblicata dal presidente della Soka Gakkai Internazionale, Daisaku Ikeda. In questo mese approfondiremo il tema dell’educazione

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«Recitare Myoho-renge-kyo con la consapevolezza che non esiste alcuna differenza tra Shakyamuni […] e noi persone comuni, […] questo è il significato di abbracciare il Sutra del Loto»
(Nichiren Daishonin L’eredità della legge fondamentale della vita, RSND, 1, 189)

Nel 1930, Tsunesaburo Makiguchi, educatore e pedagogista giapponese, ripartendo dallo spirito di Nichiren Daishonin e desideroso di dare nuovo impulso allo sviluppo di kosen-rufu, fondò la Soka Kyoiku Gakkai (Società educativa per la creazione di valore), antesignana dell’attuale Soka Gakkai.
Egli era mosso dal desiderio di trasmettere ai più giovani una filosofia educativa che guidasse le persone verso la vera felicità e la realizzazione del proprio unico potenziale. Con il sostegno del suo discepolo Josei Toda, Makiguchi espose tale filosofia educativa nell’opera Teoria pedagogica per la creazione di valore, che ha come perno, per l’appunto, il concetto di creazione di valore (Soka). 
Daisaku Ikeda ha portato avanti l’impegno in favore dell’educazione, fondando l’Università Soka e le Scuole Soka. L’educazione Soka, con un ciclo che va dalle scuole per l’infanzia all’università e una diffusione che non si limita al Giappone ma si estende anche a Paesi come Hong Kong, Singapore, Brasile, Malesia, India, Corea del Sud, è sempre più un punto di riferimento a livello mondiale in ambito educativo.

Le riunioni studenti di marzo si baseranno sul paragrafo della Proposta di pace 2022 intitolato “Un ambiente scolastico sano per i bambini e le bambine”, in cui il maestro Ikeda all’inizio sottolinea quanto la pandemia di Covid-19 abbia fatto emergere ancora più chiaramente le difficoltà e le lacune dei sistemi educativi di tutto il mondo. Successivamente, introduce e sviluppa i temi della cittadinanza globale e dell’inclusione educativa e sociale, incoraggiando ad adottare l’atteggiamento di non lasciare indietro nessuno.

Il nostro desiderio come studenti Soka, è quello di approfondire la nostra missione come discepoli che ereditano lo spirito originale dei tre maestri, basandoci sul voto di realizzare un mondo dove nessuno venga lasciato indietro, in accordo con gli insegnamenti del Buddismo.

La visione buddista

Nella proposta di pace 2022 il maestro Ikeda scrive:

«Sono convinto che un’educazione alla cittadinanza globale fungerà da base comune per affrontare la crisi che tutti l’umanità ha davanti a sé»

L’educazione è il primo passo che ci permette di conoscere in maniera più approfondita noi stessi e l’ambiente che ci circonda, dando la possibilità di superare quelle barriere mentali e culturali che sono frutto dell’ignoranza fondamentale.
Secondo il Buddismo, l’apprendimento è una ricerca continua che non riguarda solo l’acquisizione di nozioni, ma un processo di rivoluzione interiore quotidiano che porti a manifestare il nostro comportamento da esseri umani.
Anche la pratica buddista, in un certo senso, è una forma di apprendimento continuo incentrata sulla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo, sullo studio e sulla pratica di condividere questo insegnamento con gli altri. 
Il nostro ruolo come persone comuni e membri della Soka Gakkai è essenziale per andare verso la “creazione di valore” e generare un’ondata positiva di dialoghi e di confronto positivo.
Nella Proposta di Pace del 2022 il maestro Ikeda scrive:

«L’essenza dell’educazione consiste nel piantare pazientemente i semi della possibilità nel cuore dei bambini e delle bambine, seguendoli con il massimo impegno affinchè giungano a piena fioritura»

Nel Buddismo possiamo ritrovare questa visione della preziosità innata in ognuno e ognuna nel principio esposto da Nichiren Daishonin del “ciliegio, susino, pesco e prugno selvatico”, come scrive il maestro Ikeda:

«Così come il ciliegio è ciliegio e il susino è susino, desidero che creiate un ambiente in cui ciascuno possa svilupparsi secondo le proprie caratteristiche scegliendo la strada più adatta a sé. Ogni persona ha una missione unica, una propria individualità e un suo particolare modo di vivere. È importante riconoscere questa verità e rispettarla.
[…] Il rispetto reciproco delle differenze è la chiave per la crescita e il progresso. Infatti è perché siamo tutti diversi che possiamo imparare l’uno dall’altro, consentire ai nostri talenti di brillare e rivelare un potenziale persino maggiore di quanto ne manifesteremmo se stessimo da soli» (BS, 146, 65)

Cosa posso fare io?

La scuola non si limita alle ore di lezione in calsse. A causa della pandemia di Covid-19, 1,6 miliardi di studenti hanno interrotto bruscamente i rapporti quotidiani con gli amici, tantissimi bambini, bambine, ragazzi e ragazze fanno fatica a nutrire speranza e prospettive pr il futuro, vivono disagi emotivi e psicologici, immersi in una condizione di solitudine perdita di motivazione.
Di fronte a questa realtà negativa così diffusa, è cruciale agire per creare un cambiamento positivo. Nella Proposta di Pace si legge:

«È importante garantire che la luce dell’apprendimento arrivi a illuminare tutti i bambini, indipendentemente dalle circostanze in cui vivono»

Il nostro impegno deve essere mirato a gettare le fondamenta indispensabili alla salvaguardia dei sogni e delle speranze dei bambini e delle bambine di oggi e del futuro.
Ereditando lo spirito dell’educazione Soka, possiamo determinare un impatto concreto basandoci sui princìpi fondamentali che la sorreggono: la consapevolezza dell’infinito potenziale umano che l’educazione deve sviluppare e l’importanza di questo tipo di educazione per il miglioramento della società.
Facendo nostro lo scopo per cui è stato fondato il gruppo Studenti, abbiamo la missione di studiare per tutte quelle persone che non possono farlo e di agire affinchè le persone siano sempre protette dai soprusi e dalle discriminazioni. 
Uniamoci, come veri cittadini del mondo, a tutte le persone che in questo momento stanno vivendo difficoltà e agiamo facendo nostro il voto dei nostri maestri di “eliminare l’infelicità dalla faccia della Terra”.

Spunti di riflessione per la riunione

1. Come possiamo favorire l’inclusione di ogni persona nel nostro ambiente universitario?

2. Come possiamo supportare al meglio le persone che vivono maggiori difficoltà nell’accedere all’educazione?

3. Come posso coltivare come singolo la fiducia nei miei sogni e in quelli di ogni persona?

4. Cosa possiamo fare per creare un sistema in cui tutti possano realizzare il proprio potenziale?

Avete spunti, riflessioni o osservazioni?
Scrivete a studenti@sgi-italia.org


Esperienza

La nostra vita può risplendere
in ogni momento

di Stefania Scola

Prima di iniziare a praticare ero iscritta a Scienze della Formazione Primaria e mi mancavano solo cinque esami per la laurea, poi mia madre si ammalò e dovetti dedicarmi totalmente a lei. Studiare era diventato impossibile anche a causa dell’insorgenza di attacchi di panico che, alla fine, mi portarono a prendere la decisione di lasciare gli studi, convinta che quella fosse l’unica strada possibile.
Non rimasi ferma e iniziai subito a cercare di aprire altre strade, in particolare il teatro, che divenne il mio lavoro. Tuttavia convivevo con la costante sensazione di aver sbagliato strada e che avrei dovuto continuare i miei studi.
Nel 2019 ci fu l’incontro con il Buddismo e da lì la mia vita è cambiata totalmente. Ho affrontato tante sfide e raccolto tanti benefici, sperimentando una profonda felicità.
La sfida più grande è arrivata ad agosto 2021: improvvisamente mi sono sentita smarrita e confusa, sentivo un dolore intenso mai provato prima; ho sofferto di forti attacchi di panico che mi hanno portato a comprendere che stavo ignorando i miei valori e i miei reali bisogni, e recitando Daimoku ho capito che la causa era che mancavo profondamente di fiducia in me stessa.
Proprio in un momento duro come quello ho potuto sperimentare il potere della fede. Difatti, pur vivendo un grande dolore, non mi sono mai sentita scoraggiata; al contrario, giorno dopo giorno, percepivo sempre più che quello che stavo vivendo era un momento prezioso e cruciale per la mia vita.
Così ho continuato a recitare Daimoku malgrado l’ostruzionismo di mio padre, ad approfondire lo studio e a incoraggiare più compagni di fede possibili e fare shakubuku.
Grazie a questi sforzi nella fede ho compreso profondamente che avere uno stato vitale alto non significa non provare sofferenza, bensì non lasciarsi sconfiggere da essa e utilizzarla come stimolo per realizzare una profonda trasformazione. Nichiren Daishonin scrive:

«Quando c’è da soffrire, soffri; quando c’è da gioire, gioisci. Considera allo stesso modo sofferenza e gioia, e continua a recitare Nam-myoho-renge-kyo. Come potrebbe non essere questa la gioia senza limiti della Legge? Rafforza il potere della tua fede più che mai» (Felicità in questo mondo, RSND, 1, 607)

Più facevo Daimoku e più sentivo stridere qualcosa dentro di me. Un giorno decisi di scoprire cosa si nascondesse dietro quella nota stonata che sentivo nel cuore, così iniziai a pregare con l’intento di armonizzare la mia melodia interiore. Scoprii che tutto quello che avevo realizzato a livello lavorativo era molto bello, ma che non era ciò che realmente volevo.
Riguardo all’educazione, il presidente Ikeda scrive:

Finalmente riuscii ad accettare il grande rimpianto di non aver concluso i miei studi universitari e decisi di riprenderli per seguire la strada della mia missione.
Scoprii, però, che, essendo passato del tempo dall’abbandono dell’università, avrei dovuto ripetere l’esame di ammissione e non era nemmeno certo che mi sarebbero stati riconosciuti tutti i crediti degli esami che avevo precedentemente sostenuto. Avevo paura, ma, gettai il cuore oltre l’ostacolo, dedicandomi totalmente allo studio per l’esame. Rilanciai con l’attività, legando questo grande obiettivo personale alla preparazione del primo corso Calabria nel nostro Centro culturale che aveva aperto da poco.
Grazie al Daimoku, ho compreso che il mio desiderio è quello di realizzare kosen-rufu attraverso l’educazione, e di portare la teoria del valore di Makiguchi all’interno delle scuole: è una promessa che ho fatto a Sensei!
Tutti questi sforzi mi hanno portata a superare il test, tutti i miei vecchi esami sono stati riconosciuti e, con mio grande stupore, mi è stato chiesto di fare domanda per il riconoscimento anche del tirocinio svolto in precedenza, cosa che non pensavo fosse possibile.
Ma la gioia più grande è quella che ora sto sperimentando studiando ogni giorno per realizzare la mia missione.
Quello che ho imparato dal presidente Ikeda è che l’educazione è la corsia preferenziale per costruire un futuro di pace, perché lo scopo dell’educazione è di metterci nelle condizioni di incontrare profondamente l’altro, di comprenderlo, di sentirne il cuore e di conseguenza di accoglierlo, vivendo qualsiasi diversità come una preziosa fonte di arricchimento.
Il Buddismo mi ha insegnato inoltre che nulla nella vita va sprecato. Così ho deciso che utilizzerò quanto ho imparato grazie al teatro per realizzare dei percorsi per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva, con il desiderio di avviare progetti educativi per l’inclusività.
Concludo con questo incoraggiamento di Sensei:

«Non conta l’età anagrafica, né le circostanze. Ciò che più conta è il cuore. La nostra vita dipende dal cuore e può risplendere in qualsiasi momento, ovunque si trovi» (Daisaku Ikeda, La mappa della felicità, Esperia, 18 febbraio)

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